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Forum Entomologi Italiani

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Nuove specie "virtuali", senza le collezioni?



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PostPosted: 18/02/2013, 14:23 
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Joined: 05/02/2009, 17:34
Posts: 894
Location: Sondrio - Lombardia - Italia
Nome: Paride Dioli
Non oso commentare quanto sto leggendo in questo articolo di Zootaxa. Che cosa ne pensate? :gun:
http://www.mapress.com/zootaxa/2008/f/zt01761p048.pdf

_________________
Link: https://www.ndsu.edu/pubweb/~rider/Pentatomoidea/Researchers/Dioli_Paride.htm
Papers in PDF format: https://www.researchgate.net/profile/Paride_Dioli/?ev=hdr_xprf/


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PostPosted: 18/02/2013, 17:57 
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Joined: 30/12/2009, 22:20
Posts: 31564
Location: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Mah! Non ho avuto la forza di leggerlo tutto, ma leggicchiando qua e là mi sono fatto un'idea di quel che sostiene l'autore.
In pratica, sostiene che per descrivere una nuova specie non è necessario che vi sia un tipo depositato da qualche parte, ma basta illustrarlo fotograficamente. Potrei forse anche essere d'accordo per il gruppo di cui si occupa (uccelli), a patto che le foto raffigurino un esemplare vivo tenuto in allevamento da qualche parte, e che poi, quando passerà a miglior vita, diventerà l'olotipo depositato in qualche museo o collezione.
Non mi sembra fattibile, invece, basarsi semplicemente su foto scattate ad uno o più esemplari in Natura, per i quali non c'è nessuna garanzia che possano essere ritrovati per accertare che la descrizione riguardi una specie reale, e non si basi solo su foto in cui i caratteri sono mal interpretabili, che potrebbero essere di un esemplare aberrante, o peggio, deliberatamente artefatte.

Se poi trasferiamo una cosa del genere anche nella descrizione degli insetti o di altri invertebrati, diamo inizio alla più sfrenata anarchia descrittiva.
Volendo, potrei benissimo prendere un singolo insetto, preferibilmente di un gruppo che conosco bene, per esempio una Anthaxia di Maccarese, fotografarla, modificare in vari modi le foto, cambiando le proporzioni tra le parti anatomiche, deformandole, curvandole, raddrizzandole, cambiando i colori di tutto o parte dell'insetto, aggiungendo o togliendo fossette, modificando la reticolazione della cuticola, sostituendo parti con quelle di altre specie, ecc., e avere così il materiale fotografico su cui descrivere 10 specie esistenti solo nella mia immaginazione. E già che ci sono, inventarmi pure i dati di raccolta (o meglio, i dati dello scatto, visto che la raccolta non sarebbe più necessaria). Oppure, senza tenere una condotta fraudolenta, ma semplicemente peccando di superficialità ed inesperienza, da qualche (o una) foto di pessima qualità scattata in natura, descrivere una specie, che in realtà è qualcosa di gia descritto da chissà quanto tempo.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


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PostPosted: 18/02/2013, 18:13 
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Joined: 21/02/2011, 15:25
Posts: 3875
Location: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
Se non sbaglio è già stato descritto un lepidottero africano in base ad una sola foto, Maurizio Bollino ne aveva messo il pdf sul forum ma non riesco a trovarlo...

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Michele :D


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PostPosted: 18/02/2013, 18:31 
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Joined: 25/11/2009, 9:31
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Location: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Mikiphasmide wrote:
Se non sbaglio è già stato descritto un lepidottero africano in base ad una sola foto


Hai ragione Michele!! Il PDF è qui

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Maurizio Bollino


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PostPosted: 18/02/2013, 20:47 
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Joined: 02/02/2009, 23:32
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Location: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Il codice consente OGGI che un tipo sia qualcosa di diverso da un esemplare morto depositato in un museo. Dubois e Nemésio (Nemésio :? che nome :shock: nomen omen avrebbero detto i latini :gh: ) hanno scritto un articolo in cui affermano che invece dovrebbe essere obbligatorio ... anzi, se ho ben capito, il codice potrebbe già essere interpretato in questo senso senza neppure il bisogno di cambiarlo. Questo Donegan li contesta.

