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Chlorophorus glaucus (Fabricius, 1781) e Chlorophorus glabromaculatus (Goeze, 1777) - Cerambycidae

 


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MessaggioInviato: 29/12/2009, 17:15 
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Nome: Gianfranco Sama
Un paio di anni fa, studiando la collezione Linneo presso la Linnaean Society a Londra, ho rintracciato quello che doveva poi risultare l'holotypus di Leptura pilosa Forster, 1771. Questo taxon, evidentemente senza l’esame dei materiale tipico, fu attribuito da Heyden a C. quadripunctatus var. glaucus Fabricius, 1781 (ritenuto poi sinonimo di C. pilosus (Forster, 1771, appunto) (tanto per intenderci, il parente occidentale del nostro C. glabromaculatus). L’esame del tipo (sulla cui identità non ci sono dubbi), ha rivelato che si trattava invece di una Vadonia e precisamente quella che fu descritta come Leptura unipunctata Fabricius, 1787.

La scoperta della vera identità del tipo avrebbe “messo in crisi” non solo Vadonia unipunctata, ma anche la sua sottospecie occidentalis Daniel & Daniel, 1891 e causato una lunga serie di nuove combinazioni. Per questo motivo, il taxon Leptura pilosa Forster è stato dichiarato “Nomen oblitum” e la nomenclatura del genere Vadonia non ha subito modifiche. Quello che non si poteva mantenere era Chlorophorus pilosus. Questa specie, presente in Italia solo in Sardegna, ha ora preso il nome di C. glaucus (Fabricius, 1781).

Le differenze fra C. pilosus e C. glabromaculatus sono già state definite in un mio lavoro del 1999 in cui, constatatane la coabitazione in Sardegna, i due taxa venivano elevati a specie distinte e venivano evidenziati i caratteri distintivi tramite la tabella riprodotta qui sotto. Ovviamente, il nome pilosus è stato qui sostituito da glaucus.

Capo ed elitre ricoperte, in entrambi i sessi, da pubescenza di uguale colore giallastro e di eguale lunghezza, che nasconde i tegumenti; su ciascuna delle elitre spiccano, di norma, quattro macchie circolari di pubescenza nera, di cui tre discali allineate longitudinalmente ed una omerale .....................................glabromaculatus (Goeze)
Capo ed elitre ricoperte, nel maschio, di pubescenza giallastra più lunga, che nasconde completamente il fondo, nella femmina di pubescenza grigiastra molto fine e corta, che lascia intravedere la punteggiatura di fondo; su ciascuna elitra sono presenti, di norma, cinque macchie di pubescenza nera di cui quattro discali .... glaucus (Fabricius)

Da notare che anche la disposizione delle macchie elitrali è diversa nelle due specie.
Il nuovo status è stato accettato nelle principali faune europee (Vives, 2000, Fauna di Spagna; Brustel & alii, 2002, Fauna di Francia), ma non da Biolib in cui Francesco Vitali, che ne gestisce i Cerambycidae, considera addirittura glabromaculatus un semplice sinonimo di pilosus, sulla base di una pubblicazione di Paulian “[Chlorophorus pilosus and glabromaculatus have been proved as con-specific by raising experiments (Paulian, 1994)]“.
Paulian, in effetti, avendo allevato numerosi esemplari ed avendo osservato che tutti gli esemplari grigiastri erano femmine e quelli giallastri erano maschi, aveva concluso che pilosus non è che una semplice varietà femminile e non una sottospecie (!!). Non aveva pensato che si trattava, invece, della stessa specie (C. pilosus) in cui i due sessi presentano, costantemente, una livrea del tutto diversa: giallastra (simile a quella di C. glabromaculatus) il maschio, grigio-azzurra la femmina.
I due sessi delle due specie sono raffigurati qui sotto (foto tratte dal mio Atlante del 2002) che rappresentano, nell'ordine, una coppia di C. glabromaculatus e una di C. glaucus (già C. pilosus).
.
Chlorophorus glabromaculatus.jpg

