Lucanus tetraodon ha scritto:
Ciao Matteo, Benvenuto nel Forum
Hai fatto benissimo a usare legno di Quercia, in assoluto il migliore per allevare cetoniini tropicali.
Matteo D'Uffizi ha scritto:
...mi è venuto però il dubbio di dover trattare in qualche modo il legno per evitare la formazione di muffe e/o batteri.
I batteri (penso) vi devono essere perchè sono indispensabili per facilitare il processo di assimilazione del legno da parte delle larve... correggetemi se sbaglio...
Per trattare il legno, poichè non ho idee ben chiare a proposito, oltre ad aspettare i pareri degli esperti, ti consiglio questo link:
http://www.Oryctes.com dove potrai trovare molte informazioni utili.
A presto

Sicuramente i batteri servono alle larve per scindere la cellulosa, visto che, per quanto ne so, nessun animale possiede gli enzimi necessari, ma solo i batteri. Ma questi batteri sono presenti nell'apparato digerente delle larve (non so se li ottengono mangiando il substrato, o se sono già presenti nell'uovo stesso, o se li acquistano nutrendosi del guscio dell'uovo al momento della nascita). In ogni caso, nelle larve che hai ci sono già.
Comunque sia, anni fa avevo provato a fare un po' di alevamenti del genere, e quando dovevo aggiungere del nuovo substrato mettevo il legno sfrantumato nel microonde e lo lasciavo cuocere per un po'. Vi assicuro che ammazza tutto. Poi bisogna reidratare il legno, perchè secca molto nel microonde. (inconveniente: si genera una spiacevole puzza di muffa).
Comunque, in genere non si hanno grossi problemi ad usare legno non sterilizzato, ma bisogna stare attenti a quel che si prende. Oltre alle muffe, ci sono anche diversi insetti e altri invertebrati che possono dare problemi. In genere mi limitavo a prendere il pezzo di legno (l'ideale è quello dall'apparenza ancora integra, biancastro, ma che si sfrantuma con le mani), lo facevo a pezzetti e lo mettevo un paio di giorni su un pezzo di carta dei sacchetti per il pane al sole (o su un termosifone, d'inverno), in modo che eventuali inquilini indesiderati se ne andassero o morissero, e poi lo aggiungevo nei terrarietti.