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Phyllomorpha laciniata (Villers, 1789) - Coreidae

16.VI.1998 - MAROCCO - EE, Tizi-n-Test, m.2000 (Contiene anche un ex di M.Romano del 6.VI.2009 - Acropoli selinuntina alla foce del Modione (TP)).


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 11/02/2009, 17:43 
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Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
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Nome: Daniele Sechi
Marocco, Tizi-n-Test, m.2000 16/VI/1998

det. eremicus


New-Out995_994.jpg


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:hi:
Daniele
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MessaggioInviato: 06/06/2009, 22:33 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30
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Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Bisogna proprio ammetterlo: difficilmente si trovano in natura, nella nostra fauna, insetti paragonabili a questa specie per eleganza e bellezza.
Mi riferisco al Coreidae Phyllophya laciniata (Villers 1789), incontrato oggi lungo i sentieri sabbiosi che si snodano dall'acropoli selinuntina alla foce del Modione (TP).
La parola...all'immagine ;)


Immagine



Dimensioni: 10 mm.

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 07/06/2009, 7:45 
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Iscritto il: 29/05/2009, 13:47
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Nome: Alessandro C
Non ho parole... Spettacolare. Mai visto un insetto simile. DAvvero complimenti per lo scatto :ok:

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Alessandro
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MessaggioInviato: 07/06/2009, 7:53 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44
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Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
Fortunatamente non l'ho adocchiata ieri sera! E' un insetto da incubo, da un certo punto di vista, alla Lovecraft direi. Scherzo, ovviamente, ma da ammiratore della eleganza "sobria" per esempio, di un Cerambyx mi fa impressione..non abbiamo la stessa opinione, io ed il Creatore, ma chiaramente ha ragione Lui, non io! Su che piante vive? la livrea (colore e spine) deve sicuramente avere una sua spiegazione mimetica, lo spero per il bene della Phyllophya, che deve portarsi in giro tutta quella roba. Certamente notevole!

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Augusto (aug)
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MessaggioInviato: 07/06/2009, 22:55 
 

Iscritto il: 29/05/2009, 21:52
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Nome: Umberto Coerezza
Splendido esemplare, sembra proprio una specie tropicale. :o


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MessaggioInviato: 08/06/2009, 0:34 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:36
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Nome: Attilio Carapezza
Caro Marcello, da eterotterologo ti ringrazio dell'omaggio che hai voluto rendere alla categoria alla quale mi pregio di appartenere. La bella specie che hai magnificamente fotografata vive su piantine del genere Paronychia che crescono su substrati semirocciosi sui quali gli esemplari si mimetizzano perfettamente. Gli adulti si muovono eseguendo un tipico dondolìo che sembra una danza. La ricca dotazione di spine serve a proteggere le uova che la femmina, subito dopo l'accoppiamento, depone sul dorso del maschio -definito "ostetrico"- che continua a portarle addosso sino alla schiusa (la stessa cosa avviene in alcuni Eterotteri acquatici). L'ovideposizione può avvenire anche sul dorso di un individuo diverso dal partner (nel 27% dei casi su un'altra femmina) o su piante. L'utilizzazione di un altro individuo per deporvi le uova comporta il vantaggio di un maggiore successo riproduttivo, grazie ad una netta diminuizione del tasso di predazione e di parassitizzazione delle uova rispetto a quelle deposte sulle piante. Questo vantaggio compensa decisamente la maggiore predazione subita dagli individui che portano uova in quanto questi divengono più visibili, perdono la mimetizzazione con l'ambiente e non sono più capaci di volare per via della massa di uova 'incollate' sulle emielitre.

Un ultimo punto riguarda il nome della specie; in un mio intervento precedente avevo spiegato perché il nome valido continua ad essere quello storico, cioè Phyllomorpha laciniata (Villers, 1789). Scriverò ad Aukema chiedendogli di rettificare la forma erronea presente in faunaeur.


Ultima modifica di eremicus il 08/06/2009, 9:33, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/06/2009, 9:28 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44
Messaggi: 2668
Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
Grazie ad Eremicus per le informazioni! Ingoravo questo fatto della deposizione di uova su un adulto "da trasporto": bellissimo mezzo per eludere i predatori. Le spine servivano a qualcosa, quindi.

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Augusto (aug)
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MessaggioInviato: 08/06/2009, 15:30 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30
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Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
eremicus ha scritto:
...Gli adulti si muovono eseguendo un tipico dondolìo che sembra una danza.

Infatti è proprio questo dondolio che me lo ha fatto notare, mentre cercavo, lungo un sentiero sabbioso, le mie care mutille. :)
Quando si fermava "spariva alla vista" mimetizzandosi totalmente con l'ambiente circostante.

eremicus ha scritto:
... La ricca dotazione di spine serve a proteggere le uova che la femmina, subito dopo l'accoppiamento, depone sul dorso del maschio -definito "ostetrico"- che continua a portarle addosso sino alla schiusa...


