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Il ginandromorfismo negli insetti



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 26/11/2009, 12:14 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
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Nome: Loris Colacurcio
Scusate, anche se non è la sezione giusta...ma cos'è un ginandro a mosaico ?
Sono sicuro che nei coleotteri non ci sia..... :mrgreen:

Grazie e Ciao, Loris

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Loris


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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 26/11/2009, 12:33 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Nome: Maurizio Bollino
Loriscola ha scritto:
Scusate, anche se non è la sezione giusta...ma cos'è un ginandro a mosaico ?
Sono sicuro che nei coleotteri non ci sia..... :mrgreen:

Grazie e Ciao, Loris


Un ginandromorfo a mosaico è un esemplare di una specie dimorfica in cui le caratteristiche di pattern del maschio e della femmina si manifestano in modo non simmetrico, ma a patches, ovvero in modo casuale (anche se non saprei dire se è veramente casuale). In alternativa si trovano i ginandromorfi bilaterali, ovvero metà maschio e metà femmina. Nelle specie senza dimorfismo sessuale tali evenienze spesso passano inosservate, poichè solo un'attenta osservazione dell'apparato genitale può rivelare l'anomalia.

Non sarei tanto categorico nell'affermare che nei coleotteri il ginandromorfo a mosaico non esiste. Non vedo infatti un motivo logico perchè un'anomalia debba ricorrere in un Lepidottero e non in un Coleottero. E' probabile che ricorra ma non sia rilevabile, solo perchè (ma qui ammetto in via preventiva la mia ignoranza) le specie dimorfiche nei coleotteri sono molto meno numerose.

Curioso invece il fatto che in alcune specie il fenomeno sia molto più frequente che in altre. Esempio classico è quello dei Pieridae del genere Gonepteryx, dove i ginandromorfi (sia a mosaico che bilaterali) non sono assolutamente infrequenti.

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Maurizio Bollino


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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 26/11/2009, 12:39 
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Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
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Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Loriscola ha scritto:
Scusate, anche se non è la sezione giusta...ma cos'è un ginandro a mosaico ?
Sono sicuro che nei coleotteri non ci sia..... :mrgreen:


Io non sono così sicuro... questo caso è mosaico?

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:hi:
Daniele


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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 26/11/2009, 12:43 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
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Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Grazie mille per le precisazioni....

In effetti è probabile che vi siano anche nei coleotteri i ginandromorfi, ma come da te ipotizzato è di difficile rilevazione.
Visto che sono sempre stato molto curioso, guardandomi attorno, ho trovato comunque un esempio di coleottero ginandromorfo (presumo bilaterale):
http://www.insect-sale.com/kr/photo.asp ... andromorph

ciao, Loris

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Loris


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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 26/11/2009, 22:58 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Loriscola ha scritto:
Grazie mille per le precisazioni....

In effetti è probabile che vi siano anche nei coleotteri i ginandromorfi, ma come da te ipotizzato è di difficile rilevazione.
Visto che sono sempre stato molto curioso, guardandomi attorno, ho trovato comunque un esempio di coleottero ginandromorfo (presumo bilaterale):
http://www.insect-sale.com/kr/photo.asp ... andromorph

ciao, Loris


Potrebbe ma personalmente diffiderei senza un'esame accurato di un'esemplare di tal tipo in vendita....

Benvenuto Maurizio!


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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 27/11/2009, 4:59 
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43
Messaggi: 167
Nome: Andrea
Cita:
Un ginandromorfo a mosaico è un esemplare di una specie dimorfica in cui le caratteristiche di pattern del maschio e della femmina si manifestano in modo non simmetrico, ma a patches, ovvero in modo casuale (anche se non saprei dire se è veramente casuale). In alternativa si trovano i ginandromorfi bilaterali, ovvero metà maschio e metà femmina. Nelle specie senza dimorfismo sessuale tali evenienze spesso passano inosservate, poichè solo un'attenta osservazione dell'apparato genitale può rivelare l'anomalia.

Non sarei tanto categorico nell'affermare che nei coleotteri il ginandromorfo a mosaico non esiste. Non vedo infatti un motivo logico perchè un'anomalia debba ricorrere in un Lepidottero e non in un Coleottero. E' probabile che ricorra ma non sia rilevabile, solo perchè (ma qui ammetto in via preventiva la mia ignoranza) le specie dimorfiche nei coleotteri sono molto meno numerose.

