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Oedemera (Oncomera) flavicans (Fairmaire, 1860) - Oedemeridae

12.VI.2018 - GRECIA - EE, Trikala, Vlachava 950m, 39°46'N 21°40'E


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MessaggioInviato: 27/01/2019, 11:45 
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Nome: Riccardo Poloni
Dopo che Marco ha postato la Oncomera natolica non potevo esimermi dal postare un'altra congenere che manca sul forum. Questa specie ha una distribuzione abbastanza ampia, dalla Dalmazia a partire dal Velebit, poi in Grecia fino al Medio Oriente in cui c'è in Turchia, Anatolia, Siria, Libano, Israele e Giordania.
Come tutte le Oncomera è poco attratta dai fiori e di giorno si vede raramente, però di notte alla lampada è molto frequente e va anche nelle esche dolci.

Alle Meteore erano onnipresenti alla lampada.

Il maschio
DSC_4467.JPG



La femmina
DSC_4696.JPG



Maschio e femmina in posa "acrobatica"
DSC_4694.JPG


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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 28/01/2019, 18:46 
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Nome: Marco Uliana
Questo non l'ho mai incontrato di persona.

Plagionotus ha scritto:
Maschio e femmina in posa "acrobatica"


La situazione è chiara.

Lei è una femme fatale.
Lui, un vero pischiello, l'ha inaspettatamente conquistata. Un attimo prima di questa foto, aggrappato a sei tarsi al dorso di lei, bicipiti in tensione, stava profondendo tutte le sue energie nel tentativo di compiacerla.
Ma la sua ars amatoria è approssimativa. Oppure, lei è una squinzia navigata: le basta schioccare un tarso per vederli tutti ai suoi piedi e ha avuto certo di meglio. Ci vuole altro per impressionarla.

Fatto sta che lei zampetta indifferente per il telo, quasi soprappensiero. Assaggia qua e là coi palpi, si gratta un'antenna, si mordicchia un'unghia, assorta.
Lui capisce che la situazione è grave. Una goccina di sudore gli scende fra l'inserzione antennale e l'occhio reniforme, scivolando fra un puntino setigero e l'altro. Lei se ne andrà. Potrebbe perfino arrivare a sparlare di lui con le amiche. "Eri con Edemero l'altra sera ?" "Ede- chi?"

A un tratto gli viene un'idea. Si gioca il tutto per tutto. Improvvisa uno "spettacolo d'arte varia di un uomo innamorato".

Molla la presa, si getta di colpo all'indietro e agitando in aria tutti e sei gli arti urla "Guardaaa!!! Senza mani!! senza maniii!!!". :to:


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MessaggioInviato: 28/01/2019, 19:39 
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C'è poco da fare: i bacarozzi fanno perdere il bene dell'intelletto! :gh:

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MessaggioInviato: 28/01/2019, 20:03 
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MessaggioInviato: 28/01/2019, 21:27 
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Glaphyrus ha scritto:
"Guardaaa!!! Senza mani!! senza maniii!!!". :to:


"… ma con tutto il mio…. (omissis)"

Ecco spiegato l'ardiglione apicale che arma il lobo centrale: garantisce l'ancoraggio pure a testa in giù.
Infatti, nel gergo edemeroideo, quando si dice "Eh, ieri sera ho agganciato una", si intende la cosa alla lettera.

Ed ecco serviti pure i cladisti, sempre alla vana ricerca della polarità dei caratteri.
E' che non considerano il carattere della "femme "….

Gli altri Edemeridi, in coro nella notte stellata:

"Pé tutta 'sta marina, da Procida a Resina, se dice guarda là 'na femmena che fa…."

Ciao, A. :hi:


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MessaggioInviato: 28/01/2019, 21:42 
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Cita:
"Pé tutta 'sta marina, da Procida a Resina, se dice guarda là 'na femmena che fa…."

e alla fine ci vuole sempre il napoletano per rendere l'idea...

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 28/01/2019, 23:13 
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Nome: Andrea Liberto
Cita:
e alla fine ci vuole sempre il napoletano per rendere l'idea...


E per forza, c'è dentro di tutto.

Franzoso, Spagnuolo, Fenicio, Atlantidio. Per non parlare dell'Aramaico, fluentemente parlato dall'Izzillo (lo dice lui stesso, da qualche parte qui nel Forum).

