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Parancistrocerus malayanus Giordani Soika, 1994 - Vespidae Eumeninae Odynerini

22.VI.1947 - MALESIA - EE, Selangor, Pahang Rd, leg. H. T. Pagden, collezione Antonio Giordani Soika (MSNVE)


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 26/09/2015, 14:02 
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Questo è uno degli esemplari del Museo di Storia Naturale di Venezia che mia ha dato più problemi: seguendo le chiavi arrivavo a Parancistrocerus malayanus, ma leggendo la descrizione mi sembrava di notare alcune differenze, soprattutto nella colorazione.
Grazie a Marco Uliana però ho avuto modo di vedere l'olotipo di P. malayanus, che coincide perfettamente con questo altro esemplare. Le differenze nella colorazione sono dovute ai pigmenti gialli e arancioni dell'olotipo che si sono scuriti fino a sembrare quasi rossi.
Anche la località di raccolta è la stessa, solo che l'olotipo è stato raccolto ben 36 anni dopo. Curiosamente entrambi sono stati raccolti su vecchi nidi abbandonati di Stenogastrini: il cartellino riporta "cells in old nest Stenogaster", ma al tempo tutti i generi erano riuniti nel genere Stenogaster (ancora esistente ma esclusivamente Papuano). Probabilmente si trattava in realtà di nidi di Eustenogaster.

7mm all'apice del secondo tergite

SAM_1731.JPG


SAM_1732.JPG


SAM_1733.JPG


SAM_1734.JPG



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MessaggioInviato: 26/09/2015, 15:22 
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Marco scusa, nelle ultime due foto, quelli che si vedono all'interno tra il primo e secondo tergite sono acari?!

Bella bestiola comunque!

:hi:

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MessaggioInviato: 26/09/2015, 16:22 
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Nome: Marco Selis
Esatto, sono proprio acari. Mentre negli altri Eumenini la zona basale del secondo tergite, coperta dal primo, è striata, nel genere Parancistrocerus tale zona è incavata e liscia, formando il così detto acarinario, una struttura atta ad ospitare acari simbionti.
Ci sono poi diverse specie di questo genere, come questa, che hanno le lamelle propodeali trasformate in acarinari che includono l'apice del propodeo. Esiste addirittura una specie delle Filippine, chiamata appunto P. acarophilus, che ha l'intera faccia posteriore del propodeo trasformata in un acarinario formato da una depressione delimitata da una lamella circolare.

Simbiosi con gli acari sono molto comuni negli Eumenini, con diversi generi che presentano acarinari in diverse zone del corpo. Ci sono poi Eumenini senza acarinari che comuque trasportano acari nelle pieghe delle ali, nelle suture del torace e addirittura all'interno dei genitali maschili.


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MessaggioInviato: 26/09/2015, 19:54 
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Nome: Claudio Leali
Grazie mille Marco, per l'ottima spiegazione. Non avrei mai immaginato una simile "convivenza", ma evidentemente è vantaggiosa per entrambi i due gruppi di animali. :birra:

:ok: Claudio

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