Chlorophorus glaucus (Fabricius, 1781.jpg


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MessaggioInviato: 29/12/2009, 18:33 
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bè Gianfranco, non dico neanche che è un'altra fantastica chicca (e invece l'ho detto :mrgreen: )

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MessaggioInviato: 30/12/2009, 20:08 
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Nome: maurizio pavesi
ciao ragazzi
devo confessare :oops: che non mi trovo completamente d’accordo :no: con l’impostazione che l’amico gianfranco ha dato alla questione

Isotomus ha scritto:
Un paio di anni fa, studiando la collezione Linneo presso la Linnaean Society a Londra, ho rintracciato quello che doveva poi risultare l'holotypus di Leptura pilosa Forster, 1771. Questo taxon, evidentemente senza l’esame dei materiale tipico, fu attribuito da Heyden a C. quadripunctatus var. glaucus Fabricius, 1781 (ritenuto poi sinonimo di C. pilosus (Forster, 1771, appunto) (tanto per intenderci, il parente occidentale del nostro C. glabromaculatus). L’esame del tipo (sulla cui identità non ci sono dubbi), ha rivelato che si trattava invece di una Vadonia e precisamente quella che fu descritta come Leptura unipunctata Fabricius, 1787.

La scoperta della vera identità del tipo avrebbe “messo in crisi” non solo Vadonia unipunctata, ma anche la sua sottospecie occidentalis Daniel & Daniel, 1891 e causato una lunga serie di nuove combinazioni. Per questo motivo, il taxon Leptura pilosa Forster è stato dichiarato “Nomen oblitum” e la nomenclatura del genere Vadonia non ha subito modifiche. Quello che non si poteva mantenere era Chlorophorus pilosus. Questa specie, presente in Italia solo in Sardegna, ha ora preso il nome di C. glaucus (Fabricius, 1781)...

allora, vediamo

premesso che per quanto riguarda la specie che tutti chiamano Vadonia unipunctata, siamo di fronte al solito dilemma “priorità vs stabilità”; io in questi casi, come sapete, sono decisamente a favore della stabilità e per il mantenimento dell’uso predominante ;) ... ma mi rendo conto che menti molto più illustri della mia non sono affatto d’accordo :(

d’altra parte però, lo stesso codice afferma che

23.2. But. Vu J'objet du Code [voir le Préambule], le Principe de Priorité
doit être employé pour promouvoir la stabilité; il n'est pas destiné à
remettre en cause un nom longtemps employé dans une acception
habituelle par l'introduction d'un nom qui est plus ancien en tant que
synonyme ou homonyme...

chiarito dunque che, come opinione del tutto personale, la Vadonia unipunctata deve continuare a chiamarsi unipunctata, passiamo al Chlorophorus

in questo caso, il nome pilosus Forster, 1771, originariamente Leptura pilosa, secondo me è tutto meno che un nomen oblitum; il codice precisa che un nome può essere dichiarato nomen oblitum da un autore, senza intervento della commissione, se

23.9.1.1. un synonyme ou homonyme plus ancien n'a pas été
employé comme nom valide après 1899...

e in questo caso il nome è stato usato eccome, anzi lo è tuttora, come nome valido di un taxon del livello specie; in una accezione del tutto errata, come ha scoperto gianfranco, ma è stato usato

a questo punto, direi che ci sono due soluzioni, a seconda di cosa preferiamo fare

a) vogliamo mantenere l’uso predominante del nome Chlorophorus pilosus

75.6. Maintien de l'usage prédominant par désignation d'un néotype. Si
un zoologiste s'aperçoit que le type porte-nom existant d'un taxon
nominal du niveau espèce ne s'accorde pas taxinomiquement avec
l'usage prédominant de ce nom, et que la stabilité et l'universalité s'en
trouvent compromises, il devrait maintenir l'usage prédominant [Art. 82]
et demander à la Commission de faire exercice de ses Pleins Pouvoirs
[Art. 81] pour écarter le type porte-nom existant et désigner un néotype.

