Si Giuseppe era innamorato, innamorato della sua Basilicata, della foresta di Gallipoli/Cognato, del Pollino, di Policoro... Con lui sono stato in tutti questi posti e sempre l'ho trovato "stupito" della bellezza naturale che ci circondava. Era uno stacanovista della natura; instancabile partiva per le sue escursioni entomologiche, ma anche più naturalistiche nel senso pieno del termine, spesso senza riposare più di tanto tra una uscita e l'altra. Naturalmente curioso si interessava a qualunque aspetto animale e vegetale gli si presentasse. Non da molto aveva ripreso a dedicarsi seriamente agli insetti. In poco tempo aveva scoperto e riscoperto specie importanti e con entusiasmo stava accumulando dati e osservazioni che l'avrebbero sicuramente portato a risultati eccellenti e che io già intravvedevo da quanto mi diceva. Bontà sua, chiedeva pareri e me "anziano del mestiere" senza neppure rendersi conto che su certe specie e i loro meccanismi aveva già appreso, con le sue ricerche attente e metodiche, più di quanto io sapessi! Ma Giuseppe non era "solo" questo; era anche un uomo generosissimo, disinteressato, uno che la sua amicizia te la dava senza fartela pesare, con grande naturalezza e sincerità. Aveva i suoi segreti entomologici ma, se ti stimava, ti raccontava tutto alla prima occasione ed era felice di farlo. Per quelli che considerava amici non aveva segreti. Di Giuseppe ricorderò sempre tante cose ma forse, più di tutte, la sua fragorosa, dirompente risata quando una battuta, un aneddoto, una situazione lo sorprendevano nel mezzo di una chiacchierata! Penso che mancherà tanto a chi l'ha conosciuto "da vicino". Penso che a me mancherà moltissimo.
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