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Robby. F.
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Inviato: 05/12/2021, 12:29 |
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Iscritto il: 24/01/2020, 22:55 Messaggi: 24
Nome: Roberto Farinelli
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Ciao a tutti, domanda:se ricevete o acquistate dei paratipi già preparati, li ripreparate per adeguarli al resto della vostra collezione o li lasciate come in origine?Cioè non li "toccare"?
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gabrif
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Inviato: 05/12/2021, 15:45 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3105 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Per motivi estetici non lo farei. Se invece la preparazione attuale impedisce di vedere dei caratteri chiave, sì. L'importante è preservare i cartellini originali con dati di raccolta e determinazione. Se ne possono aggiungere altri, ma non cambiare gli esistenti. G.
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Plagionotus
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Inviato: 05/12/2021, 21:24 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6960 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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Io faccio esattamente come Gabriele, per non parlare delle volte in cui serve, per esempio, estrarre il paratipo e allora la ripreparazione si rende indispensabile. Aggiungo solo che vendere e comprare paratipi è una pratica fortemente sconsigliata. I paratipi andrebbero ceduti a colleghi che lavorano nello stesso gruppo o a musei con collezioni di rilevanza per il gruppo a cui il paratipo appartiene, ma non venduti.
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Glaphyrus
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Inviato: 06/12/2021, 10:12 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3201
Nome: Marco Uliana
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Plagionotus ha scritto: Aggiungo solo che vendere e comprare paratipi è una pratica fortemente sconsigliata. I paratipi andrebbero ceduti a colleghi che lavorano nello stesso gruppo o a musei con collezioni di rilevanza per il gruppo a cui il paratipo appartiene, ma non venduti. Riccardo, io non sono d'accordo, vorrei offrire qualche spunto di discussione (non di polemica ). Domando: sei uno specialista di edemeridi. Se a Entomodena ti capitasse un paratipo di edemeride in vendita a un prezzo per te accettabile, non lo compreresti? E se ammetti che possano essere "ceduti" ma non "venduti", come sarebbe accettabile cederli e perchè? Solo in cambio di altri esemplari "pregiati"? Perchè il denaro, che è nato per ovviare agli inconvenienti del baratto, non può entrare in gioco? O dovrebbero essere solo donati? E come si fa a definire se il destinatario è abbastanza studioso del gruppo da "meritare" di ricevere dei paratipi? Non v'è dubbio che chi ha più "bisogno" dei paratipi sia lo specialista, e la sua collezione sia il posto dove possono rendersi più utili. Ma ovviamente, ciò che decide sono le leggi del mercato. Non potrei avere una posizione diversa: a me è capitato di acquistare paratipi, descritti da colleghi con cui sono poco o nulla in contatto, dai quali non posso certo aspettarmi in dono i loro reperti in ossequio al mio interesse e impegno di studio. Se non avessi potuto comprarli (tramite venditori professionisti che fanno da intermediari), l'acquisizione di questo prezioso materiale da confronto mi sarebbe stata preclusa. Concludo osservando che i paratipi non sono tipi portanome (name-bearing types ai sensi ICZN), e la loro utilità formale consiste nell'essere i candidati raccomandati nel caso si renda necessario designare un neotipo.
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Clickie
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Inviato: 07/12/2021, 1:39 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
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Cita: Ma ovviamente, ciò che decide sono le leggi del mercato. Molto d'accordo con il pragmatismo di Marco. Come potrebbe essere altrimenti ? Una disamina dei molti casi in cui uno specialista può trovarsi nella necessità di acquistare un paratipo messo in vendita, che si presume sia conspecifico col tipo (si presume), ecc. Tutto giusto, tutto condivisibile. Ma la frase che ho citato in apertura, anch'essa sensatissima, mi allarma. Non eravamo "diversi" ? Non eravamo, noi naturalisti, il rintocco di una campana "a vita", discordante con quelle "a morto vivente" che suonano a distesa secondo le leggi di mercato ? Roba da quattro soldi, ma aspirazione che credo sia diffusa, tra noialtri "divergenti", no ? Le leggi del mercato sono quelle della devastazione dell'ambiente, dell'economia eletta a divinità, se non mi sono perso qualcosa di inedito. " Cchiù PIL per tutti", costi quel che costi. E i costi li conosciamo e li paghiamo tutti, già da oggi. Bòn, personalmente per me i miei paratipi (che come Marco ricorda, sul piano scientifico-nomenclatoriale-ecc., valgono quel che valgono, cioè ben poco finché gli antreni, che ne sono ghiotti, non si cibano dell'olotipo), rappresentano ognuno " una caduta, un'imprudenza, una cattura fortunata, una giornata irripetibile, una scivolata nel fango, una cicatrice". Citazione, non dico da chi, non importa. Quindi, altrettanto personalmente e senza pretese, non li vendo. Li regalo agli amici e ai musei (i musei amici per definizione, a prescindere). Preferisco la dissipazione, il gesto largo del seminatore di vento (sperando nella tempesta), alle leggi di mercato. A.
