Benvenuto Ospite

Forum Entomologi Italiani

www.entomologiitaliani.net/forum
 
Oggi è 23/05/2025, 21:05

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) Dettagli della specie

2.VII.2013 - ITALIA - Umbria - PG, Camping Village Assisi, 213 m


nuovo argomento
rispondi
Pagina 1 di 1 [ 7 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 28/09/2013, 9:34 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
Messaggi: 398
Nome: MARIO LUNA
Aggiungo due foto di Lamprodila festiva, catturate dopo segnalazione dell’amico entomologo Zerun Zerunian, che ringrazio vivamente per la collaborazione, presso il Camping Village Assisi, 219 m, il 2.7.2013, catture che abbiamo fatto insieme su Thuya occidentalis.
Mi sono chiesto dopo aver letto la descrizione di Gobbi per la Palmar festiva, tratto da Frammenta entomologica “ le piante ospiti dei buprestidi Italiani” se ci siano o meno differenze tra L. festiva, che vive su juniperus oxycedrus in montagna a 1000 m di quota, siti che riguardano le mie precedenti catture del 2005 e quelle che vivono su thuya orientalis, a quote molto inferiori di pianura 200 m circa, in riferimento a due siti recenti.
(Gobbi, 1973), fa distinzione fra L. festiva allevata su juniperus phoenicea, del litorale, e quella su junieperus comunis dell’entroterra, evidenziando caratteri distintivi diversi.
Si è a conoscenza di ulteriori lavori che chiariscano questo argomento?
Grazie

:hi: :hi:
Mario


lung. 10,5 mm
L. festiva fem. 1.jpg

lung. 8,1 mm
L. festiva masc. 1.jpg

Top
profilo
MessaggioInviato: 28/09/2013, 18:23 
Avatar utente

Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Ad oggi sono riconosciute solo due sottospecie valide:
Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Europa e N. Africa
Lamprodila (Palmar) festiva holzschuhi (Hellrigl, 1972) - Turchia

La seconda vive esattamente come la prima.

In passato era stata distinta una forma bonnairei (Fairmaire, 1884) che sarebbe quella dominante in N. Africa (dove questa specie è stata allevata anche da piante diverse, mi pare pure da giuggiolo), ma che in realtà è presente anche altrove (ad esempio, in Corsica e credo anche da noi). Attualmente è stata messa in sinonimia con la forma tipica.

Le differenze che noti tra le popolazioni montane e quelle "cittadine" sono solo normale variabilità intraspecifica, e forse ancora meno, solo differenze dovute a condizioni di sviluppo con clima diverso. Del resto, le popolazioni che ora si trovano sulle thuje nei parchi cittadini, giardini, siepi lungo le strade, non possono che essere recenti, e derivano dalle nostre popolazioni naturali. Anche tra i miei esemplari di Lazio, Abruzzo e Romagna ci sono differenze soprattutto a carico della maculazione, ma è normale.

Quello che invece può lasciare perplessi è che da noi questa specie si trova in montagna, in genere oltre 1000 m, e nelle zone di pianura, in genere presso il mare, o appunto sulle thuje nei centri abitati, mentre in genere non si trova nella fascia collinare e di bassa montagna.

Credo che si tratti di popolazioni separate solo in apparenza. Secondo me questa specie trova condizioni particolarmente adatte sui ginepri di montagna, ed anche sul ginepro coccolone lungo la costa, mentre si adatta meno ai ginepri nelle zone interne a quote basse e medie (magari qui i ginepri trovano condizioni che permettono loro di contrastare meglio lo sviluppo delle larve, ad esempio, soffrono meno di carenza idrica). Di conseguenza nella fascia intermedia è poco comune e difficilmente si trova. L'introduzione recente della Thuja e di qualche altra pianta può aver fornito alla Palmar un nuovo ospite in cui riesce a svilupparsi più facilmente, o magari sono le condizioni climatiche nei centri abitati (più caldi e secchi) a rappresentare un vantaggio.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


Top
profilo
MessaggioInviato: 28/09/2013, 21:54 
Avatar utente

Iscritto il: 23/09/2009, 15:14
Messaggi: 1394
Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
Julodis ha scritto:
Ad oggi sono riconosciute solo due sottospecie valide:
Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Europa e N. Africa
Lamprodila (Palmar) festiva holzschuhi (Hellrigl, 1972) - Turchia

La seconda vive esattamente come la prima.

