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Entomarci
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Inviato: 05/02/2014, 15:40 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Chiedo un aiuto. È possibile tagliare dei rami da un albero (nel caso che mi interessa acero) e fare in modo che tali rami (diciamo dj medio calibro...5 cm. Di diametro) rimangano vegeti per qualche tempo o addirittura mettano radici? Grazie
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Julodis
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Inviato: 05/02/2014, 15:55 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Da qualche parte non ricordo chi spiegava come mantenere dei rami vivi per consentire lo sviluppo di larve di xilofagi che attaccano il vivo. Non mi ricordo esattamente cosa scrivesse, ma credo che mettendoli con l'estremità prossimale in acqua possano in alcuni casi radicare, in altri restare vivi, o comunque sufficientemente freschi da fare al caso nostro. Si potrebbe anche provare a piantarli in un terreno sufficientemente umido, o magari in sabbia o torba bagnate. Qualcuno dovrebbe radicare. Del resto a volte capita anche per caso che ogni tanto qualche paletto di steccato, piantato ancora fresco, radichi e emetta getti qua e là. Esistono anche degli ormoni radicanti che si spalmano o si cospargono sulla parte tagliata del fusto, che favoriscono l'emissione di radici.
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Chalybion
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Inviato: 05/02/2014, 16:10 |
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Iscritto il: 08/12/2013, 1:52 Messaggi: 7367 Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
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Maurizio deve aver postato contemporaneamente a me giacchè mi è sparita la risposta: visto l'avatar sospettavo la finalità. Mi ripeto: talee di 5 cm sono destinate all'insuccesso (parlo d agronomo) visto la sensibilità del genere ai funghi xilofagi. Quindi se devi tener vivo il pezzo di ramo non v'è che tenerlo in acqua come detto da Maurizio: però potrebbe imbibirsi troppo e far annegare la larva: quindi farlo toccare l'acqua per pochi cm e ben sotto la galleria. Oppure tenerlo in cassone umido sterile dopo averlo bagnato con soluzione anticrittogamica. Se devi invece riprodurre la pianta per questioni affettive, allora la vedo dura. Usa talee sottili e numerose, mettendo almeno due gemme sotto il terreno disinfestato. Giorgio. 
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Julodis
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Inviato: 05/02/2014, 17:03 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Chalybion ha scritto: Maurizio deve aver postato contemporaneamente a me giacchè mi è sparita la risposta: visto l'avatar sospettavo la finalità. In effetti è successa una cosa strana anche a me. Dopo aver scritto il messaggio sono andato sull'indice del Forum, e ho visto che il mio messaggio non c'era. Perciò sono tornato indietro con la freccia del browser, fino a ritrovare il mio messaggio, e mi sono accorto che invece che come risposta avevo inserito il mio testo nel messaggio di Marcello (premendo per sbaglio il pulsante modifica invece di rispondi). Perciò ho tolto il testo che avevo aggiunto dal messaggio di Marcello e l'ho inviato come risposta. Evidentemente tu hai risposto mentre facevo questo, e per chissà quale misteriosa combinazione il tuo messaggio è sparito (cosa che non dovrebbe comunque capitare. C'è una alternativa più probabile: mentre io inviavo la mia risposta (quella corretta), tu stavi scrivendo il tuo messaggio. Quando hai finito, hai premuto il pulsante invio, ma se nel frattempo è arrivato un altro messaggio, il tuo non viene inviato, ma ti riappare la schermata per la scrittura del messaggio, con in testa il messaggio nuovo dell'altro utente (serve a permettere di modificare il proprio messaggio, se necessario, alla luce della nuova risposta). Inviando di nuovo, o premento il pulsante di anteprima, il nuovo messaggio dell'altro utente non viene più considerato tale, e il tuo messaggio viene correttamente inviato. Se però facendo il primo invio non ci si accorge di tutto questo, si esce dalla discussione convinti di aver inviato il messaggio, ed invece è rimasto sul nostro computer. Se non si è chiusa la sessione del browser, si può recuperare quanto scritto usando la cronologia delle pagine del browser (pulsante per tornare indietro), altrimenti va riscritto.
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Entomarci
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Inviato: 05/02/2014, 17:11 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Chalybion ha scritto: Maurizio deve aver postato contemporaneamente a me giacchè mi è sparita la risposta: visto l'avatar sospettavo la finalità. Mi ripeto: talee di 5 cm sono destinate all'insuccesso (parlo d agronomo) visto la sensibilità del genere ai funghi xilofagi. Quindi se devi tener vivo il pezzo di ramo non v'è che tenerlo in acqua come detto da Maurizio: però potrebbe imbibirsi troppo e far annegare la larva: quindi farlo toccare l'acqua per pochi cm e ben sotto la galleria. Oppure tenerlo in cassone umido sterile dopo averlo bagnato con soluzione anticrittogamica. Se devi invece riprodurre la pianta per questioni affettive, allora la vedo dura. Usa talee sottili e numerose, mettendo almeno due gemme sotto il terreno disinfestato. Giorgio.  In sostanza il mio interesse è che il ramo sia vivo al momento della deposizione delle uova e quindi risultare appetibile alle femmine dopo la copula.Poi la larvetta potrá svilupparsi ben presto nel legno morente quindi non ho problemi sul discorso gallerie bagnate. In natura purpuricenus schurmannii infatti porta velocemente a deperimento ik ramo anellato che poi si spezza e completa l'attività trofica nel moncone morto a terra.
