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Reicheia (Reicheia) corinna Holdhaus 1924 - Carabidae Scaritinae
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Autore:  Julodis [ 15/03/2010, 2:45 ]
Oggetto del messaggio:  Reicheia (Reicheia) corinna Holdhaus 1924 - Carabidae Scaritinae

Questo è decisamente un piccolo Carabidae, anche se non ricordo di averne mai presi di così piccoli. Ottenuto da fogliame sul terreno di una castagneta:

Lazio, Roma, Tuscolo, 8.III.2010
1,8 mm

Carabidae_Tuscolo_8-III-2010.jpg



Le zampe sono piuttosto strane. Sarà un carattere sessuale? E anche quelle antenne mi sembrano un po' anomale per un Carabidae.

Carabidae_Tuscolo_8-III-2010_anteriore.jpg


Autore:  Apoderus [ 15/03/2010, 8:09 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

Non so quasi nulla di carabidi, ma non potrebbe essere uno scaritino (clivinino?): Reicheia corinna ? o Typhloreicheia ?
:hi:

Autore:  Julodis [ 15/03/2010, 9:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

Apoderus ha scritto:
Non so quasi nulla di carabidi, ma non potrebbe essere uno scaritino (clivinino?): Reicheia corinna ? o Typhloreicheia ?
:hi:

Grazie Silvano. Per la forma generale e delle zampe anche io avevo pensato a uno Scaritino, ma non sapevo ce ne fossero di così piccoli. Seguendo la tua indicazione ho trovato questo lavoro (con il nostro Augusto "Notoxus59" come coautore) http://www.ssnr.it/25-6.pdf, in cui viene descritta una nuova Typhloreicheia dell'Umbria. Il genera sembra proprio quello, in quanto alla specie, stando alle tavole di distribuzione geografica presenti nel lavoro suddetto dovrebbe essere T. usslaubi (Saulcy, 1870) o T. bastianinii Magrini, 2003. Non ho idea se sia possibile arrivare alla specie dalle foto, ma se necessario posso farne di migliori usando il microscopio invece dello stativo.

Autore:  Andrea Pergine [ 15/03/2010, 10:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

:hp: Cavolo Maurizio, trovi proprio delle bestioline interessanti!!! : :hp:
Penso tu sia sulla buona strada ma come hai già evidenziato, questa è "materia" di molti amici del forum (Augusto/i, Andrea....ecc...)
Ci sono buone probabilità che si debba procedere all'estrazione... :?

Complimenti!!!! :birra: :birra: :birra:

Autore:  Tenebrio [ 15/03/2010, 10:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

Andrea Pergine ha scritto:
:hp: Cavolo Maurizio, trovi proprio delle bestioline interessanti!!! : :hp:
Complimenti!!!! :birra: :birra: :birra:
Quoto senz'altro!
Nessun dubbio che si tratti proprio di Reicheia o Typhloreicheia (Scaritinae Clivinini).
Controlla bene il bordo posteriore del pronoto (peduncolo escluso): se non è nettamente sinuato nella zona mediana (come effettivamente sembrerebbe dalla foto) è una Reicheia; se, al contrario, è nettamente sinuato è una Typhloreicheia.
Allego delle foto che dovrebbero facilitare la distinzione.

Reicheia
Reicheia_lucifuga-SW Fr..jpg


Typhloreicheia
Typhlor_pellita-Sardegna.jpg


:) Ciao
Piero

Autore:  aug [ 15/03/2010, 11:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

E' con ogni probabilità la Reicheia corinna! La Typhloreicheia usslaubi si trova in genere in località più elevate, è decisamente più giallina ed ha un rapporto lunghezza/larghezza molto più "snello".
Antenne "moniliformi" cioè a perline e zampe adatte allo scavo sono tipiche di questi interessantissimi Carabidi (vedi avatar a fianco!).

Autore:  Tenebrio [ 15/03/2010, 11:58 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

aug ha scritto:
E' con ogni probabilità la Reicheia corinna! La Typhloreicheia usslaubi si trova in genere in località più elevate, è decisamente più giallina ed ha un rapporto lunghezza/larghezza molto più "snello"
Sono d'accordo: T. usslaubi ha le elitre decisamente più allungate.
:) Ciao
Piero

Autore:  Julodis [ 15/03/2010, 12:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

Tenebrio ha scritto:
Controlla bene il bordo posteriore del pronoto (peduncolo escluso): se non è nettamente sinuato nella zona mediana (come effettivamente sembrerebbe dalla foto) è una Reicheia; se, al contrario, è nettamente sinuato è una Typhloreicheia.
Allego delle foto che dovrebbero facilitare la distinzione.

Grazie Piero. Confrontando l'esemplare con le tue foto risulta decisamente essere una Reicheia, come del resto aveva già confermato Augusto. Non sapevo quale fosse il carattere distintivo (anzi, fino a questa mattina non sapevo neanche esistessero questi generi). Noto anche un'altra differenza, che però non so se vale per tutte le specie dei due generi: in Reicheia la larghezza massima è nella metà posteriore del protorace, in Typhloreicheia invece il protorace si stringe regolarmente da poco dopo gli angoli anteriori verso la parte posteriore.

