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Preparazione degli Eterotteri http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpbb3/viewtopic.php?f=343&t=3450 |
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Autore: | Velvet Ant [ 31/10/2009, 22:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Preparazione degli Eterotteri |
L'amico Attilio (eremicus) mi chiede di riportare anche in questa sezione quanto da lui scritto in questa discussione, a proposito della preparazione degli eterotteri, in quanto riveste certamente interesse generale per chi desiderasse iniziare ad occuparsi di questo gruppo e dunque trova qui una giusta collocazione. Ecco quanto Attilio ha scritto: Attilio Carapezza ha scritto: ...Le preparazioni a secco [degli Eterotteri] andrebbero fatte subito e non utilizzando esemplari già conservati in alcool. Ritengo, come è tradizione della disciplina, che gli Eterotteri andrebbero preparati preferibilmente a secco, per diversi motivi; provo ad elencare i primi che mi vengono in mente:
- in molti gruppi è indispensabile accertare i rapporti di lunghezza tra i diversi articoli delle antenne; questi rapporti devono essere basati su misurazioni certe che si possono ottenere soltanto su esemplari con le antenne ben distese sul cartellino; in un esemplare in alcool è veramente arduo raggiungere la complanarità degli antennomeri; - la conservazione in alcool irrigidisce gli esemplari rendendo quasi impossibili le manipolazioni che conducono all'estrazione dei genitali senza provocare la rottura delle varie parti; - negli esemplari in alcooli i genitali sono spesso irrimediabilmente raggrinziti e inutilizzabili; per molte famiglie si ricorre oggi a tecniche di distensione dei genitali che evidenziano strutture altrimenti non percepibili; per attuarle è necessaria una estrema elasticità dei tessuti; - l'alcool decolora completamente gli esemplari di alcuni gruppi (ad es. buona parte dei Miridae), privando delle indicazioni orientative che la colorazione può dare; - i Miridae di alcuni gruppi sono dotate di delicatissime setole, di valore diagnostico, che si perdono inesorabilmente negli esemplari che entrano a contatto con liquidi. Concludendo, ritengo che la scelta se conservare in alcool o a secco gli esemplari non possa avere un valore assoluto, ma debba essere fatta a seconda del gruppo su cui si lavora. |
Autore: | Ranatra [ 10/11/2009, 16:38 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: La preparazione degli Eterotteri |
Oh caspita, buona l'idea di riportare qui le preziose indicazioni di Attilio visto che erano sfuggite pure a me, diretta interessata e autrice del post a cui si fà riferimento! Ho recepito tutte le dritte e mi attiverò per seguirle in futuro. Infatti, purtroppo, la maggior parte del materiale di cui dispongo ora è in alcool perchè proviene da grosse campagne di cattura durante le quali abbiamo raccolto e conservato tutti gli artropodi rinvenuti. Si parla di migliaia di esemplari e al momento del gravoso smistamento in ordini, la cosa più pratica e veloce è conservare in alcool. E questa è la ragione fondamentale per cui i miei esemplari preparati hanno spesso aspetto e posizioni inquietanti ![]() ![]() E' superfluo aggiungere che ogniqualvolta ci concediamo, con miei colleghi e con Roberto, una giornata di caccia ad hoc ![]() Ah, ora che mi ricordo, all'inizio, quando smistavo anche io il materiale, circa 5 anni fà, per ovviare agli inconvenienti della durezza da alcool, seguii il consiglio di Roberto (non ricordo chi a sua volta glielo aveva suggerito ![]() Oh mamma come sono stata lunga.......spero non vi siate addormentati leggendomi..... LAURA |
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