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Cyphogastra (Cyphogastra) javanica Saunders, 1871 - Buprestidae

XI.2008 - INDONESIA - EST - EE, Moluccas, Tanimbar, Molu. Is., Tutunametal


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MessaggioInviato: 20/11/2015, 19:26 
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Nome: Maurizio Gigli
Cyphogastra (Cyphogastra) javanica Saunders, 1871

Questa è probabilmente la specie più conosciuta e diffusa, sia in natura, che nelle collezioni, del genre Cyphogastra. Ma è anche una delle più belle. Anche questa piuttosto variabile come colorazione, anche se alcune caratteristiche si ritrovano un po' in tutte le popolazioni. Varia molto anche in dimensioni: da meno di 25 a quasi 50 mm.

In quest'altra discussione avevo messo la foto di un altro esemplare, proveniente dall'isola Aru, di colorazione piuttosto differente. Spero che a nessuno venga in mente di descrivere una sottospecie per ogni isola!

Indonesia, Moluccas, Tanimbar, Molu. Is., Tutunametal, XI.2008, raccoglitore locale

41 mm
Cyphogastra_javanica_Indonesia_Moluccas_Tanimbar_Molu_Tutunametal_XI-2008_41mm_grey.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 20/11/2015, 20:03 
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Nome: Carlo Arrigo Casadio
Bellissime foto Maurizio, complimenti.
Certo che tra le tue Cyphogastra e le Ischiopsopha del Paglia mi volete proprio :dead: :dead: :dead:
Ho avuto il piacere di catturare alcune Cyphogastra nei miei viaggi in Papua (una anche alle Isole Salomone) e devo dire che una volta posate si comportano come le nostre Capnodis, se si sentono minacciate si nascondono spostandosi sul lato nascosto del ramo o del tronco e si riescono a catturare abbastanza facilmente con le mani.
Quando si spostano camminando tengono le zampe anteriori distese così il capo ed il torace sono sollevati; in posizione di riposo assumono quella strana postura che, quando sono posate sui rami, le fa sembrare parte della pianta.

Spero che tu abbia altri esemplari da mostrarci :mrgreen:

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Carlo Arrigo

"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti"
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MessaggioInviato: 20/11/2015, 22:33 
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Nome: Maurizio Gigli
Carlo A. ha scritto:
Spero che tu abbia altri esemplari da mostrarci :mrgreen:

Posso andare avanti ancora per un po'. Le foto dei giorni scorsi non sono venute bene, poi ieri mi sono accorto di un problema con l'obiettivo che stavo usando, e per le due ultime ne ho usato un altro che va meglio.

Chissà che prima o poi non riesca anch'io a vederle in natura?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 20/11/2015, 22:45 
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Nome: Carlo Arrigo Casadio
Julodis ha scritto:

Chissà che prima o poi non riesca anch'io a vederle in natura?


L'Indonesia sembra più lontana di quanto non sia realmente......organizzandosi per tempo si trovano dei voli veramente economici (e con ottime compagnie), la vita costa pochissimo e la gente è veramente ospitale, poi,con tutte quelle isole e foreste, sai quanta roba interessante salta fuori cacciando come si deve 8-)

Il problema è che bisogna starci almeno un paio di settimane........io comunque ci sono...... :sma: :sma:

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Carlo Arrigo

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MessaggioInviato: 21/11/2015, 2:03 
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altro spettacolo!

:birra: :birra:


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MessaggioInviato: 21/11/2015, 11:37 
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Bellissime :o ...mi vien voglia di demuffare la teca dei Buprestidi... :(

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O voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani
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MessaggioInviato: 21/11/2015, 17:32 
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Carlo A. ha scritto:
Julodis ha scritto:

Chissà che prima o poi non riesca anch'io a vederle in natura?


