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Uno stacking facile? -l'ultima "tecnica" dello zio!-



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MessaggioInviato: 23/05/2016, 20:16 
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Iscritto il: 10/05/2009, 15:30
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Località: Ancona
Nome: Giacomo Giovagnoli
Riporto da parte dello zio (Paolo)! :birra:

Per prima cosa tantissimi ringraziamenti per i suggerimenti e l’incoraggiamento avuti all’inizio della mia “avventura” nel fotografare con la tecnica dello stacking e per gli utilissimi articoli contenuti in questa sezione del forum.

Una premessa:
ho iniziato con le reflex digitali Olympus 4/3 scelte per le ridotte dimensioni delle fotocamere che mi ricordavano le vecchie analogiche e che, per il ridotto tiraggio e la stabilizzazione nel corpo macchina, consentono l’uso di vecchie ottiche (tanto per “giocare”). Restando fedele ad Olympus sono passato alle mirrorless micro 4/3, che non avendo lo specchio garantiscono minori vibrazioni durante lo scatto. Attorno a queste ho costruito con pazienza, ricerca su internet e un poco di fortuna, un sistema per la macro composto da:
-soffietto Olympus, per la possibilità di muovere indipendentemente sia la piastra porta-ottica sia la piastra porta-macchina, consentendo così di sporgere l’obiettivo dal complesso macchina-soffietto e di avvicinare la lente frontale al soggetto senza l’intralcio della slitta;
-vecchio obiettivo Zuiko 80/4 da utilizzare con il soffietto fino all’ingrandimento di 2x anche se ottimizzato per il rapporto 1 a 1;
-vecchio obiettivo Zuiko 38/3,5, particolare ottica con attacco RMS dedicata alla macro che con il soffietto arriva fino a 6x,
-obiettivo Zuiko 50/2 macro per digitale 4/3 che con tubo di prolunga arriva ad 1 a 1, utilizzabile sul micro 4/3 con anello adattatore, di cui ERO molto contento per la definizione e la resa dei colori!

Appunto, …ERO…
Per lo stacking utilizzavo inizialmente un piano a pantografo che muovevo manualmente per poi passare ad un sistema motorizzato con scheda Arduino (ringrazio vivamente Andrea Hallgass per l’intervento sulla motorizzazione).

Appunto, …ERO…

Ho appreso dell’ultimo aggiornamento del firmware per la E-M1 che consente lo stacking in due modalità ottenute modificando la messa a fuoco (Olympus lo chiama bracketing focus).

La prima prevede lo stacking direttamente in macchina. Esegue 8 scatti: il primo sul punto di fuoco selezionato, poi due anteriori e gli altri posteriori, e li fonde tutti in un unico fotogramma in macchina. E’ una funzione che potrebbe risultare molto utile sul “campo”.

La seconda, più interessante, consente di eseguire fino a 999 (!!!) scatti a partire da un punto vicino e che sono poi da fondere con pc e idoneo programma.

In entrambi i casi sono impostabili l’ampiezza della variazione della messa a fuoco (scala da 1 a 10 passi) e l’intervallo in secondi tra uno scatto e l’altro per permettere la ricarica di un flash.

Premetto subito che lo stacking è possibile, al momento, solo con le ottiche Zuiko 12-40/2,8, 40-150/2,8 e 60/2,8 macro (anche se la seconda possibilità funziona con lo zoom 12-50/3,5-6,3).

Trovato sul mercato dell’usato il macro 60, ho iniziato a scattare senza eseguire particolari prove ed i risultati sono visibili nelle foto postate da Giacomo.

Un esempio dei due sistemi di stacking (Firminus ciliatus vexillis):
RRP5110176.jpg


Stacking in camera: 8 scatti; rapporto di riproduzione 1:1,3; passo 5; diaframma 8; evidenziato il punto di fuoco iniziale

RRCombM2049_44zF6.jpg


Stacking con pc: 44 scatti; rapporto di riproduzione 1:1,3; passo 5; diaframma 8

Devo dire che mi sembra proprio di non dover rimpiangere il macro 50/2, di cui ero entusiasta, i file TIFF che escono dal programma di fusione sono molto dettagliati e definiti.

