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Falene, uccisione e trasporto
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Autore:  Alessio89 [ 17/12/2010, 21:14 ]
Oggetto del messaggio:  Falene, uccisione e trasporto

Buona sera,
mi chiedevo se esistesse un metodo specifico per trasportare e uccidere gli Eteroceri, senza che questi perdano parte delle preziose scagliette che ricoprono sia le ali che il torace, come avviene nel trasporto dei Rapaloceri (in bustine). Personalmente non ho mai avuto problemi con le falene di piccole dimensioni, che poste in un barattolo con l'etere muoiono abbastanza rapidamente rimanendo pressochè intatte, ma per quanto riguarda quelle più grosse il discorso cambia, specialmente per gli Sphingidae e molti Noctuidae, che si rovinano irrimediabilmente sbattendo nel contenitore (dovrei usare un contenitore più grande? :roll: ).

Inoltre mi è capitato spesso di leggere il metodo di trasporto di questi Lepidotteri: ucciderli il più rapidamente possibile e riporli, spillandoli direttamente sul campo, in apposite valigette da trasporto. Si spillano prima o dopo essere stati uccisi ? (spero dopo :dead: ) E' una pratica diffusa e usata o è superflua?

:hi:

Autore:  magosti [ 17/12/2010, 21:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Falene, uccisione e trasporto

Non sono un esperto di Lepidotteri in genere per cui non so se la mia risposta possa essere consona o meno, ma nei casi in cui mi è capitato io facevo una piccola iniezione di acetato di etile o simile direttamente nel corpo della falena subito dopo la raccolta. La morte era pressochè istantanea e non c'era poi problema a tenere le ali chiuse e trasportarli in busta come per gli altri Lepidotteri.

Autore:  Maurizio Bollino [ 18/12/2010, 0:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Falene, uccisione e trasporto

Ci sono vari metodi per ucciderle. Il più rapido è l'iniezione di sostanze chimiche come il già citato acetato d'etile, o meglio ancora l'ammoniaca (ho visto usare anche l'acool, ma gli esemplari si irrigidiscono talmente da diventare quasi impreparabili). ATTENZIONE: non usare l'ammoniaca con gli esemplari con colori verdi!!! La morte è istantanea e l'esemplare si ripone poi in bustine come le diurne.
Il sistema di ucciderle (indipendentemente dal metodo) e poi spillarle è valido, ma a condizione che non si debba viaggiare in aereo, perchè consegnare al check-in una o più scatole piene di esemplari spillati significa correre grossi rischi sulla loro integrità durante il volo (avete visto come vengono spesso trattati i nostri bagagli all'imbarco e allo sbarco :devil: :devil: :devil: ).
Gli entomologi di scuola anglosassone usavano invece molto, per l'uccisione, il barattolo al cianuro (valido per esemplari di tutte le dimensioni), che a me non è mai piaciuto perchè gli esemplari, se lasciati troppo al suo interno, diventavano troppo rigidi.
Per certi gruppi, come le Zygaena si usava, e credo qualcuno usi ancora, il sistema dello spillo intinto in nicotina. Io l'ho utilizzato in passato durante i miei viaggi in Turchia: portanegativi riempito per un terzo di ovatta ben pressata e intrisa di nicotina, in cui infiggevo un certo numero di spilli. Man mano che catturavo Zygaena, le uccidevo trapassandole con gli spilli prelevati dal portanegativi, e queste morivano pressochè subito. Le posizionavo poi singolarmente in bustine rettangolari di pergamino, e arrivavano in Italia perfettamente conservate.
Ulteriore metodo per il trasporto, molto utilizzato tuttora dai colleghi di scuola est-europea, è quello di riporle ad ali chiuse su sottili cuscini di ovatta, alternati con fogli di carta come separatori, il tutto chiuso in buste rettangolari. Questo metodo è molto utilizzato anche per i coleotteri.

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