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Stenurella melanura (Linnaeus, 1758) Dettagli della specie

26.VI.2011 - ITALIA - Toscana - LU, San Lorenzo a Vaccoli


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 19/09/2011, 13:43 
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Trovato su fiore di Asteracea; dimensioni 12 mm.

Oedemeridae (2).jpg



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credo che una femmina di Stenurella melanura (Fabricius, 1792) - Cerambycidae, un altra posibilita e Stenurella senii Sama, 2002... vedi qui.

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Esatto, ma la femmina della sennii è indistinguibile da quella della melanura, quindi va taxata come Stenurella cf. melanura (Fabricius, 1792), anche se dovrebbe essere quest'ultima visto che è molto più comune della sennii :D :)

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Riccardo Poloni
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domanda banale: qualcuno si è preso il disturbo di estrarre i genitali femminili della sennii?

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Marci
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MessaggioInviato: 19/09/2011, 14:53 
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Stenurella melanura fino a prova del contrario. La S. sennii è nota fino ad ora, per l'Italia, solo di Abruzzo e Molise e, forse, non è un caso :mrgreen: :no1:

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 14:55 
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Nome: Gianfranco Sama
Entomarci ha scritto:
domanda banale: qualcuno si è preso il disturbo di estrarre i genitali femminili della sennii?


A domanda banale risposta banale. Né i genitali maschili, né quelli femminili hanno rappresentato caratteri distintivi validi per questi gruppi. Se qualcuno vuol fare una revisione si faccia avanti :mrgreen:

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 16:31 
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Iscritto il: 09/06/2009, 13:19
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Nome: Omar Pacchioni
Isotomus ha scritto:
Entomarci ha scritto:
domanda banale: qualcuno si è preso il disturbo di estrarre i genitali femminili della sennii?


A domanda banale risposta banale. Né i genitali maschili, né quelli femminili hanno rappresentato caratteri distintivi validi per questi gruppi. Se qualcuno vuol fare una revisione si faccia avanti :mrgreen:


mi sento preso in causa .... ehehhehe
di quel qualcuno che abbia la senni ... non siamo in molti :) (da sabato 3 in più ehehhe)
Gianfranco , se ritieni possa valerne la pena... potrei "spisellarne" un paio :) eheheh

MARCHINO : hai trovato solamente la femmina in loco oppure ti sono capitati anche dei maschietti?
ciao ciao

GIANFRANCO: perchè dici nella tua risposta ... "non a caso" ???

ciao a tutti

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 17:02 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
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Nome: Marcello Benelli
Secondo me Gianfranco la sa lunga, ma non è un impulsivo. Se dice non a caso (premettendo forse) vuol dire che si sta facendo un ipotesi mentale che pero', prima di sbilanciarsi esternandola, vuole verificare con maggiori dati certi.
Secondo me ovviamente.... :no1:

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 17:04 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
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Nome: Marcello Benelli
Isotomus ha scritto:
Entomarci ha scritto:
domanda banale: qualcuno si è preso il disturbo di estrarre i genitali femminili della sennii?


A domanda banale risposta banale. Né i genitali maschili, né quelli femminili hanno rappresentato caratteri distintivi validi per questi gruppi. Se qualcuno vuol fare una revisione si faccia avanti :mrgreen:


controbatto sempre più banalizzando: se i genitali sono uguali possiamo parlare di specie o dovremmo avanzare l'ipotesi di sottospecie, almeno fin tanto che non saranno delineate le reali distribuzioni della sennii e della melanura, che mi pare di aver capito conviventi in certe zone??? :gun:

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 17:06 
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Grazie a tutti per la disponibilità. A questo punto spinto anche dalla domanda di Conan/Omar, vorrei caricare una foto di un altro esemplare catturato nella stessa località e nello stesso giorno. Potrebbe trattarsi di un maschio della stessa specie?
Chiedo scusa in anticipo per l'orrenda preparazione dell'esemplare, di cui mi vergogno profondamente.

Dimensioni 8 mm
Immagine 055.jpg



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MessaggioInviato: 19/09/2011, 17:16 
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Marchino ha scritto:
Potrebbe trattarsi di un maschio della stessa specie?

Direi proprio di si. Io però non ho ancora capito come si differenziano melanura e sennii. E considerando che giro principalmente per Lazio e Abruzzo, è molto probabile che abbia le due specie mescolate.

Marchino ha scritto:
Chiedo scusa in anticipo per l'orrenda preparazione dell'esemplare, di cui mi vergogno profondamente.

Io ne ho di preparati molto peggio di questo.

