Autore |
Messaggio |
Plagionotus
|
Inviato: 22/03/2022, 10:12 |
|
Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
|
No, non vi preoccupate, non sono impazzito e non vi sto chiedendo nemmeno come preparare un certo tipo di insetti. Il mio problema è, diciamo, posturale. Mi spiego meglio. Io prepararo il materiale su un normalissimo tavolo: ci metto sopra un sottomano di plastica per evitre di sporcare il piano di legno con le varie sostanze che usiamo, prendo fuori dal cassetto colla, spilli e tutto il necessario e poi mi metto a preparare. Incollo la bestiola sul cartellino (o la spillo, a seconda) e poi sistemo le zampe e le antenne, dopodichè pianto lo spillo nel cartellino e metto la serie di esemplari con un cartellino di località provvisorio a seccare in una scatola entomologica con coperchio di garza. Il problema è che io sono in posizione verticale, mentre il tavolo è orizzontale. Questo, soprattutto nelle lunghe sedute di preparazione, alla fine risulta in mal di schiena o al collo, perchè rimango ricurvo sul materiale. Va meglio quando preparo con il microscopio, che ha una torretta che ti consente di restare diritto. Per ovviare al problema mi sono costruito un leggio di legno che mi consente di lavorare con un'inclinazione di 45-60 gradi. Il problema con questa inclinazione è che comunque non è sufficiente perchè mi piego lo stesso per arrivare vicino al materiale da preparare, e in più che i cartellini e le bestie stesse, se non già incollate, scivola via per la ben nota forza di gravità. Con le farfalle questo problema non si pone, perchè sono ben ancorate allo stenditoio, ma con i coleotteri sì. Quindi chiedo a voi amici del forum, che sicuramente avete incontrato problemi simili: come fate? Soffrite in silenzio? 
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
|
|
Top |
|
 |
wgliinsetti
|
Inviato: 22/03/2022, 10:18 |
|
Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2943 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
|
Plagionotus ha scritto: No, non vi preoccupate, non sono impazzito e non vi sto chiedendo nemmeno come preparare un certo tipo di insetti. Il mio problema è, diciamo, posturale. Mi spiego meglio. Io prepararo il materiale su un normalissimo tavolo: ci metto sopra un sottomano di plastica per evitre di sporcare il piano di legno con le varie sostanze che usiamo, prendo fuori dal cassetto colla, spilli e tutto il necessario e poi mi metto a preparare. Incollo la bestiola sul cartellino (o la spillo, a seconda) e poi sistemo le zampe e le antenne, dopodichè pianto lo spillo nel cartellino e metto la serie di esemplari con un cartellino di località provvisorio a seccare in una scatola entomologica con coperchio di garza. Il problema è che io sono in posizione verticale, mentre il tavolo è orizzontale. Questo, soprattutto nelle lunghe sedute di preparazione, alla fine risulta in mal di schiena o al collo, perchè rimango ricurvo sul materiale. Va meglio quando preparo con il microscopio, che ha una torretta che ti consente di restare diritto. Per ovviare al problema mi sono costruito un leggio di legno che mi consente di lavorare con un'inclinazione di 45-60 gradi. Il problema con questa inclinazione è che comunque non è sufficiente perchè mi piego lo stesso per arrivare vicino al materiale da preparare, e in più che i cartellini e le bestie stesse, se non già incollate, scivola via per la ben nota forza di gravità. Con le farfalle questo problema non si pone, perchè sono ben ancorate allo stenditoio, ma con i coleotteri sì. Quindi chiedo a voi amici del forum, che sicuramente avete incontrato problemi simili: come fate? Soffrite in silenzio?  
_________________ Roberto Vanzini
|
|
Top |
|
 |
Plagionotus
|
Inviato: 22/03/2022, 10:22 |
|
Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
|
Preferirei soffriggere in silenzio, in ogni caso 
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
|
|
Top |
|
 |
Maurizio Bollino
|
Inviato: 22/03/2022, 10:28 |
|
Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
|
Io preparo tutto sotto stereomicroscopio: un pò perchè sono presbite (anmche se uso comunque gli occhiali) e un pò per comodità ed ovviare al mal di schiena. Ma succede comunque anche a me di avvertire tensione ai dorsali dopo un pomeriggio passato, magari, ad estrarre e preparare prima, e lavorare sui genitali estratti poi. Avevo pensato anche di comprarmi una di quelle sedie ergonomiche da ufficio tipo questa, ma alla fine mi è sembrata 'na strunXXXa!! 
