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Uccidere o non uccidere questo è il problema



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MessaggioInviato: 22/07/2014, 11:26 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
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Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Queste discussioni, inevitabilmente, portano sempre a estremizzare i due "partiti" che vanno per la maggiore: i naturalisti scientifici ed i naturalisti empatici.

C'è poco da fare..se vuoi capire che razza di bestia stai guardando, devi per forza ucciderla ed estrarne l'edeago, nella stragrande maggioranza dei casi.

Ti dispiace uccidere l'animale ? Più che lecito, ma in questi casi potrai semplicemente godere di questo incontro solo per gusto estetico ed emozionale (sensazioni del tutto personali) e non darai alcunché alla comunità, visto che non sai cosa stai guardando.

Al contrario un approccio più scientifico presuppone un esame della bestiola....e l'esame della bestiola presuppone l'uccisione della stessa. Negli insetti è così, negli animali superiori molto spesso non è necessario. In questo modo saprai però cosa stai guardando, insomma aggiungerai un tassello alla conoscenza della natura (a sei zampe ;) ).

Il dibattito scienziato/amatore/collezionista è già stato brillantemente risolto da Maurizio: chi studia insetti (per lavoro, per passione ...o per entrambi) racchiude in sé tutti questi aspetti.
Personalmente io "amo" gli insetti, li studio con un accanimento che ha dell'incredibile per la maggioranza delle persone, mi piace cercare di capirne le peculiarità comportamentali e l'estrema biodiversità che rappresentano....ma non nego di apprezzare anche il "gusto grettamente materialistico" del trovare una specie "rara" o particolarmente difficile da raccogliere; al tempo stesso godo della vanitosa sensazione di importanza, che mi può regalare la scoperta di una nuova specie. Mi alzo alle 6.30 tutte le mattine e non torno a casa prima delle 18.00 ....ci sono i lavori in casa, il figliolo e la consorte che vogliono passare un po' di tempo con me (fortunatamente :mrgreen: ) , ma appena riesco cerco sempre di scappare nella mia wunderkammer per lavorare sui miei amati insetti e sono capace di fare le due di notte solo per cercare di capire quale specie ho sotto gli occhi o per preparare le ultime catture fatte.

Insomma, è una grande passione :lov3: ; solo chi la condivide può capire appieno le mie parole e solo questi pazzoidi amanti degli scarafaggi troveranno la risposta "giusta" al tuo quesito....tutti gli altri si accontenteranno di ammirare uno splendido insetto, non un Bryaxis rugosicollis perissinottoi o un Neagolius montanus, ma solo un grazioso insetto.

:hi: Loris

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Loris


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 12:13 
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Iscritto il: 03/08/2013, 15:40
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Località: magreta (mo)
Nome: giulio galli
skip ha scritto:
A meno che non si abbiano precise necessità scientifiche (di ricerca, di studio, di evoluzione delle varie specie, di variazione geografica, etc.), è giusto, solo per collezione fine a se stessa, uccidere degli animali ?

Forse prima di esporre un argomento simile sarebbe meglio salvaguardare l'ambiente da chi, per guadagno, di insetti ne uccide a tonnellate! :war0: Pensa a tutto quello che mangiamo, indossiamo, utilizziamo,... è tutto costruito a spese di altriesseri viventi. Dal punto di vista ecologico è molto più impattante fare una foto ad un insetto che ucciderlo :bit . Infatti per produrre una macchina forografica occorre metallo dalle miniere, sostanze chimiche, plastica, industrie (con relativi scarichi), ed energia quasi mai "pulita". Il discorso non è scorretto, ma è il momento che secondo me è sbagliato, perchè le specie si estinguono non tanto per una raccolta di qualche entomologo, ma perchè si bada più al denaro che alla vita col rischio di sparire tutti un bel giorno. :xyz
Prima di pensare al singolo individuo (anche in campo umano) bisogna pensare alla collettività. E' inutile non uccidere insetti se poi la specie scompare!

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mantis96


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 12:34 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
skip ha scritto:
Hai introdotto un concetto nuovo: "chiunque esso sia" - no, in tal caso chi si uccide ha un importante valore.

bene in senso etico :rey , visto che si parlava di etica, e non necessariamente riferito a ciò che rappresenta quella persona per la società o per gli altri.