Part1982.jpg


Particolare del file Tiff di Aclees (viewtopic.php?f=11&t=67574)

Part1985.jpg


Particolare del file Tiff di Neopyrgops banksi (viewtopic.php?f=240&t=67575)

Part2009.jpg


Particolare del file Tiff di Polyphylla ragusae ragusae (viewtopic.php?f=11&t=68082)

Il limite del sistema consiste nel fermarsi al rapporto di ingrandimento di 1 a 1 con il macro 60 (campo massimo inquadrato mm. 17x13), ma, stando a internet, con dei tubi di prolunga (generalmente 10 + 16) si può ingrandire fino a 1,5.

I vantaggi sono che con l’uso del flash si ha una grande rapidità operativa e che l’attrezzatura si riduce alla fotocamera con obiettivo ed al flash.

Confesso che ero un po’ deluso da Olympus per l’abbandono del System E (4/3) che, in nome della compattezza, ha reso obsolete le vecchie ottiche, ma questa implementazione mi ha veramente colpito. Le foto ottenute nella nuova configurazione mi soddisfano e mi sembrano avere un qualcosa in più rispetto a quelle che ottenevo precedentemente … e questo semplicemente aggiornando il firmware di una fotocamera sul mercato dal 2013 (cosa farà la prevista E-M1 mk II ?).
Ora la mia speranza è che Olympus, che ha una grande esperienza negli strumenti ottici di precisione, realizzi un obiettivo tipo Canon MPE … meglio se dal costo “umano”…
Ulteriori informazioni e prove su internet digitando la ricerca “focus stacking olympus”.

P.S.: non sono un dipendente Olympus! :to:

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Immagine Giacomo


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MessaggioInviato: 23/05/2016, 22:08 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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Bel resoconto, interessante :ok:


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MessaggioInviato: 24/05/2016, 17:32 
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Nome: Maurizio Gigli
Zio Paolo (scusa se ti chiamo così, anche se probabilmente sono parecchio più vecchio di te, ma a forza di leggere "Grazie Zio" sui messaggi di Giacomo, sei diventato lo zio di tutto il Forum), finalmente un altro che usa l'Olympus, in mezzo a tanti che usano solo ed esclusivamente Canon o Nikon (con qualche raro pentaxiano)!

Io ho cominciato, con le reflex digitali, con l'Olympus 4/3, prima una E410, e poi sono passato ad una E620, e le ho ancora entrambe. Le uso però solo (o meglio, usavo la 410 e uso la 620) per le foto in natura, proprio per la leggerezza e le piccole dimensioni a cui accennavi. A casa uno una Canon su soffietto a vite e obiettivi vari (da microscopio, da ingranditore, da vecchia reflex a vite, da telecamera, ecc.).
Non mi sono mai deciso a passare al Micro 4/3, ma questa possibilità che ci hai spiegato apre nuove prospettive di stacking sul campo (anche se, ostinandomi a non portarmi dietro un cavalletto, sarà molto difficile).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/05/2016, 18:16 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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Nome: Giuseppe Cancelliere
Pure io, non ce la faccio a portare il cavalletto dietro. A meno che non si vada solo per far foto (e così è quasi mai), è molto limitante per la ricerca. Ma i risultati di Andrea Hallgass sono così belli da far tremare i propositi meramente entomologici.


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MessaggioInviato: 24/05/2016, 18:52 
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Nome: Maurizio Gigli
Andrea è bravissimo, ma lo vedi cosa si porta appresso? Non è l'ideale per un entomologo.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/05/2016, 23:05 
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Nome: andrea hallgass
Julodis ha scritto:
Andrea è bravissimo, ma lo vedi cosa si porta appresso? Non è l'ideale per un entomologo.


non è l'ideale solo per un entomologo pigro ..... le foto si fanno dalle 5.30 alle 8.30 AM .... e un'ora prima del tramonto .... pè acchiappà bacherozzi c'è tutta la giornata :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

io spesso li catturo durante il giorno e poi li porto fuori la mattina che con il fresco stanno tranquilli e permettono lo stacking

:hi: :hi: :hi:


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MessaggioInviato: 24/05/2016, 23:23 
 

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Hallgass sei un genio :ok:


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MessaggioInviato: 25/05/2016, 8:28 
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Nome: Elisa Negrini
andreah ha scritto:

io spesso li catturo durante il giorno e poi li porto fuori la mattina che con il fresco stanno tranquilli e permettono lo stacking

:hi: :hi: :hi:



Tutto ciò è fantastico...

(e le foto altrettanto)


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