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Curculionidae Entiminae Pachyrhynchini



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MessaggioInviato: 17/02/2010, 12:03 
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Nome: Maurizio Bollino
Visto che abbiamo il piacere di avere una discussione ad hoc sui miei prediletti Pachyrhynchini, allego qui qualche nota.
La tribù comprende i generi: Pachyrhynchus, Eupachyrrhynchus, Homalocyrtus, Metapocyrtus (s.l.), Apocyrtus, Proapocyrtus, Apocyrtidius, Pantorhytes, Sphenomorpha. Tutti i generi (tranne gli ultimi tre) sono di quasi esclusiva pertinenza della fauna filippina, tranne poche specie presenti alle Molucche, Taiwan e isole Ryukyu. Dei restanti tre generi, Apocyrtidius è monotipico, con una sola specie del Borneo, e Pantorhytes e Sphenomorpha comprendono un discreto numero di specie distribuite prevalentemente in Nuova Guinea, Molucche e Salomone fino alle Fiji.
La fauna filippina comprende, allo stato attuale delle conoscenze, circa 100 specie di Pachyrhynchus e 250 specie attribuibili agli altri generi, con una elevatissima concentrazione di taxa nell'isola di Luzon. In realtà, un esame del materiale che stiamo accumulando con Franco Sandel indica che almeno altri 150-200 taxa sono ancora in attesa di descrizione.
La sistematica del gruppo, relativamente alle Filippine, è ferma agli ultimi lavori di Heller e Schultze della fine degli anni '30, con la recente eccezione di un paio di lavori di sistematica sullo status dei sottogeneri di Metapocyrtus pubblicati da due ricercatori filippini.
In pratica, dal 1939 al 2010, c'è un black-out totale sulla sistematica di questo affascinante gruppo, nonostante siano sempre stati molto apprezzati dai collezionisti.
Molto del materiale attualmente circolante è, oltretutto, identificato erroneamente. Un esempio per tutti è l'esemplare illustrato da Maurizio come Pachyrhynchus purpureus Kraatz, 1888. Il vero purpureus è una sottospecie di Pachyrhynchus gemmatus di Luzon, mentre l'esemplare illustrato appartiene ad una nuova specie in via di descrizione (Bollino & Sandel, in prep.), e presente sul Mt. Apo (Mindanao).

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 17/02/2010, 15:12 
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Nome: Maurizio Bollino
Continuo con le note sui Pachyrhynchini.
Dicendo che molto materiale circolante è erroneamente identificato non mi riferivo, ovviamente, a Maurizio, ma ai commercianti che inviano il materiale con identificazioni a dir poco fantasiose.
Lo studio del gruppo è reso complicato da molteplici fattori:
1) le specie sono tutte attere, tanto da avere le elitre fuse, con conseguente scarsa o nulla capacità di dispersione da parte degli esemplari. Ne è conseguita una altissima tendenza alla speciazione, visto l'isolamento genetico che popolazioni tanto poco mobili hanno dovuto subire, anche in considerazione del fatto che la maggior parte sono specie montane (poco numerose e poco differenziate sono le specie di bassa quota).
2) moltissime specie sono coinvolte in anelli mimetici (molto probabilmente di tipo batesiano) in cui si suppone che i Pachyrhynchini siano i modelli (per via della estrema durezza dei loro tegumenti che li rendono quasi non commestibili da parte dei predatori), e diversi Coleotteri (Cerambycidae dei generi Doliops, Aprophata, Stenodoliops, ecc.; Curculionidae come i Polycatus e Eupyrgops; Chrysomelidae), Emitteri e Aracnidi sono i mimi. A questo proposito, c'è da sottolineare come spesso si verifichi anche un mimetismo di tipo muelleriano, nel senso che, nella stessa località, due o più specie di Pachyrhynchus e altrettante di Metapocyrtus hanno lo stesso pattern cromatico.
3) L'apparente, allo stato attuale delle conoscenze, polimorfismo di alcune specie, che ha determinato il proliferare tassonomico di forme e sottospecie, spesso simpatriche [sic!].
4) la deforestazione dissennata e inarrestabile nei luoghi classici da cui proveniva il materiale tipico di Schultze e Heller (i due autori tedeschi che più di altri hanno lavorato sul gruppo) ha portato alla probabile scomparsa di molte specie "classiche" di cui non si riesce più ad ottenere materiale recente con dati sicuri di cattura. In compenso, l'accessibilità a quote superiori a quelle massime raggiungibili all'inizio del XX secolo permette ora di ottenere specie di maggior quota mai esaminate dai vecchi autori, e molto spesso ancora da descrivere
5) la folle pratica, in uso presso i cacciatori locali, di fornire materiale rigorosamente con dati falsi per proteggere da competitori le proprie zone di caccia, crea non poca ulteriore confusione a chi si avvicina al gruppo con intenti di studio.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 17/02/2010, 15:21 
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Nome: Franco Sandel
Urca.... che buona carne al fuoco....
E' proprio vero che l'appetito vien mangiando.

