Allora, CkMap indica queste località (i nomi indicano chi ha fatto la citazione, non chi l'ha trovata, anche se a volte è la stessa persona, e le date l'anno di pubblicazione del dato, non quello di ritrovamento):
Calabria, Luigioni, 1929
Friuli Venezia Giulia, Trieste, Curletti, 1994
Lazio, RM, Castel Fusano, Curletti, 1994
Lazio, RM, Tolfa, Tassi, 1963
Lazio, RM, Roma, Villa Borghese, Curletti, 1994
Lazio, RM, Manziana, Curletti, 1994
Liguria, SP, Zignago, Curletti, 1994
Lombardia, Sondrio, Curletti, 1994
Piemonte, Ghiliani, 1886
Piemonte, TO, Parco Regionale La Mandria, Curletti, 1997
Toscana, Lucca, Curletti, 1994
Trentino Alto Adige, Bolzano, Gredler, 1863
Trentino Alto Adige, BZ, Ora, Hellrigl, 1974
Il Lazio è certamente la regione con più ritrovamenti noti. Aggiungo che sono a conoscenza di altri ritrovamenti recenti, anche se non ho visto gli esemplari:
- alcuni esemplari trovati da Daniel Patacchiola in trappola a fermentazione su quercia in località che ignoro (cattura anomala e fortuita, in quanto questa specie normalmente non dovrebbe essere attirata da queste trappole)
- tre esemplari trovati da Alessandro Biscaccianti in una località laziale che ignoro (forse Monti Prenestini) e mi pare anche in una località abruzzese
Io, come dicevo, non ho mai avuto la fortuna di trovarla, pur avendola cercata. Ho trovato tracce certe della sua presenza su grosse querce (rovere, roverella e leccio, se ben ricordo) in due località del Lazio, una delle quali nel comune di Roma, e probabili in una terza località.
Francamente io sono convinto che non ci sia una concentrazione di questa specie nel Lazio, ma solo che sia un effetto del maggior numero di ricerche svolte in questa regione dove, non a caso, si concentra il maggior numero di persone interessate particolarmente a questa famiglia, in Italia, oltre ad un gran numero di entomologi con interessi più generali, ma molto attivi nella ricerca sul campo, o che lo sono stati in passato. Secondo me, è possibile che in Italia vi siano altre zone dove questa specie sia "frequente" (si fa per dire) quanto e forse più che nel Lazio. Il problema è che:
- gli adulti sono attivi prevalentemente in agosto, in ambienti generalmente di pianura o collina, nelle ore più calde del giorno, quando gli entomologi frequentano spesso ambienti più freschi
- gli attacchi sono su grossi tronchi (e probabilmente spesso anche presso la cima dell'albero), quindi il prelievo delle larve non è facile come per le specie che vivono nei rami
- gli adulti sono acrodendrici e se ne stanno prevalentemente sul fogliame ad altezze irraggiungibili, salvo quando qualche femmina scende sul tronco a deporre, generalmente su piante vive ma con parti morte o morenti (tipicamente, i fori di sfarfallamento si trovano sulle parti di legno secco esposto per la perdita di parte della corteccia in seguito a qualche trauma)
La combinazione di questi fattori, ed una densità di popolazione certamente non alta, rende questa specie molto difficile da trovare, almeno da noi. Personalmente, sono andato numerose volte, nel periodo e nel momento giusto, a controllare le piante su cui ho trovato degli attacchi, ma sempre senza successo, almeno fino ad ora.
Per quanto riguarda la pianta ospite, ricordo che non attacca solo le varie specie di quercia (teoricamente, tutte, dal leccio e sughera, fino a roverella, rovere, farnia, ecc.) ma anche il castagno (gli unici resti che ho trovato, li ho presi nel cavo di un grosso castagno in Spagna, circa 35 anni fa).
aesalus37 ha scritto:
Credo ci sia anche un reperto del Bosco di Manziana.
Visto l'ambiente, particolarmente adatto, credo che a Manziana non sia neanche rara, ma data l'altezza delle piante è un animale che si può rinvenire solo per caso, se se ne trova uno morto a terra, o se crolla un grosso albero e si trovano gli attacchi nella parte alta del fusto, perché visto che il sottobosco è quasi sempre in ombra, anche l'ovideposizione avverrà probabilmente in alto. Penso sia più facile trovare questa specie in ambienti più aperti e con piante meno sviluppate in altezza (vedi Tolfa, o piante sparse per la campagna), anche se meno adatti alla specie.
Oppure bisogna usare sistemi come la malaise, che però da noi, su terreni accessibili a tutti, sono praticamente improponibili.
Tc70 ha scritto:
In linea teorica,potrei trovarla pure qui nelle mie zone...colline moreniche con quercus entroterra gardesano,potrebbero essere un buon habitat o no...
In teoria si. Tieni conto che la maggior parte degli esemplari che girano per le collezioni vengono dall'Europa centrale, Rep. Ceca e Boemia, soprattutto. Da quelle parti immagino che le trovino sulle piante ben esposte al sole, sul versante meridionale delle colline.
Insomma, se trovi grosse querce, anche abbastanza isolate, ben esposte, controlla se sul tronco ci sono delle parti col legno scoperto, e se lì o nelle vicinanze noti dei classi fori da buprestide, molto simili, come forma e dimensioni, a quelli che fanno Buprestis novemmaculata e congeneri sui pini (o le altre Eurythyrea su pioppo e abete bianco). Possono stare ad altezza d'uomo, come a qualsiasi altra altezza sul tronco. Io ne ho visti fino a 6-7 metri di altezza, più in alto no, ma probabilmente solo per la difficoltà di vederli. Val la pena di controllare anche i castagni ben esposti.