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Forum Entomologi Italiani

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QUALI INSETTI CONSIGLIATE DI STUDIARE



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 19/02/2019, 16:41 
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59
Messaggi: 3113
Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
What are you looking for, little man? Is it yourself you're trying to identify? Are you looking at little things to avoid big things?

John Steinbeck, Sweet Thursday. Il protagonista del romanzo è Doc, un biologo marino in crisi di identità (fittizio, ma modellato su un reale amico del romanziere).

Stiamo cercando di determinare noi stessi? Una bella domanda.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 19/02/2019, 19:50 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Tommaso, premetto che, se fossi in te e volessi scrivere di entomologia, non avrei dubbi sul soggetto. Lo scriverei su tuo padre, una persona squisita, oltre che un grande entomologo. Anzi, salutamelo.

Il gruppo preferito è di solito qualcosa che ti prende senza un particolare motivo razionale. Pensa che io inizialmente, dopo anni di ricerche indiscriminate, avevo deciso di occuparmi di idroadefagi, e sono finito sui Buprestidi! Dagli acquatici, ai Coleotteri più amanti degli ambienti aridi dopo i Tenebrionidi.

Quindi non ti darò alcun consiglio. Personalmente, se dovessi ricominciare, sento che potrei appassionarmi ai Donaciinae, per la loro particolare biologia, per varie specie ancora poco conosciuta. Ma mi piacciono anche gli Helotidae, e a pensarci bene, quasi tutto ciò che abbia sei zampe.

P.S. - L'amico Zampetti, per quanto ne so, dopo l'ultima pubblicazione, pare abbia deciso di smetterla coi Bruchidae (ora Crysomelidae Bruchinae). Ma magari ci ripensa.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


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MessaggioInviato: 20/02/2019, 19:26 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
Messaggi: 2566
Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Ciao Tommaso,

partiamo dal presupposto che i temi su cui scrivere sono infiniti.
E che normalmente, in ambito scientifico, quando si scrive, è perché si ha la necessità di condividere con il mondo una scoperta, oppure uno studio che nessuno ha mai fatto prima o che sia in qualche misura utile agli altri.
Mi viene in mente la storia di Darwin, quando dovette affrettarsi a scrivere la sua opera sull'Origine della specie, quando, venuto a conoscenza del fatto che anche Wallace fosse giunto alle sue stesse conclusioni, per non vanificare anni di studi, dovette pubblicare in fretta le sue scoperte.
Diciamo che, fondamentalmente (e scusa la brutalità), aver voglia di scrivere non vuol dire scrivere per forza (o meglio, pubblicare). Bisogna avere le idee chiare e sapere prima cosa si vuole scrivere, e che tipo di "lavoro" si vuole realizzare.
Se si parla di uno studio volto ad arricchire le conoscenze entomologiche, converrai con me che "di base" è richiesto un buon grado di preparazione sulla materia (e nozioni di Sistematica, Codice di Nomenclatura Zoologica, Morfologia, Biologia, Ecologia, Biogeografia, ecc.). Dopodiché, prima di arrivare a capire se ci sia o meno necessità di scrivere qualcosa di nuovo, bisogna almeno "fare esperienza" con il gruppo che si è scelto e ovviamente tener conto di quello che hanno già scritto (magari con l'aiuto di uno specialista... sempre che sia disposto! :gh: :twisted: ).

Io se fossi in te intanto inizierei direttamente a raccogliere tutti i gruppi che hai citato (in fin dei conti non sono creature che occupano molto spazio, e il loro prelievo non procura un danno ambientale), così da farti una piccola collezione e "saggiare" quali sono le difficoltà che un entomologo incontra nell'affrontare: la raccolta, la classificazione, la ricerca delle pubblicazioni utili, ecc., e viceversa le soddisfazioni nell'aver scoperto qualcosa di raro o addirittura nuovo!
Se sei indeciso sul riprendere o meno la raccolta per motivi etici, pensa che, nella peggiore delle ipotesi, potresti sempre donare gli esemplari a qualche entomologo, che in genere non li rifiuta mai ;) .

