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Conservazione degli edeagi. http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpbb3/viewtopic.php?f=343&t=15447 |
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Autore: | Anillus [ 26/12/2010, 11:41 ] |
Oggetto del messaggio: | Conservazione degli edeagi. |
Sulla preparazione dei genitali dei Coleotteri ne è già stato parlato in abbondanza con molteplici discussioni circa l'estrazione, la pulizia e la diafanizzazione. ![]() Ho trovato però pochi pareri circa la conservazione degli edeagi (ad esempio qui ne parla Maurizio Bollino). Non ho dubbi circa gli edeagi dei Carabidae dove, una volta ripulito e chiarificato l'edeago (e i rispettivi annessi), lo conservo sotto una goccia di euparal posta in un cartellino sotto quello del legittimo proprietario. ![]() I dubbi li ho nelle altre Famiglie che non studio ma tento ugualmente di classificare. Ad esempio, in passato, adottavo stessa tecnica di conservazione (saltando la fase di diafanizzazione) degli edeagi anche per i Buprestidae e gli Elateridae, ma mi venne detto che alla lunga l'euparal poteva danneggiare gli edeagi di tali bestiole e che quindi era preferibile incollare gli stessi edeagi con una punta di colla a base di gomma arabica ma ieri.... ![]() Mi piacerebbe saper un po' le vostre esperienze circa le varie Famiglie che non siano Carabidae :D Anche l'idea di Maurizio Bollino di poter conservare gli edeagi in micro provette mi sembrerebbe interessante, ma l'eventuale disidratazione dovuta all'evaporazione del liquido di conservazione, potrebbe creare dei problemi? Quando questa cosa mi capita negli edeagi dei Carabidae mi fa veramente andare in paranoia e spesso una qualche "malefica" bollicina di aria mi ostruisce la visuale delle strutture interne ![]() |
Autore: | Glaphyrus [ 26/12/2010, 11:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Gli edeagi dei glafiridi sono tubolari e molto lucidi e tendono a staccarsi assai facilmente dalla colla. Per questo uso colla vinilica per incollarli, che in caso di necessità può essere rimossa facilmente. Di solito uso colla vinilica anche per tutti gli altri edeagi di dimensioni non microscopiche, diciamo per tutti quelli in cui è maggiore il rischio di perderli che non di sporcarli alla base con un po' di colla. Le bollicine d'aria che stanno dentro ai pezzi si possono cercare di eliminare portandoli a ebollizione, oppure sotto vuoto (siringone collegato a provettina): la depressione fa allargare la bolla che non trovando più posto dentro all'edeago esce tutta intera dal forame basale. Quando va bene ![]() |
Autore: | Fumea crassiorella [ 26/12/2010, 11:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Da poco meno di un anno (o meno ancora...boh), includo gli edeagi dei Cebrionidi nel DMHF; lo stesso prodotto lo uso per conservare uncus e valve dei genitali dei lepidotteri Psychidi...e mi trovo molto bene!! ![]() |
Autore: | Anillus [ 26/12/2010, 11:57 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Grazie Marco per il tuo contributo ![]() Glaphyrus ha scritto: Le bollicine d'aria che stanno dentro ai pezzi si possono cercare di eliminare portandoli a ebollizione, oppure sotto vuoto (siringone collegato a provettina): la depressione fa allargare la bolla che non trovando più posto dentro all'edeago esce tutta intera dal forame basale. Quando va bene ![]() ....si, ma con gli edeagi "piccoli" talvolta vengono fuori anche le strutture interne.... ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Glaphyrus [ 26/12/2010, 12:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Fumea crassiorella ha scritto: Da poco meno di un anno (o meno ancora...boh), Non essere modesto: ne abbiamo parlato privatamente in primavera, direi che dovrebbe essere un po più di meno di un po' meno di un anno ![]() ![]() |
Autore: | Maurizio Bollino [ 26/12/2010, 16:15 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Anillus ha scritto: Anche l'idea ....... di poter conservare gli edeagi in micro provette mi sembrerebbe interessante, ma l'eventuale disidratazione dovuta all'evaporazione del liquido di conservazione, potrebbe creare dei problemi? Quando questa cosa mi capita negli edeagi dei Carabidae mi fa veramente andare in paranoia e spesso una qualche "malefica" bollicina di aria mi ostruisce la visuale delle strutture interne ![]() Con le provette che uso io non ci sono rischi di disidratazione. Essendo da criogenia, il tappo ha un O-ring interno che assicura tenuta per molti anni. Proprio in questi giorni ho esaminato genitali estratti 15 anni fa e, a parte la diafanizzazione eccessiva dei pezzi, il liquido era ancora tutto presente. Diverso era ciò che mi accadeva quando utilizzavo le provette tipo Eppendorf, che non assicurano una tenuta ermetica. Altro sistema di cui, se ricordo bene, si è parlato sempre sul forum, è quello dei tubetti di silicone (tipo quelli per infusione endovena): si sigilla a caldo una estremità del pezzo di tubetto (io userei un Klemmer arroventato o altra pinza a punte sottili), si inserisce genitale e liquido (meglio solo glicerolo) e poi si sigilla a caldo l'altra estremità. A quel punto si può spillare sotto l'insetto. |
