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Ernst Junger - San Pietro (1957)
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Autore:  Apoderus [ 25/08/2015, 16:07 ]
Oggetto del messaggio:  Ernst Junger - San Pietro (1957)

Segnalo, in particolare agli estimatori di Ernst Junger, la prossima uscita di questo libretto (Fausto Lupetti editore, 68 pp., 15 euro). Si tratta, secondo le anticipazioni che ho trovato in rete, di un diario dei soggiorni che l'autore fece a Carloforte negli anni cinquanta. Stamattina in libreria mi hanno detto che ci vorrà qualche settimana perchè sia messo in vendita. Sono molto curioso di leggerlo. Appena l'avrò finito vi dirò qualcosa di più.

:hi:

Autore:  aug [ 25/08/2015, 19:40 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Ernst Junger - San Pietro (1957)

Su questo libro in uscita c'era un lungo articolo a firma Luisa Bonesio sul Corriere della Sera di Sabato 22 Agosto.
Se interessa, lo ho scandito:
2015.08.22 Articolo san Pietro - Junger.PDF [3.93 MiB]
Scaricato 140 volte

:hi: :hi: :hi:

Autore:  Apoderus [ 19/10/2015, 19:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Ernst Junger - San Pietro (1957)

img042.jpg



:hp:

Autore:  Apoderus [ 24/10/2015, 23:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Ernst Junger - San Pietro (1957)

Ho impiegato poco tempo a leggerlo, un po' di più a decidere di scrivere qualcosa, come promesso. Parto dal punto fermo che molto raramente uno scritto di Junger può deludermi, perchè comunque la sua scrittura è sobria ed essenziale, sempre efficace e affilata. Ad ogni pagina si trova almeno una frase su cui ci si sofferma ad assaporarne la capacità di schiudere orizzonti inattesi, di presentare prospettive nuove. Detto questo, non posso ignorare che le 68 pagine del libro contengono una presentazione, due prefazioni e una postfazione. Tutte interessanti e pertinenti, ma le pagine scritte da Junger diventano 42. Si capisce perchè la quarta di copertina parla di "un piccolo tesoro ritrovato". Poi, visto che siamo in un Forum di entomologi, ho l'obbligo di avvertirvi: il fatto che lo scrittore abbia frequentato ripetutamente l'isola di San Pietro per trovare la Cicindela campestris saphyrina viene riportato dagli altri interventi: nel testo di Junger non viene mai citata la specie (nè, del resto, alcun altro insetto). L'aspetto prevalente nel diario di viaggio è quello antropologico, trattato in modo tale da giustificare l'acquisto e la lettura. La descrizione di un mondo allora al suo tramonto (ed oggi, io credo, del tutto scomparso) costituisce il tesoro, piccolo ma prezioso, di cui si parla. Da leggere, in questo senso, il racconto della mattanza dei tonni, pezzo da far studiare nelle scuole di scrittura.
In conclusione, anche tenendo conto della differenza tra i due lavori, io continuo a rileggere periodicamente "Cacce sottili"; non sono sicuro che farò altrettanto con questo libro.
Attendo altri pareri

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