Orbene il buon Maurizio è sbarcato in Sicilia il 19 agosto dopo circa un trentennio di assenza. Credendo probabilmente che nel frattempo le sicule terre fossero state avvinte da una nuova era glaciale, quando il termometro sfiorava i 40°, Maurizione era bardato come Messner nella traverata del Polo Nord. Portava seco retino entomologico in duplice copia, 25 kg di barattoli per defaunizzare l'isola, 15 papillons che non si sa mai e, infine, un fustone da 15 litri dove inserire le probabilissime abbondanti odonatologiche catture.
Il giorno dopo una lauta cena a base sarde allinguate con la cipollata e zucca rossa in agrodolce (e un paio di bottoglie di bianco che fanno sempre bene la sera prima di una caccia impegnativa), siamo partiti puntuali come due svizzeri di madre sicula a Montevago. Qua, gli scorsi anni, la famigerata Zygonyx torridus si vedeva volare a frotte, empiva in sciami gli alberi, ricopriva i cieli, inondava le strade, insomma manco i Gabbiani di Hitchock erano così numerosi. Risultato della sortita: zero! Con maurizione immerso fino alle ascelle nel fiume solo una sparuta ancorchè triste bestiola volava avanti e indietro sola e malinconica. Invero sono pure riuscito a catturarla ma, quando stavo per prenderla dal retino, con chiaro gesto di sfottò, se ne fuggiva via. L'unica di tutta la spedizione. Maurizione l'ha presa bene comunque. ma in cuor suo smadonnava come uno scaricatore di porto norvegese a cui è caduta una cassa di baccalà sull'alluce incarnito.
Ci siamo quindi diretti alla foce del Belìce. Anche qua, libellulicamente parlando, la desolazione. Non solo di Zygonyx manco l'ombra sparuta, ma non volava pressochè nulla, rarissime pure le specie banali
Deserti o quasi anche pozze e laghetti fra Piana degli Albanesi e il bosco di Ficuzza
Fortunatamente non mancava la maestra di ogni consolazione, il faro di ogni assetato, la mistica luccicanza di chi vede solo deserto suolo: la birra!
E Magari una allegra grigliata in famiglia tanto per ripigliare qualche chilo
Ci dirigiamo il giorno appresso alla volta di Torre Salsa, splendida spiaggia dell'agrigentino con Marcello Romano:
Aria così rovente e umida che le mosche non volavano: nuotavano. Anche le unghie sudavano mentre sterminate distese di carne semignuda spalmata di olio e altri condimenti per zanzare si crogiolava al sole o si immergeva in la salamoia. Marcello dopo un timido e doveroso tentativo col retino, sfoderava il suo piano B: costume e bagno a mare. Io sbivaccato all'ombra dell'unica tamerice. Maurizione girava agghindato in triplice strato comprendente. giacca beige modello sahaariano, gilè sottostante in tela multitasking (ovvero 39 tasche dove portare tutto quel che possa servire e che non troverai mai quando ti servirà), camicia sempre color sabbia a contatto pelle legata al collo da elegante papillons a fantasia mimetica. Completavano l'adeguato look retino entomologico verde fosforescente e scarpone traforato per la fuoriscita dell'acqua in caso di immersione. Qualcuno lo guardava incuriosito.
Libellule quasi nulla, benchè Maurizione sfoderasse la sua arma più potente: l'ipnosi...
Al terzo giorno il numero delle catture era inversamente proporzionale alla sicula canicola. Potevamo rifarci a Favignana. Giungiamo in tarda mattinata sull'isolotto, doverosa birra nella piazza, e noleggiamo due bici e per dirigerci verso una pozza costiera dall'altra parte dell'isola. Dopo aver affrontato il mostruoso dislivello di circa 28 metri e pedalato per un paio di chilometri, sudati come cammelli, troviamo una misera pozza secca come le nostre riarse gole. ma finalmente la fortuna ci arride e, sotto una pietra, scavando appena il terreno secco vengono finalmente fuori i Princidium laetum e tante altre belle bestiole. Una ventata di allegria finalmente
E già che si erano abbandonate le libellule, viriamo la raccolta verso i carabidi: fra Piana degli Abanesi e Ficuzza è segnalato il raro Ophonus quadricollis. Andiamo quindi al lago di Scanzano a tentare di trovarlo benchè forse ancora presto. Io, cullato dalle vacche scampananti, mi concedo una serafica pennichella mentre maurizione scava e solleva pietre. e alla fine l'ha avuto vinta lui, una serietta è riuscito a beccarla!
Alla fine della baldoria qualcosa nei barattoli è andato, ma, come disse Enrco Ragusa "le cacce più ricche le ho fatte nelle scatole degli amici"
Arrivederci al prossimo anno per indagare il 99% di Sicilia sfuggito alle ricerche
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offrirà abbondante materiale per altre ancora 
... ma quanto ad "escursione e spedizione entomologica" i risultati non sono stati esattamente un gran che 
... anzi per la precisione, per le libellule, più che un "gran che" non sono stati nemmeno un "che" 
) look favignanese, in pantaloni corti e braccia scoperte, che ha confermato quanto avevo già constatato quando avevo provato ad adottarlo in quel di lampedusa 