Non vorrei sbagliarmi, ma nella bella "Galerie der Wanzen" di H. Guenther & F. Koehler è presente una foto che mostra quello che ha tutta l'aria di essere proprio un esemplare "ostetrico".
Potete vedere l'immagine qui.

eremicus ha scritto:
... Un ultimo punto riguarda il nome della specie; in un mio intervento precedente avevo spiegato perché il nome valido continua ad essere quello storico, cioè Phyllomorpha laciniata (Villers, 1789). Scriverò ad Aukema chiedendogli di rettificare la forma erronea presente in faunaeur....


Hai ragione Attilio, ne avevi già diffusamente parlato nel gennaio scorso sul vecchio forum e a porti il quesito ero stato proprio io :oops:
Nel "trasloco" sul format attuale, questo tuo intervento, nato in risposta ad un'immagine della stessa specie trovata in Marocco da Daniele Sechi (vedi qui la foto) non è stato ancora spostato.
Provvedo inserendolo qui di seguito la mia domanda di allora e la tua esauriente risposta :)


Interventi originali del 06.01.2009

Velvet Ant:
Prima di taxare, nel titolo, questa specie, ho una domanda da rivolgere agli eterotterologi del forum.
Trovo in faunaeur.org che il Genere Phyllomorpha Laporte De Castelnau, 1832 è divenuto sinonimo di Phyllophya Stål 1873 (evidentemente non per ragioni di priorità, ma per altre che ignoro) e così è riportato da Dolling R. (2004) nel suo "Catalogue of the Heteroptera of the Palaearctic Region 5".
Adotterei pertanto tale sinonimia nel taxare la specie, sempre che non ci siano ulteriori e successive novità ;)
In ogni caso, perchè il nome Phyllomorpha è caduto in sinonimia ?

eremicus:
In questo caso, ma non è il solo, gli estensori di Fauna europea hanno preso un colossale abbaglio accumulando una serie di errori. Il più sostanziale è che Dolling non si è mai sognato di porre il genere Phyllomorpha Laporte De Castelnau, 1832 in sinonimia con Phyllophya Stål 1873. Fra l'altro, se la validità di Phyllomorpha fosse decaduta (ad es. a seguito dell'eventuale scoperta che quel nome era stato utilizzato per designare un altro genere di animali precedentemente al 1832) il nome da utilizzare sarebbe stato Craspedum Rambur, 1839.
Il 5° volume del "Catalogue of the Heteroptera of the Palaearctic Region 5", di cui Dolling ha curato soltanto la parte relativa ai Coreoidea (è quindi improprio parlare del suo "Catalogue") è stato pubblicato nel 2006 e non nel 2004. Nel volume la specie, a pag. 99, è chiaramente indicata come Phyllomorpha laciniata (Villers, 1789).
Dolling, in una nota, richiama un problema nomenclatoriale che nel frattempo è stato definitivamente risolto. L'autore del genere, Laporte (1833), nella sua descrizione cita due volte il nome del genere, a pag. 41 come Phyllomorphus e a pag. 47 come Phyllomorpha. In questi casi spetta al primo revisore fissare la forma corretta; il primo revisore è stato Burmeister (1835) che ha preferito il maschile Phyllomorphus, che risulta quindi la forma valida del nome. Nei 170 anni successivi la maggior parte degli autori, però, non tenendone conto, ha adottato la forma al femminile, Phyllomorpha.
Nel 2006 il compianto Izya Kerzhner ha sottoposto il caso alla Commissione Internazionale per la Nomenclatura Zoologica, caldeggiando, nell'interesse della stabilità nomenclatoriale, l'accantonamento della validità della forma Phyllomorphus e la conservazione del nome generico scorretto, ma di uso comune Phyllomorpha.
La commissione, nell'adunanza del 30 giugno 2008, con l'opinione 2198, pubblicata nel Volume 65, 2, del Bulletin of Zoological Nomenclature, ha deliberato di accogliere la raccomandazione di Kerzhner decretando la conservazione di Phyllomorpha.
Per concludere, non c'è alcun dubbio che è erroneo riferirsi a questa specie con un binomio diverso da Phyllomorpha laciniata (Villers, 1789).

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 08/06/2009, 22:35 
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Nome: Danilo Mario Piccolino
:D Ringrazio anch'io e saluto i cari Marcello ed Attilio per le immagini ed i chiarimenti nomenclaturali e le note ecologiche....oggi ho imparato altre cose interessanti.

:ok:

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Danilo


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