marika ha scritto:
Grazie mille Maurizio,
hai ragione non vi ho detto un granché. In realtà l'ho trovato sulla mia scrivania. Ma lo avevo già visto nella mia precedente abitazione, era praticamente ovunque, in cucina era felice, ne ho visti un bel po' anche nel cassetto del comodino, altri ancora vicino alla libreria di legno. Avevo fatto un indagine un bel po' di tempo fa solo ricercando le immagini e ne era uscito che questi insettini amano gli ambienti umidi. In questo appartamento non c'è umidità quindi volevo capire come scovarlo. Comunque seguirò il tuo consiglio per cominciare e setaccio tutti gli alimenti.
Qui è tutto di legno, se mangiasse il legno rimarrei senza pavimento e mobili
Grazie ancora!
Tieni conto di una cosa: il fatto di aver visto insetti che sembravano uguali non vuol dire che fossero effettivamente uguali. Noi siamo abituati a distinguere a prima vista animali che conosciamo bene. Per esempio, nessuno scambierebbe un pettirosso con un passero o un merlo, o un cane con una volpe, ma gli insetti sono molto meno familiari alla maggior parte della gente (esclusi quegli strani tipi degli entomologi), ed inoltre sono molte più specie (per esempio, al mondo esistono 5000 Mammiferi, e probabilmente solo pochi altri ancora da scoprire, e qualcosa come 400.000 Coleotteri, e tantissimi altri ancora da scoprire). Ne consegue che spesso si scambiano tra loro specie simili, addirittura di famiglie diverse, e spesso nemmeno gli esperti hanno la certezza di riconoscere la specie.
Nel tuo caso, anche rimanendo solo tra gli Anobiidae, senza un po' di pratica non è così facile distinguere una delle specie xilofaghe, che potrebbero attaccare mobili ed altri oggetti in legno, da questi altri con abitudini diverse.
E' anche possibile che tu abbia due o più specie in casa tua.
In ogni caso, fanno danni solo agli oggetti o agli alimenti conservati non ben chiusi, per cui non è difficile eliminarli.
Se sono quelli che attaccano le derrate alimentari, basta eliminare tutti i cibi attaccati, pulire bene (ad esempio, con alcool o candeggina) i mobili in cui erano gli alimenti conservati attaccati, tenere ciò di cui si possono nutrire in contenitori chiusi, e possibilmente cercare di finire regolarmente le scorte, senza lasciare, per esempio, pacchetti di pasta, magari aperti, in fondo ad un mobiletto della cucina per anni (tutte cose che io dimentico regolarmente di fare, e quindi convivo con queste bestiole - un paio di mesi fa ho trovato un sacchetto di pane in cassetta integrale, che pare gli piaccia più del normale, che non aveva più forma propria, ma si adattava a dove lo mettevo. Non c'era più pane, ma migliaia di Stegobium paniceum).
Se sono quelli xilofagi, ovvero tarli e compagnia bella, ci vuole un po' più di pazienza, ma si risolve. Intanto bisogna individuare le parti in legno attaccate, e trattare, come primo tentativo, quelle. Oggetti in legno abbastanza piccoli, come comodini, soprammobili, ecc., si possono chiudere ermeticamente in sacchi di plastica (tipo quelli per la spazzatura), dopo averci messo un insetticida, per esempio naftalina, e lasciarli chiusi per qualche settimana, in modo che muoia tutto, anche le larve all'interno del legno. Per mobili più grandi si può ricorrrere allo stesso sistema, con sacchi più grandi o usando grandi fogli di plastica sigillati con nastro adesivo. Tutto questo lo si può fare in proprio. Se invece è necessario disinfestare l'intera stanza, magari con soffitto in legno, forse è meglio rivolgersi ad una ditta specializzata, anche se con pazienza si potrebbe risolvere anche da soli.
Esistono anche degli insetticidi liquidi, studiati apposta per insetti xilofagi, che si iniettano nei fori d'uscita (nel caso dei tarli, le gallerie dei vari individui si incrociano e anastomizzano spesso, mentre nel caso di alcuni altri xilofagi meno comuni nelle case, il foro d'uscita è collegato ad una singola galleria, scavata dall'insetto che è uscito dal foro, e che quindi non c'è più). In passato ho provato questo trattamento (nella mia casa "di campagna" nei mobili di legno ci sono ormai più fori che legno), ma con risultati discutibili. Localmente funziona, ma va ripetuto spesso, e se si tralascia qualche parte, si risolve poco. C'è di buono che si può lasciare l'oggetto in legno dove sta e che non va chiuso nella plastica.
La prossima volta che vado a Serrone (è da metà dicembre che non riesco ad andarci), se mi ricordo scatto qualche foto di qualche mobile del salone, con tutti i mucchietti di segatura sotto. Così vi faccio vedere a che livelli di infestazione possono arrivare i tarli in una casa in cui non ci si vive. Spero che le termiti non siano altrettanto attive sulle travature che sostengono i piani.