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Maurizio Bollino
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Inviato: 07/12/2021, 7:23 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8154 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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In medio stat virtus recita una locuzione latina. Condivido sia la posizione di Marco che quella di Andrea: mi è capitato di acquistare paratipi (ma non ne ho mai venduti, perchè sono gelosissimo dei miei), così come mi sono stati regalati da amici generosi (come Marco, per esempio), o li ho scambiati (MOLTO raramente perchè, ripeto, ne sono geloso) con paratipi da me designati. Il vile denaro, però, induce talvolta i furbetti a vendere come paratipi esemplari che tali non sono. Ci sono due tipi di furbetti: 1) quelli "intelligenti" che hanno l'accortezza di cartellinare i paratipi tarocchi con dati compatibili, magari approfittando della deprecabile (a mio parere) pratica di utilizzare nei lavori di descrizione la disgraziata frase "svariati paratipi in coll. Tizio, Caio e Sempronio". 2) quelli "fessi" che aggiungono semplicemente un cartellino con la scritta PARATIPO ad esemplari con dati di cattura SUCCESSIVI alla data di descrizione. Vi assicuro che ne ho visti alcuni esempi, per esempio "paratipi" di Colias e Parnassius palesemente taroccati!! Se si studiano gruppi le cui specie vengono considerate rare o molto ricercate dai collezionisti, e quindi vendute a prezzi alti, il rischio del tarocco è sempre dietro l'angolo. Se invece si studiano i Pallinidi, il rischio diminuisce esponenzialmente.
_________________ Maurizio Bollino
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Glaphyrus
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Inviato: 07/12/2021, 10:01 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3201
Nome: Marco Uliana
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Andrea e Maurizio, grazie dei vostri interventi interessanti. In effetti, parlare di "leggi di mercato" che fa venire in mente foreste rase al suolo e tonnellate di produzioni mandate al macero. Ho usato un'espressione esagerata, intendevo solo evidenziare che anche i paratipi, come qualunque altra cosa che passa di mano, diventano naturalmente oggetto di compravendita. Non vedo, in tale pratica, un problema etico più grande - per esempio - di quello del commercio generico di insetti, che siano "materiale da studio" o commercialissimi padelloni grandi, colorati e cornuti, buoni soprattutto per una collezione estetica. E poi, nello stercus diaboli, chissà che interessanti coprofagi si trovano Maurizio Bollino ha scritto: così come mi sono stati regalati da amici generosi (come Marco, per esempio) Ommioddio, deve essermi dato di volta il cervello... quando? Come? Chi? Che disperazione Ecco l'origine di quel senso di vuoto che ogni tanto mi prende.
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Robby. F.
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Inviato: 07/12/2021, 11:11 |
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Iscritto il: 24/01/2020, 22:55 Messaggi: 24
Nome: Roberto Farinelli
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Grazie a tutti per i post, ma credo che siamo andati fuori argomento. Se ricevete, se acquistate, se vendete, se donate o se trovate paratipi nell'ovetto kinder, sinceramente non me ne frega un...... Qualunque sia la loro provenienza. Non è questo il senso della domanda!!! Questi paratipi li ripreparate per adeguarli al resto della vostra collezione o li lasciate come in origine?? Questo era il senso della domanda!!!!!!!!!
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Honza
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Inviato: 07/12/2021, 11:20 |
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Iscritto il: 09/11/2009, 14:12 Messaggi: 5052 Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
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ripreparate tutto il materiale che aggiungo alla mia collezione, sì anche tipo materiale.
_________________ Research Fields Taxonomy, ecology, biomonitoring , faunistic of Staphylinidae
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Livio
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Inviato: 07/12/2021, 12:43 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:01 Messaggi: 5005 Località: Castel Mella (Brescia)
Nome: Livio Mola
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Robby. F. ha scritto: Grazie a tutti per i post, ma credo che siamo andati fuori argomento. Se ricevete, se acquistate, se vendete, se donate o se trovate paratipi nell'ovetto kinder, sinceramente non me ne frega un...... Qualunque sia la loro provenienza. Non è questo il senso della domanda!!! Questi paratipi li ripreparate per adeguarli al resto della vostra collezione o li lasciate come in origine?? Questo era il senso della domanda!!!!!!!!! We, Robby, calma (lascio a te mettere quanti punti esclamativi, se te ne sono avanzati, ti garbano). La risposta ti è stata data con chiarezza: se non l'hai capita ... pazienza. E per usare il tuo (discutibile) linguaggio: Cita: sinceramente non me ne frega un...... Trovo interessante, piuttosto, il dibattito seguito alla tua domanda.