Curioso invece il fatto che in alcune specie il fenomeno sia molto più frequente che in altre. Esempio classico è quello dei Pieridae del genere Gonepteryx, dove i ginandromorfi (sia a mosaico che bilaterali) non sono assolutamente infrequenti.


Prometto di esprimermi sull'argomento ma, per il momento, benvenuto Maurizio :).

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Tautò tèni zon kài
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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 02/12/2009, 21:11 
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43
Messaggi: 167
Nome: Andrea
Riprendo l’argomento. Negli artopodi (mi riferirò in particolare a Drosophila melanogaster) sono evidenziabili cromosomi sessuali, convenzionalmente denominati X e Y. In particolare, il numero di cromosomi X nel genoma di un organismo ne determina il sesso.
Sul cromosoma X è presente un certo numero di geni, detti “numeratori”, in grado di legare siti presenti sul promotore Pe del gene Sex-lethal promuovendo, soltanto se presenti in quantità sufficiente, l’espressione dell’omonima proteina; tale condizione è soddisfatta solo se nel genoma sono presenti almeno due copie del cromosoma X (nelle femmine presuntive). In presenza di almeno due cromosomi X, l’espressione di Sex-lethal avviene per la prima volta nell’embrione allo stadio di blastoderma sinciziale. Alla cellularizzazione Pe è inattivato, ed al suo posto viene attivato Pm, altro promotore del gene. Si produce un messaggero che può maturare correttamente solo in presenza di un’adeguata quantità della proteina. Sex-lethal attiva Transformer, che promuove uno splicing differenziale del prodotto di Double-sex; in tale isoforma, questo determina una serie di eventi a cascata reprimenti i fattori mascolinizzanti ed attivanti quelli femminilizzanti.
In assenza di Transformer, si produce invece un’isoforma di Double-sex dagli effetti mascolinizzanti.
Dato che negli artropodi non si hanno fenomeni di produzione ormonale in grado di diffondere nell’organismo segnali di differenziamento sessuale, si osserva che se, in fasi precoci dello sviluppo, si verifica una variazione casuale nel numero dei cromosomi X in una cellula dell’embrione (ad esempio a causa di una non disgiunzione in fase mitotica), si può avere di riflesso una variazione del destino sessuale di tutte le cellule figlie. L’organismo risultante da un tale sviluppo sarà quindi ginandromorfo, e l’estensione delle aree di un determinato sesso sarà proporzionale alla precocità dell’evento che ha determinato la variazione del contenuto cromosomico cellulare. Ad esempio, la perdita di un cromosoma X alla seconda divisione mitotica di uno zigote XX produce individui metà maschio e metà femmina (dividendo idealmente l’esemplare lungo il piano sagittale mediano).

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 Oggetto del messaggio: Re: Ci sono anche io.....
MessaggioInviato: 02/12/2009, 23:17 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8156
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Molto interessante. Quindi una variazione casuale nel numero dei cromosomi X in una cellula dell’embrione si può verificare in qualunque specie, di qualunque ordine, e la nostra osservazione visiva degli effetti di tale variazione dipende solo dal fatto che l'esemplare appartiene ad una specie con dimorfismo sessuale.
Ora una domanda: con che frequenza statistica tale evento si può verificare? E' stato calcolato?

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Maurizio Bollino


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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 03/12/2009, 0:40 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30
Messaggi: 7102
Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Dato il carattere generale di questa interessante discussione sul ginandromorfismo negli insetti e, più in generale, negli artropodi, ho pensato di scindere gli interventi che la riguardano e che erano inizialmente contenuti qui e di aprire una discussione apposita :)

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:hi: Marcello Romano


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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 03/12/2009, 10:41 
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Iscritto il: 10/05/2009, 15:30
Messaggi: 7180
Località: Ancona
Nome: Giacomo Giovagnoli
Per i Lucanidae sono citati casi di ginandromorfismo (bilaterale e a mosaico).
Io credo che sia meno raro di quello che si pensi, in fondo gli insetti nel prato dietro casa sono milioni...
Il problema è che molte volte non riusciamo a distinguere i sessi. :oops:

Il tasso di errori che avvengono durante la divisione cellulare è basso, ma se consideriamo tutte le duplicazioni cellulari moltiplicate per il numero di bestie, diventa molto meno improbabile... Basti pensare ai nei o ai tumori.
Certo, il caso deve volere che avvenga durante le prime fasi di sviluppo in una cellula pluripotente che darà la gonade (di sinistra o di destra).