_________________ Maurizio Bollino
|
|
Top |
|
 |
Alessio89
|
Inviato: 22/03/2022, 13:04 |
|
Iscritto il: 23/06/2010, 19:05 Messaggi: 2580 Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
|
Ciao Riccardo  , Non ricordo di aver mai avuto questo tipo di problemi con i coleotteri. Mentre per gli psicodidi il problema non si pone, visto che li preparo sotto lo stereomicroscopio. La questione è curiosa, penso che dipenda molto più dalla postura sbagliata che assumi, o dall'abitudine che hai sviluppato, che dalla preparazione in sé  (paradossalmente io ho il tuo stesso problema quando disegno, perché non sono abituato al piano inclinato e certe volte sono costretto a lavorare in piedi - ma sto cercando di rimediare -). Il mio consiglio è quello di preparare il più possibile sotto il microscopio, come fa Maurizio, fin dove le dimensioni dell'esemplare lo consentono (d'altronde perché stare ricurvi sul tavolo e sforzare gli occhi quando si può lavorare più comodamente?). Una sedia regolabile in altezza, che ti consente di avvicinarti al piano di lavoro sarebbe sicuramente d'aiuto. La scrittura dei cartellini invece è una procedura scomoda e inevitabile, che io personalmente odio  , e credo influisca sicuramente sulla fatica/stress a fine lavoro. Un saluto a tutti 
|
|
Top |
|
 |
gabrif
|
Inviato: 22/03/2022, 13:31 |
|
Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3204 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
|
Quando non lavoro sotto il microscopio, io uso una lente da tavolo con lampada, e mi trovo bene, sia per preparare che per scrivere i cartellini. Potrebbe essere anche una questione di altezza del piano del tavolo rispetto all'altezza della persona. Il mio piano di lavoro è a 75 cm, e io sono 1,70.  G.
|
|
Top |
|
 |
Plagionotus
|
Inviato: 23/03/2022, 10:52 |
|
Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
|
Grazie ragazzi. Preparare quasi sempre sotto al microscopio non credo sia possibile per me, viste le dimensioni delle bestie che preparo che superano spesso il centimetro. probabilmente come dice Alessio è la postura sbagliata, anzi di sicuro: se mi abituassi a stare con la schiena dritta non ci sarebbe nessun problema, però avendo la bestia sul tavolo come fai a resistere a piegarti per vedere più da vicino? La lente da tavolo l'ho provata, ma se non si spende una cifra consona la qualità della lente è pessima e si vede malissimo, per cui dopo poco mi stufo e torno a preparare a occhio nudo. proverò a trovare una combinazione sedia-tavolo e a usare la lente con un po' più di pazienza e vi farò sapere. Per la scrittura dei cartellini, io li stampo 
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
|
|
Top |
|
 |
Maurizio Bollino
|
Inviato: 23/03/2022, 15:06 |
|
Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
|
Plagionotus ha scritto: Grazie ragazzi. Preparare quasi sempre sotto al microscopio non credo sia possibile per me, viste le dimensioni delle bestie che preparo che superano spesso il centimetro. probabilmente come dice Alessio è la postura sbagliata, anzi di sicuro: se mi abituassi a stare con la schiena dritta non ci sarebbe nessun problema, però avendo la bestia sul tavolo come fai a resistere a piegarti per vedere più da vicino? La lente da tavolo l'ho provata, ma se non si spende una cifra consona la qualità della lente è pessima e si vede malissimo, per cui dopo poco mi stufo e torno a preparare a occhio nudo. proverò a trovare una combinazione sedia-tavolo e a usare la lente con un po' più di pazienza e vi farò sapere. Per la scrittura dei cartellini, io li stampo  L'alternativa è attendere i 40 anni, così diventerai, come tutti, presbite e scoprirai quanto è bello e COMODO preparare anche gli Eupholus sotto stereoscopio
_________________ Maurizio Bollino
|
|
Top |
|
 |
wgliinsetti
|
Inviato: 23/03/2022, 15:25 |
|
Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2943 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
|
Plagionotus ha scritto: Grazie ragazzi. Preparare quasi sempre sotto al microscopio non credo sia possibile per me, viste le dimensioni delle bestie che preparo che superano spesso il centimetro. probabilmente come dice Alessio è la postura sbagliata, anzi di sicuro: se mi abituassi a stare con la schiena dritta non ci sarebbe nessun problema, però avendo la bestia sul tavolo come fai a resistere a piegarti per vedere più da vicino? La lente da tavolo l'ho provata, ma se non si spende una cifra consona la qualità della lente è pessima e si vede malissimo, per cui dopo poco mi stufo e torno a preparare a occhio nudo. proverò a trovare una combinazione sedia-tavolo e a usare la lente con un po' più di pazienza e vi farò sapere. Per la scrittura dei cartellini, io li stampo  Cioè ti stampi cartellino per cartellino? Qui chiedo io. Personalmente utilizzo un foglio excell e stampo 297 cartellini per volta (148 esemplari. 2 cartellini ciascuno, 1 per i dati e 1 per l'identificazione) quindi inizialmente faccio un cartellino fatto a mano e appena ho il foglio pieno li stampo e li metto sullo spillo. Solo dopo che l'esemplare è "completo" lo metto in collezione, altrimenti sosta in una scatola provvisoria. Voi come vi organizzate?