Se posso dire la mia continuerò a dormire sogni tranquilli. Che un tipo possa essere una fotografia non è un pericolo maggiore a quello che un tipo non debba essere depositato in una collezione pubblica e che quindi possa essere inacessibile a tutti o alla mercé della pazzia del proprietario (è successo, è successo). Poi direte "guarda cosa succede nelle collezioni pubbliche, a volte peggio che in quelle private", e mi troverete completamente d'accordo, ed il discorso si complicherebbe ulteriormente.

Roberto :gh:

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verum stabile cetera fumus


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PostPosted: 19/02/2013, 0:33 
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Joined: 25/11/2009, 9:31
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Location: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Hemerobius wrote:
Che un tipo possa essere una fotografia non è un pericolo maggiore a quello che un tipo non debba essere depositato in una collezione pubblica e che quindi possa essere inacessibile a tutti o alla mercé della pazzia del proprietario (è successo, è successo).


In effetti l'aspetto che accomuna le due tipologie è che in entrambi i casi l'unica cosa disponibile sarebbe la foto (in un caso l'iconotipo in sè stesso, nell'altro la foto pubblicata del tipo).

Essendo abituato a "toccare" gli esemplari, non riesco assolutamente a concepire un tipo in forma di foto e basta. Si è parlato tante volte, anche qui sul forum, della difficoltà intrinseca di identificare da foto, e adesso vorrebbero che una foto sia il name-bearing type di una specie? Per citare il grande Totò mi viena da dire "Ma mi faccia il piacere ........!!!"

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Maurizio Bollino


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PostPosted: 19/02/2013, 10:41 
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Joined: 19/04/2012, 7:52
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Nome: Gianfranco Curletti
L'autore è ben noto agli ornitologi per altri articoli sullo stesso tema. Ricordo il caso di ornitologi tedeschi che descrissero una specie di averla africana trovata in un bosco isolato. La tennero in cattività il tempo per estrarre il DNA e tenere qualche penna, poi la riportarono nel suo ambiente in Africa e la rilasciarono. Per questa fu chiamata, se ben ricordo (mi scusino gli ornitologi se sbaglio) Laniarius liberatus
La descrizione fu massacrata dagli americani, ma il nostro li difese.
E' chiaro che comunque bisogna avere una qualche documentazione ovvero una prova fisica e inconfutabile: che questa sia solo un pezzo (DNA o qualche penna) o un animale intero poco cambia.


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PostPosted: 19/02/2013, 11:22 
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Joined: 02/02/2009, 23:32
Posts: 5642
Location: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Secondo me forse sfugge che il codice vale per tutto il mondo animale. Immaginate di scoprire finalmente il ripugnante (o se volete abominevole) uomo delle nevi, che fate? Ne uccidete uno per descrivere la nuova specie?
Forse bisognerebbe pensare che il codice deve essere giocoforza (o come avrebbe detto Guido Grandi, obtorto collo) "liberal" per tutelare la libertà della ricerca scientifica, è un prezzo (molto alto) che si deve pagare per evitare derive autoritarie.

Roberto :to:

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PostPosted: 19/02/2013, 12:52 
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Joined: 05/02/2009, 17:25
Posts: 4890
Location: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
...a questo punto mi chiedo qualse sia il "tipo" depositato dell'Homo sapiens sapiens :? :mrgreen: :lol1:

:hi:

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Loris


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PostPosted: 19/02/2013, 12:58 
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Joined: 22/05/2009, 18:03
Posts: 111
Location: Trento
Nome: Marco Gabbi
Roberto, non esageriamo con la libertà della ricerca scientifica, è sufficiente per non sacrificare :cry: l'ultimo ed unico esemplare dell'Abominevole Uomo delle Nevi :shock: :o :shock: astenersi dalla descizione "rigorosa" e limitarsi ad una modesta descrizione "volgare" per procedere scientificamente solo dopo la morte :dead: dell'unico: in questo caso basterebbe comportarsi eticamente trattando l'oggetto di scienza come un nostro pari.
Nel frattempo non oso immaginare quali gli effetti di gelosie-ambizioni personali o di gruppo ma non sono un problema del codice!