Ciao :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 03/12/2009, 15:28 
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43
Messaggi: 167
Nome: Andrea
Cita:
Molto interessante. Quindi una variazione casuale nel numero dei cromosomi X in una cellula dell’embrione si può verificare in qualunque specie, di qualunque ordine, e la nostra osservazione visiva degli effetti di tale variazione dipende solo dal fatto che l'esemplare appartiene ad una specie con dimorfismo sessuale.
Ora una domanda: con che frequenza statistica tale evento si può verificare? E' stato calcolato?


L’osservazione del ginandromorfismo dipende da una serie di fattori estrinseci di cui fa certamente parte l’entità del dimorfismo sessuale. La frequenza di ottenimento di mosaici è stata misurata, limitatamente a poche specie ed a contesti sperimentali definiti. Posso dirti che le frequenze di non disgiunzione primaria in Drosophila hanno come ordine di grandezza 1/10^3.
A riguardo, riporto un abstract che ho appena reperito.

Cita:
Io credo che sia meno raro di quello che si pensi, in fondo gli insetti nel prato dietro casa sono milioni...


Se per rarità intendi frequenza, questa non dipende da una quantità assoluta di insetti (anche se va detto che con basse quantità assolute la varianza rispetto ai valori attesi si fa tendenzialmente più importante).

Cita:
Il tasso di errori che avvengono durante la divisione cellulare è basso, ma se consideriamo tutte le duplicazioni cellulari moltiplicate per il numero di bestie, diventa molto meno improbabile... Basti pensare ai nei o ai tumori.
Certo, il caso deve volere che avvenga durante le prime fasi di sviluppo in una cellula pluripotente che darà la gonade (di sinistra o di destra).


Non è necessario che la mutazione avvenga nella gonade perché si produca un mosaicismo sessuale. Questo perché, a differenza dei mammiferi, per la determinazione secondaria del sesso somatico non è richiesta l’azione ormonale della gonade. Localmente, qualsiasi cellula che avrà ereditato l’aneuploidia precoce produrrà, per quanto previsto dal distretto anatomico d’appartenenza, un proprio fenotipo sessuale. Anche esaminando le gonadi, in definitiva, non si ha la certezza dell’assenza di ginandromorfismo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 19/01/2010, 0:20 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8156
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Riprendo questo vecchio topic per mostrarvi una foto diffusa tramite lo Yahoo group Butterflyindia. Uno dei membri del gruppo, passeggiando con la macchina fotografica al collo in un parco di Edinburgo, in Scozia, ha scattato questa foto....


Gynandromorph_Blue_2009-07-09_1.jpg


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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 02/09/2012, 15:37 
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Iscritto il: 01/11/2009, 9:30
Messaggi: 143
Località: Brescia-Milano-Pavia
Nome: Arturo Bonometti
Che discussione interessante !! :hp: :hp: :hp: Andrea, non mi sono chiare un paio di cose e sono terribilmente curioso !! :o :o

Se non ho capito male :? i cromosomi sessuali di Drosophila sono analoghi a quelli umani, dunque XX conduce allo sviluppo di una femmina e XY di un maschio. Inoltre i geni presenti su X agiscono con effetto additivo per portare alla differenziazione femminile e se gli stesso sono espressi in emizigosi portano invece ad un maschio.
Per mosaicismo immagino si intenda canonicamente la presenza entro diverse cellule di un individuo di un patrimonio genetico differenziato e quindi, nel caso dei cromosomi sessuali di una serie di cellule XY e una sere XX.