_________________ Roberto Vanzini
|
|
Top |
|
 |
Maurizio Bollino
|
Inviato: 23/03/2022, 17:49 |
|
Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
|
wgliinsetti ha scritto: Personalmente utilizzo un foglio excell e stampo 297 cartellini per volta (148 esemplari. 2 cartellini ciascuno, 1 per i dati e 1 per l'identificazione) quindi inizialmente faccio un cartellino fatto a mano e appena ho il foglio pieno li stampo e li metto sullo spillo. Solo dopo che l'esemplare è "completo" lo metto in collezione, altrimenti sosta in una scatola provvisoria. Voi come vi organizzate? Faccio più o meno come te, solo che non applico il cartellino dell'identificazione, che è posto a parte sotto le serie del singolo taxon. In passato ho usato sia Word che Excel per i cartellini, ma da quando ho scoperto Entomolabels non lo abbandono più.
_________________ Maurizio Bollino
|
|
Top |
|
 |
Notoxus59
|
Inviato: 23/03/2022, 20:52 |
|
Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
|
Io ho sempre preparato sotto allo stereo, anche Abax e Carabus, naturalmente al minor ingrandimento  .
|
|
Top |
|
 |
Clickie
|
Inviato: 23/03/2022, 23:17 |
|
Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1989
Nome: Andrea Liberto
|
Accanito sostenitore della preparazione allo stereo che in realtà, "paulatinamente", diventa studio. Mentre prepari, hai le bestie opportunamente "magnificate" sotto gli occhi e ti accorgi meglio della virgola, e se qualcosa nella serie di esemplari che stai preparando non quadra, ti si accende subito la lampadina. Inoltre le vedi sopra e sotto. E di lato, di sguincio, d'amblé. Mi pare un tantino sciocco prepararle prima (occultando, vuoi o non vuoi, il lato ventrale) e solo dopo mettersi a studiarle. A occhio nudo non funziona (i quarantaquindici già ben superati, ho abbandonato il nudo per un paio di "mutande" ottiche 2 X, di quelle che compri all'edicola). Cita: La scrittura dei cartellini invece è una procedura scomoda e inevitabile, che io personalmente odio  , e credo influisca sicuramente sulla fatica/stress a fine lavoro. Alessio, qua dissento. Etichettare è il suggello di tutta l'operazione, personalmente lo trovo il momento più rilassante e soprattutto quello in cui memorizzo cosa ho maneggiato per ore e ore. La capoccia di ognuno di noi funziona secondo regole proprie, ma l'etichettatura mi imprime nella memoria la ratio delle raccolte. Per dire, se parlando con qualcuno stento a ricordare la data esatta di un determinato fatto (solitamente quella povera anima gentile che mi è moglie), ricorro senz'altro ai ricordi di caccia. Apro il cassetto mentale e ci trovo data e ricordi. Se proprio devo, apro la scatola vera, ma di solito non serve. Un caro saluto a tutti e buone preparazioni. Sperando che la primavera a venire ci porti un gran lavoro. A.
|
|
Top |
|
 |
Clickie
|
Inviato: 23/03/2022, 23:37 |
|
Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1989
Nome: Andrea Liberto
|
Dimenticavo: ovviamente le etichette le stampo.
Basta una laser B/N di quelle che danno in omaggio dal salumiere acquistando un etto di crudo di San Daniele.
Creo un file word a 5-6 colonne, scrivo il primo cartellino poi copia e incolla per tutta la colonna, o più colonne (lasciando un tantinello di bianco a dx per conficcare lo spillo). Infine taglio strisce verticali corrispondenti alle colonne da cui con le forbici taglio (trasversalmente) le etichette. Semplice, velocissimo, economico.
Se devi ingrandire o ridurre il corpo (io di solito mi muovo tra 3 e 4,5), basta evidenziare le tre-quattro righe di etichetta, scegliere imposta carattere e modificare la grandezza. Come font, Arial o Tahoma risultano i più leggibili.
Ari-buonasera, A.
|
|
Top |
|
 |
Maurizio Bollino
|
Inviato: 24/03/2022, 0:32 |
|
Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
|
Clickie ha scritto: Come font, Arial o Tahoma risultano i più leggibili. Andrea, prova Arial narrow, e poi mi saprai dire.
_________________ Maurizio Bollino
|
|
Top |
|
 |
Clickie
|
Inviato: 24/03/2022, 1:36 |
|
Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1989
Nome: Andrea Liberto
|
Hola Maurizio, sentirti è uno sfizio !
Ho provato Arial Narrow, in varie combinazioni (anche "nerettandolo"), ma...
Ci ricorro solo quando sono oltre il corpo 3,5, e nel caso di etichette molto "ricche" o con toponimi che richiedono molto testo e più righe.
Questione di gusti, fatta salva la leggibilità. Che dipende pure dalla qualità (e dall'età) della stampante.
La mia ormai barcolla un pò, dopo oltre 15 anni di onorato servissio. Mia moglie ne ha una nuova di zecca, che non invado col cartoncino per non rovinare i rulli e i rotismi pensati per la carta.
Ma solo ricordare quel che mi è costato "inizializzarla", presentarla al computer e farli fraternizzare.... beh, mi tengo la canuta, schietta vecchietta. Non la moglie, la stampante.
Finché non schiatta. Un abbraccio, A.
|
|
Top |
|
 |
|