-- ooops mi sono sovrapposto a Loris --

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Marco Gabbi


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PostPosted: 19/02/2013, 13:47 
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Joined: 10/05/2010, 22:31
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Location: Gavorrano (GR)
Nome: marco bastianini
Loriscola wrote:
...a questo punto mi chiedo qualse sia il "tipo" depositato dell'Homo sapiens sapiens :? :mrgreen: :lol1:

Immagino che si possa identificare con il primo fossile (frammento d'osso, dente ) che sia stato attribuito a questa specie.
A proposito, se non ricordo male, recenti ricerche con il dna, hanno elevato la ssp neandertalensis a buona specie, quindi dovremmo essere tornati Homo sapiens... e basta :mrgreen:

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:to: Marco
"Le foreste a precedere le civiltà, i deserti a seguire."
François-René de Chateaubriand


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PostPosted: 19/02/2013, 15:09 
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Nome: Gianfranco Curletti
Loriscola wrote:
...a questo punto mi chiedo qualse sia il "tipo" depositato dell'Homo sapiens sapiens :? :mrgreen: :lol1:

:hi:

Su questo c'è già stato un dibattito in altre sedi e posso risponderti: il tipo è Linneo stesso, come pare abbia ammesso lui medesimo. C'è piuttosto da considerare se bisogna proporre un neotipo, nel caso non ci fosse più nulla di lui....


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PostPosted: 19/02/2013, 15:17 
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Joined: 19/04/2012, 7:52
Posts: 1071
Nome: Gianfranco Curletti
Hemerobius wrote:
Secondo me forse sfugge che il codice vale per tutto il mondo animale. Immaginate di scoprire finalmente il ripugnante (o se volete abominevole) uomo delle nevi, che fate? Ne uccidete uno per descrivere la nuova specie?
Forse bisognerebbe pensare che il codice deve essere giocoforza (o come avrebbe detto Guido Grandi, obtorto collo) "liberal" per tutelare la libertà della ricerca scientifica, è un prezzo (molto alto) che si deve pagare per evitare derive autoritarie.

Roberto :to:


A mio avviso in questo caso bisogna distinguere tra SCOPERTA e DESCRIZIONE. Nel primo caso ovviamente basta una documentazione fotografica, nel secondo bisognerebbe aggiungere qualche PROVA fisica testimoniale; senza abbattere l'esemplare :D potrebbe essere sufficiente, oltre alle foto, raccogliere un ciuffo di peli, di capelli, un dente, un pezzo di unghia, una fatta, ecc.
Quante specie di artropodi sono state descritte anche solo su resti? Non poche mi pare...


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PostPosted: 19/02/2013, 15:45 
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Joined: 02/02/2009, 23:32
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Location: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Esattamente quel che dice il codice!


Roberto :to:

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PostPosted: 19/02/2013, 17:33 
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Joined: 05/02/2009, 17:31
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Location: milano
Nome: maurizio pavesi
ciao ragazzi

ho seguito questa interessante discussione, scusate se non sono intervenuto ma sto finendo di rivedere un lavoro, con alcuni coautori, che era già in ritardo una settimana fa (stavolta la colpa non è tutta mia :x ), e ho avuto finora pochissimo tempo. trovo giusto ora il tempo di buttar giù due righe, in attesa di una risposta più articolata

a quanto pare, qualcuno si è posto il problema se in alcuni casi sia opportuno o accettabile uccidere un es. di una specie, nuova o vecchia, per farne l'olotipo o il neotipo, per es. dell'abominevole uomo delle nevi :to: o dell'altrettanto abominevole uomo civilizzato :lol1: , invocando un atteggiamento più possibilista da parte del codice

ma faccio notare che il codice stesso dice espressamente

72.5. Eligibility as name-bearing types. Only the following are eligible to be a name-bearing type, or part of a name-bearing type, of a nominal species-group taxon:

72.5.1. an animal, or any part of an animal...

quindi non dice affatto che il tipo deve essere, o essere stato, un es. completo, può benissimo essere formato da una o più delle seguenti cose (o di altre ancora): una sequenza di DNA, un campione di pelo, di penne o di squame, la muta di un serpente, etc. etc.

d'altronde, sono ragionevolmente convinto che per lo squalo balena, o la balenottera azzurra, un olotipo completo non sia mai stato depositato da nessuna parte :mrgreen: , senza che per questo non siano specie valide ;)

sono molto dubbioso :? invece sulle foto come quella del ninfalide in questione... ci torno su appena posso

:hi:

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