:hi:

P.S. I Ditteri Nematoceri non se li fila più nessuno qua in Italia!... :cry: :cry: :cry:


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MessaggioInviato: 21/02/2019, 9:39 
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02
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Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
Per metabolizzare le informazioni e i suggerimenti di questi post ci metterò qualche giorno.
Parte delle risposte su quale sia il mio progetto allo stato attuale sono nel topic delle strisce orizzontali arancioni.
Qui, se avete la pazienza di ascoltare Recalcati, trovate una calzante descrizione di "entomologia":

https://vimeo.com/236042199

Non escludo infine di potermi dedicare anche ai Ditteri, come già Fredrik Sjoberg...

_________________
Tommaso Lisa

"La realtà non è direttamente sé stessa, essa si presenta attraverso la sua incompleta o fallita simbolizzazione."
Slavoj Žižek


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MessaggioInviato: 22/02/2019, 23:48 
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02
Messaggi: 153
Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
Una precisazione a quanto sopra postato, forse in modo troppo laconico, compiendo un funambolico salto logico tra l'entomologia e Lacan passando per Recalcati. Provo a sciogliere il nodo dell'analogia, chiedendo se non una opinione critica almeno un parere soggettivo:

La scienza si basa su un metodo oggettivo, cercando di non farsi coinvolgere dagli aspetti emotivi ed affettivi del soggetto.

Tuttavia, se non c’è una forte motivazione scientifica, oggettiva, che motivi la scelta dello studio di una specifica famiglia o di un dato insetto, ossia una ragione utile (in senso riduzionista), occorre ripiegare su una ragione affettiva, sentimentale, un “desiderio” inevitabilmente soggettivo.
"Scegli secondo gusto personale" è stata la risposta di molti.

Ecco quindi: l’insetto che l’entomologo sceglie come oggetto di studio, ricerca e attenzione, se non di esclusivo possesso, assume i caratteri di “oggetto transazionale”, secondo la psicoanalisi di Winnicott (al pari di fotografie di ricordi, memorabilia e opere d’arte) o meglio ancora di oggetto piccolo (a) nella versione di Lacan.

Si sceglie un oggetto di studio in base a una "mancanza" soggettiva: io scelgo ciò che mi manca, che avverto lontano, verso il quale provo nostalgia e attrazione. Infine, scelgo l’insetto per una pulsione libidica.

L’insetto è il bestiale per eccellenza, simbolicamente è una delle creature meno comunicative. Che l’entomologo assoggetta a un discorso, alle norme del linguaggio scientifico. Il discorso retorico della scienza nomina e scinde l’insetto, oggetto del desiderio separato dal soggetto, in singole parti.

L’azione del linguaggio scientifico sul corpo vivente (il problema di come il Grande Altro organizza una pulsione) è una “separtizione”, l’insetto è una parte del corpo vivente naturale che viene estratta dalla ragione e, di conseguenza, perduta. Pertanto ricercata, a seguito di tale perdita. L’insetto è per l’entomologo l’oggetto perduto. Perduto proprio a causa dell’azione del linguaggio.

In tal senso è emblematico il paradosso che più si scopre e determina la biodiversità, più si ha coscienza che si sta perdendo.

Proprio in quanto perduto, l’insetto è la causa del desiderio. Personalmente desidero studiare il Diaperis perché nella sua forma si sono cristallizzati alcuni ricordi significativi della mia infanzia entomologica. Ciascuno di noi ha un insetto “totemico” che lo ha segnato emblematicamente e spinto ad interessarsi all’entomologia, e che insegue fantasmaticamente nel corso degli anni.

Ed è il linguaggio (il metodo, le norme, la sistematica) sia ciò che distanzia il soggetto dall’oggetto di studio, sia ciò che spinge e motiva il lavoro di ritrovamento dell’insetto.

L’entomologia - come molte altre azioni umane - può diventare una fissazione, una mania sistematica, nomenclatoria, catalogatoria, o una malinconia collezionistica, comunque uno strumento del desiderio per re-impossessarsi dell’oggetto piccolo (a).

Ecco qua. Entrando nel forum e ponendo la domanda "quali insetti mi consigliate di studiare" mi sarei utopicamente immaginato una serie di progetti scientifici più o meno strutturati all'interno dei quali portare un contributo oggettivo. Se invece la scelta è demandata a me, in base al mio arbitrio, ricade inevitabilmente in un manque soggettivo.

E forse, non essendo un lavoro ma appunto una "passione", è meglio così.

_________________
Tommaso Lisa

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Slavoj Žižek


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MessaggioInviato: 24/02/2019, 1:38 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Ed un parere soggettivo avrai.