Mi fa piacere vedere finalmente qualche bella foto di un mio gruppo prediletto, i Pachyrrhynchini.
Ho dato un'occhiata alle interessanti foto di Maurizio Gigli, ma devo correggere il nome del primo esemplare,
il Macrocyrtus kalinganus, non e' il kalinganus, magari fosse lui, e' tutta un'altra bestia.
In effetti e' un Eupyrgops, del gruppo di specie del Nord di Luzon. Purtroppo non riesco a veder il rostro,
ma la disposozione delle due macchie alla base del pronoto e la scultura elitrale mi fanno pensare proprio a lui.
L' esemplare inoltre appartiene ad una specie tuttora sconosciuta, per confronto inserisco qui sotto alcuni altri esemplari
della mia collezione, sempre provenienti dal Nord di Luzon, e sempre indeterminati, confrontali con l'esemplare che hai in collezione, sicuramente puo' essere uno di loro.
Inoltre, sempre per confronto, inserisco anche un paio di foto di un Polycates proveniente da Mindanao, Mt. Parker.
Inoltre il Pachyrrhyncus submaculifer in effetti e' un Metapocyrtus, e per la precisione il quadrulifer.
Non ho avuto tempo nella pausa pranzo di confrontare gli altri esemplari, vedro' di farlo con calma piu' avanti.
Posto comunque' anch'io un po' di foto, ossia della buone polpettine nella grigliata che gia' sta' cuocendo.

Ciao Franco


Eupyrgops sp. female_1 - Luzon Nueva Viscaya - Kasibu IX-2008_1
Eupyrgops sp. female_1  - Luzon Nueva Viscaya - Kasibu IX-2008_1.JPG

Eupyrgops sp. female_1 - Luzon Nueva Viscaya - Kasibu IX-2008_2
Eupyrgops sp. female_1  - Luzon Nueva Viscaya - Kasibu IX-2008_2.JPG

Eupyrgops sp. female_1 - Luzon Nueva Viscaya - Kayapa VIII-2008_1
Eupyrgops sp. female_1  - Luzon Nueva Viscaya - Kayapa  VIII-2008_1.JPG

Eupyrgops sp. female_1 - Luzon Nueva Viscaya - Mt. Imugan VIII-2008_1
Eupyrgops sp. female_1  - Luzon Nueva Viscaya - Mt. Imugan VIII-2008_1.JPG

Eupyrgops sp. female_3 - Luzon Nueva Viscaya - Kayapa VIII-2008_1
Eupyrgops sp. female_3  - Luzon Nueva Viscaya - Kayapa  VIII-2008_1.JPG

Polycates sp.-Mindanao Mt.Parker 2009_1
Polycates sp.-Mindanao Mt.Parker 2009_1.JPG

Polycates sp.-Mindanao Mt.Parker 2009_2
Polycates sp.-Mindanao Mt.Parker 2009_2.JPG

Orthocyrtus quadrulifer-Luzon-Quezon city_1
Orthocyrtus quadrulifer-Luzon-Quezon city_1.JPG

Orthocyrtus quadrulifer-Luzon-Quezon city_2
Orthocyrtus quadrulifer-Luzon-Quezon city_2.JPG


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Effe Esse
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MessaggioInviato: 17/02/2010, 15:42 
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Nome: Franco Sandel
Dimenticavo alcune foto sul rostro del Polycates ,Eupyrgops, Orthocyrtus e Pachyrrhyncus
per meglio identificare il genere.
Quanto ha appena scritto Bollino circa i problemi di mimetismo fra specie e generi diverse e' sacrosanta verita'.
A volte ci capita di avere della stessa localita' alcuni Pachyrrhyncus, che poi a loro volta si rivelano 1 pachyrrhyncus
che fa da modello, 1 metapocyrtus che lo mima e magari anche un trachycyrtus che mima sia l'uno che l'altro.
Questo fa si' che la sistematica del gruppo sia tra le piu' complesse, valutare quali siano le differenze ed i caratteri che fanno
diagnosticare una specie piuttosto che un'altra non sempre e' possibile dal solo esame morfologico, il tutto anche dovuto
a questi innumerevoli casi di mimetismo.