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Entomarci
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Inviato: 05/02/2014, 17:15 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Oppure...idea folle....potrei comprare un piccolo acero in un vivaio e fare una sorta di biosfera chiudendo la chioma con della zanzariera e magari lasciare li dentro gli insetti...che ne oensate? Che dimensioni può avere un piccolo acero?
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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gio
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Inviato: 05/02/2014, 19:23 |
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Iscritto il: 10/04/2012, 21:45 Messaggi: 873 Località: Lugano (Ti/CH)
Nome: Mattia Bianchini
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Per lo scopo cui è destinato l’acero, credo che l’operazione sia troppo onerosa. Se ti servono dei rami con diametro 5 cm, sei obbligato ad acquistare dal vivaista un alberello di 12-14 cm di diametro (fusto), con un’altezza approssimativa di 3 m. Ti conviene procurarti dei rami della dimensione voluta e conficcarli in spugna da fioristi (mattonelle) opportunamente imbevuta d’acqua (lascia galleggiare la spugna, sarà pronta quando affondata completamente). Le spugne, con i tuoi rami, saranno conservati all’interno di una vasca di plastica contenente (costantemente) 2 cm d’acqua sul fondo. Il tutto sarà poi protetto con la zanzariera per evitare che le bestioline cambino lido. 
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Julodis
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Inviato: 05/02/2014, 23:21 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Ho giusto nel viale della casa a Serrone un po' di aceri delle dimensioni giuste, piantati pochi anni fa! Mandami le bestie che ci penso io! 
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Julodis
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Inviato: 05/02/2014, 23:28 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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gio ha scritto: Ti conviene procurarti dei rami della dimensione voluta e conficcarli in spugna da fioristi (mattonelle) opportunamente imbevuta d’acqua (lascia galleggiare la spugna, sarà pronta quando affondata completamente). Le spugne, con i tuoi rami, saranno conservati all’interno di una vasca di plastica contenente (costantemente) 2 cm d’acqua sul fondo. Il tutto sarà poi protetto con la zanzariera per evitare che le bestioline cambino lido.  Penso sia la soluzione più semplice. Altrimenti, compra un acero di un paio di metri di altezza da un vivaista. Lo tieni così finche non devi far deporre i purpuriceni, ed a quel punto metti il vaso in un secchio o altro contenitore in plastica, tagli il fusto a circa 1 m di altezza e chiudi il tutto con una rete da zanzariera, magari lasciando dentro anche il pezzo tagliato (non si sa mai che depongano pure lì).
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Carlo A.
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Inviato: 06/02/2014, 0:04 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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Julodis ha scritto: Ho giusto nel viale della casa a Serrone un po' di aceri delle dimensioni giuste, piantati pochi anni fa! Mandami le bestie che ci penso io!  Molto meglio il boschetto di aceri che ho dietro casa  , sono anche molto più vicino Tornando al tuo quesito Marcello direi che far radicare dei rami di acero di 5 cm di diametro sia un po' complicato, troppo grossi. Comprare un acero della misura giusta comporta due problemi: il costo che comunque si aggira sui 40/50 € se il vivaista è onesto, poi il trasporto della pianta fino a casa. Considera che un acero di 5 cm di diametro di tronco, oltre ad essere sui tre metri di altezza, ha una zolla od un vaso di almeno 30/40 kg di terra; insomma ti ci vuole un furgone o almeno un pick-up. Il mio suggerimento è quello di avvolgere i rami tagliati con degli stracci umidi e conservarli così in un luogo fresco fino al momento del bisogno (puoi già metterli nella scatola dove far deporre le femmine). L'anno scorso in ai primi di marzo ho tagliato alcuni olmi rotti dalla nevicata di fine febbraio ed ho conservato i tronchi ed i rami più grossi in una catasta all'aperto, in posizione anche piuttosto soleggiata, in attesa di tagliarli per la caldaia; a metà maggio avevano "mosso" ed erano ricoperti di nuovi rametti e foglie, prodotte sfruttando l'umidità residua del legno mantenuto umido dalle piogge primaverili. Adesso gli aceri hanno già cominciato a tirare, visto il clima piuttosto mite, e se aspetti a raccogliere i rami fino ai primi di marzo dovrebbero essere abbastanza carichi di acqua da rimanere verdi per alcuni mesi. 
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
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