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Inviato: 02/10/2016, 16:11 |
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Iscritto il: 17/05/2014, 20:49 Messaggi: 375 Località: Prato
Nome: Daniele Totis
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Salve, spero sia la sezione giusta..
Nella mia breve carriera di raccoglitore di legna (io faccio i Cerambicidi), per raccogliere esemplari difficilmente trovabili in altra maniera, mi si comincia a porre, sia pure in embrione, dato che per il momento non ho moltissime specie, il problema di vedere sfarfallare insetti che già avevo allevato.
Sicuramente conoscere il periodo di sfarfallamento degli esemplari che si vogliono raccogliere aiuta molto ma non elimina del tutto il problema. Decisivo invece, sarebbe poter riconoscere le larve che infestano la legna, ma come sappiamo non è facile (ho i 3 lavori di Svacha & Danilevsky ma sono troppo complicati, almeno per me).
Avevo iniziato a fare delle foto ma mi è venuta in mente anche l'idea di conservare le larve, che via via trovo, sotto alcol ed etichettarle a seconda dell'insetto che sfarfallerà.
Che ne pensate ?
Grazie.
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Hemerobius
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Inviato: 02/10/2016, 17:16 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Sugli xilofagi non posso darti nessuna dritta, ma sulla conservazione delle larve in alcool ho una certa esperienza. Dò qualche consiglio che, ovviamente, non ho la pretesa sia vangelo, ma certo è basato su decenni di miei errori ed omissioni. 1) le larve vanno immerse in alcool già morte o profondamente anestetizzate, gettarle del tutto "coscienti" nel liquido (oltre che, a mio modo di vedere, eticamente inaccettabile) le fa contrarre tanto da risultare "inosservabili"; quindi vanno prima anestetizzate con etile acetato e poco prima della morte "sistemate" nella posizione che desideriamo dovranno avere, quindi immerse in alcool. 2) l'alcool al 75% (1 parte acqua, 3 parti alcool 95%) è troppo debole per una buona conservazione, le larve normalmente, soprattutto se grandi, si gonfiano e si scuriscono; per ovviare a questo problema ci sono due strade: a) conservazione a 95%, b) "fissazione" iniziale al 95% per poi passarle al 70%. 3) è comunque buona norma iniettare anche nella cavità corporea alcool al 95%, così da bloccare la forte carica batterica presente spesso nell'intestino e facilitare la penetrazione del fissativo (molte cuticole sono fortemente impermeabili). 4) per mia esperienza i vari liquidi fissativi consigliati in manuali e letteratura vanno evitati, meglio usare sempre alcool etilico "buon gusto" (non denaturato). R
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Inviato: 03/10/2016, 13:56 |
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Iscritto il: 17/05/2014, 20:49 Messaggi: 375 Località: Prato
Nome: Daniele Totis
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Grazie Roberto per le dritte che mi saranno molto utili qualora decidessi di procedere a tale pratica. 
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Julodis
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Inviato: 03/10/2016, 17:17 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Per l'uso dell'etanolo come fissatore e conservante c'è anche disponibile un articolo, qui. Per quanto riguarda le larve dei Cerambycidae, gli specialisti generalmente usano il liquido di Pampel, che è una soluzione di etanolo e formalina (non conosco le proporzioni, ma cercando sul web si dovrebbero trovare). Probabilmente la presenza della formalina rende più consistenti i tessuti interni delle larve, evitando che si "sgonfino". Non credo che vada invece bene per gli adulti dei Neurotteri (riferendomi ad Hemerobius), perché la formalina ha il brutto vizio di sbiancare i colori chimici (ma per le larve dei Cerambycidae non è un problema, visto che già sono bianche, capsula cefalica a parte). Un consiglio generale, però. Non ti stare troppo a preoccupare se per caso allevi specie che già hai ottenuto in precedenza. Per prima cosa, non è detto che quel prelievo contenga una sola specie, anzi molto spesso più specie convivono, e magari ti capita di osservare solo le larve di una specie e non di un'altra che però è presente. Seconda cosa, molte larve possono essere estremamente simili, se non indistinguibili, pur essendo di specie diverse, magari dello stesso genere. L'idea di prepare, col tempo, una collezione di larve in etanolo è comunque molto buona, soprattutto se si inizia fin dai primi anni. PS - Attenzione anche col periodo di sfarfallamento degli adulti. In cattività possono esserci alterazioni anche notevoli rispetto al normale periodo di uscita in natura, soprattutto, ma non solo, se gli allevamenti sono in casa (cosa che consiglierei comunque di evitare, anche per problemi di tipo Betilidi e simili).
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Inviato: 04/10/2016, 11:27 |
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Iscritto il: 17/05/2014, 20:49 Messaggi: 375 Località: Prato
Nome: Daniele Totis
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Grazie Maurizio per le utili informazioni e consigli ! 
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Hemerobius
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Inviato: 04/10/2016, 15:12 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Julodis ha scritto: ... Per quanto riguarda le larve dei Cerambycidae, gli specialisti generalmente usano il liquido di Pampel, che è una soluzione di etanolo e formalina (non conosco le proporzioni, ma cercando sul web si dovrebbero trovare). Probabilmente la presenza della formalina rende più consistenti i tessuti interni delle larve, evitando che si "sgonfino". Non credo che vada invece bene per gli adulti dei Neurotteri (riferendomi ad Hemerobius), perché la formalina ha il brutto vizio di sbiancare i colori chimici (ma per le larve dei Cerambycidae non è un problema, visto che già sono bianche, capsula cefalica a parte). ...  non scrivo altro. R
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Carlo A.
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Inviato: 04/10/2016, 20:37 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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Forse questa interessante discussione andrebbe spostata in "Tecniche di preparazione e conservazione".
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
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Julodis
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Inviato: 04/10/2016, 21:15 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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