Stenoria (Stenoria) analis Schaum, 1859
Lazio, Roma, Segni, dintorni di Monte Lupone, 1000 m, 22.VII.2015, M. Gigli legit
Oggi ho fatto un altro tentativo di trovare qualcosa, malgrado la maggior parte delle specie sia già sparita a causa di questo lungo periodo di caldo africano.
Sono andato a dare un'occhiata nei boschetti di faggi vecchi e contorti che si trovano sui versanti esposti a NE dei rilievi presso Monte Lupone, intorno al Campo di Segni, sui 900-1000 m di quota. Una gran quantità di piante cariate, morte o morenti, tante tracce e fori d'uscita, ma nessun coleottero in giro!
Allora ho provato a dare un'occhiata sul versante a SW, completamente diverso (prati xerici con rocce calcaree affioranti ovunque), sperando in qualche ritrovamento fortuito sugli eringi o su qualche centaurea, uniche piante in fiore.
Sul secondo eringio (
Eryngium amethystinum) su cui guardo, vedo subito questo!
Una
Stenoria analis, specie che fino ad ora avevo trovato solo una volta, in condizioni simili (su un
Eryngium campestris sul Monte Morra, a 1000 m di quota), in un solo esemplare mezzo mangiato da un
Trichodes leucopsideus. Ne approfitto per fotografarlo in natura, anche se non mi ero portato la reflex per rimanere leggero. Poi, ovviamente, lo prendo.
La pianta su cui stava è proprio all'inizio del pascolo arido, vicino al margine della faggeta.
Convinto di poterne trovare altri, salgo fino in cima, facendomi tutto il versante arido e controllando ogni eringio che vedo.
A parte qualche imenottero e qualche dittero, e alcune farfallette, non si vede niente. Fa solo un caldo bestia, malgrado l'altezza e nonostante siano solo le dieci.
Arrivo sulla cima, che conosco bene, avendoci cacciato anche di notte. Dopo aver dato una inutile occhiata su alcune piante dove in passato avevo trovato parecchi
Agrilus e alcune
Dicerca (
alni e
berolinensis insieme), decido di farmi tutto il versante xerico, proseguendo sui due rilievi adiacenti, sempre sperando in qualche altra
Stenoria.
Qui l'ambiente è ancora più xerico. Il suolo è quasi soltanto calcare fissurato, con un po' di terra tra una roccia e l'altra. In primavera ed autunno, tra le rocce è tutto verde, e si trovano
Chrysolina, Curculionidae,
Meloe, Tenebrionidae, Scarabaeidae, ecc., ma ora è tutto secco. Uniche cose vive visibili, delle piantine stentate di
Eryngium sparse qua e là.
Ma sopra ci sono solo pochi piccoli Imenotteri, Ditteri e Lepidotteri. Neanche l'ombra di una
Stenoria od un qualsiasi altro Coleottero. Dopo aver perso almeno tre litri di sudore, decido di tornarmene indietro.
Alle 12.30 arrivo nella zona in cui avevo preso la
Stenoria, e su un eringio a pochi metri dal primo, ne trovo una seconda, che prima non c'era!
Perlustro tutta l'area circostante, ma niente da fare. Trovo solo un po' di piccoli
Cryptocephalus rifugiati su due o tre eringi. E' ora di andare, anche perchè ho finito quel che mi ero portato da bere. Quando si dice che certi coleotteri bisogna sudarseli! (non vale per alcuni membri del Forum che se li trovano sotto casa

)