Ciò che non mi è chiaro è in primis come sia possibile che un mosaico di questo genere si sviluppi in completa simmetria. In genere (parlo dell'uomo, e chiaramente deduco che ci saranno differenze belle sostanzione) le cellule delle due o più linee di mosaico dovrebbero distribuirsi casualmente nello spazio (originando casualmente da cellule embrionali) e gli eventuali effetti fenotipici sarebbero dovuti più a proteine esocitate dalle due linee (se ho più fattori di una certa linea gli effetti di quella linea prevalgono sulla zona che occupano) che ad altro. La simmetria com'è mantenuta per avere degli effetti fenotipici così massicci, considerando pure la presenza dei geni HOX che portano le cellule di somiti diversi a specializzarsi in modo differente e che quindi si intecciano coi geni di simmetria bilaterale ?

Un'altra cosa che deduco ma mi fa specie è che, sempre se ho capito bene, nessuno degli X della femmina è inattivato (lyonizzato o simili) come nei mammiferi e che dunque eccetto i geni implicati nella differenziazione sessuale, nulla differenzia un cromosoma X da un qualsiasi altro autosoma (e mi sorge a questo punto anche un grosso dubbio su eventuali fenomeni di imprinting genomico). Ma la cosa più affascinante è che nel tuo esempio dici che se da XX una cellula diventa XO la tendenza è quella di sviluppare un fenotipo maschile ! Quindi l'effetto additivo dei geni su X non solo porta alla differenziazione femminile ma la loro dose è il fattore di differenziazione pure maschile (al contrario dei mammiferi dove sono i geni di Y a evitare lo sviluppo elettivo a individuo femminile) giusto ?

Dopo questa discussione e l'articolo dell'Accademia nazionale di Entomologia sugli imenotteri parassitoidi che smontano i dogmi della biologia molecolare penso che per svelare molti misteri sia (al solito) necessario infilarsi tra i meandri molecolari delle bestie che si studiano da queste parti ! Scienza ingrata !!! Se non fosse per Drosophila !! ahah XD

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(E.J. Reissinger, 1983 in prefaz. Eitschberger, 1984)


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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 02/09/2012, 17:25 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
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Nome: maurizio pavesi
ciao arturo

in attesa (e nella speranza :) ) che andrea si faccia vivo e commenti adeguatamente :no1: quel che sto per scrivere, rispolvero qualche vecchio ricordo

i cromosomi di drosofila non sono analoghi a quelli umani; nell'uomo il cromosoma Y contiene i geni per il sesso maschile, cosicché (salvo due anomalie rare, femmine XY e maschi XX, entrambi sterili) un individuo che lo possieda sarà maschio, seppure con anomalie + o - profonde se il numero di X è superiore a uno, e uno che non lo possieda sarà femmina, indipendentemente dal numero di X (inclusi i soggetti X0)

invece nella drosofila il cromosoma Y, così chiamato solo perché si trova nel maschio e non nella femmina, in realtà non contiene geni mascolinizzanti; i geni per il sesso femminile si trovano sul cromosoma X e quelli per il sesso maschile, se ricordo bene, sul secondo paio di autosomi, se i cromosomi X sono due riescono a contrastare l'azione mascolinizzante dei geni autosomici, se ce n'è uno solo non ci riesce e l'effetto mascolinizzante prevale

e ora aspettiamo andrea :oops: :no1: :gun: :oooner: :cry: ...

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 Oggetto del messaggio: Re: Il ginandromorfismo negli insetti
MessaggioInviato: 02/09/2012, 19:28 
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Iscritto il: 01/11/2009, 9:30
Messaggi: 143
Località: Brescia-Milano-Pavia
Nome: Arturo Bonometti
E' vero ! Ahah ! Vedi che qualcosa non tornava ! Infatti ricordavo gli esperimenti di Morgan ma avevo dei dubbi in merito anche a questa cosa !
Quindi già mi spiego una cosa che appunto ipotizzavo: X è sessualmente preponderante e l'additività dell'espressione dei suoi geni comanda la questione maschio o femmina ! Che meraviglia ! Mi rincresce tantissimo di aver studiato solo la genetica umana !

Bene, una cosa se non altro ora è più chiara ! Grazie mille Gomphus !

Parentesi umana: ma 46,XX maschi ? Che io sappia i 46,XX possono al massimo essere ermafroditi con traslocazione a X o ad un autosoma (ma in questo caso spesso hanno disturbi grossolani e sono abortiti) di SRY, in ogni caso mai fenotipicamente maschi. Sbaglio anche qui ?

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