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Xylotrechus
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Inviato: 06/11/2011, 18:33 |
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59 Messaggi: 1920 Località: Como
Nome: Matteo Zugno
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Buonasera a tutti, cari entomologi. Sto studiando, ultimamente, la morfologia e la vita delle api. Un mondo veramente affascinante, che purtroppo mi era sconosciuto. Ho letto che, per sopravvivere all'inverno, le api si aggregano in un Glomere e producono calore vibrando, grazie a dei potenti muscoli interni.In mezzo a loro vi è la regina. La mia domanda è: il calore prodotto dall'intero glomere, viene utilizzato solo per sopravvivere in inverno? Per quanto riguarda la difesa, usano solo il pungiglione, o questo è un metodo alternativo? Ringrazio 
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hutia
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Inviato: 06/11/2011, 18:49 |
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beh il pungiglione è il più immediato, ma poi usano il calore per uccidere eventuali intrusi nell'alveare, la propoli come sigillante , si coalizzano ( se non ricordo male con le ghiandole di nasonov) e attaccano in massa etc. etc.
semplice appassionato Fabrizio
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Xylotrechus
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Inviato: 06/11/2011, 18:54 |
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59 Messaggi: 1920 Località: Como
Nome: Matteo Zugno
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La propoli come sigillante? Le ghiandole di nasonov ho avuto modo di apprendere che vengono usate per vari "compiti":comunicazione, marcatura di zone fiorite, riconoscimento dell'alveare di appartenenza.. Ti ringrazio Fabrizio, ero interessato a sapere il loro uso del calore prodotto. Molto interessante. 
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Andricus
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Inviato: 06/11/2011, 19:00 |
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26 Messaggi: 5608 Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
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Riguardo l'utilizzo del calore come difesa, ricordo di aver visto un documentario in cui un calabrone entrava nell'alveare e le operaie lo ricoprivano per "cuocerlo" con il calore prodotto dai muscoli. Una volta "cotto" lo ricoprivano con credo cera e lo buttavano dal nido.
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Xylotrechus
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Inviato: 06/11/2011, 19:03 |
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59 Messaggi: 1920 Località: Como
Nome: Matteo Zugno
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Andricus ha scritto: Riguardo l'utilizzo del calore come difesa, ricordo di aver visto un documentario in cui un calabrone entrava nell'alveare e le operaie lo ricoprivano per "cuocerlo" con il calore prodotto dai muscoli. Una volta "cotto" lo ricoprivano con credo cera e lo buttavano dal nido. Incredibile..che meraviglia la natura! Mi ha coinvolto moltissimo la lettura e l'apprendimento sulle api, voglio continuare ad approfondire. Grazie Marco!
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hutia
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Inviato: 06/11/2011, 19:08 |
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penso che lo ricoprivano di propoli( chissà forse anche cera) , sostanza usata come sigillante per chiudere fori etc. ma anche appunto per coprire i predatori e/o intrusi nell'alveare "mummificandoli".
semplice appassionato Fabrizio
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Julodis
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Inviato: 06/11/2011, 19:27 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Andricus ha scritto: Riguardo l'utilizzo del calore come difesa, ricordo di aver visto un documentario in cui un calabrone entrava nell'alveare e le operaie lo ricoprivano per "cuocerlo" con il calore prodotto dai muscoli. Una volta "cotto" lo ricoprivano con credo cera e lo buttavano dal nido. Penso tu ti riferisca al sistema di difesa attuato dalle api giapponesi nei confronti della vespa mandarina.
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Xylotrechus
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Inviato: 06/11/2011, 19:35 |
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59 Messaggi: 1920 Località: Como
Nome: Matteo Zugno
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Julodis ha scritto: Andricus ha scritto: Riguardo l'utilizzo del calore come difesa, ricordo di aver visto un documentario in cui un calabrone entrava nell'alveare e le operaie lo ricoprivano per "cuocerlo" con il calore prodotto dai muscoli. Una volta "cotto" lo ricoprivano con credo cera e lo buttavano dal nido. Penso tu ti riferisca al sistema di difesa attuato dalle api giapponesi nei confronti della vespa mandarina. Più grandi e più "aggressive"(il calabrone se lasciato stare, lascia stare) dei calabroni?
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Roby
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Inviato: 06/11/2011, 20:12 |
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Iscritto il: 31/05/2011, 21:53 Messaggi: 165 Località: Catanzaro, Calabria.
