Riporto da parte dello zio (Paolo)! Per prima cosa tantissimi ringraziamenti per i suggerimenti e l’incoraggiamento avuti all’inizio della mia “avventura” nel fotografare con la tecnica dello stacking e per gli utilissimi articoli contenuti in questa sezione del forum. Una premessa:
ho iniziato con le reflex digitali Olympus 4/3 scelte per le ridotte dimensioni delle fotocamere che mi ricordavano le vecchie analogiche e che, per il ridotto tiraggio e la stabilizzazione nel corpo macchina, consentono l’uso di vecchie ottiche (tanto per “giocare”). Restando fedele ad Olympus sono passato alle mirrorless micro 4/3, che non avendo lo specchio garantiscono minori vibrazioni durante lo scatto. Attorno a queste ho costruito con pazienza, ricerca su internet e un poco di fortuna, un sistema per la macro composto da:
-soffietto Olympus, per la possibilità di muovere indipendentemente sia la piastra porta-ottica sia la piastra porta-macchina, consentendo così di sporgere l’obiettivo dal complesso macchina-soffietto e di avvicinare la lente frontale al soggetto senza l’intralcio della slitta;
-vecchio obiettivo Zuiko 80/4 da utilizzare con il soffietto fino all’ingrandimento di 2x anche se ottimizzato per il rapporto 1 a 1;
-vecchio obiettivo Zuiko 38/3,5, particolare ottica con attacco RMS dedicata alla macro che con il soffietto arriva fino a 6x,
-obiettivo Zuiko 50/2 macro per digitale 4/3 che con tubo di prolunga arriva ad 1 a 1, utilizzabile sul micro 4/3 con anello adattatore, di cui ERO molto contento per la definizione e la resa dei colori!
Appunto, …ERO…
Per lo stacking utilizzavo inizialmente un piano a pantografo che muovevo manualmente per poi passare ad un sistema motorizzato con scheda Arduino (
ringrazio vivamente Andrea Hallgass per l’intervento sulla motorizzazione).
Appunto, …ERO…
Ho appreso dell’ultimo aggiornamento del firmware per la E-M1 che consente lo
stacking in due modalità ottenute modificando la messa a fuoco (Olympus lo chiama bracketing focus).
La prima prevede lo stacking direttamente in macchina. Esegue 8 scatti: il primo sul punto di fuoco selezionato, poi due anteriori e gli altri posteriori, e li fonde tutti in un unico fotogramma in macchina. E’ una funzione che potrebbe risultare molto utile sul “campo”.
La seconda, più interessante, consente di eseguire fino a 999 (!!!) scatti a partire da un punto vicino e che sono poi da fondere con pc e idoneo programma.
In entrambi i casi sono impostabili l’ampiezza della variazione della messa a fuoco (scala da 1 a 10 passi) e l’intervallo in secondi tra uno scatto e l’altro per permettere la ricarica di un flash.
Premetto subito che lo stacking è possibile, al momento, solo con le ottiche Zuiko 12-40/2,8, 40-150/2,8 e 60/2,8 macro (anche se la seconda possibilità funziona con lo zoom 12-50/3,5-6,3).
Trovato sul mercato dell’usato il macro 60, ho iniziato a scattare senza eseguire particolari prove ed i risultati sono visibili nelle foto postate da Giacomo.
Un esempio dei due sistemi di stacking (
Firminus ciliatus vexillis):
Stacking in camera: 8 scatti; rapporto di riproduzione 1:1,3; passo 5; diaframma 8; evidenziato il punto di fuoco iniziale
Stacking con pc: 44 scatti; rapporto di riproduzione 1:1,3; passo 5; diaframma 8
Devo dire che mi sembra proprio di non dover rimpiangere il macro 50/2, di cui ero entusiasta, i file TIFF che escono dal programma di fusione sono molto dettagliati e definiti.
Particolare del file Tiff di
Aclees (
viewtopic.php?f=11&t=67574)
Particolare del file Tiff di
Neopyrgops banksi (
viewtopic.php?f=240&t=67575)
Particolare del file Tiff di
Polyphylla ragusae ragusae (
viewtopic.php?f=11&t=68082)
Il limite del sistema consiste nel fermarsi al rapporto di ingrandimento di 1 a 1 con il macro 60 (campo massimo inquadrato mm. 17x13), ma, stando a internet, con dei tubi di prolunga (generalmente 10 + 16) si può ingrandire fino a 1,5.
I vantaggi sono che con l’uso del flash si ha una grande rapidità operativa e che l’attrezzatura si riduce alla fotocamera con obiettivo ed al flash.
Confesso che ero un po’ deluso da Olympus per l’abbandono del System E (4/3) che, in nome della compattezza, ha reso obsolete le vecchie ottiche, ma questa implementazione mi ha veramente colpito. Le foto ottenute nella nuova configurazione mi soddisfano e mi sembrano avere un qualcosa in più rispetto a quelle che ottenevo precedentemente … e questo semplicemente aggiornando il firmware di una fotocamera sul mercato dal 2013 (cosa farà la prevista E-M1 mk II ?).
Ora la mia speranza è che Olympus, che ha una grande esperienza negli strumenti ottici di precisione, realizzi un obiettivo tipo Canon MPE … meglio se dal costo “umano”…
Ulteriori informazioni e prove su internet digitando la ricerca “focus stacking olympus”.
P.S.:
non sono un dipendente Olympus!