Bene, vuol dire che ho preso un insetto che si chiama come mia nonna (Corinna, non Reicheia!) :lol:

aug ha scritto:
E' con ogni probabilità la Reicheia corinna! La Typhloreicheia usslaubi si trova in genere in località più elevate, è decisamente più giallina ed ha un rapporto lunghezza/larghezza molto più "snello".
Antenne "moniliformi" cioè a perline e zampe adatte allo scavo sono tipiche di questi interessantissimi Carabidi (vedi avatar a fianco!).


Grazie Augusto. Località e colore corrisponderebbero pure, visto che il Monte Tuscolo è una delle cime dei Colli Albani (dalla cartina nel pdf suddetto sembra che T. usslaubi viva proprio su questo sistema) e che il colore reale è in realtà molto più chiaro e testaceo (ho dovuto fare la foto un po' sottoesposta, altrimenti il fondo chiaro mi si mangiava i contorni di tarsi e antenne, e non si vedevano più i peli, già poco visibili così - la prossima volta provo con sfondo nero). Comunque, per i caratteri di cui sopra concordo, dall'alto della mia (nulla) esperienza di questo gruppo, con la tua determinazione. Ma nel Lazio c'è solo la R. corinna o anche altre specie del genere?

Per curiosità, di che specie è il tuo avatar?

Autore:  aug [ 15/03/2010, 13:24 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

A quanto pare, lì c'è solo la Reicheia corinna, a cui piacciono particolarmenti le lettiere di foglie di quercia (in senso lato). La Typhloreicheia sembra prediligere (certamente per ragioni climatiche) le faggete.
Il mio avatar è il famigerato Alpiodytes penninus Binaghi (un giorno vi racconterò come è andata, quella volta)...

Autore:  eurinomio [ 15/03/2010, 15:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

aug ha scritto:
...Il mio avatar è il famigerato Alpiodytes penninus Binaghi (un giorno vi racconterò come è andata, quella volta)...


adesso non puoi lasciarci "sulle spine"... :mrgreen:

Autore:  Plagionotus [ 15/03/2010, 15:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Micro Carabidae? - Lazio

infatti :twisted: , sputa la Reicheia :mrgreen:

Autore:  aug [ 15/03/2010, 21:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Reicheia (s. str.) corinna Holdhaus 1924 - Lazio

