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Chrysolina (Chrysolina) bankii (Fabricius, 1775) Dettagli della specie

12.V.2013 - TUNISIA - EE, Ain Jammala, 15 km E Testour (Gov. Beja) - lg. Sabatinelli


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MessaggioInviato: 24/01/2014, 13:38 
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Visto che qui se ne era parlato, in attesa di andare a studio ho fatto lo stacking.

Chrysolina-bankii.jpg


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Maurizio Bollino


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mmm cosi' opaca sembra una Hypericia.... mmm. Dai Maurizio puoi fare di meglio! ;)


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Nome: Maurizio Bollino
Guido Sabatinelli ha scritto:
mmm cosi' opaca sembra una Hypericia.... mmm. Dai Maurizio puoi fare di meglio! ;)


Opacità voluta. Se noti, l'illuminazione è monolaterale per dare risalto alla struttura elitrale. Le foto dei soggetti lucidi, come i Chrysomelidae, è sempre un grosso problema, quindi preferisco sottoesporre e illuminare in maniera asimmetrica. Si perde qualche cosa in lucentezza, ma si guadagna tanto in dettaglio.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 24/01/2014, 16:02 
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Nome: Guido Sabatinelli
Maurizio Bollino ha scritto:
Guido Sabatinelli ha scritto:
mmm cosi' opaca sembra una Hypericia.... mmm. Dai Maurizio puoi fare di meglio! ;)


Opacità voluta. Se noti, l'illuminazione è monolaterale per dare risalto alla struttura elitrale. Le foto dei soggetti lucidi, come i Chrysomelidae, è sempre un grosso problema, quindi preferisco sottoesporre e illuminare in maniera asimmetrica. Si perde qualche cosa in lucentezza, ma si guadagna tanto in dettaglio.
Vero ma mettine accanto una lucida come sono in natura....


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MessaggioInviato: 24/01/2014, 16:14 
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:?: A me non sembra tanto opaca. E l'illuminazione mi pare venga da tre punti (due da destra e uno minore avanti a sinistra), o forse sono due più luce riflessa sull'altro lato.

Comunque, ciò che rende "più opachi" i soggetti lucidi è l'illuminazione diffusa, non il numero di sorgenti luminose. Se usiamo, ad esempio, quattro faretti, ma non li schermiamo, il soggetto risulta molto lucido, ma con quattro zone con forti riflessi, in cui non si vede quasi nulla. Se diffondiamo la luce con un conetto traslucido, carta bianca o altro, riduciamo i riflessi ma l'insetto prende un aspetto irreale.
Per cui ci troviamo ogni volta, come dice Maurizio, a dover fare una scelta di compromesso sull'illuminazione più o meno diffusa. Senza contare l'altro problema dell'obiettivo che si vede riflesso sul dorso dell'insetto.
Per ottenere un risultato ottimale dovremmo avere una luce piuttosto diffusa ma proveniente da notevole distanza dal soggetto, ma diventa difficile da realizzare con le attrezzature e gli spazi casalinghi di cui può disporre chi, come noi, non lo fa di professione.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/01/2014, 16:15 
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Nome: Maurizio Bollino
Julodis ha scritto:
Comunque, ciò che rende "più opachi" i soggetti lucidi è l'illuminazione diffusa, non il numero di sorgenti luminose. Se usiamo, ad esempio, quattro faretti, ma non li schermiamo, il soggetto risulta molto lucido, ma con quattro zone con forti riflessi, in cui non si vede quasi nulla. Se diffondiamo la luce con un conetto traslucido, carta bianca o altro, riduciamo i riflessi ma l'insetto prende un aspetto irreale.
Per cui ci troviamo ogni volta, come dice Maurizio, a dover fare una scelta di compromesso sull'illuminazione più o meno diffusa. Senza contare l'altro problema dell'obiettivo che si vede riflesso sul dorso dell'insetto.
Per ottenere un risultato ottimale dovremmo avere una luce piuttosto diffusa ma proveniente da notevole distanza dal soggetto, ma diventa difficile da realizzare con le attrezzature e gli spazi casalinghi di cui può disporre chi, come noi, non lo fa di professione.

:ok: :ok:

Qui un esemplare in tutta la sua lucentezza. Come si può notare, è lucida, ma si sono persi buona parte dei particolari elitrali.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 24/01/2014, 16:18 
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Appena "mi gira" vi faccio vedere io come si fotografa! :lol1: :gh:

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Nome: Maurizio Bollino
f.izzillo ha scritto:
Appena "mi gira" vi faccio vedere io come si fotografa! :lol1: :gh:


:mrgreen: :mrgreen:

In attesa della performance fotografica del muflone napoletano, stasera riproverò a fare uno stacking schermando meno la luce.

