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Anthaxia (Anthaxia) senicula senicula (Schrank, 1789) Dettagli della specie

30.IV.1995 - ITALIA - Puglia - LE, Rauccio


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 11/02/2010, 12:57 
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Nome: Franco Sandel
"... visto che ci sono vi posto un'altra Antaxia, questa volta una Deaurata che mi ha dato l' amico Maurizio Bollino, biologicamente e' veramente come un capolavoro cesellato da un "Orafo" :lol: :lol: :lol:

ciao Franco


Anthaxia deaurata-Italy-Puglia-Lecce, Rauccio-30-IV-1995-Legit Maurizio Bollino
Anthaxia deaurata-Italy-Puglia-Lecce, Rauccio-30IV-1995-Legit Maurizio Bollino.JPG


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Effe Esse
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MessaggioInviato: 11/02/2010, 19:01 
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Nome: Marcello Romano
Ho ricopiato anche qui (lasciando l'originale al suo posto), parte dell'intervento di Franco da questa discussione.
Troppo bella davvero questa specie, per non meritare una discussione tutta sua ;)

P.S. - Mi accorgo adesso che la specie era stata già presentata da Maurizio (Julodis) qui, come Anthaxia (s. str.) senicula senicula (Schrank, 1789).
Vado perciò a modificare, uniformandolo, anche il titolo di questa discussione.

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 12:52 
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Nome: Franco Sandel
Ma la chiamiamo senicula o deaurata? Ho appena fatto i cartellini della serietta di Bollino, ( Fra l'altro subito sostituiti
per un mio errore di digitazione, ho digitato l'amico Nicola Bollino anziche' Maurizio Bollino), in effetti la senicula e' stata descritta un anno prima, 1789 anziche' 1790 come Deaurata.
A proposito di derivatio nominis, scusate la mia ignoranza in latino, ma qula'e' il significato di deaurata?
C'e' qualche sito sulle derivatio nominis dei nostri insetti?

Ciao Franco

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 13:09 
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Nome: Francesco Izzillo
La chiamiamo senicula! Anche se a me piaceva molto di più deaurata. Deaurata dovrebbe significare privata dell'oro. Forse xchè il solo bordo delle elitre e del pronoto (nei maschi no) è dorato mentre il resto del corpo è verde!? Credo!

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 13:19 
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Franco Sandel ha scritto:
Ma la chiamiamo senicula o deaurata? Ho appena fatto i cartellini della serietta di Bollino, ( Fra l'altro subito sostituiti
per un mio errore di digitazione, ho digitato l'amico Nicola Bollino anziche' Maurizio Bollino), in effetti la senicula e' stata descritta un anno prima, 1789 anziche' 1790 come Deaurata.
A proposito di derivatio nominis, scusate la mia ignoranza in latino, ma qula'e' il significato di deaurata?
C'e' qualche sito sulle derivatio nominis dei nostri insetti?

Ciao Franco


Se non sto prendendo una cantonata MOSTRUOSA: de (privativo) aurata=dorata (dal latino aurum= oro), quindi credo si riferisca al fatto che buona parte del pronoto e delle elitre NON è dorato.
Secondo il catalogo di Bily (1997), ma dando priorità al nome senicula, dovrebbe essere:
Anthaxia (s.str.) senicula (Schrank, 1789)
- senicula senicula (Schrank, 1789)
- senicula deaurata (Gmelin, 1790)
- senicula cretica Brandl, 1993

Però.... esiste anche una Anthaxia aurulenta (Fabricius, 1787) considerata da Bily sinonimo di senicula deaurata. Mi chiedo perchè non sia valido il nome aurulenta, perchè se lo fosse, sarebbe allora:
Anthaxia (s.str.) aurulenta (Fabricius, 1787)
- aurulenta aurulenta (Fabricius, 1787)
- aurulenta senicula (Schrank, 1789)
- aurulenta cretica Brandl, 1993

In questo secondo caso, il nome deaurata cadrebbe in sinonimia con aurulenta aurulenta, e in pratica scomparirebbe dalle liste sistematiche.

Franco Sandel ha scritto:
per un mio errore di digitazione, ho digitato l'amico Nicola Bollino anziche' Maurizio Bollino


E sempre per un errore di digitazione i tuoi messaggi mi arrivano sempre indirizzati a Murizio Bollino :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 13:39 
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Vedo che il titolo della discussione è stato cambiato, ma... le popolazioni italiane credo siano riferibili alla sottospecie deaurata, sempre secondo il catalogo di Bily (1997). Infatti Bily da come distribuzione della senicula senicula: the Balkans, e della senicula deaurata il resto del suo areale, inclusa l'Italia.

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Maurizio Bollino ha scritto:
Vedo che il titolo della discussione è stato cambiato, ma... le popolazioni italiane credo siano riferibili alla sottospecie deaurata, sempre secondo il catalogo di Bily (1997). Infatti Bily da come distribuzione della senicula senicula: the Balkans, e della senicula deaurata il resto del suo areale, inclusa l'Italia.


Almeno sul come intendere de-aurata vedo che concordiamo. Per il resto francamente non mi pronuncio anche alla luce del fatto che, in linea di principio, non concordo molto con il fenomeno della proliferazione di sottospecie non meglio "qualificate". Ne abbiamo già parlato a proposito della scutellaris semireducta, detrita marani, degener quattuor.... e aggiungo bisognerebbe indagare seriamente sulla ssp.oberthuri della midas, etc... .