Ecco la storia dell'Alpiodytes penninus...Si era partiti alla ricerca dello Scotodipnus graius, un piccolo Carabide Anillino che si trova, non troppo difficilmente ma in località ristrette delle Alpi piemontesi, come tutto quello che si chiama graius, d’altra parte. L’amico Gomphus ne aveva trovato qualcuno, o aveva avuto notizia del ritrovamento, in una località di una laterale della Val Locana (Canavese) e quella volta, ai primi di Giugno di molti anni fa ci siamo diretti, il sottoscritto :oops: , Gomphus :) ed il compianto amico Luciano Galbiati :lov3: più con l’idea di una passeggiata non impegnativa in montagna che con la speranza della Grande Caccia. Fra l’altro, durante il viaggio in auto attraverso la MI-TO e poi la zona di Ivrea e la Val Locana, il dottissimo Gomphus :no: ci ha doverosamente informato che lo Scotodipnus in questione (di per sé un animaletto piccolo, giallino, cieco ed insignificante per chiunque non sia un appassionato di questi abitatori del suolo) convive con un suo congenere (S. subalpinus, similmente di aspetto insignificante e, per giunta, ben più diffuso e banale). Alla domanda, ovvia ed incolta :roll: :roll: come degno di cacciatori più che di sistematici, quali me ed il Luciano, su come distinguere i due, il Gomphus spiegò una fila di caratteri “da microscopio” (al momento assolutamente :no1: :no1: inutili) e poi l’unica certezza da usare sul campo: il graius è mooolto più grande, cioè 2,5 mm anziché 2,2. Come non accorgersene, suvvia :hp: !
Alle corte, in tarda mattinata arriviamo sul posto (in una faggeta sui 1200 m) con una bella giornata calda ed umida. Nel bosco rado, sotto i pietroni, anzi sul dorso interrato degli stessi, gli Scotodipnus pullulavano :hp: ! E addirittura, si distinguevano benissimo (oddio, esagero un po’, diciamo benino) quelli grossi da quelli piccoli. Addirittura, di quelli grossi, se avevo capito bene la differenza, ce n’erano proprio un mucchio. Inoltre, altra robetta carabidologica, tipo Pterostichus, Trechus, lo Stomis elegans (che è sempre bellino) e via così. Non era una giornata sprecata e le lodi :birra: per il Gomphus che aveva lanciato l’idea erano meritate. Quando si trova ciò che si è andati a cercare è sempre una bella cosa. Dopo un paio d’ore la fame si faceva sentire e, a dirla tutta, gli Scotodipnus presi erano una miriade e la motivazione era calata. Fra l’altro, a prepararli ci vogliono tempo e fatica, di mano e di occhi, quindi basta là.
Panini, birretta, coca :birra: :birra: e via così di chiacchiere, che poi sarebbe la parte migliore della giornata.
Dopo pranzo il Luciano si allontanò sulla strada assolata, alla ricerca di improbabili Cerambicidi, Coccinellidi e chimere varie. La sonnolenza affliggeva gli altri due eroi di questa fantastica avventura. Tornando verso l’auto, in un punto dove il bosco era più fitto e scorreva un rigagnolo stupidissimo perso fra sassoni e foglie, mi sono fermato (e anche Maurizio) a tirare su ancora qualche pietra, per il gusto della caccia e per mandare giù il paninazzo. Anche lì i soliti Scotodipnus, se possibile anche più numerosi, cinque, dieci sotto ogni sassone man mano che il bosco infittiva. Anzi, era proprio buio, là sotto. Una virgoletta gialla, sottile sotto una pietra infossata, anzi marroncina, che strano, ho pensato come Titti il canarino, mi è semblato di vedele un gatto. E aspiro. E poi apro il tappo a vite con i tubetti e guardo nel fondo dell’aspiratore, dove si arrabattano una decina di Scotodipnus tutti grandi (ormai mi ci ero fatto la mano) e un alieno. E’ noto, con grande rimprovero di mio fratello Gabrif, di Gomphus e di tutti gli altri con cui io sia mai andato a cerca di insetti, come io trovi la roba e me ne accorga solo a casa, ma in quell’istante ho capito al volo :idea: , contro ogni logica e possibile evidenza: Scaritino! Un volgare Dyschirius globosus? No, troppo lungo e stretto! Un Reicheiodes? Qui non ce ne sono di noti, poi troppo chiaro, anche se ben più scuro degli Anillini che lo circondavano. Mi sono dovuto arrendere all’evidenza, con grande dispiacere :D :D , e ho richiamato Gomphus-Maurizio e, quasi senza fiato per l’ansia: “Ho beccato una Typhloreicheia!” che sarebbe come a dire che :? :p :p nei boschi del Canavese si è materializzata una renna! La prima reazione di Maurizio è di franca incredulità :devil: :no: , anzi derisione, accompagnata da alcuni allegri improperi. Con estrema cautela, gli allungo il tubetto, preparandomi in spirito perché Gomphus non è uno facile da stupire, e gli faccio: “Però non è uno Scotodipnus e me sembra uno Scaritino”. Una delle poche volte che è rimasto senza parole, devo dire: dopo aver visto la bestiola (2 mm, per carità) farfugliava! A suo onore, devo dire che ha fulmineamente recuperato il lucido ed è arrivato alla conclusione giusta ed a suo modo ovvia: il leggendario Alpiodytes penninus, sino ad allora noto di tre esemplari risalenti ai primi del secolo presi ad Oropa dal mitico Agostino Dodero e, per decenni, creduti un formidabile errore di cartellinatura che avrebbe provocato il ritrovamento, nel Biellese, di Typloreicheia dimenticate da una raccolta in Sardegna, abituale per il Dodero. E invece no, come altre specie di Carabidi, anche il nostro dal Biellese salta la Dora Baltea e ricompare sui monti Piemontesi attorno al Gran Paradiso. Inutile dire che la faccenda ha preso immediatamente una piega diversa, ben più energica ed organizzata e ci siamo letteralmente tuffati dentro e sotto la lettiera di foglie. Non ricordo benissimo i dettagli ma mi pare di ricordare che dopo un oretta buona ne erano usciti, fra me e Gomphus (non proprio equamente distribuiti :D :D , facciamo tredici a due, o giù di lì) almeno una quindicina :shock: :shock: . Noi eravamo leggenda…Notevole fu la faccia del povero Galbiati, che tornò dopo poco trionfando di certe Coccinelle, per sentirsi raccontare la storia di una delle più fortunate ed incredibili catture mai capitate al sottoscritto (ed anche a Gomphus, credo!).
Perdonatemi per lo sproloquio!

Autore:  Fumea crassiorella [ 15/03/2010, 22:01 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Reicheia (s. str.) corinna Holdhaus 1924 - Lazio

:sh: :sh: :sh: , bellissimo racconto, da leggere davvero con piacere :ok: :ok: !!

Autore:  Plagionotus [ 15/03/2010, 22:34 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Reicheia (s. str.) corinna Holdhaus 1924 - Lazio

:sh: :sh: :sh: :sh: quoto in tutto e per tutto Roberto, piacevole racconto e davvero incredibile, ma solo a me non capita qualche botta do c... :cry: :cry:

Autore:  eurinomio [ 16/03/2010, 5:39 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Reicheia (s. str.) corinna Holdhaus 1924 - Lazio

ogni tanto capita una splendida giornata come quella...complimenti e grazie per averci fatto pertecipi della tua fruttuosa caccia.

:ok: :ok:

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