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Eurythyrea quercus (Herbst, 1780) Dettagli della specie

VIII.2013 - ITALIA - Lazio - RM, Castelporziano


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 18/12/2017, 23:31 
 

Iscritto il: 20/08/2013, 18:14
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Nome: Paolo Maltzeff
Ecco la foto di un esemplare di questa specie ... quasi mitica, raccolto in località italiana e abbastanza recentemente.
Modalità di raccolta: mediante Malaise, collocata in prossimità di vecchie Quercus caducifolie per l'intero mese di agosto 2013


CIMG2966.JPG

CIMG2965.JPG

CIMG2964.JPG

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 Oggetto del messaggio: Re: Eurythyrea quercus (Herbst, 1780)
MessaggioInviato: 19/12/2017, 14:04 
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 Oggetto del messaggio: Re: Eurythyrea quercus (Herbst, 1780)
MessaggioInviato: 19/12/2017, 14:25 
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Bellissima!! :ok:
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 Oggetto del messaggio: Re: Eurythyrea quercus (Herbst, 1780)
MessaggioInviato: 19/12/2017, 22:52 
 

Iscritto il: 20/08/2013, 18:14
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Nome: Paolo Maltzeff
Grazie e saluti a Marco e Federico
Paolo


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MessaggioInviato: 19/12/2017, 23:06 
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Io, per ora, ho trovato solo i pezzi, ed i fori d'uscita.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 19/12/2017, 23:31 
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Ho la sensazione che il Lazio sia la migliore zona geografica in Italia per cercare questa specie.

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MessaggioInviato: 20/12/2017, 9:31 
 

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Nome: Paolo Missori
Mi lascia senza parole! Cercata per molti anni in ambienti favorevoli, ma mai un foro attendibile. Tuttavia conferma che in ambienti non antropizzati c'è anche nel Lazio e probabilmente lungo altri siti della costa Tirrenica.
Mi hai dato la speranza la specie non è persa per l'Italia. Grazie! :hp:


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MessaggioInviato: 20/12/2017, 9:32 
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Nome: Luca Bodei
f.izzillo ha scritto:
Ho la sensazione che il Lazio sia la migliore zona geografica in Italia per cercare questa specie.



Altre zone geografiche italiane ove è stato reperito si sanno... :roll: :hi:

In linea teorica,potrei trovarla pure qui nelle mie zone...colline moreniche con quercus entroterra gardesano,potrebbero essere un buon habitat o no... :? :hi:

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Tc70


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MessaggioInviato: 20/12/2017, 22:36 
 

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Nome: Paolo Maltzeff
All'inizio del secolo scorso Luigioni aveva raccolto questa specie al centro di Roma, a Villa Borghese. Circa mezzo secolo fa era stata raccolta ai Monti della Tolfa (Tassi). Credo ci sia anche un reperto del Bosco di Manziana.
E' una specie localizzata, con popolazioni poco numerose e molto elusiva. Non l'ho mai vista volare nell'ambiente in cui l'ho raccolta mediante Malaise. Credo che sia attiva solamente in agosto o tutto al più fine luglio.
Querce vecchie e vecchissime bene esposte al sole.
Grazie e saluti a Maurizio, Francesco e tutti gli altri che mi hanno scritto.
Paolo


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MessaggioInviato: 21/12/2017, 21:10 
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Nome: Federico Rosso
Non conosco la situazione romana ma spero che venga individuata una località in cui sia presente con certezza al fine di proteggere questa fragile specie. Per il Piemonte io conosco due esemplari nella collezione Ghiliani. Gli entomologi dell'800 concordano sulla sua presenza, prima dei massicci disboscamenti che hanno portato alla distruzione del suo habitat.

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Federico Rosso

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MessaggioInviato: 22/12/2017, 7:54 
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Nome: Maurizio Gigli
Allora, CkMap indica queste località (i nomi indicano chi ha fatto la citazione, non chi l'ha trovata, anche se a volte è la stessa persona, e le date l'anno di pubblicazione del dato, non quello di ritrovamento):

Calabria, Luigioni, 1929
Friuli Venezia Giulia, Trieste, Curletti, 1994
Lazio, RM, Castel Fusano, Curletti, 1994
Lazio, RM, Tolfa, Tassi, 1963
Lazio, RM, Roma, Villa Borghese, Curletti, 1994
Lazio, RM, Manziana, Curletti, 1994
Liguria, SP, Zignago, Curletti, 1994
Lombardia, Sondrio, Curletti, 1994
Piemonte, Ghiliani, 1886
Piemonte, TO, Parco Regionale La Mandria, Curletti, 1997
Toscana, Lucca, Curletti, 1994
Trentino Alto Adige, Bolzano, Gredler, 1863
Trentino Alto Adige, BZ, Ora, Hellrigl, 1974

Il Lazio è certamente la regione con più ritrovamenti noti. Aggiungo che sono a conoscenza di altri ritrovamenti recenti, anche se non ho visto gli esemplari:
- alcuni esemplari trovati da Daniel Patacchiola in trappola a fermentazione su quercia in località che ignoro (cattura anomala e fortuita, in quanto questa specie normalmente non dovrebbe essere attirata da queste trappole)
- tre esemplari trovati da Alessandro Biscaccianti in una località laziale che ignoro (forse Monti Prenestini) e mi pare anche in una località abruzzese

Io, come dicevo, non ho mai avuto la fortuna di trovarla, pur avendola cercata. Ho trovato tracce certe della sua presenza su grosse querce (rovere, roverella e leccio, se ben ricordo) in due località del Lazio, una delle quali nel comune di Roma, e probabili in una terza località.

