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Le meraviglie della foresta di Strofilia



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MessaggioInviato: 18/09/2017, 14:53 
 

Iscritto il: 01/06/2012, 12:24
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Nome: Danilo Baratelli
Ciao ragazzi, volevo tratteggiarvi brevemente e a grandi linee, dal punto di vista entomologico, le caratteristiche di un sito greco, per me tra i più gli ecosistemi sabbiosi più belli che conosco, collocato a nord ovest del Peloponneso, la Foresta di Strofilia. Si tratta di un complesso forestale su suolo sabbioso costituito da un nucleo di foresta di pino domestico (Pinus pinea) contornato da Vallonee (Quercus macrolepis) pluricentenarie. Il tutto è intervallato da numerosi acquitrini retrodunali e non, a carattere temporaneo.


StagniPinetaRID.jpg

QuerceRID.jpg

ForestaPiniRid.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 14:54 
 

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Nome: Danilo Baratelli
La spiaggia annessa, che confina con la pineta poi, è assolutamente strepitosa, con una lunghezza di quasi una ventina di chilometri e una ampiezza di almeno 200-300 metri. Tutto l’ecosistema, di circa 8000 ettari, non è assolutamente antropizzato ed è anche scarsamente frequentato, con l’esclusione di una piccola porzione di spiaggia attrezzata denominata Kalogria, situata nella sua estrema porzione nord. Da poco l’area è diventata un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ed è stata anche elevata a livello di Parco Nazionale, ma la sua condizione attuale è di abbandono totale, rispetto anche a quando non era in alcun modo tutelata. Allora, almeno di notte, giravano camioncini dei pompieri in servizio antincendio, mentre ora l’unica presenza umana è rappresentata da un piccolo pick-up con una botte sul rimorchio che staziona fino alle sei di sera spostandosi qui e là nella foresta.


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MessaggioInviato: 18/09/2017, 14:55 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Entomologicamente siamo di fronte ad un eden, che cambia aspetto a seconda del periodo nel quale viene visitata. Sembra veramente che Manitou si sia divertito a tratteggiare un paesaggio unico nel suo genere, più che mai vario e biodiverso….Quest’anno ci sono andato alla fine di giugno ma nel passato l’ho frequentata anche in primavera inoltrata. Cominciamo dai pini: nella foresta sono presenti numerosi alberi caduti e lasciati sul posto, sicuramente per scelta gestionale, taluni con le radici in parte scoperte. Questi micro habitat in giugno divengono il regno delle Calcophora, e cioè Calcophora detrita marani, gigantesco buprestide che sfiora i 40 mm!! Molto schivo a 30-35 gradi, alla mattina è quasi inavvicinabile sui tronchi di pino al sole, con una distanza di fuga di 3-4 metri. Il pomeriggio tardo invece, la nostra bestia si posa sulle porzioni radicali dei pini ribaltati a terra e sui ceppi tagliati, probabilmente per deporre, e soprattutto le femmine sono facilmente avvicinabili, in particolare quelle che stanno in ombra. Su alcuni ceppi se ne contano anche una decina insieme!


Calcophora-detrita-maraniRID.jpg

TroncoRadicirid.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 14:56 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Su questi tronchi si trovano anche altri buprestidi più diffusi quali B. novemmaculata e B. haemorrhoidalis. Con un po’ di fortuna, assai più frequentemente in maggio, si può osservare anche questo portentoso (quasi 40mm) e stupendo elateride, che a volte frequenta i tronchi anneriti dagli incendi dove è quasi invisibile Calais pareyssei, purtroppo visto quest’anno in un esemplare singolo, in parte letteralmente “affondato” con il protorace nella corteccia di un pino, quasi perpendicolare alla stessa.


Alaus-pareyssiDSC_0278RID.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 14:58 
 

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Nome: Danilo Baratelli
La magia della foresta, complice i giochi di luce e il concerto delle cicale, che all’inizio della estate raggiunge livelli di frastuono mai sentiti altrove, rende unica l’esperienza di girovagarvi da soli per spiarvi gli abitanti. Frequenti sono gli incontri con la testuggine di Hermann, onnipresente, e anche con la Emys orbicularis, insolitamente propensa a camminare all’asciutto sui sentieri sabbiosi che percorrono tutta la pineta (stranamente percorribili in macchina senza alcun divieto). Con temperature non troppo elevate, in primavera, il sito abbonda di serpenti tra i quali il comune Malpolon, il Cervone e numerosi Natrici tassellate, se ci si avvicina alle raccolte d’acqua presenti ancora in maggio. Di notte si incontra con una certa frequenza il Telescopo e se si è fortunati, si può vedere il raro ed elusivo Boa delle sabbie (Eryx jaculus) (visto una sola volta). Tra gli anfibi, se piove ed è primavera, è sicuro l’incontro con il raro Pelobate di Siria. Le lucertole sono rappresentate dal Ramarro gigante che la fa da padrone e vi fa prendere notevoli spaventi quando all’improvviso fugge, accompagnato dal piccolo scinco Ablepharus kitaibelii abbastanza comune al piede degli alberi. Se vi sono state piogge abbondanti (maggio) si vedono spesso anche gli Pseudopi (Ophisaurus apodus), con esemplari davvero giganti, simili a orbettini mannari! Gli uccelli vi abbondano anche con specie rare, ma sono già troppo studiati per interessarmi (foto di pelobate di siria, Malpolon e Pseudopo)