Quello che ho lasciato sottintendere, ma vedo che è stata una mossa sbagliata da parte mia, è l'impossibilità di trovare risposte, moralmente "giuste" e certe, alla tue domande, tanto valeva esprimere le proprie opinioni :to: . Per il resto, in termini pratici, è ovvio che io la pensi esattamente come tutti quanti gli altri (perché sono uguale a loro :lov2: ), quindi ti risponderei anch'io in questo modo:

"E' giusto, solo per collezione fine a se stessa, uccidere degli animali?"
Assolutamente no

"E in che senso una persona (...) che non lavori per la scienza, debba uccidere delle bestie?"
Se apporta almeno un qualche vantaggio ad anche una sola delle comunità (o al limite a se stesso se ha bisogno di nutrirsi :to: ).

"Perché gli studiosi di altre specie animali più grandi, non hanno collezioni ad es. di leoni, giraffe, gazzelle, aquile in enormi teche ? c'entra la grandezza in qualche modo ?"
Qualcosa del genere esiste già, ma nella maggior parte dei casi non c'entrano le dimensioni dell'animale.

Se preferisci queste...

L'etica purtroppo (o per fortuna) è personale, quindi ritornando al tuo messaggio originale, se chiedi un giudizio su un'azione che riguarda la morale, è chiaro che non sarà mai univoco per tutti ("materiale" o filosofico che sia), e quindi la risposta che vai cercando è nella tua personale concezione della realtà, e in questo caso, di essere vivente.
:hi:


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 12:48 
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Nome: Maurizio Bollino
skip ha scritto:
anche l'entomologo amatoriale può comunque portare un contributo alla comunità scientifica facendo, a livello amatoriale appunto, quello che lo scienziato fa a livello professionale (forse non cambia molto in pratica). E' come se il professionista avesse degli aiutanti sul campo che anche tramite un forum come questo riescono ad allargare le conoscenze. Ad es., ho letto da qualche parte che il 60% delle nuove specie vengono scoperte proprio dagli entomologi amatoriali.


Precisiamo: il 60% delle nuove specie vengono scoperte E DESCRITTE proprio dagli entomologi amatoriali. Il 90-95% degli entomologi professionisti, infatti, non si interessa di tassonomia in quanto non è finanziata.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 13:34 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
Maurizio Bollino ha scritto:
skip ha scritto:
anche l'entomologo amatoriale può comunque portare un contributo alla comunità scientifica facendo, a livello amatoriale appunto, quello che lo scienziato fa a livello professionale (forse non cambia molto in pratica). E' come se il professionista avesse degli aiutanti sul campo che anche tramite un forum come questo riescono ad allargare le conoscenze. Ad es., ho letto da qualche parte che il 60% delle nuove specie vengono scoperte proprio dagli entomologi amatoriali.


Precisiamo: il 60% delle nuove specie vengono scoperte E DESCRITTE proprio dagli entomologi amatoriali. Il 90-95% degli entomologi professionisti, infatti, non si interessa di tassonomia in quanto non è finanziata.

Basti pensare che metà delle specie scoperte (ma ancora in descrizione) quest'anno dal sottoscritto sono state raccolte da amatori anche per allevamento, a volte erano passate inosservate da anni tra le mani degli allevatori incompetenti :sick:
A proposito di allevatori, escludendo quelli che raccolgono legna o cose del genere, si possono considerare entomologi o sono una categoria a parte? :?


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 14:44 
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Nome: Maurizio Gigli
skip ha scritto:
Sono tre mesi che ho iniziato questo hobby che adesso sta diventando, per certi versi, anche interesse scientifico: sto approfondendo la sistematica, la conoscenza delle specie a livello mondiale e la loro distribuzione, le piante ospiti etc. Ma le mie collezioni possono dare un contributo alla scienza, oppure servono soltanto a soddisfare i miei bisogni di possesso collezionistico ? :?

Se non lo sai tu!