Francamente io sono convinto che non ci sia una concentrazione di questa specie nel Lazio, ma solo che sia un effetto del maggior numero di ricerche svolte in questa regione dove, non a caso, si concentra il maggior numero di persone interessate particolarmente a questa famiglia, in Italia, oltre ad un gran numero di entomologi con interessi più generali, ma molto attivi nella ricerca sul campo, o che lo sono stati in passato. Secondo me, è possibile che in Italia vi siano altre zone dove questa specie sia "frequente" (si fa per dire) quanto e forse più che nel Lazio. Il problema è che:
- gli adulti sono attivi prevalentemente in agosto, in ambienti generalmente di pianura o collina, nelle ore più calde del giorno, quando gli entomologi frequentano spesso ambienti più freschi
- gli attacchi sono su grossi tronchi (e probabilmente spesso anche presso la cima dell'albero), quindi il prelievo delle larve non è facile come per le specie che vivono nei rami
- gli adulti sono acrodendrici e se ne stanno prevalentemente sul fogliame ad altezze irraggiungibili, salvo quando qualche femmina scende sul tronco a deporre, generalmente su piante vive ma con parti morte o morenti (tipicamente, i fori di sfarfallamento si trovano sulle parti di legno secco esposto per la perdita di parte della corteccia in seguito a qualche trauma)

La combinazione di questi fattori, ed una densità di popolazione certamente non alta, rende questa specie molto difficile da trovare, almeno da noi. Personalmente, sono andato numerose volte, nel periodo e nel momento giusto, a controllare le piante su cui ho trovato degli attacchi, ma sempre senza successo, almeno fino ad ora.

Per quanto riguarda la pianta ospite, ricordo che non attacca solo le varie specie di quercia (teoricamente, tutte, dal leccio e sughera, fino a roverella, rovere, farnia, ecc.) ma anche il castagno (gli unici resti che ho trovato, li ho presi nel cavo di un grosso castagno in Spagna, circa 35 anni fa).

aesalus37 ha scritto:
Credo ci sia anche un reperto del Bosco di Manziana.

Visto l'ambiente, particolarmente adatto, credo che a Manziana non sia neanche rara, ma data l'altezza delle piante è un animale che si può rinvenire solo per caso, se se ne trova uno morto a terra, o se crolla un grosso albero e si trovano gli attacchi nella parte alta del fusto, perché visto che il sottobosco è quasi sempre in ombra, anche l'ovideposizione avverrà probabilmente in alto. Penso sia più facile trovare questa specie in ambienti più aperti e con piante meno sviluppate in altezza (vedi Tolfa, o piante sparse per la campagna), anche se meno adatti alla specie.
Oppure bisogna usare sistemi come la malaise, che però da noi, su terreni accessibili a tutti, sono praticamente improponibili.

Tc70 ha scritto:
In linea teorica,potrei trovarla pure qui nelle mie zone...colline moreniche con quercus entroterra gardesano,potrebbero essere un buon habitat o no... :? :hi:

In teoria si. Tieni conto che la maggior parte degli esemplari che girano per le collezioni vengono dall'Europa centrale, Rep. Ceca e Boemia, soprattutto. Da quelle parti immagino che le trovino sulle piante ben esposte al sole, sul versante meridionale delle colline.
Insomma, se trovi grosse querce, anche abbastanza isolate, ben esposte, controlla se sul tronco ci sono delle parti col legno scoperto, e se lì o nelle vicinanze noti dei classi fori da buprestide, molto simili, come forma e dimensioni, a quelli che fanno Buprestis novemmaculata e congeneri sui pini (o le altre Eurythyrea su pioppo e abete bianco). Possono stare ad altezza d'uomo, come a qualsiasi altra altezza sul tronco. Io ne ho visti fino a 6-7 metri di altezza, più in alto no, ma probabilmente solo per la difficoltà di vederli. Val la pena di controllare anche i castagni ben esposti.

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Nome: Luca Bodei
Julodis ha scritto:
Tc70 ha scritto:
In linea teorica,potrei trovarla pure qui nelle mie zone...colline moreniche con quercus entroterra gardesano,potrebbero essere un buon habitat o no... :? :hi:

In teoria si. Tieni conto che la maggior parte degli esemplari che girano per le collezioni vengono dall'Europa centrale, Rep. Ceca e Boemia, soprattutto. Da quelle parti immagino che le trovino sulle piante ben esposte al sole, sul versante meridionale delle colline.
Insomma, se trovi grosse querce, anche abbastanza isolate, ben esposte, controlla se sul tronco ci sono delle parti col legno scoperto, e se lì o nelle vicinanze noti dei classi fori da buprestide, molto simili, come forma e dimensioni, a quelli che fanno Buprestis novemmaculata e congeneri sui pini (o le altre Eurythyrea su pioppo e abete bianco). Possono stare ad altezza d'uomo, come a qualsiasi altra altezza sul tronco. Io ne ho visti fino a 6-7 metri di altezza, più in alto no, ma probabilmente solo per la difficoltà di vederli. Val la pena di controllare anche i castagni ben esposti.



Bene,questa estate non mancherò di dargli un occhio...conosco un posto dove ci sono sia querce e castagni di discreto spessore,dove già raccolsi qualche bel Coleottero...ma di solito ai Buprestidi faccio meno caso,ora starò più attento,magari salta fuori altro... :) :hi:

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