Pelobates-syriacus6RID.jpg

Ophisaurus-apodus-croaziaRID.jpg

MalpolonRid.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:00 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Quest’anno, per tornare tra i coleotteri, nella foresta era in atto una infestazione di Anomala, probabilmente la vitis, che letteralmente defogliava gli esemplari arbustivi di Biancospino del sottobosco. Altra caratteristica della foresta o meglio dai praticelli magri a terofite e graminacee che intervallano le formazioni a Pinus pinea, è la presenza massiccia di giganteschi e timidi formicaleoni (Palpares libelluloides) che si alzano in volo all’improvviso quando li disturbate. Sulle grandi vallonee a margine dell’area protetta vera e propria, abbondano i Purpuricenus kaheleri (giganti…)tra i Cerambicidae e Cetonischema aeruginosa, Potosia angustata e Potosia cuprea, tra i cetonini. Interessante è la presenza di ben 4 specie di Cerambyx e cioè C. cerdo , C. weelensii con esemplari colossali, C. miles e C. nodulosus, quest’ultimo ovviamente piuttosto raro. Con un po’ di fortuna tra i kaheleri magari vi capita anche qualche Purpuricenus globulicollis.


Purpuricenus-globulicollisDSC_0300rid.jpg

Cerambix-miles-rid.jpg

Cerambix-nodulosusRID.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:01 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Curiosa è la notevole frequenza con la quale nelle compare Elater ferrugineus, dovuta sicuramente alla presenza di grandi cavità nelle vecchie querce, ricche di larve di cetonini, che mi hanno fatto pensare alla possibilità di ospitare anche Propomacrus, o qualche altra sorpresa ma per sondarli ci vorrebbe un mescolo con manico telescopico in quanto sono stretti e profondi e per di più collocati ad altezze e posizioni scarsamente accessibili. Sarà per un'altra volta che torno….


Elaterferugineus-1000rid.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:02 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Tutto questo accade di giorno, mentre di notte la musica cambia, diavolo se cambia…..
Diciamo che nel corso degli anni, quando la foresta non era ancora area protetta, ho provato ad utilizzare lampade a Luce di Wood da 125 watt e HQL da 125 watt a vapori di mercurio bianche, (con un generatore Honda 350) posizionandomi nelle radure sabbiose, ottenendo alterni risultati. Quest’anno mi sono tenuto più alla larga usando una Osram HQL da 50 W a vapori di mercurio, alimentata con una batteria indipendente da 55 A/h, sopra ad un telo bianco che pendeva dal portellone posteriore della mia macchina, anche per essere più discreto.


Macchinacon WoodRID.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:03 
 

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Nome: Danilo Baratelli
La cosa eccezionale è stata la abbondanza delle Anomala che venivano alla luce, parecchie centinaia, accompagnate di tanto in tanto da qualche Anoxia pasiphae.


AnoxiaDSC_0338RID.jpg

Anomalarid.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:04 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Il vero problema era però costituito dal nugolo di centinaia di migliaia di piccoli stafilinidi che rendevano impossibile questo tipo di raccolta in quanto ti si insinuavano nei cappelli, nella camicia ed in ogni orifizio libero del corpo (non protetto,….no, li no per fortuna…!!!). Strani stafilinidi che non ho raccolto, circa 8 mm marroncini e con un penetrante ma grato odore tra il geranio e il limone se strofinati (ne ho “strofinati” qualche centinaio anche il giorno dopo nei capelli…..). Bella la competizione tra me e una cinquantina di Gruccioni che mi svolazzavano sopra al tramonto per papparsi al volo i coleotteri attirati dalla luce……Nel passato, in maggio ho anche preso anche qualche rara Melolonta pectoralis presente con una popolazione molto strana, assai più simile a una M.melolontha ma più chiara e rossiccia, che una volta veniva identificata come M. fuscotestacea ma ora è in sinonimia con pectoralis (ma siamo in attesa di una revisione di queste complesse bestie).