Di solito non sono molto sintetico nei miei interventi, ma stavolta, visto che, come immaginabile, si sta parlando di tutto e di più, mi limito ad una riflessione:
caro Daniele, ma non è che ti stai appassionando all'entomologia ma ti senti in colpa per gli insetti che devi sacrificare, per cui stai cercando qualcuno che ti dica che è giusto farlo, perchè ci sono delle ragioni che lo giustificano?

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
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MessaggioInviato: 22/07/2014, 14:50 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
Precisiamo: il 60% delle nuove specie vengono scoperte E DESCRITTE proprio dagli entomologi amatoriali. Il 90-95% degli entomologi professionisti, infatti, non si interessa di tassonomia in quanto non è finanziata.

E se vogliamo dirla tutta, il restante 40%, è descritto da entomologi professionisti, ma su materiale raccolto per la maggior parte da entomologi amatoriali.

Che poi, spesso è anche difficile definire la linea di demarcazione tra professionisti e non.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 22/07/2014, 14:57 
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Nome: Vinicio Salami
skip ha scritto:
Vinicio, e a chi lo dovrei chiedere ai macellai o agli ortolani ? :no1: Lo chiedo qui, perchè qui ci sono persone competenti in materia che avranno una loro idea in proposito :)


competenti in materia d'accordo...ma ognuno di noi decide secondo la sua coscienza e la sua morale, che non cambierà MAI anche se qualcuno gli dirà che sta sbagliando...mi ripeto, leggiti le discussioni indicate...qui rischiamo di fare un inutile doppione.

skip ha scritto:
...Sono tre mesi che ho iniziato questo hobby che adesso sta diventando, per certi versi, anche interesse scientifico: sto approfondendo la sistematica, la conoscenza delle specie a livello mondiale e la loro distribuzione, le piante ospiti etc. Ma le mie collezioni possono dare un contributo alla scienza, oppure servono soltanto a soddisfare i miei bisogni di possesso collezionistico ? :?


questo non devi chiederlo a noi, ma a te stesso.
inoltre mi permetto di sottolineare che per "cominciare" a capire qualcosina di entomologia (sistematica, conoscenza specie "a livello mondiale", distribuzione e piante ospiti) tre mesi sono molto meno dell'aria fritta...servono tanti anni di studio e di ricerca; ciò nonostante non si avrà mai finito di imparare.
molti di noi si interessano dell'argomento da oltre 40 anni, alcuni a livello professionale e non è detto che non possano comunque apprendere qualcosa di nuovo!

:birra:


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 19:15 
 

Iscritto il: 17/05/2014, 20:49
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Località: Prato
Nome: Daniele Totis
Julodis ha scritto:
skip ha scritto:
Sono tre mesi che ho iniziato questo hobby che adesso sta diventando, per certi versi, anche interesse scientifico: sto approfondendo la sistematica, la conoscenza delle specie a livello mondiale e la loro distribuzione, le piante ospiti etc. Ma le mie collezioni possono dare un contributo alla scienza, oppure servono soltanto a soddisfare i miei bisogni di possesso collezionistico ? :?

Se non lo sai tu!

Di solito non sono molto sintetico nei miei interventi, ma stavolta, visto che, come immaginabile, si sta parlando di tutto e di più, mi limito ad una riflessione:
caro Daniele, ma non è che ti stai appassionando all'entomologia ma ti senti in colpa per gli insetti che devi sacrificare, per cui stai cercando qualcuno che ti dica che è giusto farlo, perchè ci sono delle ragioni che lo giustificano?


Beh, l'ho detto io che la mia coscienza sta bussando alla porta :) e che avrei piacere se gli esperti mi aiutassero a capire, come le mie raccolte ed i conseguenti sacrifici degli insetti, possano essere d'aiuto alla scienza.
Però si, principalmente dentro di me, ed anche con l'aiuto che sto chiedendo a voi esperti (ma ti garantisco che il mio intento è farlo in maniera costruttiva), vorrei trovare, una risposta che metta in pace la mia coscienza. Se non la troverò, conoscendomi, mi sa che perderò interesse per l'entomologia. :cry:
Ma in fondo credo che con quello che abbiamo detto a proposito dell'apporto alla scienza da parte degli entomologi amatori (ed ho introdotto by myself questo argomento), beh, qualche barlume comincio a vederlo. :D
Vorrei approfondire questo e mi impegnerò ad informarmi a partire dalla storia dell'entomologia e dai suoi precursori. Qualsiasi suggerimento e consiglio al proposito è ben accetto.
:birra:

Ora devo andare.. a far fuori qualche morimus asper e un paio di buprestidi.. :p

P.S.
Capisco che sono andato a stuzzicare il can che dorme con questo argomento e che lo sto chiedendo a chi ne è addentro e quindi di parte, ma in fondo mi sembra positivo che uno abbia una coscienza che lo metta in guardia su temi etici, no ? inoltre, per dipanare qualsiasi dubbio a proposito dell'etica, riferita in tal caso, si potrebbe dire, al diritto alla vita (anche se per degli insetti), vi dico che ne parlo da un punto di vista prettamente razionale e non condizionato da religioni, dato che non sono credente. :no:

Grazie


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 19:37 
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Nome: Augusto Franzini
Faccio mie le parole di un Entomologo del passato (Leonida Boldori):
" La «vecchia baba» vuoi dire che voi giovani non dovete lasciarvi supinamente prender per mano dai tradizionalisti, non dovete lasciarvi imbalsamare per poi essere mummificati nella naftalina perché l'entomologia non è quella scienza che venera tanti cadaverini disposti in bell'ordine lungo viali ricchi di epigrafi. Non dovete diventare esclusivamente custodi di «cimiterini», perché l'entomologia è una scienza con l'esse maiuscola o minuscola come più vi piace, ma viva; una scienza che si deve praticare specialmente al sole.
Non buttatevi quindi a raccogliere insetti, qualunque essi si siano, solamente per ucciderli, adorarli e commerciarli per poi magari inventare rocambolesche avventure su cui fondare ipotesi da fantascienza. Gli insetti sono esseri vivi, esseri come noi che vanno studiati, è vero, nella loro forma per identificarli, ma ancor più vanno curati nella loro vita, nelle loro attitudini, nelle loro manifestazioni. Che vale trovare che in una data vallecola c'è un insetto a cui per un peluzzo di più si può dare un nome nuovo? Vi son ben altri misteri da scoprire. Vi sono da svelare tanti aspetti segreti della vita degli insetti."
Raccogliere o meno, è una scelta personale...non bisogna sterminare, ma questo vale soprattutto per i NON-entomologi.
Ancora una cosa, forse scioccamente polemica: a veder oggigiorno le cronache (Gaza, Hamas, Israele, Ukraina, Russi veri, Filorussi etc.) non viene proprio spontaneo pensare all'uomo come essere intelligente e padrone del creato: tiranno forse, ma del Creato gliene resterà ben poco, e non sarà certo per la raccolta, fosse pure a scopo di puro diletto, di qualche esemplare di insetto.
:hi:

_________________
Augusto (aug)
Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 19:50 
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59
Messaggi: 3207
Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
Noi appassionati sicuramente sottraiamo qualcosa alla Natura, poco o molto che sia. Secondo me l'importante è non raccogliere da sconsiderati, e sforzarsi di restituirle almeno altrettanto, in qualche forma: aggiungendo il nostro contributo alla conoscenza entomologica, diffondendola presso gli altri, mettendo i nostri dati e le nostre raccolte a disposizione di chi ne può fare buon uso, cercando di mantenere e propagandare uno stile di vita rispettoso degli equilibri naturali.

Forse alla fine così anche tu non lascerai un bilancio negativo. Sicuramente meno di quello di chi non colleziona insetti ma ogni volta che ne vede uno lo pesta, in quanto "scarafaggio" per definizione.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 22/07/2014, 19:53 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
Messaggi: 5910
Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
gabrif ha scritto:
...Forse alla fine così anche tu non lascerai un bilancio negativo. Sicuramente meno di quello di chi non colleziona insetti ma ogni volta che ne vede uno lo pesta, in quanto "scarafaggio" per definizione.

:hi: :hi: G.


:ok: :ok: :ok: :ok: :ok: :ok:


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