L'Indonesia sembra più lontana di quanto non sia realmente......organizzandosi per tempo si trovano dei voli veramente economici (e con ottime compagnie), la vita costa pochissimo e la gente è veramente ospitale, poi,con tutte quelle isole e foreste, sai quanta roba interessante salta fuori cacciando come si deve 8-)

Il problema è che bisogna starci almeno un paio di settimane........io comunque ci sono...... :sma: :sma:


questo mi interessa parecchio. mi scrivi per favore in mp par darmi delle dritte? Potrei essere invitato in prov. di Madang.
Grazie


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MessaggioInviato: 21/11/2015, 19:56 
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Gianfranco! Ocio di non essere invitato...per pranzo :mrgreen:
http://www.repubblica.it/2008/12/sezion ... stono.html
http://www.lettera43.it/cronaca/papua-n ... 557722.htm

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MessaggioInviato: 21/11/2015, 21:11 
 

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Nome: Paolo Missori
Devo dire che il confronto tra l'esemplare di Aru e questo di Molu. Is mostra delle differenze, non solo nel colore, ma anche in alcuni caratteri somatici. Se fosse un unico carattere potrei considerare l'esemplare di Molu una ssp, ma io vedo almeno 4 diverse variazioni. I genitali potrebbero aiutare ulteriormente. Credo che debbano considerarsi specie diverse. :)


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MessaggioInviato: 21/11/2015, 22:11 
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Nome: Maurizio Gigli
missorp ha scritto:
Devo dire che il confronto tra l'esemplare di Aru e questo di Molu. Is mostra delle differenze, non solo nel colore, ma anche in alcuni caratteri somatici. Se fosse un unico carattere potrei considerare l'esemplare di Molu una ssp, ma io vedo almeno 4 diverse variazioni. I genitali potrebbero aiutare ulteriormente. Credo che debbano considerarsi specie diverse. :)

In realtà, molta di quella variabilità c'è pure all'interno delle popolazioni di una stessa isola. Questo di Molu ha più che altro una diversa colorazione elitrale, ma mi sembra azzardato descrivere una sottospecie solo per questo, per non parlare di una specie.
Per quanto riguarda i genitali, purtroppo spesso ho solo un esemplare di una certa isola, e molto spesso si tratta di femmine, che evidentemente si raccolgono più facilmente dei maschi.

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MessaggioInviato: 21/11/2015, 22:37 
 

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Mi permetto di insistere sull'argomento perchè è da molto che lo valuto. Se un esemplare è più lungo o più largo o più chiaro-scuro ed ha cioè un unico carattere che lo diversifica, va bene: può essere considerata una semplice variazione somatica della stessa specie. Quando i caratteri diversi sono più di 3 bisogna cominciare a pensare ad una ssp. Vi sono invece specie che hanno un polimorfismo "costituzionale", che appartiene specificamente a quella specie. Ovviamente si ha necessità di avere almeno 3 esemplari (maschi) per poter definire con maggior sicurezza i caratteri diversi. Tuttavia anche 1 singolo esemplare può essere sufficiente (come il tuo), se sono presenti almeno 4 caratteri che lo contraddistinguono dalla specie nominale. Per lo meno deve essere considerato come altamente probabile.
Nella area indo-australiana vi sono molte centinaia di isole. Molte specie sono state raggruppate insieme, ma in realtà sono subspecie o addirittura nuove specie non descritte. Mi sembra che Carlo A. abbia scritto su questo Forum che cercava esemplari di rosenbergia di diverse isole dell'area indo-australiana, perchè ha ipotizzato l'esistenza di subspecie o specie erroneamente classificate in quanto a se stanti. Sono concorde con lui. La presenza di specie diverse su di un'isola - anche piccola - è un evento biologico frequente nell'area indo-australiana. Ovviamente non posso escludere una ibridazione occasionale in esemplari molto affini. :ok:


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MessaggioInviato: 22/11/2015, 0:54 
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Sono d'accordo con te che l'enorme numero di isole dell'area indopacifica, insieme alle favorevoli condizioni ambientali, ed alle variazioni di livello del mare tra glaciali ed interglaciali, hanno favorito un massiccio fenomeno di speciazione, e sicuramente ci saranno "specie" attualmente considerate tali che in realtà sono un insieme di popolazioni separate e differenziate che probabilmente meriterebbero il rango di specie, o almeno di subspecie. Tieni conto però di due cose: molti Buprestidae Chrysochroinae di quest'area presentano una elevata variabilità intraspecifica, sia cromatica che morfologica, ed i Buprestidi in generale sono ottimi volatori con una elevata capacità di dispersione.