Melolontha-StrofiliaDSC_0291rid.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:08 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Viste le difficoltà dovute agli stramaledetti Stafilinidi, ho cambiato allora metodo di caccia e ho cominciato a cercare qualche lampione. Gli unici “potabili” erano un paio di lampioni alimentati con lampade a risparmio energetico (gli altri sono ormai ammodernati con lampade al sodio ad alta pressione e a led, che non attirano per niente) collocati vicino a una spiaggia sfruttata e meraviglia delle meraviglie, subito mi trovo una Polyphylla boryi maschio rivoltata sul dorso!! Torno quindi spesso avanti e indietro sul posto ma non vedo più niente. Sono ormai le 22,30, buio pesto: mi fermo a fare un piccolo bisogno fisiologico sul bordo della strada asfaltata (assolutamente non frequentata e non illuminata) lasciando i fari abbaglianti accesi e d’incanto ha cominciato a grandinare: non grandine ma Polyphylla!!!! Sentivo il rumore dei maschi che cadevano sull’asfalto con una gragnuola di colpi paragonabile davvero a una piccola grandinata. Capita l’antifona ho cominciato a posizionarmi con la macchina che sembrava un albero di natale (accesi anche gli antinebbia…) all’inizio dei rettilinei, con piccoli stop di 5 minuti. Risultato: Polyphylla boryi dominante (quasi solo maschi, rarissime alla luce le femmine), accompagnato da Anoxia pasiphae frequente, molto più rara Anoxia orientalis,con esemplari un po’ usurati, evidentemente vecchi svernanti e Anoxia scutellaria rumelica in un paio di esemplari (quest’ultima è molto più comune ai primi di luglio nelle spiagge del sud del Peloponneso, aspettandola sulle dune alle 20,30). C’era anche qualche Aplidia transversa peloponnisica. Ve lo dicevo, un Eden!


Polyph-boryiRIDM.jpg

Polyp-boryi-ridF.jpg

AplidiaDSC_0340RID.jpg

TeloAnomalaRid.jpg

Macchinacon WoodRID.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:09 
 

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Nome: Danilo Baratelli
Da ultimo, ciliegina sulla torta, anche qualche esemplare di Scarites buparius e nientepopodimeno che Scarites eurytus, deambulanti sull’asfalto, in primavera quasi frequenti ma in estate rari. Beh, per qualche sera sono andato a dormire alle tre, ma felice!


Scarytes-eurytusDSC_0204RID.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:11 
 

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Nome: Danilo Baratelli
La spiaggia
La spiaggia fa storia a se. Innanzitutto è una delle più grandi e più belle del mediterraneo, assolutamente selvaggia con dune e retroduna ricchi di specchi d’acqua che si conservano sino ad estate inoltrata.
Sui fiori delle piante psammofile, in particolare delle Carduaceae, con un po’ di fortuna in giugno si trovano abbastanza frequenti dei Ripiphoridae, gruppo di coleotteri raro ed enigmatico, Macrosiagon tricuspidatum.Tralascio i numerosi tenebrionidae che alla sera popolano le sabbie perché non li conosco ma sulla linea della battigia sono frequenti gli Scarites di piccola taglia (Scarites laevigatus ) e le Cicindele (particolarmente abbondante Calomera littoralis) . Negli stagni retrodunali abbondano in primavera colossali Hydrophilus pistaceus talvolta osservati in inquietanti mucchietti di centinaia di individui morti, pescati e mangiati da chissà quale uccello.
Quella che ho descritto è solo una piccola parte, quella più vistosa; della entomocenosi di questo stupefacente angolo di Grecia, che merita di essere indagata a fondo e che sicuramente riserverà grosse sorprese.

Ciao Danilo


riphiphoride-kalogria-rid.jpg

SpiaggiaRID.jpg

StagniPineta2RID.jpg

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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:17 
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Nome: Francesco Izzillo
Conosco bene...ed hai saltato a piè pari praticamente tutti i Buprestidi e Crisidi di Kalogria e dintorni! :mrgreen:

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 18/09/2017, 15:21 
 

Iscritto il: 01/06/2012, 12:24
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Nome: Danilo Baratelli
Beh tutto non ci stava anche perché non ho foto, se non per qualche Julodis e altro. Ho puntato su una cosa super divulgativa e priva di interesse scientifico. Però lo sai che se ci metti li un entomologo per quattro stagioni diventa pazzo e chissà cosa diavolo ci tira fuori. Anche gli ornitologi e gli erpetologi ci danno i numeri talmente è bella.....
Danilo


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