b) vogliamo rispettare l’intendimento originale dell’autore, che aveva descritto una Vadonia, e non un Chlorophorus

in questo caso, ritengo che si dovrebbe chiedere alla commissione di fare uso dei famigerati pieni poteri per sopprimere il nome pilosus Forster, 1771, originariamente pubblicato nel binomio Leptura pilosa Forster, 1771, ai fini del principio di priorità ma non a quelli del principio di omonimia

bene, ora che ho dato fuoco alle polveri :oops: , aspetto i vostri commenti ;) ... e se non siete d’accordo con quanto sopra, mi raccomando non fatevi scrupoli :P :no1: :gun: ... mica penserete che me la prendo, vero :D ?

:cry: :cry: :cry:

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MessaggioInviato: 30/12/2009, 23:12 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Ragazzi, proprio in questi giorni non riesco ad immergermi nelle questioni nomenclatoriali. Aggiungo però una considerazione a quanto detto da Maurizio.
Premesso che ho sulla questione stabilità/priorità qualche perplessità soprattutto perché rende il codice incerto in molte sue parti, a mio modestissimo avviso (come modestissimo è stato finora il mio apporto tassonomico) andrebbe preso in considerazione un altro principio che è quello che chiamerei della "via di minimo sforzo". Visto che spesso vi sono scelte discrezionali od anche due vie per arrivare al medesimo risultato, credo che sia doveroso scegliere sempre ciò che comporta meno "atti" (soppressioni, sottoposizioni, neotipi, &c &c).

Ciao Roberto :to:

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verum stabile cetera fumus


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MessaggioInviato: 31/12/2009, 10:30 
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Nome: Gianfranco Sama
Maurizio,
come ti ho detto ieri nel corso di una lunga telefonata, la cosa più semplice (e do ragione a Roberto, anzi è lui che indirettamente mi ha dato ragione) è di eliminare Leptura pilosa Forster, 1771 nella sua accezione originale, vale a dire, come ho fatto, decretarne la morte per oblio, come "nomen oblitum", appunto. In questo modo si evita qualsiasi altro atto nomenclatoriale. Mi sembra inopportuno riesumare Leptura pilosa nella sua accezione errata (vale a dire come Chlorophorus) perseverando nell'errore, per mantenere l'uso di un taxon cher non è mai esistito (e non è mai stato descritto) se non nella fantasia di Heyden (peraltro entomologo ben noto e con alti meriti). Daltronde, Heyden è morto da tempo e non me ne vorrà se mi sono permesso di affermare che, per una volta, si è sbagliato.
La via che, privatamente, consigliavi: chiedere alla Commissione di Nomenclatura di eliminare (evidentemente non fisicamente) il tipo di Leptura pilosa Forster, 1771 (a questo punto si farebbe torto a lui, ma lo si farebbe in ogni caso !) e designarne un neotipo scegliendo un esemplare di Chlorophorus pilosus, mi sembra la più contorta. La situazione sarebbe davvero paradossale. Si andrebbe ad eliminare quella che si è dimostrata essere una Leptura e farla diventare, per decreto, un Chlorophorus.

E’ probabile che la via che suggerisci sia quella più ligia ai dettati del Codice di Nomenclatura, ma personalmente, come anarchico figlio di anarchico, ripudio gli articoli del Codice (di qualsiasi Codice) contrari alla decenza, all’intelligenza e, soprattutto, al buon senso.