_________________ L'oca è ritenuto l'animale simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.
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Honza
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Inviato: 07/12/2021, 12:50 |
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Iscritto il: 09/11/2009, 14:12 Messaggi: 5052 Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
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_________________ Research Fields Taxonomy, ecology, biomonitoring , faunistic of Staphylinidae
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Nicola
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Inviato: 07/12/2021, 13:00 |
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
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Robby. F. ha scritto: Grazie a tutti per i post, ma credo che siamo andati fuori argomento. Se ricevete, se acquistate, se vendete, se donate o se trovate paratipi nell'ovetto kinder, sinceramente non me ne frega un...... Qualunque sia la loro provenienza. Non è questo il senso della domanda!!! Questi paratipi li ripreparate per adeguarli al resto della vostra collezione o li lasciate come in origine?? Questo era il senso della domanda!!!!!!!!! Magari può non fregartene un......, è lecito esprimerlo anche se potevi largamente risparmiartelo, ciò non toglie che nonostante la discussione sia andata fuori traccia ne è scaturito un dialogo che personalmente ho letto con gran gusto (e io non solo). Tornando sulla traccia: ho dei paratipi che ho ripreparato per estrarli e avere i loro genitali sotto mano per confronti. Però devo ammettere che lasciarli come l'autore li ha preparati ha un suo effettivo valore, poi si tratta di scelte in base agli usi e alle attitudini di chi in quel momento è in possesso del paratipo o tipo che sia. Se la discussione tornasse fuori tema non sarà un problema, nemmeno un tuo problema, non avermene ma questa è tangibile realtà.
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
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Glaphyrus
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Inviato: 07/12/2021, 13:12 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3201
Nome: Marco Uliana
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Robby. F. ha scritto: Questi paratipi li ripreparate per adeguarli al resto della vostra collezione o li lasciate come in origine??
A livello personale, non ho il tempo di preparare il materiale in freezer o in bustina, figurarsi ripreparare il resto per motivi estetici. A livello generale, non c'è una prevalenza o una prassi consigliata. Chiaramente, dal punto di vista museologico, ogni rimaneggiamento dei reperti "sottrae" qualcosa alla preparazione originale dell'autore, e dunque alla documentazione storica del suo lavoro (posizionamento appendici, tipo di cartellino su cui è incollato, colla, spillo, ecc.). Per quanto riguarda il mio materiale personale, il "feticcio storico" non resiste un picosecondo di fronte alla necessità di ripreparare un esemplare per dissezionarlo o studiarlo.
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Maurizio Bollino
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Inviato: 07/12/2021, 14:39 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8154 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Robby. F. ha scritto: Se ricevete, se acquistate, se vendete, se donate o se trovate paratipi nell'ovetto kinder, sinceramente non me ne frega un......
Non è mio costume rispondere ai maleducati, ma penso che ogni tanto sia il caso di adeguarsi all'interlocutore: a questo punto cosa ne fai dei tuoi paratipi sinceramente non me ne frega un .......
_________________ Maurizio Bollino
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Clickie
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Inviato: 07/12/2021, 23:51 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
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In medio stat virtus
Tra Maurizio, che sacrosantamente proprio non ce la fa a trattenersi, e l'algido Marco, che sovranamente ignora, mi rifugio in una via di mezzo.
Pilatesca, ma dovessi dar la stura/non farei 'sta gran figura
Mi rifugio in una parafrasi del mio nume Campanile, di una delle sue "Tragedie in due battute". Libro da ritirata (...spirituale), da capezzale, da viaggio, da tutto un pò:
Titolo: Il silenzio è il più gran disprezzo
Personaggi: UN TALE, UN TAL ALTRO
IL TALE: "Non me ne frega un...." IL TAL ALTRO: Tace
(Sipario)
Ripreparare i paratipi ? Certo che sì, se necessario. Un autore scopre nuovi caratteri che andranno necessariamente esaminati, dunque si rammollisce, si disseziona, si massacra il paratipo sbattendosene dell'estetica (cui peraltro, tengo assai).
Insomma, non è che perché è un paratipo si fermano bisturi pinzette e potassa.
L'entomologo fa il suo mestier, se far lo sa. Hoplà.
A.
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