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Uccidere è necessario?



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 21:03 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
L'aspetto collezionistico e quello scientifico sono molto spesso inscindibili in entomologia. Forse è proprio questo che la differenzia da ogni altro campo di studio scientifico.
Sono rari i casi di persone che si dedicao al collezionismo fine a se stesso, senza, prima o poi, lasciarsi affascinare dal mondo su cui si sono affacciati e cominciare gradualmente a trasformarsi da collezionisti a "scienziati". E quei pochi casi di "collezionisti puri", spesso dopo un po' si stancano e passano a collezionare soldatini di piombo, francobolli, carte telefoniche o tappi di bottiglia.
Ancor meno sono gli studiosi puri, che fanno ricerca sugli insetti ma non hanno alcun interesse a farsi una seppur piccola collezione entomologica, sempre che ne esista qualcuno.

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Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 21:59 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
carabus ha scritto:
Sai la tua osservazione è più che lecita e ti dirò che anch'io tempo fa avevo questi scrupoli. Poi ho cominciato a spulciare la letteratura entomologica e leggevo citazioni di specie interessantissime che gli entomologi nel 900 raccoglievano in grandi quantità perchè allora assai comuni, come lo scarabeo sacro un mio pallino simbolico. Andavo poi a visitare le stesse località e le trovavo estremamente alterate, letteralmente divorate dal cancro antropico, impossibile che quelle specie fossero ancora presenti e ho cominciato a chiedermi se Ragusa o Alliata non avessero raccolto quelle specie che testimonianza avremmo oggi della fauna entomologica di quelle aree... e spesso si tratta di specie estinte in Sicilia o addirittura di specie nuove descritte sugli esemplari di quei ricercatori da entomologi successivi. Potrei anche dirti che se ti limiti a fotografare un insetto che ti sembra banale e poi magari si scopre che era una specie interessante, molto interessante, tu rimani con un pugno di mosche e il rimpianto di non averlo raccolto (caso che più volte mi è capitato...)... Oppure potrei dirti che l'impatto di un raccoglitore amatoriale (non dei professionisti che fanno raccolte massive per poi rivendere gli esemplari) su una popolazione di insetti è pressocchè ininfluente. Ma sono argomenti che col tempo metabolizzerai anche tu. In bocca al lupo comunque


:birra: :birra: :birra: :birra:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 22:58 
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Iscritto il: 05/05/2010, 13:05
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Località: Padova
Nome: L. Alessandro Guariento
Permettimi che ti dica anch'io la mia. Uccidere è necessario? Per me, no. Dipende da cosa ti proponi di fare, capisci? Se vuoi determinare, per esempio, per fare una ricerca faunistica di una determinata zona o perché ti interessa un gruppo specifico allora sacrificare alcuni esemplari è necessario. Se ti occupi di altro, e l'entomologia è vasta, può non rendersi strettamente necessario. Probabilmente ogni entomologo sin da dilettante ha sacrificato esemplari ed esemplari. L'importante, per me, è che tu lo abbia fatto per un motivo scientificamente valido. Che tu sia un dilettante o uno scienziato, se lo fai per una buona causa va bene. Francamente, non ho stima del collezionismo fine a se stesso e per me non ha senso.
E' molto importante capire cosa si vuole fare, per esempio, io ho sempre curato molto l'estetica dei miei esemplari in collezione fino a quando ho capito che lo facevo solo per gusto personale. Poi mi son reso conto che se voglio vedere un esemplare esteticamente perfetto, che mi soddisfi completamente, vado in natura e ne trovo quanti ne voglio. La mia opinione è cambiata perché ho capito che bastava sistemare l'insetto tanto da poterlo determinare perché quello era il mio proposito del momento. Sembra una sciocchezza, ma è per farti capire che in un esplorazione scientifica è molto importante capire dove si vuole andare. Ci sono persone che si definiscono entomologi che raccolgono per una vita solo per il gusto di essere raccoglitori e imbalsamatori... niente di sbagliato! Per me non significa... entomologia. Un giorno un entomologo di cui ho avuto il piacere di leggere su "l'informatore del giovane entomologo" disse: "Che vale trovare che in una data vallecola c'è un insetto a cui per un peluzzo di più si può dare un nome nuovo? Vi son ben altri misteri da scoprire. Vi sono da svelare tanti aspetti segreti della vita degli insetti." Questo per me è Entomologia, se ho un esemplare in collezione voglio conoscerlo fino a dove posso arrivare se no posso anche fare a meno di tenermi l'imbalsamato.
Per concludere, il mio consiglio è: "se devi uccidere fallo, ma chiediti perché e a cosa ti serve!".