Franco


Pachyrrhyncus sp.- Mindanao Mt. Apo-Particolare del rostro
Pachyrrhyncus sp.- Mindanao Mt. Apo-Rostro.JPG

Orthocyrtus quadrulifer-Luzon-Quezon City - particolare del rostro
Orthocyrtus quadrulifer-Luzon-Quezon city - Rostro.JPG

Eupyrgops sp. - Luzon Nueva Viscaya - Mt. Imugan- Particolare del rostro
Eupyrgops sp. - Luzon Nueva Viscaya - Mt. Imugan- Rostro_1.JPG

Polycates sp.- Mindanao Mt. Parker-Particolare del rostro
Polycates sp.- Mindanao Mt. Parker-Rostro.JPG


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 10:37 
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....dopo avermi fatto venire un certo appetito :p con le Vostre polpettine e un bruciore agli occhi con le Vostre foto sovrannaturali :26 ,cerco di riportare il post su di un piano più umano con la "qualità" delle mie foto.
Questi sono tre Pachyrhynchini presenti in una teca (piena di curculionidi esotici che posterò in seguito) trovata in una soffitta di un'anziana signora.....


Questo trovato rotolante nella teca,non è purtroppo cartellinato e l'ho dovuto incollare su cartoncino nuovo(forse era meglio se gli davo un'affumicatina) perdendo il suo fascino retrò
P1020134.JPG

P1020131.JPG

P1020133.JPG

P1020136.JPG

P1020137.JPG


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O voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani
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MessaggioInviato: 18/02/2010, 13:53 
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Nome: Maurizio Bollino
Il primo è un Pachyrhychus circulatus Heller, 1912.
Il secondo un Pachyrhynchus orbifer Waterhouse, 1841
Il terzo è indeterminabile, ma non dovrebbe essere un Pantorhytes come sembra indicare il cartellino allegato

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MessaggioInviato: 18/02/2010, 15:01 
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Concordo con la determinazione di Maurizio per il primo esemplare, ossia Pachyrrhyncus circulatus,
mentre per il secondo io propenderei verso un Pachyrrhyncus moniliferus (forma mandarinus ?, sembrerebbe uguale),
mentre il terzo e' un Pantorhytes opacus, (di nome e di fatto), determinato solo perche' letto sul cartellino.
Interessante la grafia dei cartellini per il Pantorhytes, sembrerebbero originali di Schultze.

E' comunque materiale storico da tenere da conto. :ok:

Ciao Franco

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MessaggioInviato: 18/02/2010, 15:19 
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Nome: Maurizio Bollino
Franco Sandel ha scritto:
mentre per il secondo io propenderei verso un Pachyrrhyncus moniliferus (forma mandarinus ?, sembrerebbe uguale),

Miiiiiiiiiiiiiii!!!! Lapsus calami mio fu!! Ovvio che è un moniliferus!!!! :devil: :devil: :devil:

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 18/02/2010, 15:27 
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Franco Sandel ha scritto:
mentre il terzo e' un Pantorhytes opacus, (di nome e di fatto), determinato solo perche' letto sul cartellino.


Sarà, ma con tutta quella muffa può essere anche una Macrodontia :lol: :lol: :lol:
Cmq, questi Pantorhytes opacus sono del Museo di Dresda (foto Sandel .... ovviamente)


Pantorhytes-opacus.jpg


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Ciao Maurizio,

cosa mi dici della grafia di quell'etichetta del Panthorytes? Per me confrontati con altri cartellini di Schulze sono scritti di suo pugno, quindi a mio avviso gli esemplari sono molto datati, quasi sicuramente se sono suoi a prima della guerra.

A proposito, hai visto come lavavano bene gli insetti una volta? Altro che il buon Sandel. :ok:

Ciao Franco

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Maurizio Bollino ha scritto:
Franco Sandel ha scritto:
mentre il terzo e' un Pantorhytes opacus, (di nome e di fatto), determinato solo perche' letto sul cartellino.


