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AleP
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Inviato: 26/05/2014, 12:44 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Pippistrello ha scritto: tiglio certo....lapsus  Terribili non te ne lasciano passare una! Me ne ero accorto anche io ma avevo lasciato correre! 
_________________ AleP
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Entomarci
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Inviato: 26/05/2014, 12:46 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Daniele Maccapani
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Inviato: 26/05/2014, 17:56 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Svusate la domanda da ignorante... Ma il tiglio è autoctono in Italia? Non so perchè, ma ero convinto fosse importato com pianta da giardino... Ma ora tendo a ricredermi..! 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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alebisca
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Inviato: 26/05/2014, 18:01 |
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Iscritto il: 02/12/2012, 18:53 Messaggi: 203 Località: roma
Nome: alessandro bruno biscaccianti
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in italia ci sono due specie autoctone di tiglio T. cordata e T. platyphyllos, quella a cui ti riferisci, importata a scopi ornamentali, è T. americana. ciao, ale
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Daniele Maccapani
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Inviato: 26/05/2014, 18:09 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Ah, capisco, grazie Alessandro! Il passo successivo sarà imparare a riconoscere le diverse specie di tiglio... (sugli alberi sono ancora ignorante come una capra, ma pian piano sto facendo progressi...  ) 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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AleP
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Inviato: 26/05/2014, 19:06 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Daniele, a quanto già scritto da Alessandro, aggiungo che sulle Alpi e Prealpi il tiglio di entrambe le specie citate, è presente ed a volte frequente, ma sempre in boschi misti. La maggior parte delle volte lo trovo associato al faggio, anche se qui in Lessinia è spesso presente anche a quote modeste, mai abbondante, mischiato a roverelle, ornielli, carpini neri e bianchi. È uno degli alberi più belli ed eleganti per il suo tronco grigio, molto rettilineo, spesso raggiungente altezze importanti. Poi ci abitano dei cerambicidi (ma anche buprestidi) interessanti e tipici: io qui nel veronese ci ho già raccolto/allevato sia l'Exocentrus lusitanus, che la Stenostola (non ricordo ora se ferrea o dubia), ed ora anche la Saperda. 
_________________ AleP
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Daniele Maccapani
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Inviato: 26/05/2014, 19:41 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Grazie mille per le informazioni!! 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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AleP
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Inviato: 26/05/2014, 20:41 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Figurati. Ho pensato che da buon scout prima o poi un giro sulle Alpi te lo farai, oppure una vacanza, una gita ecc ed allora magari avrai occasione di cacciare i coleotteri del tiglio, oppure addirittura prelevare del legno ed allevarli, che secondo me è anche meglio! 
_________________ AleP
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Julodis
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Inviato: 26/05/2014, 23:06 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Qui nel Lazio, purtroppo, i tigli spontanei sono molto sporadici, ma qualcuno si trova. In genere ci guardo per la Lamprodila rutilans, che mi piacerebbe trovare da queste parti (ho tutti esemplari dell'Europa centrale). alebisca ha scritto: già, il piccolo bosco del sasseto è uno scrigno di specie interessanti, sia faunistiche che floristiche... tra i buprestidi c'è anche la Dicerca berolinensis, che per quanto già nota del lazio, è pur sempre una bella e rara bestiola. il problema dei tigli è che sono ormai abbastanza rari e localizzati in appennino, ma anch'io penso che questa Saperda si faccia tutto l'appennino, come anche Exocentrus lusitanus. comunque nel lazio sia Saperda che Exocentrus escono in questo periodo. Vedo però che è una zona protetta, con tanto di accessi. Mi sa che continuo a girare qui intorno. La Dicerca berolinensis pensavo anche io, una volta, che fosse una bestia rara. Poi ho cominciato ad allevarla, prima da Carpinus orientalis di San Vittorino, poi anche altrove e da altre piante. Insomma, è molto più diffusa di quanto si credesse, tanto che ora, nella mia collezione, la meno rappresentata è la banale Dicerca aenea. A proposito, anche questa Saperda, come carcharias, scalaris e punctata, viene attirata dalla luce?