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 17:45 
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Nome: Gianfranco Sama
Le setole elitrali sono evidentemente nere quindi è un maschio di S. melanura.
Marcello - La struttura dell'edeago, così come quella delle valve dell'ovopositore e della spermateca, nella maggiornaza dei cerambicidi non è differenziata. Questo non vuol dire che si tratti della stessa specie. Ci sono specie chiaramente diverse che hanno queste strutture indifferenziate. Valga per tutti il caso dei Dorcadion in cui la forma del lobo mediano e quella dei lobi laterali è identica. In altri casi in cui la forma dell'edeago o quella dei parameri sono variabilissime, per cui dovresti fare, sotto questo punto di vista, più specie di una sola specie. In alcune località S. sennii e S. melanura convivono per cui non può trattarsi di due sottospecie di una specie. Daltronde in certe località ci sono fino a 4 specie di Stenurella conviventi (S. melanura, S. bifasciata, S. nigra, S. septempunctata, per esempio) o 2 di Pachytodes (P. erraticus e P. cerambyciformis) o 4 di Cerambyx; per non parlare di Agrilus e Anthaxia conviventi, ma con piante ospiti diversi. Io sono anche dell'idea che la descrizione di molte specie di certi gruppi per minime differenze della forma dell'edeago o dello sclerite del sacco interno, sia una forzatura che non tiene conto della variabilità individuale. Molto spesso ci sono specie pressoché identiche (specie gemelle), ma con differente biologia.
Per le differenze fra S. melanura e S.sennii si può vedere un'altra discussione
viewtopic.php?f=145&t=20161&hilit=sennii

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MessaggioInviato: 19/09/2011, 18:01 
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Grazie per l'indicazione del vecchio argomento in cui spiegavi le differenze. Me lo ricordavo vagamente ma non lo ritrovavo.
Per il resto concordo in pieno su tutto quello che hai detto.
Penso che spesso per gli insetti si dia troppa importanza al solo carattere "morfologia dell'apparato copulatore", anzi, nel 90% dei casi al solo apparato maschile.
Nei Buprestidi ci sono gruppi in cui effettivamente esistono specie separate morfologicamente molto simili ma con edeagi diversi, ma vi sono pure generi in cui molte specie li hanno praticamente uguali (il genere Julodis è uno di questi. Alcune specie li hanno discretamente differenti, ma diverse altre li hanno indistinguibili). La differente struttura dei genitali è solo uno dei fattori in grado di mantenere separate le specie, al pari dell'aspetto fisico, del comportamento dei due sessi, delle piante ospiti, del periodo di attività e di varie altre cose, alcune delle quali noi non percepiamo (ad esempio, i segnali olfattivi generalmente ci sfuggono).
Senza contare che a volte anche individui con genitali sensibilmente diversi riescono ad accoppiarsi, e forse in qualche caso a fecondarsi.

Isotomus ha scritto:
In alcune località S. sennii e S. melanura convivono per cui non può trattarsi di due sottospecie di una specie.

Pensa che in un lavoro piuttosto recente, vengono segnalate tre sottospecie della stessa specie di Julodis nello stesso posto e nello stesso giorno (magari sullo stesso cespuglio?). Ed ho pure speso dei soldi per leggere cose come questa!

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Isotomus ha scritto:
Le setole elitrali sono evidentemente nere quindi è un maschio di S. melanura.
Marcello - La struttura dell'edeago, così come quella delle valve dell'ovopositore e della spermateca, nella maggiornaza dei cerambicidi non è differenziata. Questo non vuol dire che si tratti della stessa specie. Ci sono specie chiaramente diverse che hanno queste strutture indifferenziate. Valga per tutti il caso dei Dorcadion in cui la forma del lobo mediano e quella dei lobi laterali è identica. In altri casi in cui la forma dell'edeago o quella dei parameri sono variabilissime, per cui dovresti fare, sotto questo punto di vista, più specie di una sola specie. In alcune località S. sennii e S. melanura convivono per cui non può trattarsi di due sottospecie di una specie. Daltronde in certe località ci sono fino a 4 specie di Stenurella conviventi (S. melanura, S. bifasciata, S. nigra, S. septempunctata, per esempio) o 2 di Pachytodes (P. erraticus e P. cerambyciformis) o 4 di Cerambyx; per non parlare di Agrilus e Anthaxia conviventi, ma con piante ospiti diversi. Io sono anche dell'idea che la descrizione di molte specie di certi gruppi per minime differenze della forma dell'edeago o dello sclerite del sacco interno, sia una forzatura che non tiene conto della variabilità individuale. Molto spesso ci sono specie pressoché identiche (specie gemelle), ma con differente biologia.
Per le differenze fra S. melanura e S.sennii si può vedere un'altra discussione
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Grazie per le spiegazioni, se non mi decido ad iniziare ad estrarre mi porto avanti delle lacune... :oops:

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