Cita:
La scienza si basa su un metodo oggettivo, cercando di non farsi coinvolgere dagli aspetti emotivi ed affettivi del soggetto.


Secondo me errassimo, difatti poco dopo ti contraddici, come segue:

Cita:
Proprio in quanto perduto, l’insetto è la causa del desiderio. Personalmente desidero studiare il Diaperis perché nella sua forma si sono cristallizzati alcuni ricordi significativi della mia infanzia entomologica. Ciascuno di noi ha un insetto “totemico” che lo ha segnato emblematicamente e spinto ad interessarsi all’entomologia, e che insegue fantasmaticamente nel corso degli anni.


Dunque ? O l'una, o l'altra.

Poi scrivi:

Cita:
Ecco qua. Entrando nel forum e ponendo la domanda "quali insetti mi consigliate di studiare" mi sarei utopicamente immaginato una serie di progetti scientifici più o meno strutturati all'interno dei quali portare un contributo oggettivo. Se invece la scelta è demandata a me, in base al mio arbitrio, ricade inevitabilmente in un manque soggettivo. E forse, non essendo un lavoro ma appunto una "passione", è meglio così.


Ma davvero ti attendevi un indirizzo ? E poi, perché rinunciare alla scelta libera, una volta valutato il ventaglio di possibilità ? ? Dove finirebbe il gusto e la libertà individuale nello scegliersi una via propria ? Deve ricadere pure l'Entomologia nel dominio della programmazione, degli obblighi, della "necessità" ? Zio che ne scampi, per molti è l'unico spazio libero dove ancora si può scorrazzare senza scomodare troppo "psicanalisi" e regole varie, che già ci "sfracànano" le gonadi ogni minuto di ogni ora di ogni giorno.

Se proprio devo, suggerisco un approccio più "leggero". Goditi le suggestioni infantili, le pulsioni "totemiche", delle "spiegazioni", "ragioni", "radici", sbattitene l'unica borsa in pelle fornita da madre natura.

L'Entomologia è senz'altro faccenda in larga misura "pulsionale", ma trasportarla ed arrostirla sulle griglie della psicanalisi ( a mio avviso una fantasiosissima avventura NON scientifica durata fin troppo), è cosa quantomeno noiosa.

Mentre molti di noi si dedicano alla ricerca entomologica proprio per guerreggiare contro il taedium vitae della quotidianità.

Ma ne riparleremo, se e quando vorrai. Ciao, A.


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MessaggioInviato: 24/02/2019, 1:57 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Dimenticavo:

Cita:
L’azione del linguaggio scientifico sul corpo vivente (il problema di come il Grande Altro organizza una pulsione) è una “separtizione”, l’insetto è una parte del corpo vivente naturale che viene estratta dalla ragione e, di conseguenza, perduta. Pertanto ricercata, a seguito di tale perdita. L’insetto è per l’entomologo l’oggetto perduto. Perduto proprio a causa dell’azione del linguaggio.


Potresti spiegarmelo in lingua italiana ? Ma soprattutto, come posso guardarmi dal "Grande Altro" ?

Lo trovo un pò minaccioso, vorrei accorgermi se si avvicina. Come lo riconosco ? Non so se stasera dormirò sereno.

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 24/02/2019, 10:45 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3204
Nome: Marco Uliana
Tommaso Lisa ha scritto:
La scienza si basa su un metodo oggettivo, cercando di non farsi coinvolgere dagli aspetti emotivi ed affettivi del soggetto.

Una cosa è il metodo, un'altra è il soggetto cui lo si applica.

Come disse Nicola Cabibbo, "Perchè dovremmo studiare questo problema se non ci divertiamo?"


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MessaggioInviato: 24/02/2019, 10:52 
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02
Messaggi: 153
Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
Buongiorno Alberto e buona domenica!

Grazie per aver risposto a quella che in parte è stata una provocazione, come la citazione di Zizek che ho scelto come firma. "L'unica borsa in pelle" mi ha fatto davvero ridere!

Sulla leggerezza hai perfettamente ragione: sono un tipo pesante, intellettualmente lento e tendente a rovistare nella suddetta borsa in pelle, traendone spesso un piacere solipsista.