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Maurizio Bollino


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f.izzillo ha scritto:
Appena "mi gira" vi faccio vedere io come si fotografa! :lol1: :gh:

Non ci dormo la notte, nell'attesa! :mrgreen:

Altro problema che si ha nel fotografare le bestie lucide con luce diffusa: se l'insetto era stato in precedenza bagnato, quasi immancabilmente appaiono delle macchie che ci segnalano dove c'erano delle gocce che poi sono asciugate! Macchie che guardando l'insetto con luce "normale" non si vedono proprio. Allo stesso modo compaiono macchie nei punti grassi. E con punti grassi non intendo che ci sia depositato sopra chissà cosa. Basta un punto in cui abbiamo toccato l'insetto col dito, magari nel prenderlo dal barattolo o nel prepararlo. E questo esemplare non fa eccezione.
La cosa più fastidiosa è che di solito ce ne accorgiamo dopo aver fatto lo stacking, magari di 120 scatti!

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/01/2014, 16:32 
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Maurizio Bollino ha scritto:
In attesa della performance fotografica del muflone napoletano, stasera riproverò a fare uno stacking schermando meno la luce.

Una bestia come questa (in assoluto una delle più problematiche sotto questo aspetto), potrebbe benissimo essere usata per fare una serie di test sul tipo di illuminazione migliore per fotografare insetti con queste caratteristiche. Magari apriamo un argomento apposta nella sezione tecniche fotografiche, col contributo di più utenti. Tanto è una specie che la maggior parte di noi ha in collezione e può fotografare.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/01/2014, 18:25 
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Maurizio Bollino ha scritto:
Julodis ha scritto:
Comunque, ciò che rende "più opachi" i soggetti lucidi è l'illuminazione diffusa, non il numero di sorgenti luminose. Se usiamo, ad esempio, quattro faretti, ma non li schermiamo, il soggetto risulta molto lucido, ma con quattro zone con forti riflessi, in cui non si vede quasi nulla. Se diffondiamo la luce con un conetto traslucido, carta bianca o altro, riduciamo i riflessi ma l'insetto prende un aspetto irreale.
Per cui ci troviamo ogni volta, come dice Maurizio, a dover fare una scelta di compromesso sull'illuminazione più o meno diffusa. Senza contare l'altro problema dell'obiettivo che si vede riflesso sul dorso dell'insetto.
Per ottenere un risultato ottimale dovremmo avere una luce piuttosto diffusa ma proveniente da notevole distanza dal soggetto, ma diventa difficile da realizzare con le attrezzature e gli spazi casalinghi di cui può disporre chi, come noi, non lo fa di professione.

:ok: :ok:

Qui un esemplare in tutta la sua lucentezza. Come si può notare, è lucida, ma si sono persi buona parte dei particolari elitrali.
A me questa immagine piace di piú di quella opaca. È senz'altro più vicina a come appare l'insetto. Ci voleva un po' più di luce da sopra. Si lo so: du' maroni.....


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MessaggioInviato: 24/01/2014, 20:03 
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Guido Sabatinelli ha scritto:
A me questa immagine piace di piú di quella opaca. È senz'altro più vicina a come appare l'insetto. Ci voleva un po' più di luce da sopra. Si lo so: du' maroni.....

Anche io preferisco le immagini con luce non troppo diffusa, perchè altrimenti non solo i colori e i tegumenti sembrano diversi, ma sparendo completamente i riflessi, l'insetto sembra piatto, o quantomeno non si capisce quale spessore abbia. Risultato: l'immagine magari è bellissima, ma sembra un altro insetto! (non è il caso della foto di Maurizio).

Ti faccio qualche esempio confrontando immagini presenti sul Forum.
Premetto che non sto facendo un confronto per determinare quali foto siano più belle o più brutte, ma solo confrontando quanto il diverso tipo di illuminazione possa influire su come il soggetto appaia più o meno simile a come è in realtà, con una luce "normale". Tra l'altro, per le foto con illuminazione a luce diffusa ho scelto due delle più belle, fatte da un paio dei migliori fotografi del Forum.

A sinistra, con luce diffusa, fatta da Cosmin, a destra, con luce non schermata, fatta da Mauro
Lat.jpg



A sinistra, con luce più diffusa, fatta da Marcello, a destra, con luce meno diffusa, fatta da me
Perot.jpg



Non tenendo conto della preparazione, della qualità del fotografo e dell'attrezzatura usata, e del tempo impiegato, si nota facilmente come le immagini a luce diffusa, benchè realizzate con più cura, più nitide e dettagliate, e in cui i colori si distinguono meglio, sembrino piatte, mentre le altre due, con tutti i loro limiti, mostrano la convessità reale degli esemplari fotografati (in pratica, il nostro cervello riesce a intuire la profondità in un'immagine piana sfruttando i riflessi della luce. Tolti quelli, la vede piatta). Per contro, notate come si vedono meglio i peli bianchi nell'immagine di Cosmin rispetto a quella di Mauro. Effetto soprattutto della luce diffusa.

Ovviamente, la differenza si nota di più o di meno a seconda dei soggetti. E la differente lucentezza, lavorazione della cuticola, pubescenza, colore, ecc., dei soggetti raffigurati, fa pendere la bilancia a volte verso una luce più diffusa (per esempio, soggetti molto "mossi" e pelosi) o meno (soggetti glabri, lucidi, a tegumenti lisci). Per cui, chi fotografa Melolonthidae deve utilizzare una illuminazione diversa da chi fotografa Chrysomelidae. E chi fotografa un po' di tutto (ahimè), deve continuamente cambiare tipo di illuminazione quando cambia soggetto.

