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Andricus callidoma (Hartig,1841) - Cynipidae
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Autore:  salvo [ 29/11/2009, 0:48 ]
Oggetto del messaggio:  Andricus callidoma (Hartig,1841) - Cynipidae

Non sono presenti in questo forum rappresentanti di questa famosa Famiglia di imenotteri e poichè sono i miei preferiti, dopo vari rinvii,lancio il sasso con questa specie: Andricus callidoma (Hartig,1841)
andricus callidoma.JPG



E' la galla su farnia della generazione agamica che da diversi anni raccolgo ma senza ottenere l'insetto "costruttore", ma soltanto parassitotidi e inquilini.
In una esperienza di qualche anno fa dopo una cura di un anno delle galla in vaso di vetro coperto con tessuto la femmina dopo lo sfarfallamento è incredibilmente evasa! :cry:

Salvatore :hi:

Autore:  salvo [ 29/11/2009, 1:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Cynipidae

Scopro che anche internet non offre immagini della galla della generazione sessuata di questa specie. A essere onesto non ho fotografie neanch'io :no1: .Tuttavia posso mostrare una figura tratta dalla monografia delle Fauna Iberica sui Cyinipidae di J.L. Nieves-Aldrey
A.callidoma anfigonica.JPG



La galla si sviluppa sull'amento di varie specie di Quercus , matura molto rapidamente ed essendo di misure ridotte al mm non è comune da osservare.

Salvatore :hi:

Autore:  salvo [ 30/11/2009, 1:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Cynipidae

Dimenticavo di aggiungere che la galla è stata fotografata nel Parco Nord di Milano.

E a tal proposito volevo narrarvi un anneddoto divertente. Penso che a personaggi come entomologi o naturalisti di casi del genere ne succedano spesso (vengono alla memoria le liete descrizioni di Konrad Lorenz di quando trovandosi in luogo popolato da conspecifici doveva richiamare lo stormo di oche oggetto dei suoi studi!!) da potervi dedicare un apposita sezione. Al Parco affollato capita di incuriosire gli escursionisti della domenica se si rimane chino a fissare delle foglie o dei frutti delle querce e solitamente la facceda si limita al voltarsi due o tre volte prima di sparire all'orizzonte. Più attente sono le GEV che con sospetto (di gente strana ne gira parecchio) si avvicinano a interpellarti su cosa è l'oggetto di tanta attenzione e in questo più che la spiegazione del mio interesse verso i galligeni è un "lasciapassare" concesso dalla direzione del Parco a tranquillizzarli! Una mattina però due intrepidi pensionati meneghini, mollata la bici sul sentiero si sono avvicinati e mi hanno interpellato sulle mie faccende naturalistiche in corso.Gli raccontai nel modo più semplice possibile delle galle e del loro curioso ciclo vitale di questi insetti e i mie interlocutori si mostrarono molto interessati alla storia. Poi feci loro osservare le galle dal vivo, con mano, e trattandosi di Andricus quercuscalicis risultarono appiccicose e allora uno borbottò qualcosa in dialetto all'altro il quale rispose in lingua per me comprensibile: "e non ci sono più gli insetti di una volta guarda che roba viene fuori dal sottoterra sepolto qui..."
Non so cosa sia sepolto in quell'area ma quelle erano certamente delle galle "naturali" di un comune Cyinipidae.
Buonanotte
Salvatore :hi:

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