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Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae
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Autore:  Raubmilbe [ 08/01/2012, 18:09 ]
Oggetto del messaggio:  Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Ecco alcune immagini a titolo di esempio che potrebbero essere più utili (ma non è detto) per la determinazione degli acari. Ho scelto una specie che era già stata proposta da Nicola qui, così è più facile fare un paragone. Gli esemplari sono stati parzialmente chiarificati in acido lattico puro (a freddo) e montati poi in preparati microscopici. Le immagini sono state realizzate al microscopio biologico (bidimensionale) con luce trasmessa. Le dimensioni si aggirano intorno ai 1200 um per gli esemplari in toto, escluse le zampe.


femmina-ventrale.JPG


questa è la femmina in visione ventrale. Seppure a basso ingrandimento (circa 80X) si può apprezzare la microscultura dello scudo sternale che ha valore diagnostico.


chelicero femmina.JPG


questo è il chelicero della femmina (400X). Come si può vedere molti Mesostigmati, oltre ad essere saprofagi, sono anche predatori.


femmina-dorsale.JPG


Questa è un' immagine dello scudo dorsale della femmina dove si può osservare oltre alla microscultura anche la chetotassi (forma, numero e posizione delle setole) che ha valore diagnostico.


maschio.JPG


Questo è il maschio in visione ventrale. Notare la presenza delle apofisi sul secondo paio di zampe.


chelicero maschio.JPG


Questo è il chelicero maschile (400X). Notare la presenza dello spermadactilo sul dito mobile, una struttura che serve ad inserire lo sperma in uno speciale poro della femmina (distinto dall'apertura genitale). Anche la forma di questa struttura ha valore diagnostico.


Le mie sono foto realizzate al volo semplicemente avvicinando una compatta ormai superata all'oculare del microscopio, senza nessuna elaborazione successiva e senza soprattutto stacking. Immaginate quindi cosa potrebbero combinare alcuni di voi con questi soggetti.

:hi:

Autore:  Maura [ 08/01/2012, 18:15 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Affascinante! :o

Autore:  Xylotrechus [ 08/01/2012, 18:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Molto bello Massimo, ed interessante. La parte sui cheliceri sopratutto.
Lo spermadactilo in quali è presente? in tutti?

Autore:  Mimmo011 [ 08/01/2012, 21:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Complimenti Massimo!! :)

Vedrai che dopo questo post, i famosi mesostigmati non saranno più tabù!! ;) Meraviglioso il mondo, per me totalmente sconosciuto, degli acari!!

Una domanda, per quale effetto si schiariscono in acido lattico? Basterebbe per esempio l'acido acetico? :roll:

Autore:  Raubmilbe [ 08/01/2012, 23:28 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Cybister ha scritto:
Lo spermadactilo in quali è presente? in tutti?

Ciao Matteo, questa struttura è esclusiva dei Mesostigmati ed è presente nella maggior parte delle famiglie di questo ordine, che si riproducono per podospermia. Ovvero il trasferimento dello sperma avviene (in modo abbastanza complesso e per via di diverse strutture, tra le quali anche lo spermadactilo) in una speciale apertura della femmina, chiamata solenostoma, facente parte di un'altrettanto specializzato apparato, chiamato organo di Michael (che può essere di diverso tipo e piuttosto complesso). Nelle altre famiglie invece, in minoranza, il trasferimento avviene invece per tocospermia, ovvero direttamente nell'orifizio genitale femminile, mediante i cheliceri (senza spermadactilo), i palpi o il primo paio di zampe, a seconda de casi. Naturalmente, ripeto che tutto questo vale solo per i Mesostigmati.... Quando si dice la biodiversità...

Mimmo011 ha scritto:
Complimenti Massimo!! :)

Vedrai che dopo questo post, i famosi mesostigmati non saranno più tabù!! ;) Meraviglioso il mondo, per me totalmente sconosciuto, degli acari!!

Una domanda, per quale effetto si schiariscono in acido lattico? Basterebbe per esempio l'acido acetico? :roll:

Grazie Mimmo per i complimenti.
In realtà non so (non mi è mai venuta questa curiosità) per quale motivo l'acido lattico agisca in questo modo. A dire proprio il vero nei manuali si trova come componente di una miscela chiarificante chiamata lattofenolo di Amann (trovi la ricetta anche sullo Zangheri). Ma io mi sono sempre trovato bene ad utilizzarlo puro e ho visto che con il passare del tempo molti acarologi facevano lo stesso. Agisce lentamente a freddo e molto più velocemente a caldo, ma con il calore c'è l'inconveniente che le setole si indeboliscono e tendono a staccarsi (mentre a freddo possono resistere per anni). Qualunque sia il meccanismo il risultato è che gli esemplari vengono completamente svuotati e resi quindi trasparenti, in altre parole tutte le strutture "molli" vengono digerite, mentre si conservano solo quelle più sclerificate. L'acido acetico pur avendo in alcuni casi un effetto diafanizzante non ha le stesse proprietà. Ovviamente prima della preparazione per lo studio, che non si esaurisce con la semplice chiarificazione, l'acido lattico deve essere rimosso.

:hi:

Autore:  Andricus [ 08/01/2012, 23:33 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Ma gli Acari sono bellissimi! :o :o
E pensare che io li ho sempre odiati quando mi comparivano negli allevamenti di blatte e altri insetti :no1:

Autore:  Maw89 [ 09/01/2012, 1:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Cavolo, mi sono dimenticato di quella discussione :oops:
Mi hai convinto... Domani vado alla ricerca dell' acido lattico ;) quanto tempo ci devono restare? E poi in cosa si includonoa? Euparal va bene?

Autore:  Xylotrechus [ 09/01/2012, 1:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Raubmilbe ha scritto:
Cybister ha scritto:
Lo spermadactilo in quali è presente? in tutti?

Ciao Matteo, questa struttura è esclusiva dei Mesostigmati ed è presente nella maggior parte delle famiglie di questo ordine, che si riproducono per podospermia. Ovvero il trasferimento dello sperma avviene (in modo abbastanza complesso e per via di diverse strutture, tra le quali anche lo spermadactilo) in una speciale apertura della femmina, chiamata solenostoma, facente parte di un'altrettanto specializzato apparato, chiamato organo di Michael (che può essere di diverso tipo e piuttosto complesso). Nelle altre famiglie invece, in minoranza, il trasferimento avviene invece per tocospermia, ovvero direttamente nell'orifizio genitale femminile, mediante i cheliceri (senza spermadactilo), i palpi o il primo paio di zampe, a seconda de casi. Naturalmente, ripeto che tutto questo vale solo per i Mesostigmati.... Quando si dice la biodiversità...

Mimmo011 ha scritto:
Complimenti Massimo!! :)

Vedrai che dopo questo post, i famosi mesostigmati non saranno più tabù!! ;) Meraviglioso il mondo, per me totalmente sconosciuto, degli acari!!

Una domanda, per quale effetto si schiariscono in acido lattico? Basterebbe per esempio l'acido acetico? :roll:

Grazie Mimmo per i complimenti.
In realtà non so (non mi è mai venuta questa curiosità) per quale motivo l'acido lattico agisca in questo modo. A dire proprio il vero nei manuali si trova come componente di una miscela chiarificante chiamata lattofenolo di Amann (trovi la ricetta anche sullo Zangheri). Ma io mi sono sempre trovato bene ad utilizzarlo puro e ho visto che con il passare del tempo molti acarologi facevano lo stesso. Agisce lentamente a freddo e molto più velocemente a caldo, ma con il calore c'è l'inconveniente che le setole si indeboliscono e tendono a staccarsi (mentre a freddo possono resistere per anni). Qualunque sia il meccanismo il risultato è che gli esemplari vengono completamente svuotati e resi quindi trasparenti, in altre parole tutte le strutture "molli" vengono digerite, mentre si conservano solo quelle più sclerificate. L'acido acetico pur avendo in alcuni casi un effetto diafanizzante non ha le stesse proprietà. Ovviamente prima della preparazione per lo studio, che non si esaurisce con la semplice chiarificazione, l'acido lattico deve essere rimosso.

:hi:

Fantastico Massimo, mi dovrai far vedere qualcosa di più non appena potrai

Autore:  Raubmilbe [ 09/01/2012, 1:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Maw89 ha scritto:
Cavolo, mi sono dimenticato di quella discussione :oops:
Mi hai convinto... Domani vado alla ricerca dell' acido lattico ;) quanto tempo ci devono restare? E poi in cosa si includonoa? Euparal va bene?

Ti avverto che non è così semplice procurarselo. Il tempo è variabile, dipende dal grado di sclerificazione. Per i Macrochelidi una settimana può bastare. Devi poi passare gli esemplari in acqua, quindi in alcool 70% e poi alcool assoluto. L'Euparal può andare bene per questi acari così "robusti", ma quelli di altri gruppi, una volta chiarificati, potrebbero deformarsi.

Più semplicemente, se non sei interessato al preparato permanente, ma solo alle foto, puoi allestire un preparato temporaneo con l' acido lattico come mezzo di inclusione e recuperare senza problemi l'esemplare a cose fatte (l'acido lattico non secca ed è solubile in acqua). In questo modo l'esemplare si chiarifica facilmente già in posizione per le foto.

:hi:

Autore:  Maw89 [ 09/01/2012, 9:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Nothrholaspis tardus (C.L. Koch, 1841) - Mesostigmata Macrochelidae

Grazie! Il mio problema è che tutto il sistema è in orizzontale, come anche quello di Maurizio ed Andrea, ed il vetrino deve quindi stare "in piedi". Quindi devo fissarlo per forza al fine di impedire i movimenti del soggetto per effettuare lo staking.... :cry: :cry: :cry:

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