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marco villa
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Inviato: 20/09/2014, 21:59 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5609 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Avrei da descrivere questa mantide, ma non ho l'olotipo. Si tratta infatti di una specie inizialmente utilizzata nell'allevamento a fini ornamentale, e quindi non possibile ottenerlo. Per la descrizione posso utilizzare solo i paratipi e depositare nel museo il nuovo porta-nome (Lectotipo)? Sarà una domanda stupida, ma sono confuso... 
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Maurizio Bollino
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Inviato: 20/09/2014, 22:24 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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marco villa ha scritto: Avrei da descrivere questa mantide, ma non ho l'olotipo. Si tratta infatti di una specie inizialmente utilizzata nell'allevamento a fini ornamentale, e quindi non possibile ottenerlo. Per la descrizione posso utilizzare solo i paratipi e depositare nel museo il nuovo porta-nome (Lectotipo)? Sarà una domanda stupida, ma sono confuso...  Effettivamente ti vedo confuso e forse sarebbe il caso che prima di iniziare a fare tassonomia, ti chiarisca un pò le idee...... La serie tipica viene scelta e designata dall'autore, e l'olotipo è selezionato nelle stessa serie tipica dall'autore come l'esemplare che, a suo giudizio, è il più rappresentativo della specie: in pratica la descrizione si fa descrivendo l'aspetto dell'olotipo. Quindi non capisco come tu possa avere i paratipi ma non l'olotipo di una specie ancora da descrivere. A meno che tu non volessi dire che la specie NON è nuova, ma già descritta, e ti manca l'olotipo da esaminare. I paratipi non hanno alcun valore, nè possono essere utilizzati per la descrizione della specie AL POSTO dell'olotipo. Se sei ASSOLUTAMENTE CERTO che l'olotipo non esiste più, e se l'esame del'olotipo è indispensabile per identificare la specie in questione, allora puoi designare un neotipo (non un lectotipo) da depositare in un Museo. La designazione di un neotipo, però, non è sempre necessaria: lo è solo quando esistono più specie tra loro molto simili, e nei casi in cui l'assenza dell'olotipo potrebbe ingenerare confusione. Per fare un esempio concreto: il tipo di Papilio alexanor è sicuramente perso, ma poichè non esistono altre specie di Papilio simili ad alexanor e con le quali lo stesso si possa confondere, nessuno ha mai avvertito la necessità di designare un neotipo. Il Lectotipo è un'altra cosa: quando un autore descrive una specie su una serie tipica senza designare un olotipo (quindi tutti gli esemplari sono sintipi=cotipi), un autore successivo può individuare, tra i sintipi, l'esemplare su cui si presume che la descrizione sia stata fatta, e designarlo come Lectotipo. Gli altri esemplari della serie saranno, a quel punto, tutti paralectotipi.
_________________ Maurizio Bollino
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Fumea crassiorella
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Inviato: 21/09/2014, 9:45 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8702 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Ciao Marco, puoi chiarirti le idee su alcuni termini tecnici anche leggendo questa e questa discussione. 
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marco villa
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Inviato: 21/09/2014, 16:37 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5609 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Mi sono spiegato male. Devo descrivere questa specie nuova, ma non sapevo se l'olotipo fosse il primo esemplare rinvenuto o il primo identificato come specie nuova. Fumea crassiorella ha scritto: Ciao Marco, puoi chiarirti le idee su alcuni termini tecnici anche leggendo questa e questa discussione.  Grazie 
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Mauro
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Inviato: 21/09/2014, 16:45 |
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32 Messaggi: 5814 Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
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Marco, l'olotipo lo sceglie l'autore, in base al materiale che ha a disposizione.
_________________ Mauro
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f.izzillo
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Inviato: 21/09/2014, 17:39 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Mauro ha scritto: Marco, l'olotipo lo sceglie l'autore, in base al materiale che ha a disposizione. ...e mi permetto di aggiungere: di solito è l'esemplare che meglio riassume i caratteri della specie che si sta descrivendo. 
_________________ Francesco Izzillo
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Mauro
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Inviato: 21/09/2014, 18:17 |
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32 Messaggi: 5814 Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
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f.izzillo ha scritto: Mauro ha scritto: Marco, l'olotipo lo sceglie l'autore, in base al materiale che ha a disposizione. ...e mi permetto di aggiungere: di solito è l'esemplare che meglio riassume i caratteri della specie che si sta descrivendo.  ... quando la nuova specie ha buon valore commerciale ho visto a volte designare come olotipo l'esemplare più migragnoso e malmesso, che viene depositato in un museo, mentre i paratipi, molto più validi esteticamente, dopo qualche tempo sono messi in vendita. Non parlo di insetti ma di molluschi, ma tutto il mondo è paese, magari anche in campo entomologico ci saranno stati casi simili, .... o forse no, visto che i prezzi degli esemplari di specie di insetti non arrivano agli spropositi di certe conchiglie.
_________________ Mauro
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Julodis
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Inviato: 21/09/2014, 19:38 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Io non ho una grande esperienza in fatto di specie nuove, visto che ne ho descritte, al momento, solo due, ma in entrambi i casi ho scelto come olotipo l'esemplare in condizioni migliori, senza parti mancanti (se manca un'antenna o una zampa, non è un problema, a patto che ci sia l'altro elemento del paio), senza malformazioni, ecc. Possibilmente, sarebbe meglio scegliere quello con caratteri nella media per la specie. Mi è capitato in alcuni lavori di vedere scegliere come olotipo l'esemplare più estremo anche potendo scegliere in una lunga serie tipica. Forse per far sembrare la specie più diversa da quella con cui la si confronta? Non che la cosa mi piaccia molto. Il comportamento più corretto sarebbe quello suggerito da Francesco: f.izzillo ha scritto: di solito è l'esemplare che meglio riassume i caratteri della specie che si sta descrivendo. 
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marco villa
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Inviato: 21/09/2014, 19:56 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5609 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Esatto, soprattutto in modo che chi osserva l'esemplare al museo possa farsi una buona idea della morfologia della specie. Una scelta saggia sarebbe mettere a disposizione del museo un paratipo di sesso opposto all'olotipo. Altra domanda: gli esemplari tipici "prescelti" vanno donati al museo prima della pubblicazione, giusto? 
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f.izzillo
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Inviato: 21/09/2014, 20:39 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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marco villa ha scritto: Esatto, soprattutto in modo che chi osserva l'esemplare al museo possa farsi una buona idea della morfologia della specie. Una scelta saggia sarebbe mettere a disposizione del museo un paratipo di sesso opposto all'olotipo. Altra domanda: gli esemplari tipici "prescelti" vanno donati al museo prima della pubblicazione, giusto?  Allora..., usualmente viene fissato quale Olotipo un es. maschio (almeno nei coleotteri ma non credo sia diverso con gli ortotteri); in genere vengono depositati alcuni Paratypi (che sono unicamente gli ess. della serie tipica elencati nella descrizione dall'A.) in uno o più musei.
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 21/09/2014, 21:24 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Comunque, non è obbligatorio (almeno, per ora) depositare in uno o più musei olotipo e/o paratipi, anche se consigliabile. Possono anche restare nella collezione dell'autore o in altre collezioni private. Quello che si deve fare è dichiarare, nel lavoro, dove sono depositati.
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marco villa
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Inviato: 22/09/2014, 14:03 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5609 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Grazie a tutti per i consigli! 
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