Autore: | Julodis [ 27/12/2010, 0:28 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
I genitali degli Julodis, sia maschi che femmine, sono talmente grandi e sclerificati che posso tranquillamente incollarli su cartellino esattamente come si incollano gli esemplari interi e con lo stesso tipo di colla. ![]() |
Autore: | Daniele Maccapani [ 07/09/2014, 14:42 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Mi rifaccio a questa vecchia discussione per chiedere chiarimenti su qualche dubbio che ho ogni tanto ![]() (sono certo che se ne sia già parlato altrove, ma sono talmente tante le discussioni sparse nelle varie sezioni in cui si è accennato agli edeagi che non saprei dove andarle a pescare... ![]() I dubbi di cui parlo riguardano la posizione in cui incollare l'edeago, cosa che mi pare piuttosto standardizzata in ogni famiglia; vorrei rispettare le convenzioni adottate nelle varie famiglie, così evito di trovarmi in difficoltà a confrontarli con disegni e foto nelle varie chiavi. Per ora due domande: 1) Buprestidae (in particolare Agrilus): l'edeago ha una concavità; come va incollato, con la concavità verso l'alto o verso il basso? 2) Carabidae: giusto per conferma: va bene se lo incollo (considerandolo orizzontalmente, perpendicolare all'insetto) di fianco, con la concavità verso il basso e con la punta a sinistra? Mi pare di aver capito che si fa così, ma preferisco una conferma. E, sempre in questa famiglia, i parameri è sempre meglio staccarli o posso lasciarli attaccati? Se li stacco, qual'è la posizione giusta per incollarli? E quando nelle chiavi si parla di paramero destro e sinistro, come li identifico? "destro e sinistro" rispetto all'edeago in quale posizione? Grazie ![]() |
Autore: | Notoxus59 [ 07/09/2014, 15:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Daniele Maccapani ha scritto: 2) Carabidae: giusto per conferma: va bene se lo incollo (considerandolo orizzontalmente, perpendicolare all'insetto) di fianco, con la concavità verso il basso e con la punta a sinistra? Mi pare di aver capito che si fa così, ma preferisco una conferma.E, sempre in questa famiglia, i parameri è sempre meglio staccarli o posso lasciarli attaccati? Se li stacco, qual'è la posizione giusta per incollarli? E quando nelle chiavi si parla di paramero destro e sinistro, come li identifico? "destro e sinistro" rispetto all'edeago in quale posizione? Bella domanda ![]() ![]() ![]() anche qui diciamo che è la stessa cosa riguardo agli esemplari spillati e non; ai cartellini con le righe o senza; con le antenne in avanti o lungo il corpo, sopra o sotto le zampe, alla fine non ci si piglia mai ![]() Ci sono due scuole di pensiero, almeno per la disposizione all'edeago in posizione dorsale o ventrale. Mentre per quella in vista laterale (l'incavo va sempre sotto) bisogna vedere quale carattere risulta meglio (ad esempio se devi vedere il sacco interno) se con la punta a DX o a SX. Personalmente seguo la maggior parte delle pubblicazioni relative ad ogni genere. Una cosa che mi fa inc....re è quando trovo in alcune pubblicazioni gli edeagi con la punta verso il basso, mi spiazzano !!!. Comunque la punta a DX va la maggiore ![]() Solitamente i parameri li separo, e li preparo in orizzontale con l'attaccatura all'edeago verso SX. Il paramero DX è quello più sottile e di conseguenza il SX è il più grosso o più largo. ![]() |
Autore: | Daniele Maccapani [ 07/09/2014, 16:17 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Punta a destra? ![]() ![]() ![]() Grazie soprattutto per la spiegazione sui parameri, lì non avevo davvero idea di come trattarli (non sapevo nemmeno che il sinistro fosse sempre il più grosso)! ![]() Se legge qualche buprestidaro, ricordo il dubbio anche sull'edeago nei Bup. (prima di preparare gli ultimi tre agrilus, aspetto... Non vorrei scoprire di aver sbagliato tutto anche lì!) Grazie ![]() PS: almeno posso dire di non avere mai incollato un edeago a punta in giù! ![]() ![]() |
Autore: | Julodis [ 07/09/2014, 16:44 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Daniele Maccapani ha scritto: 1) Buprestidae (in particolare Agrilus): l'edeago ha una concavità; come va incollato, con la concavità verso l'alto o verso il basso? Se con concavità intendi l'apertura basale, quella deve essere visibile, quindi sopra. Ma se li hai incollati al contrario, non succede niente. Se serve, puoi sempre scollarli. |
Autore: | eurinomio [ 07/09/2014, 20:01 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
solitamente per i Carabus l'edeago si posiziona con l'apice veso sx, mentre per la stragrande maggioranza degli altri Carabidi, al contrario. edeago di Carabus (Apotompterus) busquetellus gengmaensis edeago di Bembidion (Bembidionetolitzkya) fasciolatum (credo che la foto sia proprio del ns bravissimo Notoxus59). ![]() ![]() |
Autore: | Daniele Maccapani [ 07/09/2014, 20:39 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Conservazione degli edeagi. |
Capito... Ora lo terrò a mente ![]() ![]() Grazie a tutti ![]() ![]() ![]() |
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