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Fumea crassiorella
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Inviato: 07/09/2009, 10:04 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8703 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Sto preparando un piccolo lavoro di etno-entomologia  ma mi sorge un dubbio di grafia; in una frase quale 'la sfinge testa di morto ( Acherontia atropos) appartiene al sottordine degli eteroceri', la parola eteroceri va scritta con la maiuscola (Eteroceri) o con la minuscola (eteroceri)? A me vien più spontaneo usare la maiuscola, che dite  ?
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aug
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Inviato: 07/09/2009, 10:44 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44 Messaggi: 2672 Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
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In questo case "Eteroceri" è un nome collettivo e indica una cosa molto specifica, ci sta sicuramente il maiuscolo. Anche starebbe bene (parere personale) "appartiene ai Lepidotteri Eteroceri", a meno che la appartenenza ai Lepidotteri non sia stata affermata prima o non appaia evidente dal contesto (p.es. se si parla di "farfalle" già da prima). Saluti
_________________ Augusto (aug) Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)
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Fumea crassiorella
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Inviato: 07/09/2009, 11:12 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8703 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Perfetto grazie, allora scriverò i sottordini ma anche gli ordini in maiuscolo, quindi Lepidotteri, Coleotteri, ecc..... 
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Velvet Ant
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Inviato: 07/09/2009, 13:37 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Comunque, indipendentemente dall'uso dell'iniziale maiuscola o minuscola, eviterei di considerare gli Eteroceri un sottordine dei Lepidotteri. Infatti, la distinzione fra Ropaloceri ed Eteroceri non risponde a una classificazione scientifica tassonomica. Nella classificazione moderna ai Ropaloceri corrispondono le superfamiglie Hesperioidea e Papilionoidea, mentre gli Eteroceri sono un gruppo eterogeneo privo di alcuna validità, essendo formato da superfamiglie anche molto lontane tra loro dal punto di vista evolutivo.
_________________ Marcello Romano
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Fumea crassiorella
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Inviato: 07/09/2009, 13:58 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8703 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Grazie Marcello  ! Il mio problema è anche questo: dovendo analizzare alcuni nomi dialettali si è presentata la circostanza per cui nella nomenclatura dialettale, le 'farfalle diurne' hanno denominazioni diverse rispetto alle 'farfalle notturne', un po' come la distinzione in italiano tra 'farfalle' e 'falene'. Per cui avevo pensato di includere in un paragrafo ROPALOCERI le denominazioni popolari delle farfalle diurne e in uno ETEROCERI quelle delle farfalle notturne. Però se la distinzione fra Ropaloceri ed Eteroceri non risponde a una classificazione scientifica tassonomica dovrò abbandonare questa partizione... 
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Acipenser
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Inviato: 07/09/2009, 14:01 |
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43 Messaggi: 167
Nome: Andrea
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Cita: In questo case "Eteroceri" è un nome collettivo e indica una cosa molto specifica, ci sta sicuramente il maiuscolo. Non concordo solo sul "sicuramente"  ; nel tradurre i taxa latini in italiano (ad eccezione delle categorie pari o inferiori al genere, le quali vanno lasciate in latino), si può scegliere se mantenere la maiuscola o meno. La maiuscola, comunque, è spesso preferita.
_________________ Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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Velvet Ant
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Inviato: 07/09/2009, 14:30 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Secondo me puoi mantenere la partizione, del resto ancora utilizzata anche in pubblicazioni recenti (vedi i volumi di Bertaccini, Fiumi e Provera): l'importante è attribuirle il corretto significato.
_________________ Marcello Romano
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gomphus
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Inviato: 07/09/2009, 14:32 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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ciao riprendendo il discorso di marcello, la distinzione fra ropaloceri ed eteroceri è più o meno come quella fra vertebrati e invertebrati; mentre i ropaloceri, soprattutto se si considerano i "veri" ropaloceri, ossia escludendone gli Hesperioidea (che, ricordo, gli autori anglosassoni tendono a non considerare "butterflies"), sono un gruppo sostanzialmente omogeneo, cioè con una sua unità filogenetica... gli eteroceri sono in pratica tutto ciò che resta dopo aver tolto i ropaloceri, con al loro interno gruppi diversissimi, gli Sphingoidea probabilmente più affini agli Hesperioidea che non ad es. ai Noctuoidea o Geometroidea io personalmente, anziché "sottordini", cosa che non sta in piedi, li considererei al limite "gruppi" o "raggruppamenti", dato che bene o male (più male che bene  ) si tratta pur sempre di termini tradizionalmente molto usati, pur se in realtà privi di una reale unità sistematica, e quindi (magari precisando il tutto nell'introduzione) in un trattato così la distinzione ci può stare; d'altra parte l'inglese (in questi casi molto più preciso dell'italiano), con la distinzione fra le "butterflies" e le "moths" del linguaggio comune, conferma che cmq gli "eteroceri" a livello del grande pubblico vengono percepiti come una categoria sostanzialmente unitaria; certo, suppongo che nessuno in italia, vedendo in volo di giorno una zigena o una Callimorpha dominula o un' Euplagia quadripunctaria, dirà mai "una falena", ma si tratta di eccezioni
_________________ ***************** maurizio
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Fumea crassiorella
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Inviato: 07/09/2009, 14:45 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8703 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Ok perfetto  , grazie a tutti  !! 
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