Sarà, ma con tutta quella muffa può essere anche una Macrodontia :lol: :lol: :lol:
Cmq, questi Pantorhytes opacus sono del Museo di Dresda (foto Sandel .... ovviamente)


Maurizio, abituato alla roba centrifugata di Franco.... :mrgreen: :gh:

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Se lo centifugo alla mia maniera, di quel Panthorytes non mi rimarrebbero fra le dita che
poche briciole di elitre ed ammenicoli vari.
Meglio lasciarlo com'e' a testimonianza dei bei tempi che furono,
dove gli insetti non erano cosi' rari, non si aveva che l' imbarazzo della scelta,
e le priorita' di allora non erano il ben conservare, ma ricercare, conoscere e determinare,
sempre in una continua evoluzione. :ok:

Ciao Franco

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Franco Sandel ha scritto:
cosa mi dici della grafia di quell'etichetta del Panthorytes? Per me confrontati con altri cartellini di Schulze sono scritti di suo pugno, quindi a mio avviso gli esemplari sono molto datati, quasi sicuramente se sono suoi a prima della guerra.


Grazie di tutte le vostre delucidazioni!!Sotto i Pachyrhynchus nessuna data ma sotto una Celebia c'è un 1897!!(faccio un post a parte altrimenti Davide mi spara)Quì approfitto e visto che ci sono metto un paio di Pantorhytes più recenti indeterminati.
PNG- Rabaul, E.New Britain VIII/1995

Anch'io sono daccordo con Franco di non accanirsi con la pulizia su esemplari di più di un secolo fà....solo cosa mi consigliate per preservare al meglio i cartellini?e poi tutta quella muffa che c'era!!Ho solo fatto un delicatissimo passaggio di benzina sopra,ma ho avuto paura anche di andarla a spolverare dopo :)


P1020140.JPG

P1020139.JPG


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Nome: Franco Sandel
Ciao Marco,

innanzitutto grazie per le foto degli esemplari che hai postato, come reperti sono veramente interessanti.
Poi secondo me', dalle etichette che ho visto sono sicuramente ex coll. Schulze o giu' di li', quindi di uno dei
maggiori luminari in campo di Pachyrhynchini. Per le etichette non c'e' niente da fare, ne hanno risentito del tempo.
Per gli esemplari, almeno il Panthorytes io lo pulirei, semplicemente mettendolo in camera umida per qualche ora, e poi
un piccolo pennello imbevuto in acqua appena tiepida con un po' di sapone liquido. Usa una scodellina, vedrai che lo
riporti in vita. Io sicuramente li ristenderei, unico problema che non abbia avuto eccessi di umidita' negli anni tali
da far loro decomporre le giunture, altrimenti ti va in pezzi. Ma di questo ti accorgi subito, dopo tre/quattro ore di camera
umida, se l' insetto regge alla manipolazione vai pure avanti. Io ho risistemato esemplari al massimo di 60 anni fa, alcuni cetoniini Giapponesi del 1950 ( io sono del 55). Erano vecchi, in bustina da allora, ma dopo 60 anni preparabilissimi. Il tuo caso e' diverso, prudenza ma si puo' benissimo fare. Non usare per pulizia diluente o altro prima di ramollirlo o lavarlo, che non serve a niente. Il diluente usalo dopo il lavaggio per sgrassare e ravvivare i colori.
Stasera, se non mi anticipa Maurizio, ti determino l'altro Panthorytes.
E se hai altra buone cosine da farci assaggiare, butta tutto sul fuoco che la grigliata aumenta :ok:

Ciao Franco

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MessaggioInviato: 18/02/2010, 20:13 
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Nome: Maurizio Bollino
Franco Sandel ha scritto:
Per gli esemplari, almeno il Panthorytes io lo pulirei, semplicemente mettendolo in camera umida per qualche ora, e poi un piccolo pennello imbevuto in acqua appena tiepida con un po' di sapone liquido. Usa una scodellina, vedrai che lo riporti in vita.


:lol1: :lol1: In pratica Franco ti consiglia il lavaggio a mano per bucato delicato, invece della sua lavatrice automatica per jeans :lol1: :lol1: :lol1:

Per Franco: a te l'onore della determinazione dei Pantorhytes...

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Maurizio Bollino


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