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f.izzillo ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Vedo che il titolo della discussione è stato cambiato, ma... le popolazioni italiane credo siano riferibili alla sottospecie deaurata, sempre secondo il catalogo di Bily (1997). Infatti Bily da come distribuzione della senicula senicula: the Balkans, e della senicula deaurata il resto del suo areale, inclusa l'Italia.


Almeno sul come intendere de-aurata vedo che concordiamo. Per il resto francamente non mi pronuncio anche alla luce del fatto che, in linea di principio, non concordo molto con il fenomeno della proliferazione di sottospecie non meglio "qualificate". Ne abbiamo già parlato a proposito della scutellaris semireducta, detrita marani, degener quattuor.... e aggiungo bisognerebbe indagare seriamente sulla ssp.oberthuri della midas, etc... .


Franco, io mi limito a riportare quanto asserito in letteratura, che è quello che fa fede, fino a prova (scritta) contraria. Non entro nel merito della validità o meno di specie, sottospecie, forme, aberrazioni, morfe, natio, eserge, razze e chi più ne ha, più ne metta. Non ho nè il materiale, nè le competenze specifiche per poterlo fare.

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Ma sicuramente; io ho solo colto l'occasione per esprimere una mia "filosofia entomologica" riguardo a certe tendenze in corso ma la tua esposizione è stata correttissima. Ciao.

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per quandto riguarda la derivazione dal latino avete ragione, deaurata deriva dalla preposizione de, che unita a una parola in caso ablativo forma vari complementi, e per traslazione anche quello di privazione, quindi de=senza e l'aggettivo della prima calsse auratus-a-um che significa dorato, decorato con oro, significano= senza ornatura d'oro :D :)

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Aggiungo per essere ancora più chiaro. Le mie perplessità su alcune sottospecie che vengono descritte nascono da conoscenze e da considerazioni. Fermo restando quanto tu giustamente riporti se guardi esemplari italiani ed esemplari di Grecia sfido chiunque a trovare differenze tali da giustificare la separazione in due sottospecie. Voglio dire che alcune volte ho quasi l'impressione che più che il riscontro di caratteri veramente significativi a legittimare la validità o meno di una sottospecie sia il fatto che vi siano fra le due o più morpho due/tremila chilometri o uno o più mari! Le distanze e le localizzazioni a volte sono determinanti ma altre no! Ciò detto (che è anche uno sfogo) è chiaro che ci atteniamo, fino a prova contraria, a quanto ci dice la letteratura ( infatti anch'io citavo tutte ssp. riconosciute) che la cosa ci piaccia o meno e fino a quando qualcuno non farà finalmente un pò di chiarezza.

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A questo punto un'altra considerazione, sempre sui nomi prima citati: deaurata significa SENZA ORO, mentre il suo sinonimo aurulenta significa DEL COLORE DELL'ORO. E' proprio vero che ognuno (nella fattispecie Gmelin e Fabricius) vede ciò che vuol vedere......

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DRAMMATICAMENTE VERO!!! :hi:

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f.izzillo ha scritto:
Aggiungo per essere ancora più chiaro. Le mie perplessità su alcune sottospecie che vengono descritte nascono da conoscenze e da considerazioni. Fermo restando quanto tu giustamente riporti se guardi esemplari italiani ed esemplari di Grecia sfido chiunque a trovare differenze tali da giustificare la separazione in due sottospecie. Voglio dire che alcune volte ho quasi l'impressione che più che il riscontro di caratteri veramente significativi a legittimare la validità o meno di una sottospecie sia il fatto che vi siano fra le due o più morpho due/tremila chilometri o uno o più mari! Le distanze e le localizzazioni a volte sono determinanti ma altre no! Ciò detto (che è anche uno sfogo) è chiaro che ci atteniamo, fino a prova contraria, a quanto ci dice la letteratura ( infatti anch'io citavo tutte ssp. riconosciute) che la cosa ci piaccia o meno e fino a quando qualcuno non farà finalmente un pò di chiarezza.


Concordo con te su tutto: in entomologia (soprattutto) gli splitter hanno sempre avuto vita facile. Si potrebbe aprire una lunga discussione sui motivi (desiderio di fama o di immortalità "tassonomica", necessità di ricambiare una "cortesia", semplice superficialità o non totale conoscenza dell'argomento, ecc. ecc.) che hanno portato e portano spesso a descrivere entità (anche specifiche) senza dati sostanziali inequivocabili e verificabili, e che intasano le liste sinonimiche. Purtroppo questi casi sono frequenti e lo saranno ancora per molto. Se, però, si ha un'idea dimostrabile sul perchè una certa (o varie) sottospecie non sono valide, bisogna avere il coraggio di mettere nero su bianco attraverso VIE UFFICIALI.
Perchè scrivo questo? Per spronarti a deciderti, e scrivere finalmente ciò che pensi, e che credo sia giusto. Quindi, caro Franco, carta, penna e calamaio e inizia!!!!

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Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Non per autocitare il mio pensiero e quello di Maurizio Pavesi, ma sul concetto di sottospecie potete trovare una interessante discussione su FNM.
Quanto a seguire ciò che è stato pubblicato, fino "a prova scritta contraria", questo non è assolutamente un obbligo. Nel senso che chiunque è liberissimo di seguire o meno l'opinione di un autore, e non solo a livello di sottospecie, ma anche di qualsiasi altra categoria tassonomica. Se Tizio descrive il genere A-us che a mio parere non è valido non ho bisogno di pubblicare una "smentita" per non seguirlo. Naturalmente questo presuppone la competenza per decidere diversamente da Tizio, che non tutti possono possedere.

Ciao Roberto :to:

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