Che voi non sapete, ma sta insegnando il Greco moderno a mia moglie (greca), correggendole gli accenti e le costruzioni sintattiche. Ogni volta che ci incontriamo, la sottopone ad un serrato esame, la promuove, la boccia, la rimanda a settembre. Con l'autorevolezza di chi è madrelingua napoletano.

E' che il Greco moderno ancora si dibatte un poco tra "Dimotiki'" e "Katherèvousa", quest'ultimo caldeggiato dalla dittatura militare (non poi così remota).

"Dimotiki'": lingua "corrente"; "Katherèvousa": lingua "pura".
Come se una lingua viva potesse essere depurata. Vabbè, allora ammazzatela e sarà puramente morta.

Uno se ne accorge quando entra, che so, a "Sunio" (così recita il cartello d'ingresso in "Dimotikì"), poi ne esce leggendo "Sounion" (così il cartello d'uscita, in "quasi Katherèvousa").

Tanta è la profondità filologica dell'Izzillo, che all'ingenua pronuncia greca moderna egli contrappone una solida lettura e pronuncia basata sul napoletano (quello classico, mica roba recente. Ha l'età che ha, fortunatamente).

Ad esempio, egli ignora i numerosissimi dittonghi vocali. Giustamente, perché rompono le balle.

Un solo, fulgido esempio: Mèga Spìleo" (= Grande Grotta), richiederebbe di leggere appropriatamente i dittonghi. Credeteci sulla parola, non mi metto a trascriverlo nelle due versioni.

Egli lo ignora, con estremo vigore: "Mèga SpìlAion !!". Mia moglie è svenuta, ma ridendo.


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MessaggioInviato: 28/01/2019, 23:20 
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Nome: Francesco Izzillo
Clickie ha scritto:
Cita:
e alla fine ci vuole sempre il napoletano per rendere l'idea...


E per forza, c'è dentro di tutto.

Franzoso, Spagnuolo, Fenicio, Atlantidio. Per non parlare dell'Aramaico, fluentemente parlato dall'Izzillo (lo dice lui stesso, da qualche parte qui nel Forum).

Che voi non sapete, ma sta insegnando il Greco moderno a mia moglie (greca), correggendole gli accenti e le costruzioni sintattiche. Ogni volta che ci incontriamo, la sottopone ad un serrato esame, la promuove, la boccia, la rimanda a settembre. Con l'autorevolezza di chi è madrelingua napoletano.

E' che il Greco moderno ancora si dibatte un poco tra "Dimotiki'" e "Katherèvousa", quest'ultimo caldeggiato dalla dittatura militare (non poi così remota).

"Dimotiki'": lingua "corrente"; "Katherèvousa": lingua "pura".
Come se una lingua viva potesse essere depurata. Vabbè, allora ammazzatela e sarà puramente morta.

Uno se ne accorge quando entra, che so, a "Sunio" (così recita il cartello d'ingresso in "Dimotikì"), poi ne esce leggendo "Sounion" (così il cartello d'uscita, in "quasi Katherèvousa").

Tanta è la profondità filologica dell'Izzillo, che all'ingenua pronuncia greca moderna egli contrappone una solida lettura e pronuncia basata sul napoletano (quello classico, mica roba recente. Ha l'età che ha, fortunatamente).

Ad esempio, egli ignora i numerosissimi dittonghi vocali. Giustamente, perché rompono le balle.

Un solo, fulgido esempio: Mèga Spìleo" (= Grande Grotta), richiederebbe di leggere appropriatamente i dittonghi. Credeteci sulla parola, non mi metto a trascriverlo nelle due versioni.

Egli lo ignora, con estremo vigore: "Mèga SpìlAion !!". Mia moglie è svenuta, ma ridendo.

Tutto vero ma tieni presente che mi sono mantenuto "leggero" perché la corretta pronuncia in greco antico napoletanizzato sarebbe: "Mèga SpìlAionno"! :gh:

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MessaggioInviato: 28/01/2019, 23:48 
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Nome: Andrea Liberto
"Mèga SpìlAionno" . Lo avreste mai pensato ?

Reverenti accogliamo questa perla, che chiude la faccenda. Si noti la laconicità, che è solo dei grandi. Noi qui a chiacchierare, mentre basta una breve frase, purché ben scelta e tratta da immensa esperienza, per risolvere tutto.