La grande variabilità dei Buprestidi di queste zone, certamente alla base delle innumerevoli descrizioni poi sinonimizzate (a mio giudizio, in gran parte a ragione, in qualche caso no), secondo me dipende dal fatto che le varie isole, grandi e piccole, non restano isolate per lunghi periodi. Dopo alcune migliaia di anni l'isolamento cessa ed entrano in contatto diretto (per emersione dei bassi fondali marini), o i bracci di mare si riducono abbastanza da consentire scambi genici per mezzo di esemplari che si spostano in volo, o magari su (in) ammassi di vegetazione. Così si ha un rimescolamento genetico tra popolazioni che si erano differenziate, con arricchimento del pool genico ed aumento della variabilità anche dei caratteri visibili. In alcuni casi l'evoluzione, nei periodi di isolamento, riesce a differenziare le popolazioni abbastanza da tenerle separate specificamente,, o almeno da determinare la presenza di caratteri differenziali costanti, tanto da poterle distinguere come sottospecie. In altri casi no.
In una situazione del genere, per azzardarsi a considerare le popolazioni di una o più isole vicine diverse dalle altre a livello (sotto)specifico, salvo differenze eclatanti, bisogna disporre di serie numerose, non solo di pochi esemplari (con tre ci si fa poco, anche perchè, se raccolti insieme, potrebbero essere strettamente imparentati), considerare anche i genitali (senza però basarsi solo su questi), se si hanno maschi, e magari sarebbe di aiuto anche conoscere qualcosa di quel che fanno (piante ospiti, fenologia, ecc.), anche se spesso non è possibile.

In passato, tra gli specialisti di Buprestidae alcuni avevano l'abitudine di descrivere specie su un solo esemplare, distinguendole per differenze anche minime. Fortunatamente, con qualche eccezione, la tendenza attuale è quella di non frammentare troppo i taxa, tanto che molte specie sono state poste in sinonimia, soprattutto in generi come Chrysochroa, Chrysodema e Cyphogastra.

Poi, non è detto che in questo caso specifico non possa aver ragione tu, ma allo stato attuale delle mie conoscenze, esaminando quella ventina circa di esemplari di C. javanica che ho, provenienti solo da una parte dell'areale noto, posso solo dire che questo si distingue dagli altri per caratteri minori, che potrebbero forse bastare per una differenza subspecifica, se presenti negli altri esemplari dell'isola.

Ovviamente, non mi farebbe mica schifo descrivere una nuova Cyphogastra, ma prima di farlo vorrei essere ragionevolmente sicuro di cosa ho per le mani. Se pensi che ho uno Julodis da circa 10 anni, che potrebbe essere una nuova specie, o almeno subspecie, ma non mi decido a descriverlo perchè vorrei prima vederne qualche altro esemplare ... (altro genere con specie estremamente variabili e vicine, e per questo dalla sistematica controversa ed incasinata)

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 22/11/2015, 1:23 
 

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Nome: Paolo Missori
Sono completamente concorde con tutto quello che mi hai pazientemente scritto.
Ti segnalo questo sito:
http://bio.slu.edu/mayden/systematics/b ... lect8.html
Ho fatto un disegno delle linee morfometriche tra le 2 cyphogastra. La testa e la distanza interoculare è la stessa. Il pronoto come anche le elitre invece sono diverse.
La punteggiatura elitrale è più profonda nell'esemplare di Molu Is. e lo scapo e gli antennomeri sembrano più piccoli-sottili. Bisognerebbe guardare anche la porzione ventrale.
A me sembra una specie distinta od una chiara ssp. Cercherei di avere altri esemplari da Molu. Is.
Tieni conto che attualmente Taninbar dista 250 km da Aru. Sono molti, troppi anche per una cyphogastra. Non per uno Sphingidae.posting.php?mode=reply&f=11&t=65342#


Cyphogastra per Gigli.jpg

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MessaggioInviato: 22/11/2015, 9:49 
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Nome: Maurizio Gigli
missorp ha scritto:
Sono completamente concorde con tutto quello che mi hai pazientemente scritto.
Ti segnalo questo sito:
http://bio.slu.edu/mayden/systematics/b ... lect8.html
Ho fatto un disegno delle linee morfometriche tra le 2 cyphogastra. La testa e la distanza interoculare è la stessa. Il pronoto come anche le elitre invece sono diverse.
La punteggiatura elitrale è più profonda nell'esemplare di Molu Is. e lo scapo e gli antennomeri sembrano più piccoli-sottili. Bisognerebbe guardare anche la porzione ventrale.
A me sembra una specie distinta od una chiara ssp. Cercherei di avere altri esemplari da Molu. Is.
Tieni conto che attualmente Taninbar dista 250 km da Aru. Sono molti, troppi anche per una cyphogastra. Non per uno Sphingidae.posting.php?mode=reply&f=11&t=65342#

Interessante lavoro, ma di carattere generale. I criteri generali vengono poi applicati in modo differente in ogni gruppo sistematico. Se così non fosse, basterebbe inserire i dati morfometrici in un programma apposito per tirar fuori automaticamente la sistematica di qualsiasi cosa. Purtroppo non è così semplice.