In passato era stata distinta una forma bonnairei (Fairmaire, 1884) che sarebbe quella dominante in N. Africa (dove questa specie è stata allevata anche da piante diverse, mi pare pure da giuggiolo), ma che in realtà è presente anche altrove (ad esempio, in Corsica e credo anche da noi). Attualmente è stata messa in sinonimia con la forma tipica.

Le differenze che noti tra le popolazioni montane e quelle "cittadine" sono solo normale variabilità intraspecifica, e forse ancora meno, solo differenze dovute a condizioni di sviluppo con clima diverso. Del resto, le popolazioni che ora si trovano sulle thuje nei parchi cittadini, giardini, siepi lungo le strade, non possono che essere recenti, e derivano dalle nostre popolazioni naturali. Anche tra i miei esemplari di Lazio, Abruzzo e Romagna ci sono differenze soprattutto a carico della maculazione, ma è normale.

Quello che invece può lasciare perplessi è che da noi questa specie si trova in montagna, in genere oltre 1000 m, e nelle zone di pianura, in genere presso il mare, o appunto sulle thuje nei centri abitati, mentre in genere non si trova nella fascia collinare e di bassa montagna.

Credo che si tratti di popolazioni separate solo in apparenza. Secondo me questa specie trova condizioni particolarmente adatte sui ginepri di montagna, ed anche sul ginepro coccolone lungo la costa, mentre si adatta meno ai ginepri nelle zone interne a quote basse e medie (magari qui i ginepri trovano condizioni che permettono loro di contrastare meglio lo sviluppo delle larve, ad esempio, soffrono meno di carenza idrica). Di conseguenza nella fascia intermedia è poco comune e difficilmente si trova. L'introduzione recente della Thuja e di qualche altra pianta può aver fornito alla Palmar un nuovo ospite in cui riesce a svilupparsi più facilmente, o magari sono le condizioni climatiche nei centri abitati (più caldi e secchi) a rappresentare un vantaggio.

Maurizio, volevo ricordare che recentemente ho allevato la specie da Juniperus communis prelevato in collina nel veronese (quota circa 150 mt, v viewtopic.php?f=73&t=45382&hilit=Palmar).
Si tratta quindi di un dato interessante?

_________________
AleP


Top
profilo
MessaggioInviato: 28/09/2013, 22:11 
Avatar utente

Iscritto il: 22/12/2009, 13:31
Messaggi: 9646
Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
AleP ha scritto:
Julodis ha scritto:
Ad oggi sono riconosciute solo due sottospecie valide:
Lamprodila (Palmar) festiva festiva (Linnaeus, 1767) - Europa e N. Africa
Lamprodila (Palmar) festiva holzschuhi (Hellrigl, 1972) - Turchia

La seconda vive esattamente come la prima.

In passato era stata distinta una forma bonnairei (Fairmaire, 1884) che sarebbe quella dominante in N. Africa (dove questa specie è stata allevata anche da piante diverse, mi pare pure da giuggiolo), ma che in realtà è presente anche altrove (ad esempio, in Corsica e credo anche da noi). Attualmente è stata messa in sinonimia con la forma tipica.

Le differenze che noti tra le popolazioni montane e quelle "cittadine" sono solo normale variabilità intraspecifica, e forse ancora meno, solo differenze dovute a condizioni di sviluppo con clima diverso. Del resto, le popolazioni che ora si trovano sulle thuje nei parchi cittadini, giardini, siepi lungo le strade, non possono che essere recenti, e derivano dalle nostre popolazioni naturali. Anche tra i miei esemplari di Lazio, Abruzzo e Romagna ci sono differenze soprattutto a carico della maculazione, ma è normale.