Sono consapevole che come entomologo dilettante, senza la possibilità materiale e intellettuale di affrontare problemi di "entomologia generale" in maniera evoluta, il mio "studio" non potrà essere rigoroso e scientifico, se non nell'acume dell'osservazione delle caratteristiche morfologiche per la determinazione e nella precisione con cui stendere gli insetti sui cartellini.

Questo mi frustra. Come un senso di frivolezza e disagio mi dà l'esser consapevole di dovermi fermare a questa scintillante superficialità, di seguire le ali delle farfalle solo perché son colorate, senza invece chiedermi come mai.

Il grande altro (tralascio le maiuscole che simbolicamente possono impaurire, cosa che mi accade anche cercando di leggere la lingua tedesca o il nome proprio di qualcuno) è, riassumendo, il sistema di regole e norme che regolano la tua esistenza. La grammatica, il bilancio economico, la tassonomia, il potere. Ossia la struttura simbolica che definisce l'uomo in quanto animale culturale.

Non mi sembra cosa da poco, anche in entomologia (in una ipotetica branca della entomologia che io mi immagino di rappresentare che è l'entomologia umanistica). Quando scorteccio un tronco e vi trovo l'alterità dell'insetto, cosa ne devo fare, come mi devo porre davanti all'insetto?

Dire che lo raccolgo, tanto è poco più che materia vile, perché mi fa piacere farlo e mi ricorda quando era bambino, oltre a ricadere perfettamente in una prospettiva psicanalitica spicciola, è davvero troppo semplice. Se osservo come l'insetto muove le antenne - ormai il mio sistema cerebrale è compromesso - mi chiedo quali stimoli elettrici lo muovano, quali catene chimiche, come funzioni la macchina.

Poi è chiaro, per sopravvivere si deve galleggiare lievemente: faccio piazza pulita delle mie mantrugiazioni da falegname bricolagista, prendo le pinzette, vado al parco e mi meraviglio di quattro carabini trovati per caso, perché ho tanto da imparare anche nelle cose più semplici, come nel caso della larva di Pyrochroa.

Mi è sufficiente questo. Fermo restando che il problema del grande altro, o del tedio della vita quotidiana, come lo chiami tu, resta immutato. Magari ci vedremo a Modena, se avrò abbastanza desiderio di spendere tempo e soldi per venirci

_________________
Tommaso Lisa

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Slavoj Žižek


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MessaggioInviato: 25/02/2019, 1:16 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Poffarbaccolina !

Speravo di essere stato aspro e di essere redarguito in coro, invece la mia risposta maleducatissima passa senza colpo ferire. Ho fatto il "rozzo", volendo ironizzare sul lessico ed in genere sul linguaggio della psicanalisi, terribilmente involuto. E che forse è così involuto ed oscuro perché non ha nulla da dire. Forse. O magari sono io che non capisco un'ostia, e non sorprenderebbe.

Provo di nuovo a fare il rozzo e a scherzare, con una battuta: "Il fine giustifica i mezzi, mentre il rozzo se ne sbatte".

Il "mezzo", nella fattispecie, è la "lingua", il lessico della psicanalisi. Che mi ostino a ritenere una bella esperienza più affine alla letteratura, all'arte, alla filosofia, che alla Scienza.

Ma Allòns vìte, vediamo i tuoi dubbi.

Cita:
Sono consapevole che come entomologo dilettante, senza la possibilità materiale e intellettuale di affrontare problemi di "entomologia generale" in maniera evoluta, il mio "studio" non potrà essere rigoroso e scientifico, se non nell'acume dell'osservazione delle caratteristiche morfologiche per la determinazione e nella precisione con cui stendere gli insetti sui cartellini.


Siamo tutti dilettanti, nel senso che ci dilettiamo con gli Insetti. Tutti noi cerchiamo di essere "rigorosi" e "scientifici", e non esiste una "Entomologia generale", solo i continui contributi di professionisti e dilettanti
che si uniformano ad un protocollo condiviso. Perché non dovresti entrare anche tu nella "corrente" ? Mah, non capisco il tuo ritegno nell'entrare a far parte della comunità di chi, faticosamente come noi tutti, cerca di contribuire. Se ti piacciono le ali delle farfalle, non ci vedo nulla di male. Lavora su quelle, e chi dovrebbe giudicarti per questo ?