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Julodis ha scritto:
Guido Sabatinelli ha scritto:
A me questa immagine piace di piú di quella opaca. È senz'altro più vicina a come appare l'insetto. Ci voleva un po' più di luce da sopra. Si lo so: du' maroni.....

Anche io preferisco le immagini con luce non troppo diffusa, perchè altrimenti non solo i colori e i tegumenti sembrano diversi, ma sparendo completamente i riflessi, l'insetto sembra piatto, o quantomeno non si capisce quale spessore abbia. Risultato: l'immagine magari è bellissima, ma sembra un altro insetto! (non è il caso della foto di Maurizio).

Ti faccio qualche esempio confrontando immagini presenti sul Forum.
Premetto che non sto facendo un confronto per determinare quali foto siano più belle o più brutte, ma solo confrontando quanto il diverso tipo di illuminazione possa influire su come il soggetto appaia più o meno simile a come è in realtà, con una luce "normale". Tra l'altro, per le foto con illuminazione a luce diffusa ho scelto due delle più belle, fatte da un paio dei migliori fotografi del Forum.

Lat.jpg


Perot.jpg


Non tenendo conto della preparazione, della qualità del fotografo e dell'attrezzatura usata, e del tempo impiegato, si nota facilmente come le immagini a luce diffusa, benchè realizzate con più cura, più nitide e dettagliate, e in cui i colori si distinguono meglio, sembrino piatte, mentre le altre due, con tutti i loro limiti, mostrano la convessità reale degli esemplari fotografati (in pratica, il nostro cervello riesce a intuire la profondità in un'immagine piana sfruttando i riflessi della luce. Tolti quelli, la vede piatta). Per contro, notate come si vedono meglio i peli bianchi nell'immagine di Cosmin rispetto a quella di Mauro. Effetto soprattutto della luce diffusa.

Ovviamente, la differenza si nota di più o di meno a seconda dei soggetti. E la differente lucentezza, lavorazione della cuticola, pubescenza, colore, ecc., dei soggetti raffigurati, fa pendere la bilancia a volte verso una luce più diffusa (per esempio, soggetti molto "mossi" e pelosi) o meno (soggetti glabri, lucidi, a tegumenti lisci). Per cui, chi fotografa Melolonthidae deve utilizzare una illuminazione diversa da chi fotografa Chrysomelidae. E chi fotografa un po' di tutto (ahimè), deve continuamente cambiare tipo di illuminazione quando cambia soggetto.

Bravo, non c'è che dire: stai imparando, lentamente, ma fai progressi! :gh:

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MessaggioInviato: 25/01/2014, 0:38 
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Nome: Maurizio Bollino
Eccomi qui di nuovo dopo qualche prova. Innanzitutto inserisco un quadro di insieme, con quattro scatti singoli alla Chrysolina bankii della prima immagine, fatti in condizioni differenti di illuminazione:
A) diffusore in plastica opalina a tronco di cono
B) diffusore cilindrico di carta lucida (carta da progetti, per intenderci)
C) diffusore cilindrico in plastica bianca (porta-negativi bianco)
D) senza diffusore

Si nota subito che all'aumentare della diffusione della luce diminuisce il riflesso sulle parti lucide, ma questo effetto cambia anche al cambiare della forma del diffusore (A tronco-conico, B-C cilindrici).

prova-illuminazione.jpg



Qui di seguito, invece, uno stacking fatto con il diffusore della prova A. In post-produzione, solo una lieve correzione dei livelli, pulizia del fondo e un pò di "maquillage" per qualche peletto e pulviscolo.

Chrysolina-bankii-2.jpg



Infine la stessa immagine, ma con un intervento su luci e ombre per mettere in evidenza la tessitura elitrale. Dopo questa correzione, si è evidenziato un pò di sporco che nell'immagine precedente era quasi invisibile.

Chrysolina-bankii-2-ombre-luci.jpg



Alla fine delle prove devo ammettere che l'esemplare della penultima foto è estremamente più simile all'aspetto reale di quanto non sia il primo che ho inserito. Sul risultato finale influisce anche il fattore tempo (sempre tiranno!!), perchè sono necessarie varie prove, con diffusori e posizione luci differenti, per decidere quale set-up è il migliore per il singolo esemplare. Sempre rimanendo nell'ambito degli esemplari lucidi, infatti, ciò che va bene per C. bankii potrebbe non essere adatto per una Smaragdina, o per un Cryptocephalus.

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Maurizio Bollino


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Nome: Guido Sabatinelli
Bravo Maurizio! Effettivamente ora riconosco nelle ultime due immagini gli esemplari che ho raccolto in natura! Beh se io dovessi pubblicare un lavoro sulle Chrysoline darei la foto lucidina per la facies e quella opaca per mostrare i dettagli.
Buona giornata a tutti, oggi piove che Dio la manda rimango a casa a lavorare su qualche melolonthino.g :hi:

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Guido Sabatinelli
Museo di storia naturale, Ginevra, Svizzera
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