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gomphus
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Inviato: 23/01/2020, 17:56 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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gabrif ha scritto: Cita: Se Fabricius nel 1777 ha deciso di chiamare la sua specie Buprestis rutilans, perché cambiarne il nome provocando interpretazioni varie tra gli AA che lo hanno seguito, chiamandola Lampra o Dedrochariessa o Poecilonota o Palmar o Castalia o Lamprodila ecc.? Tenere Buprestis per una Lamprodila in nome della continuità potrebbe sembrare il male minore. Ma attenzione: ci sono generi antichi, come Cantharis o Dermestes per restare tra i Coleotteri, in cui sono state accozzate specie adesso inquadrate in gruppi lontanissimi fra loro. Chiamare Dermestes un Dasytes o Lagria un Dolichosoma mi suonerebbe davvero troppo strano... se è per quello, nelle descrizioni antiche c'è pure di peggio, l'anticide Anthelephila pedestris è stato descritto come Carabus, il tenebrionide Phaleria bimaculata come Dytiscus...
_________________ ***************** maurizio
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aug
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Inviato: 23/01/2020, 21:39 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44 Messaggi: 2597 Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
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Pensate come sono primitivo io che per quel Carabus pedestris preferivo il genere Formicomus, che in fondo ricordava qualcosa, piuttosto che Anthelephila...
_________________ Augusto (aug) Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)
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Julodis
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Inviato: 24/01/2020, 19:46 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Autarcontes ha scritto: ma anche teriologi (chi non conosce gli intrecci -eufemismo per non nominare la parola casino-che coinvolgono gli anfibi?) Hai fatto anche tu un cambio nomenclatoriale?
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Autarcontes
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Inviato: 25/01/2020, 11:54 |
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Iscritto il: 19/04/2012, 7:52 Messaggi: 1071
Nome: Gianfranco Curletti
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Julodis ha scritto: Autarcontes ha scritto: ma anche teriologi (chi non conosce gli intrecci -eufemismo per non nominare la parola casino-che coinvolgono gli anfibi?) Hai fatto anche tu un cambio nomenclatoriale? Scusa, certe mine arrivano così, quando meno te le aspetti e scrivi certe cose senza pensarci. Se non me lo facevi notare manco me ne sarei accorto. Tornando alla discussione, che vedo che ha interessato parecchi amici che hanno espresso validi punti di vista, segno che l'argomento brucia a molti. Dico anche la mia, dato che prima non mi ero pronunciato. L'uso di un binomio fisso, pur se allettante, finirebbe per imporre un trinomio o un quadrinomio, indispensabile per raggruppare in una categoria "comprensibile" i taxa attribuiti all'origine a generi diversi, spostando a monte il problema e ingombrando eccessivamente la bibliografia. Per questo condivido l'opinione di Marco e tutto sommato penso che la situazione attuale sia quella più accettabile. Gian
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Velvet Ant
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Inviato: 25/01/2020, 12:57 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7073 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Solo una considerazione, scherzosa, ma non troppo. Le parentesi tonde che racchiudono l'Autore della specie, ci informano sì sul fatto che il binomio originale era diverso da quello attuale, ma non ci dicono nulla su quale fosse e dobbiamo perciò ricavarlo, se non lo sappiamo già, attraverso una nostra ricerca bibliografica. Poco male, direte. Ma mettiamoci nei panni di un forestale o comunque di un "non strettamente addetto ai lavori" (e questo vale ovviamente non solo per gli insetti) che stia facendo una ricerca sui coleotteri che attaccano il tiglio e si ritrovi, fra gli altri, una Lamprodila rutilans (Fabricius, 1777), una Ovalisia rutilans (Fabricius, 1777), una Palmar rutilans (Fabricius, 1777) e infine una Scintillatrix rutilans (Fabricius, 1777) (tutti binomi che ho trovato facendo una ricerca su google limitata ai lavori scientifici e agli ultimi anni). Potrebbe pure pensare di trovarsi di fronte a quattro specie diverse e che nel 1777 Fabricius si fosse fissato con questo nome specifico e lo appioppasse a tutto quello che descriveva , oppure mettersi a cercare nella bibliografia specializzata, non senza fatica, per risalire all'origine comune. Quanto sarebbe più semplice se la specie, a segnalare chiaramente che di una sola specie si tratta, indipendentemente dal binomio attuale "in voga" fosse indicata così in tutti i lavori (faccio l'esempio con Lamprodila, ma vale ovviamente per tutte e quattro): Lamprodila rutilans Fabricius, 1777 (Buprestis)
_________________ Marcello Romano
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FORBIX
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Inviato: 25/01/2020, 14:05 |
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Iscritto il: 17/02/2009, 0:05 Messaggi: 8521 Località: Isola d'Elba - Arcipelago Toscano
Nome: Leonardo Forbicioni
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Ciao Marcello! Al Forestale rimarrebbero sempre e comunque dubbi su Ovalisia, Palmar e Scintillatrix ! Comunque è una proposta interessante...come interessante è l'argomento e la discussione!
_________________ "Stay hungry, stay foolish". Steve Jobs, 2005 ___________________ jjuniper8(at)gmail.com Twitter: @weevil_forbixcell. 339/5275910 ___________________
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f.izzillo
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Inviato: 25/01/2020, 14:32 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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E' esattamente quello che fa il catalogo mondiale di L. & L. che segnala per ogni specie il genere usato dall'autore nella descrzione originale.
_________________ Francesco Izzillo
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Autarcontes
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Inviato: 25/01/2020, 23:32 |
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Iscritto il: 19/04/2012, 7:52 Messaggi: 1071
Nome: Gianfranco Curletti
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Marcello e come darti torto. E' una giusta ossrvazione ed è una delle ragioni sostenute dai fautori della binonimia originale. A questo punto a volerla attuare, si arriverebbe appunto a una trinonimia che potrebbe realizzarsi ad es. in questo modo: Lamprodila Buprestis rutilans Linnaeus 1777 oppure Lamprodila rutilans (Buprestis) Linnaeus, 1777 così come si faceva in un passato non troppo remoto e come qualcuno usa ancora ponendo però il nome del genere originario dopo l'autore e l'anno, così come proponi tu. Oppure giocando sui neretti e sui corsivi. Ad es. : Lamprodila Buprestis rutilans oppure Lamprodila Buprestis rutilans Gian
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Julodis
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Inviato: 26/01/2020, 20:55 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Un po come fanno i botanici, solo che loro lo fanno col nome dell'autore originale e quello dell'ultimo, ad esempio:
Quercus petraea (Mattuschka) Liebl.
In compenso, per trovare l'anno di descrizione di una pianta bisogna diventare matti.
Mia opinione personale: meglio come stanno le cose adesso.
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