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Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda
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Autore:  corradocancemi [ 20/10/2011, 15:25 ]
Oggetto del messaggio:  Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Ciao a tutti, come da titolo oggi, per la prima volta in questi anni, ho trovato un bruco di Papilio machaon dell'ultima generazione, quella che teoricamente affronta l'inverno nella fase di crisalide. Il bruco è già all'ultimo stadio, anche se deve aver mutato da poco, considerando le dimensioni della testa, ancora abbastanza grande rispetto al resto del corpo.
La mia domanda è: secondo voi è una sorta di "orologio biologico" immutabile a far sì che la crisalide di questo bruco sfarfalli solo alla primavera successiva, oppure in base alle condizioni dell'ambiente in cui sto allevando la larva essa potrà decidere di nascere a novembre? Grazie in anticipo ;)

Autore:  dorbodervus [ 20/10/2011, 18:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Ciao Corrado,
non so se sarò smentito da qui a breve da chi di farfalle se ne intende, però posso assicurare che da giovane (quindi tanti e tanti anni fa) raccolsi anche io un paio di bruchi di macaone in tardo autunno ... che tenuti al caldo in casa mia, in una bacheca chiusa da una reticella e posta sulla libreria non lontano da un calorifero ... nacquero poco prima di Natale!
Non aggiungo altro ... lascio ogni commento a chi di dovere.
Alberto

Autore:  Maurizio Bollino [ 20/10/2011, 18:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

corradocancemi ha scritto:
in base alle condizioni dell'ambiente in cui sto allevando la larva essa potrà decidere di nascere a novembre?

:ok: :ok: Certamente

dorbodervus ha scritto:
Ciao Corrado,
non so se sarò smentito da qui a breve da chi di farfalle se ne intende, però posso assicurare che da giovane (quindi tanti e tanti anni fa) raccolsi anche io un paio di bruchi di macaone in tardo autunno ... che tenuti al caldo in casa mia, in una bacheca chiusa da una reticella e posta sulla libreria non lontano da un calorifero ... nacquero poco prima di Natale!
Non aggiungo altro ... lascio ogni commento a chi di dovere.
Alberto


Succede anche in natura quando, per condizioni ambientali particolarmente favorevoli, si hanno generazioni aggiuntive.
In allevamento si possono quindi forzare gli sfarfallamenti anche in periodi assolutamente inusuali. Io l'ho fatto, ad esempio, con i Charaxes jasius: larve della seconda generazione raccolte in natura a fine settembre e trasferite in casa mi davano adulti che sfarfallavano a fine novembre-primi di dicembre.

Autore:  corradocancemi [ 20/10/2011, 22:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Vi ringrazio per le risposte, staremo a vedere allora. La mia speranza in realtà sarebbe quella di riuscire a non alterare troppo le condizioni ambientali, in modo da vedere emergere un adulto con i caratteri che contraddistinguono la prima e l'ultima generazione, come il corpo ricoperto da una folta peluria e il grado di melanismo maggiore...

Autore:  Maurizio Bollino [ 20/10/2011, 22:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

corradocancemi ha scritto:
Vi ringrazio per le risposte, staremo a vedere allora. La mia speranza in realtà sarebbe quella di riuscire a non alterare troppo le condizioni ambientali, in modo da vedere emergere un adulto con i caratteri che contraddistinguono la prima e l'ultima generazione, come il corpo ricoperto da una folta peluria e il grado di melanismo maggiore...


E allora devi necessariamente portare avanti l'allevamento in condizioni ambientali normali, quindi all'esterno, e senza forzature.