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:16 
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43
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Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
Strudel ha scritto:
Il "problema" è semplicemente legato alla necessità o meno di uccidere esemplari per comprenderli meglio e quindi arrivare a tutelarli. Etico si ma legato allo studio.Insomma se per esempio devo studiare una popolazione di lepidotteri in una data area magari per capire se l'inserimento di capi agricoli sta influendo in modo negativo sulla popolazione(tento di farti capire il miei dubbi con esempi inventati, ma credo diffusi) io devo comunque eliminare alcuni esemplari, anche in gran numero, per capire cosa tratto con certezza. Il fatto in se mi suscita controsensi, e da qui le domande.
Logico che sta poi all'individuo capire la quantità o la modalità di raccolta però ammetterai anche tu che per chi come me ha per ora esperienze puramente autodidatte è, in parte, sconsolante.

Quanto ti capisco! E sconsolante è la parola giusta. Tanto è vero che a volte mi vien voglia di lasciar perdere. Poi ricordo a me stessa qual'è il motivo per cui lo faccio (abbastanza simile a quello del tuo esempio) e mi rendo conto che non c'è alternativa... se non l'ignoranza e l'inerzia.
E poi magari capitano le occasioni di cui parla Calogero (Carabus), quelle in cui catturare un esemplare vorrebbe dire contribuire alla conoscenza di una specie, della sua distribuzione, della sua biologia... e ti mordi le mani se non l'hai fatto.

In realtà credo che ci siano delle fasi, inevitabili, attraverso cui passare. All'inizio (parlo della mia breve esperienza) ti trovi a raccogliere un po' di tutto perchè devi imparare. Ma se cacciare insetti non è solo uno sport e, mano a mano che li catturi, ti dedichi a studiarli e determinarli, capirai presto quali è necessario raccogliere e quali puoi limitarti ad osservare lasciandoli indisturbati. Magari accontentandoti di fare una foto per documentare. E questo è già qualcosa.

E poi ognuno raccoglie secondo coscienza... immagino che parecchi entomologi, se vedessero i miei metodi, sorriderebbero (o forse riderebbero di gusto). Per fare un esempio, non è un caso se parecchi dei miei esemplari sono mutilati... non è perchè li rovino io :lol1: ...anzi, i miei modi sono così soft che molti degli insetti che raccolgo sono quelli che "si lasciano" prendere, perchè magari hanno già una zampa spezzata, o un'ala rovinata, o sono vecchi e logori... se non già morti. Proprio perchè non sono una collezionista, per il mio studio vanno bene lo stesso e sto ugualmente mettendo insieme tanti dati interessanti.

Le mie perplessità ultimamente sono altre, ma non voglio andare fuori argomento... magari ne parlerò in altra sede.

Intanto vedo che Alessandro ha scritto cose su cui sono d'accordo: visto che la tua coscienza te lo impone, domandati solo se il tuo scopo ne vale la pena.

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Maura
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:22 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
Osmoderma ha scritto:
...Per concludere, il mio consiglio è: "se devi uccidere fallo, ma chiediti perché e a cosa ti serve!".


mi sembra che la stiamo mettendo sul melodrammatico...ti rispondo, allacciandomi a quello che ha scritto l'amico Bollino, consigliandoti una riflessione:
se devi accendere la macchina fallo, ma domandati, per risparmiare la vita di tantissime creature, se non faresti meglio ad andare a piedi o, al massimo, con la bicicletta.

:ok:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:27 
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Iscritto il: 01/11/2010, 21:21
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Località: Brescia
Nome: Mario Grottolo
Ma anche a piedi o in bicicletta sai quanti esseri viventi puoi uccidere!
Quindi ........
Ciao
Mario


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:33 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
Messaggi: 5907
Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
Orotrechus ha scritto:
Ma anche a piedi o in bicicletta sai quanti esseri viventi puoi uccidere!
Quindi ........
Ciao
Mario


soprattutto se non guardi bene dove metti i piedi e le ruote... :to:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:40 
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43
Messaggi: 2210
Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
eurinomio ha scritto:
Orotrechus ha scritto:
Ma anche a piedi o in bicicletta sai quanti esseri viventi puoi uccidere!
Quindi ........
Ciao
Mario


soprattutto se non guardi bene dove metti i piedi e le ruote... :to:

E non avete idea di quanti insetti vi mangiate mentre dormite a bocca aperta... :to: :mrgreen:

_________________
Maura
(Mitakuye oyasin)


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:46 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
Messaggi: 5907
Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
Maura ha scritto:
...E non avete idea di quanti insetti vi mangiate mentre dormite a bocca aperta... :to: :mrgreen:


:cry: :cry: :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 06/09/2012, 23:56 
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43
Messaggi: 2210
Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
eurinomio ha scritto:
Maura ha scritto:
...E non avete idea di quanti insetti vi mangiate mentre dormite a bocca aperta... :to: :mrgreen:


:cry: :cry: :cry:
:lov2:

Giuro... l'ho letto anni fa... non ricordo dove :lol: :lol: :lol:

_________________
Maura
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 07/09/2012, 0:12 
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Iscritto il: 05/05/2010, 13:05
Messaggi: 216
Località: Padova
Nome: L. Alessandro Guariento
eurinomio ha scritto:
mi sembra che la stiamo mettendo sul melodrammatico...ti rispondo, allacciandomi a quello che ha scritto l'amico Bollino, consigliandoti una riflessione:
se devi accendere la macchina fallo, ma domandati, per risparmiare la vita di tantissime creature, se non faresti meglio ad andare a piedi o, al massimo, con la bicicletta.


Nessuna scena caro amico, attento ... qui non si tratta di risparmiare vite, si tratta di capire quando è necessario uccidere in insetto. Per te non ha importanza? Per me si. Se un dilettante, come son io, non capisce che deve porsi dei limiti nella raccolta un giorno potrebbe prelevare troppi esemplari da sbilanciare un ecosistema e danneggiare seriamente l'esistenza di una specie. Dire "Perché intanto ora ce ne sono abbastanza" credo sia un errore che molti naturalisti abbiano commesso in passato. Del misfatto, come sempre, ci si accorge dopo. Sappiamo bene che un dilettante molto spesso non va a cercare i piccoli ditteri che si schiantano sui vetri dell'auto, o gli artropodi che involontariamente ingeriamo, ma predilige i classici coleotteri, lepidotteri, ecc... Se mette le mani sulla popolazione sbagliata, la danneggia. Ecco perché uccidere sì, ma se necessario e per un motivo. E' importante. Serve veramente? O forse è meglio imparare qualcosa su quello che ho in collezione, sulle sue abitudini? Ho invitato a riflettere. C'è molto da sapere su biologia e ciclo vitale, e ad identificare una specie si può imparare lo stesso senza accumulare lunghe serie che poi serviranno solo a pochi sistematici... se serviranno.
L'esempio eclatante è quello delle famose farfalle del genere Morpho di cui si conosce ogni particolare della struttura anatomica delle ali ma di cui poco si sa della biologia. Che serve a un dilettante raccogliere lunghe serie? Un esemplare di riferimento basta e avanza... già molto si sa! Spendere qualche ora a osservarle in natura... è assai più fruttuoso. E allora raccogli qualcosa di inestimabile e preziosissimo valore, che proprio nulla ha da invidiare a qualche imbalsamato: conoscenza. E di quest'ultima preferisco essere un collezionista.
C'è chi dice che la raccolta amatoriale è totalmente ininfluente sull'ecosistema... mi domando chi di voi possa dimostrarmi scientificamente che i campioni prelevati non influiscano sulla popolazione di determinate specie.
Saluti!


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 07/09/2012, 0:22 
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Iscritto il: 06/09/2012, 16:44
Messaggi: 14
Località: Trento
Nome: Nicola Orempuller
Cavolo non credevo prendesse così animo la discussione. Personalmente mi è servita per chiarire alcuni dubbi, grazie.
Quindi bicicletta e cultura sotto il braccio per capire se e quando fermarsi :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 07/09/2012, 0:55 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
Messaggi: 5907
Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
Osmoderma ha scritto:
...C'è chi dice che la raccolta amatoriale è totalmente ininfluente sull'ecosistema... mi domando chi di voi possa dimostrarmi scientificamente che i campioni prelevati non influiscano sulla popolazione di determinate specie.
Saluti!


credo che te lo possano spiegare tutti gli esimi specialisti che onorano il forum con la loro presenza, i quali hanno collezioni dai 25/30.000 esemplari in su...guarda un po' dove sei venuto ad infilarti.

:to: :to:

ne potresti anche parlare con Moretto che, nonostante non ci si senta da circa 25 anni, si dovrebbe ricordare di me.
per quanto riguarda il resto del tuo messaggio (e dei precedenti), credo sia assolutamente inutile da parte mia replicare...tu resteresti sempre della tua idea ed io della mia.

:ok:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 07/09/2012, 7:35 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Strudel ha scritto:
Cavolo non credevo prendesse così animo la discussione. Personalmente mi è servita per chiarire alcuni dubbi, grazie.

Ero quasi certo che avrebbe finito per prendere questa piega.
E la cosa buffa è che sia un punto di vista che l'altro sono sostenuti da persone che, più o meno grande, hanno a casa una collezione di cadaverini essiccati!