La forza della filologia, l'incorruttibile solidità di una lingua che tutte le comprende, affondando le sue radici nel Mediterraneo degli scambi, della mescolanza di culture, nella mescolanza degli idiomi, nelle correnti di cultura e spiriti.

Proprio come adesso, che il non vasto mare si blocca all'imbocco dei porti, che diventa fango rimescolato presso i moli foranei, che le culture si sono barricate (non facciamo riferimento alle "barriques" in cui matura il vino di levantina origine, come non mancherà di rilevare il filologo Izzillo), che questo mare si riduce a pretese elettorali che reclamano vite. Un tempo c'era umanità nel naufragio, spirito di conquista, almeno si affogava facendo cose da uomini. Ora ?

Megaspilaiònno, lo disse Ulisse quando visse…. Omero non fece in tempo a registrarlo.

Vabbè, mi sono lasciato trasportare. Scherzavo, ma non troppo. Ciao, Franco, ciao tutti. A.


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MessaggioInviato: 29/01/2019, 0:12 
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Nome: Riccardo Poloni
Ragazzi, siete incredibili! :lol1:

Marco, forse non l'hai mai incontrata perché vai in Grecia sempre ai primi tepori promaverili per cercare i tuoi pelosetti!
Io ne vedevi ovunque, e ne ho prese parecchie. Ne avrei avute anche di due località in più se non avessi perso le due buste delle lampade fatte a Spilia e a Kokkino Neró che non so dove diavolo siano finite...avevo pure preso la Nacerdes gracilis mi sa...

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Riccardo Poloni
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Nome: maurizio pavesi
:lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: senza parole :ok: :ok: :ok: :ok: :ok: :ok:

f.izzillo ha scritto:
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E per forza, c'è dentro di tutto.

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Egli lo ignora, con estremo vigore: "Mèga SpìlAion !!". Mia moglie è svenuta, ma ridendo.

Tutto vero ma tieni presente che mi sono mantenuto "leggero" perché la corretta pronuncia in greco antico napoletanizzato sarebbe: "Mèga SpìlAionno"! :gh:

ma perché stupirsi :to: la grecia e napoli sono un tutt'uno :hj: napoli è neapolis, la città nuova, e nello stesso tempo parthenope, una delle tre sirene, che insieme alle sorelle si è uccisa gettandosi in mare per la vergogna di non essere riuscita a intrappolare e uccidere ulisse, e il cui corpo è stato trasportato alle correnti fin dove oggi sorge napoli...

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MessaggioInviato: 29/01/2019, 0:55 
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Parthenope e Ulisse sulla falèsia: vieni Ulisse, vieni-vieni, non ti faccio niente…

Megaspilaiònno, urlò Ulisse, tuffandosi dallo scoglio nell'abisso, preferendo l'oscuro all'incerto abbraccio (certo gravido di conseguenze) della terza parte delle tre Sirene…. Meglio di un incerto, o forse terribilmente certo, ménage familiare in cui figuravano ben tre sorelle, tutte accoccolate in trepida attesa dell'eroe sul Capo Miseno (o altra alta falesia a scelta).

Tre contro uno, sebbene quello fosse l'Eroe per antonomasia, l'accecatore di Ciclopi, ecc… l'errabondo prototipo del viaggiatore-esploratore.

Megaspilaiònno, urlò Ulisse quando visse…. Lo disse lanciandosi nel tuffo fatale, di nuovo tra le braccia schiumose del pèlago…. un nuovo capitolo del ritorno ad Itaca.

Omero non fece in tempo a registrarlo.


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Nome: Riccardo Poloni
O non volle, per non demolire quel poco di serietà coniugale che era rimasta ad Ulisse, perché diciamolo, Odisseo fa 10 anni di viaggio per ritornare dalla sua amata che tessera e disfaceva, ma nel frattempo oltre a naufragare sulle spiagge si è anche dato a più lascivi sollazzi. Sono capaci tutti così, a naufragare e trovare la bella Nausicaa :gh:.
Io sono delle stato dell'opinione che Ulisse tornò a Itaca per rivedere il cane e la sua terra, più che per la moglie :to:

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Riccardo Poloni
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