- il pronoto di un esemplare è in proporzione più largo dell'altro, ma lo stesso si verifica anche all'interno di una singola popolazione. Ho preparato proprio l'altro ieri 5-6 esemplari di Kei Is., e non ce n'è uno uguale all'altro.
- la forma delle elitre è differente, ma anche quello è un carattere individuale variabile (entro certi limiti), e qui siamo ancora all'interno di quei limiti (in alcuni individui le elitre posteriormente sono più compresse lateralmente, tendendo a sembrare più strette e concave viste dall'alto rispetto ad altri esemplari (sono gli esemplari che stanno più a "culo per aria" rispetto agli altri). Probabilmente questo carattere, di cui non ho ancora ben capito la funzione, è in piena fase di sviluppo e non ancora ben stabilizzato. Se trovassimo popolazioni con queste differenze costanti, se ne potrebbe tenere conto, ma mi pare che non sia così.
- la punteggiatura elitrale varia da individuo ad individuo. Tra quelli di Kei, uno ha una punteggiatura molto profonda (ed è anche più corto e tozzo, con le elitre più larghe e convesse di quello di Molu), mentre gli altri hanno una punteggiatura "normale", come quello di Aru, e la stessa classica forma delle elitre, di tipo pisciforme.
- scapo ed antennomeri: effetto della foto. Dal vero quelle differenze non ci sono

Nella parte ventrale non ho notato differenze sostanziali, ma solo alcune differenze di sviluppo dei vari "pezzi", del tutto normali in specie così variabili.

Ovviamente, se potrò, cercherò di rimediare altri esemplari di Molu, così come, se possibile, di altre isole. E' vero che tra Tanimbar e Aru ci sono 250 km, ma tieni conto che questa è probabilmente la specie ad areale più ampio del genere Cyphogastra, come si capisce anche dal nome specifico. Dalle coste orientali di Java a quelle occidentali della Nuova Guinea, o alle isole Kei, ecc., ci sono oltre 2000 km, anche se con tutta una serie di isole che fanno da ponte. Non mi sembrano un gran problema altri 250 km per arrivare alle Aru, per una specie che vive in due regioni biogeografiche, superando pure la linea di Wallace (e non è l'unica tra i Buprestidi. Ci sono altre specie, di altri generi, che fanno lo stesso, alcune provenienti da Est, come questa, altre da Ovest, come qualche Chrysodema).
Teniamo anche conto che nell'ultimo glaciale, per cui fino a circa 10.000 anni fa, le isole Aru dovevano essere unite alla Nuova Guinea, dato il basso fondale che le divide. Dalla costa occidentale della Nuova Guinea, o dalle Aru, per raggiungere le isole Kei (o Kai, ancora non ho capito come vanno chiamate), ci sono un centinaio di km di mare, non impossibili da superare per un animale come questo. Dalle Kei a Molu e Jamdena c'è una distanza simile, e poi tratti più brevi, saltando da un'isola all'altra, fino a Java. E considerando che gli spostamenti non saranno avvenuti solo una volta, e magari non solo da Est ad Ovest, è normale che si osservi una grande variabilità intraspecifica. Dove poi mettere il limite tra normale variabilità intraspecifica e qualcosa di più, diventa un problema più complesso. Vediamo se si riuscirà a rimediare altri esemplari, e ne potremo discutere con più dati a disposizione.

La mia idea, attualmente, è che la popolazione di Molu potrebbe semplicemente manifestare gli effetti della deriva genetica, che l'hanno un po' differenziata rispetto alle restanti popolazioni della specie, soprattutto a livello di colorazione (quella è effettivamente caratteristica, e non l'ho mai vista in esemplari di altra provenienza). Abbastanza da poterla considerare una diversa sottospecie? Al momento non lo so.
:hi:

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Per curiosità, ecco una foto del tipo, presa da qui e modificata per distinguere un po' meglio i caratteri.

C_javanica_typus.jpg


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