Autore:  corradocancemi [ 22/10/2011, 0:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Maurizio, a proposito di modificazioni indotte dalle condizioni ambientali, mi permetto un OT all'interno di questo mio stesso argomento: sarei curioso di sentire le tue considerazioni e quelle degli altri "farfallari" riguardo a una mia discussione su machaon ormai archiviata e purtroppo passata inosservata :oops:

Autore:  Agdistis [ 22/10/2011, 1:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Quello che posso dirti io è che in molti anni che raccolgo pochi sono stati gli ex di P. machaon con queste macchie che ho trovato ( magari avrei dovuto raccoglierne di piu'? :no: ) e comunque sempre su femmine. Circa la presenza di ex ( 80% ) con queste macchie rosse a Trieste e per logica sul carso posso dirti che forse cosi' sara' stato cosi' nei primi del '900 ma ora non piu'.
Ciao Lucio

Autore:  Leotta Roberto [ 26/10/2011, 18:36 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Corrado posso darti solo due indicazioni la prima innerente alla forzatura di sfarfallamento in casa , per la maggiore tutti i lepidotteri che hanno 2 o piu' generazioni in natura, sono facilmente inclini a piu' generazioni in cattivita' spesso coincidono con quelli diffusi in pianura e collina, mentre per altri la diapausa e' talmete importante, che presi allo stato di bruco a meta' inverno non s' incrisalidano o s'imozzolano in maniera anomala non sfarfallando, una delle bestie piu' difficili da questo punto di vista nonostante considerato lepidottero exserotermico Arctia festiva... inoltre causa temperature miti dell'isola ''se non sbaglio sei netino ho pressi'' molte spece montane dell'isola o alpine allevate in cattivita' anche all'esterno dell'abitazione ,alle nostre latidudini e quote altimetriche ,non sordiscono buon fine, e comunque anche in caso di allevamento in cattivita' di piu' generazioni con forzatura di sfarfallamento di lepidotteri inclini, prima ho poi la festa si interrompe...L'obiettivo di ottenere una significativa variazione dei pigmenti tramite allevamento in cattivita' che ne documenti una validità scientifica ,ha poco senzo perche' tale modalita' viene proposta propio in cattivita'quindi sfalsando e alterando il ciclo naturale degli animali, con questo mi riallaccio al discorso del macaone con le macchie rosse. Osservando le variazioni cromatiche degli arctidi di cui non trovi due esemplari uguali e spesso allevate in cattivita' presentano numerosi anacronismi con quelli trovati in natura senza contare la varieta offerta delle popolazioni, posso dirti che, anche se di minor rilievo il macaone in Sicilia presenta una variabbilita' in base alla provenienza della popolazione sorprendente, tanto che la forma con macchie rosse sull'Etna e' comune contrariamente alle popolazioni dell'area di Vizzini che sembrano quasi albine...

Autore:  corradocancemi [ 26/10/2011, 20:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Leotta Roberto ha scritto:
L'obiettivo di ottenere una significativa variazione dei pigmenti tramite allevamento in cattivita' che ne documenti una validità scientifica ,ha poco senzo perche' tale modalita' viene proposta propio in cattivita'quindi sfalsando e alterando il ciclo naturale degli animali

Roberto, ti ringrazio della risposta. Hai perfettamente ragione, solo che sono arrivato relativamente tardi a questa conclusione, cioè solo dopo aver allevato diversi macaoni ed essermi accorto che sono decisamente diversi da quelli raccolti in natura. Visto che il mio obiettivo è invece quello di conoscere a fondo gli esemplari delle mie parti, non alleverò in futuro altre larve con con questi scopi.

Leotta Roberto ha scritto:
posso dirti che, anche se di minor rilievo il macaone in Sicilia presenta una variabbilita' in base alla provenienza della popolazione sorprendente, tanto che la forma con macchie rosse sull'Etna e' comune contrariamente alle popolazioni dell'area di Vizzini che sembrano quasi albine...

Interessante :o è una cosa che hai constatato tu stesso o hai riferimenti bibliografici al riguardo?