Quello che invece può lasciare perplessi è che da noi questa specie si trova in montagna, in genere oltre 1000 m, e nelle zone di pianura, in genere presso il mare, o appunto sulle thuje nei centri abitati, mentre in genere non si trova nella fascia collinare e di bassa montagna.

Credo che si tratti di popolazioni separate solo in apparenza. Secondo me questa specie trova condizioni particolarmente adatte sui ginepri di montagna, ed anche sul ginepro coccolone lungo la costa, mentre si adatta meno ai ginepri nelle zone interne a quote basse e medie (magari qui i ginepri trovano condizioni che permettono loro di contrastare meglio lo sviluppo delle larve, ad esempio, soffrono meno di carenza idrica). Di conseguenza nella fascia intermedia è poco comune e difficilmente si trova. L'introduzione recente della Thuja e di qualche altra pianta può aver fornito alla Palmar un nuovo ospite in cui riesce a svilupparsi più facilmente, o magari sono le condizioni climatiche nei centri abitati (più caldi e secchi) a rappresentare un vantaggio.

Maurizio, volevo ricordare che recentemente ho allevato la specie da Juniperus communis prelevato in collina nel veronese (quota circa 150 mt, v viewtopic.php?f=73&t=45382&hilit=Palmar).
Si tratta quindi di un dato interessante?

Più che interessante...direi altimetrico! :mrgreen:

_________________
Francesco Izzillo


Top
profilo
MessaggioInviato: 28/09/2013, 23:23 
Avatar utente

Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
AleP ha scritto:
ho allevato la specie da Juniperus communis prelevato in collina nel veronese (quota circa 150 mt,

Non più di tanto. Mi riferivo comunque a quanto osservato nell'Italia peninsulare.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


Top
profilo
MessaggioInviato: 29/09/2013, 9:40 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
Messaggi: 398
Nome: MARIO LUNA
Grazie a tutti per gli interventi. Personalmente al difuori di piccole diversità a carico delle maculazioni bluastre delle elitre, irrilevanti e modeste differenze di grandezza che comunque rientrano nei valori della forma tipica, non ho notato nessun particolare che le renda diverse. Comparando gli edeago di alcuni maschi non si riscontrano differenze apprezzabili.
Gli attacchi ai Juniperus oxycedrus, sicuramente sono anche correlati alle condizioni climatiche, in particolare quando si hanno stagioni molto siccitose, i juniperus (oxycedrus e communis) montani, vengono a soffrirne, e di conseguenza vulnerabili all’attacco dei parassiti in genere. Come evidenzia anche Maurizio, sembra per il momento un po’ anomalo che, la fascia collinare e bassa montagna con la presenza delle stesse essenze ospiti della sp. non sia ancora stata colonizzata, considerazione riscontrata anche per il territorio Umbro, nei siti interessati da escursioni entomologiche. Forse da attribuire alla miglior salute degli stessi juniperus?

:hi: :hi:

Mario


Top
profilo
MessaggioInviato: 29/09/2013, 10:17 
Avatar utente

Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
MARIO LUNA ha scritto:
sembra per il momento un po’ anomalo che, la fascia collinare e bassa montagna con la presenza delle stesse essenze ospiti della sp. non sia ancora stata colonizzata, considerazione riscontrata anche per il territorio Umbro, nei siti interessati da escursioni entomologiche. Forse da attribuire alla miglior salute degli stessi juniperus?

Esattamente quel che penso. Comunque non credo che la fascia intermedia non sia stata colonizzata. Probabilmente ci sono anche lì, ma sono molto meno frequenti, e considerando che noi ne vediamo solo una minima parte, questo potrebbe spiegare l'apparente lacuna.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


Top
profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
nuovo argomento
rispondi
Pagina 1 di 1 [ 7 messaggi ]

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a: