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Steatoda paykulliana (Walckenaer, 1805) - Araneae, Theridiidae - Spedizione italo turca - Turchia 201

12.V.2011 - TURCHIA - EE, 21 km Sud Tunceli


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 26/06/2011, 10:25 
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Nome: Gianfranco Sama
Latrodectus sp. ?
Turchia orientale, 21 km Sud Tunceli, 12.V.2011.
A quanto pare pericoloso per l'uomo, ma soprattutto per i Cerambycidae se è vero (ed è vero) che nelle sue "tane" abbiamo trovato resti di Dorcadion sonjae e di tre esemplari di Micromallosia (Phytoeciini) che non abbiamo potuto trovare in natura.
La massa bianca è costituita da uova ?
Sud Tunceli_Ragno_1.jpg

Sud Tunceli_Ragno_2.jpg


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 10:31 
 

Iscritto il: 25/04/2011, 23:01
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Nome: Mirko
Steatoda paykulliana detta anche falsa vedova nera ha comunque un veleno da non sottovalutare

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MessaggioInviato: 26/06/2011, 14:58 
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Nome: Carlo L.
Si confermo Steatoda paykulliana (Walckenaer, 1805) - Araneae, Theridiidae , specie molto comune in tutta l'area mediterranea e fino all'asia centrale. Il morph con la banda mediana cosi evidente è molto bello. La sacca sferica che si vede nella foto è un ovisacco, un egg sack, contenente le uova. Possono deporre numerosi ovisacchi riparati, come in questo caso, sotto pietre. I resti di prede la dicono lunga e infatti sono soliti predare coleotteri anche molto coriacei come il cugino Latrodectus tredecimguttatus.

Riguardo al veleno bisogna evitare di dare falsi allarmi in quanto, al 2010, non si hanno sul pianeta Terra segnalazioni di problematiche mediche dovute al morso di S.paykulliana. Gli unici lavori in cui si è studiato il veleno di questa specie, risalenti agli anni '60-'70, non trattano le conseguenze sugli uomini ma su piccoli mammiferi tra cui la cavia Cavia porcellus. Da queste prove si è vista la natura neurotossica del veleno con i classici sintomi attribuibili anche ad altre Steatoda sp.. Sintomi molto lontani da quelli provocati da Latrodectus che in Turchia è presente con le specie L.tredecimguttatus, L.pallidus e L.geometricus

:birra: :birra:

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MessaggioInviato: 26/06/2011, 15:04 
 

Iscritto il: 25/04/2011, 23:01
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Nome: Mirko
00xyz00 ha scritto:
Si confermo Steatoda paykulliana (Walckenaer, 1805) - Araneae, Theridiidae , specie molto comune in tutta l'area mediterranea e fino all'asia centrale. Il morph con la banda mediana cosi evidente è molto bello. La sacca sferica che si vede nella foto è un ovisacco, un egg sack, contenente le uova. Possono deporre numerosi ovisacchi riparati, come in questo caso, sotto pietre. I resti di prede la dicono lunga e infatti sono soliti predare coleotteri anche molto coriacei come il cugino Latrodectus tredecimguttatus.

Riguardo al veleno bisogna evitare di dare falsi allarmi in quanto, al 2010, non si hanno sul pianeta Terra segnalazioni di problematiche mediche dovute al morso di S.paykulliana. Gli unici lavori in cui si è studiato il veleno di questa specie, risalenti agli anni '60-'70, non trattano le conseguenze sugli uomini ma su piccoli mammiferi tra cui la cavia Cavia porcellus. Da queste prove si è vista la natura neurotossica del veleno con i classici sintomi attribuibili anche ad altre Steatoda sp.. Sintomi molto lontani da quelli provocati da Latrodectus che in Turchia è presente con le specie L.tredecimguttatus, L.pallidus e L.geometricus

:birra: :birra:


Saranno solo falsi allarmismi ma è smepre meglio non farsi mordere motivo in più se gli studi sono stati limitati ai porcellini d'India

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MessaggioInviato: 26/06/2011, 15:51 
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Nome: Carlo L.
Dal mio punto di vista invece, dato che l'opinione pubblica prova ingiustamente schifo e immotivata paura verso questi animali, è giusto informare correttamente l'utenza meno esperta che goglando arriva nei 3d di questo e altri forum. Sul web si leggono certe cose a volte che mi lasciano perplesso...
Ci sono delle specie effettivamente pericolose per la salute umana le quali possono portare un uomo in salute in fin di vita(Latrodectus part, Phoneutria, Hadronyche, Atrax....) altre che creano forti disagi e piu o meno lunghe inabilità motorie e funzionali risolvibili con terapie localizzate (Loxosceles, Sicarius, Latrodectus part., Steatoda part.,...) , altre che come moltissimi altri animali, insetti e non, creano brevi e locali disagi, ponfi e pruriti, con malessere generale nei soggetti piu deboli, risolvibili autonomamente nel giro di qualche giorno o ora (tutti gli altri...).
Non è giusto ne dal punto di vista scientifico ne dal punto di vista divulgativo accomunare tutte le possibili conseguenze di morsi come pericolose. Parola che oltretutto significa tutto e niente. Nessuno dice di fronte ad un'automobile "attento perche è pericolosa, viaggia a velocità da non sottovalutare" oppure di fronte ad un pastore tedesco "attento, perche è pericoloso, ha un morso e dei denti da non sottovalutare". Eppure tutti hanno di fronte casi di morsi da parte di cani e di incidenti in auto.
Per i ragni invece tutti a sottolineare la loro pericolosità, senza paragonarla a niente di oggettivo, e spesso senza materiale scientifico che comprovi l'affermazione. Anche numericamente, nel mondo civilizzato, i casi di ospedalizzazione dovuti a morsi di ragno sono enormemente inferiori a tantissimi altri dovuti a situazioni ben piu infortunanti che, quotidianamente, viviamo (cadute dalle scale, incidenti in bici, auto, moto, soffocamento da materiale vario, ustioni domestiche, avvelenamenti da prodotti per la pulizia, tagli, morsi o contusioni dovute ad animali domestici o da cortile...)

Tutto il genere Steatoda, del resto molto vicino al genere Latrodectus, ha veleno rilevante rispetto ad altri Theridiidae e per questo è studiato. Ma non è certo pericoloso in senso assoluto non potendo causare decessi, ne perdite di arti, ne ospedalizzazioni. Al massimo, e nei soggetti piu sensibili, può causare momentaneo senso di nausea, sudorazione localizzata e irrigidimento muscolare dell'arto morso. In breve tempo i sintomi svaniscono senza lasciare postumi. Alla luce di questo continuo a sostenere che divulgare la pericolosità di certi animali, che pericolosi non sono, sia sbagliato.

:ok:

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MessaggioInviato: 26/06/2011, 16:10 
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Nome: Gianfranco Sama
Grazie a tutti :ok: ; comunque mi sono tenuto ben lontano dai cheliceri :mrgreen:

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MessaggioInviato: 26/06/2011, 16:26 
 
concordo pienamente e anche di più con Carlo, la Steatoda paykulliana non è pericolosa ma può dare dei fastidi momentanei, come il Loxosceles a volte può dare estese necrosi anche se non è aggressivo etc.etc.
:ok:
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fabrizio


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 23:27 
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Nome: luigi lenzini
Chiedo scusa a Carlo.
Ma si tratta della stessa specie che vive da noi, oppure di una sottospecie turca?
Le nostre presentano la spina di pesce solo da giovani (come quella in foto, scattata il 20-10-2009), mentre questa ha l'ovisacco.
Se il disegno fosse giallo sembrerebbe un maschio immaturo ....
Come si spiega?
:hi: luigi


steatoda giovane.JPG



Ultima modifica di elleelle il 26/06/2011, 23:32, modificato 1 volta in totale.
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MessaggioInviato: 26/06/2011, 23:32 
 

Iscritto il: 25/04/2011, 23:01
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Nome: Mirko
io ho visto delle femmine adulte in Sicilia che presentavano lo stesso disegno da adulte e altre che lo avevno degenerato e ridotto a piccoli punti rossi, credo sia variabilità specifica tipica di S. paykulliana

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MessaggioInviato: 27/06/2011, 13:12 
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Nome: Carlo L.
A quanto ne so Steatoda paykulliana presenta variazioni anche di questo tipo oltre alla presenza/assenza della tipica banda frontale. Del resto anche le specie vicine hanno variazioni dei disegni e della colorazione degli stessi fino ad non presentarli in alcuni casi. La spina di pesce ben visibile pare molto diffusa in tutte le popolazioni del mediooriente come Israele, Turchia, Siria, Iraq, del Nord Africa, delle isole mediterranee come Malta e limitrofe. Ci sono anche segnalazioni in popolazioni Iberiche e, come alloctone, nelle popolazioni che si stanno sviluppando in Inghilterra. A memoria non mi pare di ricordare segnalazioni in Italia ma appena ho un attimo controllo.

Non mi piace molto il concetto di sottospecie, credo sia piu sensato, essendo solo un carattere della livrea a mutare, parlare di variabilità tra popolazioni distanti.

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