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AleP
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Inviato: 26/05/2014, 23:46 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Julodis ha scritto: Qui nel Lazio, purtroppo, i tigli spontanei sono molto sporadici, ma qualcuno si trova. In genere ci guardo per la Lamprodila rutilans, che mi piacerebbe trovare da queste parti (ho tutti esemplari dell'Europa centrale). alebisca ha scritto: già, il piccolo bosco del sasseto è uno scrigno di specie interessanti, sia faunistiche che floristiche... tra i buprestidi c'è anche la Dicerca berolinensis, che per quanto già nota del lazio, è pur sempre una bella e rara bestiola. il problema dei tigli è che sono ormai abbastanza rari e localizzati in appennino, ma anch'io penso che questa Saperda si faccia tutto l'appennino, come anche Exocentrus lusitanus. comunque nel lazio sia Saperda che Exocentrus escono in questo periodo. Vedo però che è una zona protetta, con tanto di accessi. Mi sa che continuo a girare qui intorno. La Dicerca berolinensis pensavo anche io, una volta, che fosse una bestia rara. Poi ho cominciato ad allevarla, prima da Carpinus orientalis di San Vittorino, poi anche altrove e da altre piante. Insomma, è molto più diffusa di quanto si credesse, tanto che ora, nella mia collezione, la meno rappresentata è la banale Dicerca aenea. A proposito, anche questa Saperda, come carcharias, scalaris e punctata, viene attirata dalla luce? Piacerebbe anche a me trovarla qui Maurizio!  Attacca i tronchi vivi dei tigli vero? Immagino vada cercata sulle piante esposte al sole. Proverò a guardare se vedo qualche segno dell'attacco. 
_________________ AleP
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Julodis
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Inviato: 26/05/2014, 23:51 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Non so che dirti. Mai trovata questa specie. Ho solo esemplari presi da altri.
Se non sbaglio ci dovrebbe essere sul Forum qualcosa scritto da un nostro iscritto centro-europeo.
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AleP
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Inviato: 27/05/2014, 0:17 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Si certo, Nicola Rhamè ha postato varie foto fatte in Ungheria. A quel che ricordo attacca alberi vivi, ma per sicurezza controllerò. Nel sito della S. octopunctata ho anche avvistato una Dicerca (penso fosse la berolinensis, anche se non posso escludere la alni) che, scacciata da una Xylocopa, lasciava in volo, e devo dire con volo piuttosto lento, un ramo morto di faggio a circa 6 mt da terra! Peccato non aver avuto un retino col manico di 4-5 mt...  ma prima o poi la berolinensis la becco!
_________________ AleP
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alebisca
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Inviato: 27/05/2014, 0:20 |
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Iscritto il: 02/12/2012, 18:53 Messaggi: 203 Località: roma
Nome: alessandro bruno biscaccianti
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ciao, per riconoscere le due specie di tiglio, il sistema più semplice è osservare la pagina inferiore delle foglie: T. cordata ha la pagina inferiore e il picciolo glabri (ma con piccoli ciuffi di peli rossicci alla base delle nervature), mentre in T. platyphyllos sono entrambi pubescenti (sempre con ciuffetti come sopra, ma bianchi). altri caratteri si osservano nella forma (visibilmente cordate e più piccole le foglie di cordata, più grandi e non cordate quelle di platyphyllos). vi sono caratteri anche nei semi, ecc. T. americana si distingue abbastanza bene per avere foglie molto grandi e con margini finemente dentellati. secondo le mie osservazioni la saperda in questione si sviluppa nel legno morto da poco, per esempio alberi o rami stroncati, non saprei se è attratta dalla luce, probabilmente si...
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Julodis
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Inviato: 27/05/2014, 7:07 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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alebisca ha scritto: non saprei se è attratta dalla luce, probabilmente si... Aspetterò che mi arrivi alla luce a Serrone sul terrazzo, come hanno fatto le altre tre specie. In fin dei conti, c'è un tiglio piantato vicino casa! AleP ha scritto: Nel sito della S. octopunctata ho anche avvistato una Dicerca (penso fosse la berolinensis, anche se non posso escludere la alni) A priori non possiamo escludere nessuna delle due. In centro europa sul faggio ci vive di solito la berolinensis, sull'Appennino la alni (con la berolinensis relegata principalmente a Carpinus ed Ostrya), ma anche qui ci sono posti (Monte Lupone, sui Lepini, faggete di Allumiere e intorno ai grandi laghi vulcanici a Nord di Roma) in cui si trovano entrambe le specie su faggio, come pure entrambe le specie attaccano Corylus (su cui c'è pure la aenea), probabilmente Crataegus e qualche altra pianta.
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Entomarci
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Inviato: 27/05/2014, 8:10 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Daniele Maccapani ha scritto: Ah, capisco, grazie Alessandro! Il passo successivo sarà imparare a riconoscere le diverse specie di tiglio... (sugli alberi sono ancora ignorante come una capra, ma pian piano sto facendo progressi...  )  Nel nostro appennino il tiglio è presente, e con esso una piccola ma interessante schiera di ospiti: pogonocherus hispidulus, oplosia cinerea, stenostola dubia e ferrea. Difettano exocentrus lusitanus e saperda octopunctata (almeno in apparenza) anche se a questo punto inizio ad interrogarmi sulla reale distribuzione di certe specie. Nel caso della saperda ad esempio il fatto che oltre alle alpi sia diffusa anche in Lazio mi fa supporre che debba comparire anche in altri posti intermedi. Magari in Umbria...
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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