Autore:  Leotta Roberto [ 27/10/2011, 11:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

No pultroppo nessun riferimento ufficiale solo esperienze dirette personali e di altri colleghi del mio gruppo che raccolgono diurne da piu' tempo del sottoscrito propio in quell'area perche' nativi, quindi con molto materiale di confronto.... Vedi in Sicilia non son pochi i riferimenti non documentati di collezioni e collezionisti storici locali, certo alcuni sono dubbi altri vanno confermati e persino alcuni artefatti a D.O.C. per voglia di protagonismo, io da sempre oltre a occuparmi di fotocattura, territorio e ambiente innerente ai lepidotteri sono sempre stato incline alla ricerca delle spece leggendarie o rare segnalate da altri nell'isola, e di cose vere e non, ne avrei da raccontare, propio per questo sono del parere che l'importanza di documentazione di ritrovamento sia anche confermata da altri, credo poco a esemplari isolati mitici trovati unatantum da gitanti della domenica, per quanto sia rara una spece non esiste un 'unico pezzo, ma una popolazione minima, e presto o tardi altri risultati non dovrebbero mancare se la notizia e' vera, ti racconto un' esperienza significativa personale. Nel lontano 86 trovai la Rhyparia purpurata di Sicilia al Biviere di Cesaro pubblicata da S. Bella - P. Russo - P.Parenzan su Phytophaga (ma con data cattura errata, quella esata riguarda il mese di luglio e non agosto) segnalata ufficialmente solo da Mann a Boccadifalco (PA) nel 59. Per anni cercai di riprenderla con risultato negativo ,tanto da dubbitare per quanto assurdo ''visto che all'epoca avevo solo quell'esemplare'' anche del riferimento del cartellino frutto di qualche birra in piu', ma poi nel 95 la stessa fu riconfermata da Bertaccini per l'area Nebrodense e a seguire da qualche altro, capi' che non si trattava di quache birra in piu', ma solo di metodo di ricerca, infatti grazie a recenti indagini fate in maniera differente e possibbilita' logistiche migliori dell'86 ,abbondanti risultati positivi non tardarono ad arrivare, e sono passati dal mio primo ritrovamento ben 25 anni.

Autore:  corradocancemi [ 10/11/2011, 17:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Chiudo questa mia discussione confermando quanto mi avevate detto: la larva L5 si è incrisalidata il 25 ottobre e ogni mia speranza di vedere la pupa affrontare l'inverno è finita ieri sera, quando hanno cominciato a intravedersi i colori della farfalla. Stamattina l'adulto è sfarfallato, grazie evidentemente al clima della mia camera da letto. Mentre fuori piove e, anche in condizioni di bel tempo, le farfalle hanno smesso di volare da qualche mese.
Quello che mi dispiace è che questa povera bestiola si è così trovata con il destino segnato, quando ucciderla non era mia intenzione...

Dimenticavo, riguardo all'obiettivo che mi ero prefissato, ossia di riuscire a vedere emergere un individuo della forma "primaverile", lo scopo mi è sfuggito ma solo in parte. Vedo infatti che già in questa farfalla il corpo è meno "nudo" rispetto agli esemplari raccolti in giugno-agosto, complice certamente il clima della stanza in cui ho allevato il bruco

Autore:  Carola [ 03/10/2014, 18:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Bruco di Macaone raccolto a ottobre, qualche domanda

Vi pongo questo mio problema: Buon giorno a tutti, ho trovato parecchi bruchi di macaone :) ho avuto già esperienza con loro questa estate..... ed è riuscita bene. Ora però ho cambiato alcune cose.... ho fatto una gabbietta di 1 metro x 1 metro con rete da zanzariera all'interno dei vasi con finocchietto e su i macaoni, cambio e sistemo il tutto ogni giorno, però ho cambiato una cosa molto importante, le altre volte sempre tenuti dentro la notte.... questa notte è la seconda notte che li lascio fuori e questa mattina, uno l'ho trovato sulla terra nel vaso girato su un lato, se lo tocchi si muove un pò ma si vede che sta morendo.... gli altri sembrano star bene anche se uno di loro mi sembra un pò stranetto..... ma comunque può essere il fatto di tenerli fuori la notte che li ha fatti stare male? come ho detto sono in questa gabbietta di rete, sono sotto un classico gazebo di quelli dell'estate ma sono all'aperto, in campagna. Potete aiutarmi?

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