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MessaggioInviato: 31/12/2009, 12:37 
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Nome: maurizio pavesi
ciao gianfranco

ma secondo me, non ci sono i presupposti per considerare Leptura pilosa nomen oblitum, visto che il nome non è affatto stato dimenticato... è stato semplicemente stravolto nel suo significato, ma non è questo che il codce intende a proposito di nomen oblitum

è chiaro che si può benissimo, anziché scegliere una delle vie "ufficiali" previste dal codice, far finta di niente (o meglio, potete farlo voi cerambiciologi, dato che io non mi sono mai occupato di cerambici e non comincerò di certo a farlo ora), ma questo non impedirebbe che domani il primo c(ialtr)one che non ha di meglio da fare risuscita magari il nome pilosa per la Vadonia unipunctata :no1: , e trova qualcuno che gli va dietro :P

dici di no? beh, il 1° volume del lobl & smetana, quello dei carabidi, contiene una quantità di grafie originali risuscitate dopo oltre un secolo e mezzo di oblio, come Brachinus etslans [sic!] Dejean & Boisduval, 1829 :cry: , dopo di allora universalmente chiamato efflans Dejean & Boisduval, 1829; grafie risuscitate in aperta violazione del codice :x , che stabilisce che se una grafia scorretta susseguente o un'emendazione ingiustificata sono in uso predominante, con attribuiti autore e data della descrizione originale, vanno mantenute come grafie corrette... o anche questo ti sembra uno degli articoli "contrari alla decenza, all’intelligenza e, soprattutto, al buon senso" ?

a questo punto, rispetto al decretare la fine di Leptura pilosa come come nomen oblitum, cosa che secondo me non si può fare, ti sembra molto diverso decretare tale fine, come avevo suggerito in alternativa, chiedendo

Cita:
...alla commissione di fare uso dei famigerati pieni poteri per sopprimere il nome pilosus Forster, 1771, originariamente pubblicato nel binomio Leptura pilosa Forster, 1771, ai fini del principio di priorità ma non a quelli del principio di omonimia
p.s. marcello, se la discussione va avanti, non sarebbe forse il caso di spostarla, o copiarla, nel subforum dedicato al codice di nomenclatura ;) ?

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MessaggioInviato: 31/12/2009, 13:30 
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Nome: Gianfranco Sama
[quote="gomphus"]
il 1° volume del lobl & smetana, quello dei carabidi, contiene una quantità di grafie originali risuscitate dopo oltre un secolo e mezzo di oblio, come Brachinus etslans [sic!] Dejean & Boisduval, 1829 :cry: , dopo di allora universalmente chiamato efflans Dejean & Boisduval, 1829; grafie risuscitate in aperta violazione del codice :x , che stabilisce che se una grafia scorretta susseguente o un'emendazione ingiustificata sono in uso predominante, con attribuiti autore e data della descrizione originale, vanno mantenute come grafie corrette... o anche questo ti sembra uno degli articoli "contrari alla decenza, all’intelligenza e, soprattutto, al buon senso" ?

Maurizio,
se Leptura pilosa è stato, come è stato, dichiarato e dimostrato "nomen oblitum" e Leptura unipunctata “nomen protectum” chi può riabilitare il primo ?

Ovviamente la tua domanda è puramente pleonastica. Per quanto riguarda il Catalogo di Loebl & Smetana, per i Cerambycidae, nessuna riesumazione, almeno per quello che dipendeva da me, è stata fatta. Qualcuno (non faccio nomi) ha tentato di approfittare di una diversa designazione di specie tipo del genere Saperda (nonostante avessi appena proposto di sottoporre alla Commissione la cancellazione di quella designazione) per descrivere un nuovo sottogenere (Scalaperda, sic !) per Saperda scalaris. Per il momento sono riuscito a bloccarlo, ma sono certo che lo farà comunque.