Nome: Roberto Ritrovato
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Allora, vediamo di fare un pò di chiarezza. Il propoli e la cera non vengono usate per combattere alcun tipo di nemico perchè intanto che le api fabbricano quanto basta di propoli per bloccare il nemico, esso ha già devastato mezzo alveare... La vespa mandarinia, o calabrone gigante asiatico, ama fare razzie di alveari radunandosi in volo davanti agli alveari delle api quali apis mellifera, apis cerana e apis florea. Una 30ina di questi calabroni (lunghi fino a 6 cm) può sterminare in sole 3 ore una colonia di 30.000 api. I calabroni, dopo che ammazzano tutte le api, saccheggiano le scorte di miele e le larve di ape, queste ultime verranno portate al nido ed utilizzate come pasto per le larve di calabrone gigante. La sottospecie Apis cerana japonica, ha escogitato un metodo quasi infallibile, ovvero "la torcia umana" come la chiama un famoso entomologo locale, questa metdologia consiste nell'accerchiare il calabrone che s'intrufola nell'alveare, quindi le api gli vanno addosso e formano una specie di glomere, simile a quello in cui si riscaldano d'inverno ma più piccolo, quanto basta per ricoprire un calabrone. Iniziano a far vibrare sul posto i muscoli alari, senza sbattere le ali, così che si crei una temperatura intorno ai 45° che le api sopportano, mentre i calabroni no. Il calabrone rimane quindi morto arrostito, e non potrà più segnalare ad altri calabroni la presenza di quel determinato alveare di api. Le api europee (apis mellifera ssp.) sopravvivrebbero a temperature molto più alte delle giapponesi per cuocere i calabroni, peccato che non conoscano questa strategia. Le nostre mellifere si difendono dal calabrone europeo (Vespa crabro) semplicemente attaccando le sentinelle di calabroni ed evitando che entrino nel nido attaccando ripetutamente in piccoli gruppi a mo' di kamikaze. Il pungiglione non viene mai usato contro gli insetti, ma solo contro animali più grossi con la pelle morbida, che disturbano le api guardiane. Ci sarebbe da scrivere un trattato di biologia su quest'argomento che ho accennato solo brevemente, ma il tempo è tiranno...
_________________ _____________________ By Roberto Ritrovato Insetti che allevo: Polistes dominula; Polistes gallicus; Messor capitatus; Solenopsis fugax e spero un giorno anche qualche bestiola tosta
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Xylotrechus
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Inviato: 06/11/2011, 20:37 |
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59 Messaggi: 1920 Località: Como
Nome: Matteo Zugno
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Intanto grazie per questa completa risposta. Mi é stato detto che il pungioglione é usato si contro altri insetti, senza recare danno all‘ ape stessa.Cosa che invece succede con animali a pelle “elastica“, poiché il pungiglione seghettato rimane impigliato e causa la morte dell‘ape.
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hutia
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Inviato: 06/11/2011, 20:47 |
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e invece la propoli la usano eccome proprio per sigillare l'intruso più o meno moribondo
semplice appassionato Fabrizio
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Umbro
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Inviato: 06/11/2011, 22:54 |
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Iscritto il: 28/05/2011, 21:10 Messaggi: 1981
Nome: Umberto Devincenzo
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Qui in questo video si può osservare la situazione descritta da Roby.
_________________ "La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali, è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono." Charles Darwin
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Xylotrechus
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Inviato: 06/11/2011, 23:05 |
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Iscritto il: 07/09/2010, 12:59 Messaggi: 1920 Località: Como
Nome: Matteo Zugno
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Umbro
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Inviato: 06/11/2011, 23:22 |
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Iscritto il: 28/05/2011, 21:10 Messaggi: 1981
Nome: Umberto Devincenzo
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Ti pare. Non c'è di che. 
_________________ "La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali, è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono." Charles Darwin
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Roby
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Inviato: 08/11/2011, 20:08 |
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Iscritto il: 31/05/2011, 21:53 Messaggi: 165 Località: Catanzaro, Calabria.
Nome: Roberto Ritrovato
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hutia ha scritto: e invece la propoli la usano eccome proprio per sigillare l'intruso più o meno moribondo
semplice appassionato Fabrizio Il propoli lo usano per "cementare" insetti o corpi estranei finiti nell'alveare che sono difficili da rimuovere, non certo per ungere i nemici!!! Spesso infatti agli apicoltori capita di vedere falene o piccoli coleotteri "cementati" sui bordi dei favi con il propoli
_________________ _____________________ By Roberto Ritrovato Insetti che allevo: Polistes dominula; Polistes gallicus; Messor capitatus; Solenopsis fugax e spero un giorno anche qualche bestiola tosta
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