Giusto per dire la mia sul fatto che le raccolte "amatoriali" siano o meno ininfluenti sulle popolazioni di insetti: normalmente, se non si cacciano insetti per lavoro (ad esempio per disinfestare un'area da una specie che crea problemi o per combattere una specie dannosa a qualche coltivazione) è molto difficile che un appassionato di entomologia trovi tempo, risorse e voglia di sterminare una popolazione. Io personalmente, che raccolgo insetti da 44 anni, credo di non aver mai alterato in modo significativo la popolazione di nessuna specie. Di solito se in una escursione in un determinato ambiente troviamo, ad esempio, 4 esemplari di Anthaxia cichorii, magari in una mattinata di perlustrazione dei fiori e di sfalcio della vegetazione, quelli sono probabilmente una frazione di quelli che in quel momento sono attivi nella piccola parte di territorio che abbiamo controllato, perchè la maggior parte non li abbiamo visti perchè in volo, posati sulla vegetazione ma non visibili, sulle fronde degli alberi ma in posizione non raggiungibile, ecc. E quelli attivi sono a loro volta solo una parte di quelli presenti nell'area, perchè altri sono nascosti e introvabili, altri ancora non sono ancora sfarfallati, ed aspettano in celletta da adulti o da pupe, altri ancora sono allo stato larvale e usciranno in anni successivi (per le specie pluriennali), ancora altri hanno già concluso il ciclo vitale e sono morti, ma hanno deposto le uova, ecc. E tutto questo magari per quel mezzo ettaro (a voler abbondare) di territorio che possiamo perlustrare in una mattinata, mentre tutto l'ambiente circostante, col quale c'è un continuo scambio di individui in movimento, è rimasto del tutto intoccato. Quindi quei 4 esemplari rappresentano una percentuale insignificante della popolazione presente. Lo stesso vale, più o meno, per tutti gli altri tipi di "caccia diretta".
Anche se a volte possono capitare occasioni in cui si trova un numero elevatissimo di esemplari di una specie, si tratta sempre di una piccolissima parte di ciò che c'è in realtà.

Discorso un po' diverso se si usano trappole. Quelle che attirano attivamente determinate specie, ovvero le trappole con esche, se usate in modo intensivo, per lunghi periodi e ripetutamente nello stesso posto, possono anche sottrarre una percentuale consistente di individui alla popolazione locale. Ma a questo punto sta al buon senso del singolo porsi un limite (anche perchè centinaia o migliaia di esemplari raccolti tutti nello stesso posto nel corso di anni non servono assolutamente a niente).

Le cose cambiano in habitat particolari e di dimensioni molto ridotte. Penso ad esempio ad ambienti come grotte e simili, o a specie estremamente localizzate. In quel caso porsi dei limiti è sicuramente necessario.
Anche in questi casi, comunque, le capacità di ripresa delle popolazioni di insetti possono essere sorprendenti, per fortuna. Ne è un esempio il Carabus cavernosus variolatus del Gran Sasso, che sembrava essere stato portato quasi all'estinzione dalla raccolta indiscriminata effettuata nel secolo passato. Ed invece, passato il periodo delle stragi, dopo qualche decennio è tornato ad essere, in certi anni, più frequente di prima. Anche se questo non vuol dire che sempre vada a finire così. Il problema vero, è quando è l'ambiente ad essere alterato in modo tale da non essere più idoneo a una certa specie. In questi casi le popolazioni si estinguono facilmente.

Tutto questo però non c'entra molto con la domanda che era stata posta inizialmente, che non verteva sulla eventualità di danneggiare più o meno l'ambiente od una specie, ma su una considerazione legittima sul fatto che fosse o meno necessario uccidere i singoli esemplari.

_________________
Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Uccidere è necessario?
MessaggioInviato: 07/09/2012, 8:21 
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Iscritto il: 05/05/2010, 13:05
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Località: Padova
Nome: L. Alessandro Guariento
Sappiamo tutti benissimo che la raccolta diretta di qualche esemplare difficilmente ne danneggia la popolazione. Sappiamo altrettanto bene che non si raccoglie solo direttamente a vista, e qui mi fermo. Ecco perché ho insistito sul chiedersi perché si ha una determinata necessità e se lo è veramente. Anch'io ho una piccola collezione, ma mi piace conoscere cosa ho. In ogni modo, volevo solo dare un consiglio strettamente legato alla domanda posta, invitare a riflettere che non c'è solo la tradizionale collezione ma anche molto altro da scoprire.
Se questo offende il pensiero comune, limiterò, ancor più, i miei interventi sul forum.

Saluti :hi:


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