Quando scorteccio un tronco e vi trovo l'alterità dell'insetto, cosa ne devo fare, come mi devo porre davanti all'insetto?

Cita:
….Dire che lo raccolgo, tanto è poco più che materia vile, perché mi fa piacere farlo e mi ricorda quando era bambino, oltre a ricadere perfettamente in una prospettiva psicanalitica spicciola, è davvero troppo semplice. Se osservo come l'insetto muove le antenne - ormai il mio sistema cerebrale è compromesso - mi chiedo quali stimoli elettrici lo muovano, quali catene chimiche, come funzioni la macchina.


Sì, sì, vabbene, d'accordo. Ma intanto raccoglilo, mettilo in collezione, determinalo, dagli un nome. Poi, avendo tempo e voglia, interrogati sul resto. E sviluppa una linea di ricerca diversa dalla pura e semplice tassonomia (c'è letteratura quanta ne vuoi, basta cercare…) Che so: la biologia, lo sviluppo larvale, le interazioni con specie simpatirche, ecc.

Il "Grande Altro", per come lo descrivi e circoscrivi, attende appena fuori dalla porta, già domani. Sia maledetto, e così sia.

In sintesi: perché non provi a goderti la pratica dell'Entomologia dilettantesca come un puro lusso ? Un puro piacere, senza cercare spiegazioni, senza perché e percome ? Basta farlo onestamente, seguendo le regole che tutti noi ci siamo dati, non barando, e vedrai che in breve troverai "cose nuove", cose da pubblicare per condividerle con la comunità cui apparterrai, cose che tu e solo tu avrai individuato come novità.

Un abbraccio, A.


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MessaggioInviato: 25/02/2019, 1:45 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Citazione per citazione:

"Il mio gatto fa quel che vorrei fare, ma con meno filosofia".

Flaiano, "Diario degli errori", 1975 circa.


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MessaggioInviato: 01/04/2019, 23:29 
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02
Messaggi: 153
Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
Buonasera,
forse vi starete chiedendo a che punto sono della ricerca di me in veste di entomofilo.
Ho terminato il racconto sul Diaperis boleti e quasi finito le illustrazioni: una volta pronto lo pubblicherò qui.
Ho ripreso a incontrare insetti, giacché ho deciso di non andare "a caccia" bensì di predispormi all'incontro di ciò che capita.
Raccolgo solo Coleotteri che non conosco, di taglia usualmente non superiore ai due millimetri.
Ho recensito le aree di interesse in base alla geografia e non alle famiglie, concentrandomi sul parco delle Cascine.
Sto rileggendo i vostri innumerevoli e utili consigli per trarre spunti bibliografici e referenze di specialisti.
Avrò bisogno della vostra consulenza per determinare esemplari microscopici.
Sono felice perché ho scoperto la Bitoma crenata ed è una creatura davvero stupenda.
A presto.

_________________
Tommaso Lisa

"La realtà non è direttamente sé stessa, essa si presenta attraverso la sua incompleta o fallita simbolizzazione."
Slavoj Žižek


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MessaggioInviato: 02/04/2019, 21:54 
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57
Messaggi: 4281
Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
:ok: La Bitoma è dannatamente comune ma anche dannatamente bella! :D

_________________
"Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
Immagine Daniele


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MessaggioInviato: 03/04/2019, 0:18 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Oh Bitoma, pur crenata,
questa notte t'ho sognata


Più tonda, come Tarphius.
Più imprecisa nei contorni, siccome Endophloeus.
Molto più cieca, povera Lagelandia….

Chissà perché, bestie così piccole ed apparentemente "insignificanti" muovono così sinceri affetti.

Viva viva lo Zofèro che rallegra, scaccia il nero.

Bài-bài, A


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MessaggioInviato: 03/04/2019, 9:59 
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Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
Messaggi: 5431
Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Clickie ha scritto:
Oh Bitoma, pur crenata,
questa notte t'ho sognata


Più tonda, come Tarphius.
Più imprecisa nei contorni, siccome Endophloeus.
Molto più cieca, povera Lagelandia….

Chissà perché, bestie così piccole ed apparentemente "insignificanti" muovono così sinceri affetti.

Viva viva lo Zofèro che rallegra, scaccia il nero.

Bài-bài, A


Come non amare in modo viscerale quest'uomo??? :lol: Il poeta licantropo!

_________________
:hi:
Daniele


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