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MessaggioInviato: 31/12/2009, 15:55 
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Nome: maurizio pavesi
ciao gianfranco

prima di tutto Leptura pilosa, a parte che non ne sussistevano le condizioni, non è stato dichiarato nomen oblitum, in quanto non è stata seguita la procedura stabilita dal codice

23.9.2. Lorsqu'un auteur constate que les conditions d'usage de
l'Article 23.9.1 sont toutes les deux réunies, il doit citer ensemble
les deux noms, déclarer explicitement que le nom plus récent est
valide, et que son acte est conforme à l'Article 23.9; simultanément,
il doit fournir la preuve que la condition d'usage de
l'Article 23.9.1.2 est satisfaite, et également déclarer que, à sa
connaissance, la condition de l'Article 23.9.1.1 est applicable. A
partir de la date de publication de cet acte, le nom plus récent a
préséance sur le nom plus ancien
.

e quindi, chiunque potrebbe obiettare che L. pilosa non è stato validamente dichiarato nomen oblitum, e di conseguenza mantiene la priorità

quanto a chi potrebbe volersi divertire a fare una cosa del genere, devo proprio fare nomi :to: , o posso avere la domanda di riserva :gh: ?

inoltre,ti faccio presente che secondo il codice, la procedura in questione non sopprime il nome in questione, ma semplicemente fa sì che non abbia più la priorità sul nomen protectum... priorità che invece rimane nei confronti degli altri nomi, ossia in teoria pilosa potrebbe ancora essere usato come nome valido di una delle sottospecie di unipunctata, se la località corrispondesse

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MessaggioInviato: 31/12/2009, 17:06 
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Nome: Gianfranco Sama
Beh Maurizio,
manca solo la famosa lista di 25 lavori [ecc.] che non ho inserito per risparmiare tempo e carta. Come saprai anche tu che non tratti Cerambycidae (ma stavolta fai l'amico del giaguaro :gun: ), ce ne sono a centinaia visto che Vadonia unipunctata è specie distribuita dalla Spagna alla Siria e alla Siberia con 4000 sottospecie descritte solo negli ultimi 25 anni.
Quanto poi all'innominato (diventato l'innominabile per il forum) visto che ci tieni tanto puoi scrivergli. Vedremo così se avrà, come sembri ritenere, il coraggio di accapigliarsi con tutto il mondo entomologico (non lo escludo, visto che è campione mondiale di arrampicata sugli specchi). Non farebbe certamente un dispetto a me e questo lo potrebbe frenare.
Adesso basta Maurizio; vale quanto ti ho detto ieri. Ma a Natale non hai fatto promessa di essere più buono ?
Ciao

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MessaggioInviato: 31/12/2009, 19:02 
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Nome: maurizio pavesi
ciao gianfranco :lov3:

Isotomus ha scritto:
... Quanto poi all'innominato (diventato l'innominabile per il forum) visto che ci tieni tanto puoi scrivergli...

non ci penso nemmeno :to:

Cita:
... Ma a Natale non hai fatto promessa di essere più buono ?

chi, io :D ? ti sembro il tipo che fa promesse del genere :mrgreen: ?
e poi, come potrei essere più buono :lov1: di così?

AUGURI

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MessaggioInviato: 31/12/2009, 20:03 
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Nome: Gianfranco Sama
Maurizio,
visto che ti senti così buono, vedi se riesci a darmi una mano per risolvere il quesito appena inviato.
Ciao e auguroni (per l'ennesima volta)
Franco

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MessaggioInviato: 26/04/2010, 18:48 
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Nome: Daniele Sechi
Aggiungo qualche immagine dei miei glaucus nati da un fortunato prelievo di lentisco. Mi sono nati 8 esemplari (2 li ho scambiati), tutte femmine :shock:
IMG_4242.jpg

IMG_4240.jpg

IMG_4241.jpg


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:hi:
Daniele


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MessaggioInviato: 29/04/2010, 11:03 
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Località: Cesena
Nome: Gianfranco Sama
Solo femmine ? e i maschi ? Avresti potuto impiantare (se non l'hai fatto) un allevamento ex ovo !!

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Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
Nel titolo di questo argomento è indicato C.glaucus (F.,1771) se ho ben capito credo sia sbagliato; dovrebbe essere (F.,1781)

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Francesco Izzillo


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Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
f.izzillo ha scritto:
Nel titolo di questo argomento è indicato C.glaucus (F.,1771) se ho ben capito credo sia sbagliato; dovrebbe essere (F.,1781)

:ok:

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