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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 30/06/2011, 17:48 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
Messaggi: 6163
Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Anche a me l'argomento ronza per la testa; non saprei suggerire una sezione adatta a svilupparlo, ma mi sembra interessante riprenderlo e sentire in proposito l'opinione di diverse persone.

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 30/06/2011, 18:30 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
Messaggi: 6989
Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Allora direi che si potrebbe spostare anche in tecniche e metodologie, visto che si tratta anche di come fare una checklist :D :)

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Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
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MessaggioInviato: 30/06/2011, 22:20 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
Messaggi: 9527
Località: milano
Nome: maurizio pavesi
... e più in generale di come trattare i dati di letteratura

:ok: :ok: :ok:

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Immagine maurizio


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MessaggioInviato: 03/08/2011, 17:12 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Discussione interessante questa... l'avevo iniziata a leggerla per poi perdermela con i vari spostamenti!

A mio parere vi è molto da discutere in merito.

Personalmente la vedo come Hemerobius (e non certo per ingraziarmelo :no: ). A mio parere è dovuto alla differente visione del mondo entomologico a seconda che il gruppo sia ben studiato (come i Cerambycidae) o molto meno (come i Neurotteri appunto) e quindi che si aprano o meno "territori" inesplorati (anche se io credo che ogni gruppo d'insetti possa ancora riservare belle sorprese in Italia, escludendo gli alieni).

Credo che una checklist debba essere per sua natura completa ed includere anche i dati antichi, vecchissimi e dubbi, magari anche semplicemente come addenda. Eliminarli sarebbe un grave errore. Conosco checklist su base territoriale (non sistematiche) che includono specie estinte da qualche decina di milioni di anni :lol1: (e non sto scherzando) ma penso che ciò sia ben poco pratico!

Sottolineando che non la voglio mettere sul personale e tantomeno mettere in discussione la tua chiara fama di specialista, Gianfranco conviene però fare molta attenzione a non esagerare. Conosco uno studioso con decenni di esperienza (sicura e tanto di cappello!) che fa normalmente affermazioni del tipo "questa famiglia in Europa non conta sicuramente altri rappresentanti" oppure "la Grecia, territorio ben studiato, non ospita sicuramente questa specie" e via dicendo. Il tempo alla fine ha sempre la meglio e dimostra l'errore di queste affermazioni, con scoperta di specie nuove della tale famiglia o la presenza della specie in Grecia :no1:. Ormai ci rido sopra quando lo sento e dico... allora è l'opposto :mrgreen:

:birra:

:hi:


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MessaggioInviato: 11/08/2011, 7:16 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Caro Davide, io sono uno di quelli che si occupano di gruppi molto studiati (credo che ben poco in Italia sia conosciuto come i Buprestidi), eppure la penso esattamente come te. A parte alcune vecchie citazioni evidentemente frutto di errore di determinazione o di cartellinatura, per il resto le antiche citazioni andrebbero tenute presenti, perchè spesso si tratta di ritrovamenti di specie che magari in passato erano più comuni che oggi, ma che non è affatto detto che siano scomparse. Possono essere semplicemente molto ridotte di numero, tanto da diventare praticamente introvabili. Faccio un esempio nei Buprestidi.

Nelle collezioni del Museo Civico di Zoologia di Roma vi sono due esemplari di Anthaxia lucens raccolti a Ronciglione (VT) a fine '800. Tale specie è però sempre stata considerata estranea alla fauna del Lazio, poichè la citazione veniva ritenuta incerta (per la località, non per l'identità della specie, che ho anche controllato di persona e assieme a Baiocchi), benchè i cartellini siano chiari e vi sia altro materiale con gli stessi dati di raccolta nella stessa collezione. Gobbi, nel suo lavoro sui Buprestidi del Lazio cita questo ritrovamento al termine del lavoro, indicando la specie tra quelle ipoteticamente presenti nel Lazio e di possibile rinvenimento futuro (ma di fatto non considerando valida la citazione per Ronciglione, che in effetti è strana, così a Nord nella regione, per una specie che dovrebbe essere risalita dal Sud). Curletti, nella CKmap e nel suo CD sui Buprestidi italiani (e mi pare pure nel suo libro sui Buprestidi italiani, ma dovrei controllare), non la cita affatto, probabilmente per lo stesso motivo spiegato da Gianfranco.
Fatto sta che recentemente questa specie è stata ritrovata da due entomologi romani, mi pare in tre esemplari, in un paio di località laziali non molto lontane da Ronciglione. Questo dimostrerebbe che probabilmente gli esemplari della vecchia citazione erano il segnale di una effettiva presenza della specie, evidentemente da noi molto rara, visto che si tratta di specie vistosa e a costumi floricoli, e come tale facile da vedere, quando c'è. Pensiamo quindi quante specie di difficile rinvenimento possono vivere in posti per noi impensati senza che ce ne rendiamo conto. A patto che non ci siano evidenti problemi biogeografici o ecologici, direi che escludere con certezza la presenza di una specie in un certo territorio sia sempre una affermazione quantomeno azzardata, tanto più se vi sono dati, anche se antichi ed incerti, sulla sua presenza.
Dilar ha scritto:
affermazioni del tipo "questa famiglia in Europa non conta sicuramente altri rappresentanti" oppure "la Grecia, territorio ben studiato, non ospita sicuramente questa specie" e via dicendo.
sono a mio avviso senza senso.

Il discorso delle check list è diverso. Se si decide che debbano comprendere solo le specie di sicura presenza nell'area, è logico escludere tutte le citazioni che non siano sicure (però a mio avviso una appendice con le specie di incerta presenza potrebbe essere utile comunque, come ad esempio viene fatto in coda alle liste di alcuni gruppi in CK2000. Per CKmap forse la struttura più rigida non lo rende possibile)

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Maurizio Gigli
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