La primavera, timidamente, avanza e lentamente si risveglia, fra gli insetti, l'innato istinto riproduttivo.
Così questa coppia di Empididae, sorpresa e spiata oggi fra l'erba, ripete, come quelle delle generazioni che l'hanno preceduta, il tradizionale rito dell'accoppiamento, che prevede, da parte del maschio, un dono propiziatorio alla sua "insaziabile" compagna.
Riporto quanto già scritto, a suo tempo, su FNM:
In diverse specie di Empididae, prima dell'accoppiamento, hanno luogo una serie di preliminari più o meno complessi.
Il maschio ricerca o addirittura "fabbrica" un oggetto da offrire alla femmina o cattura per lei un piccolo insetto.
In particolare, nel Genere Empis e in pochi altri, la preda viene divorata dalla femmina proprio durante la copula.
La prima funzione dell'offerta della preda da parte del maschio è quella di fornire nutrimento sostanzioso alla femmina.
Ma c'è un'altra ragione, non meno importante, di cui più egoisticamente il maschio tiene conto: gli Empididae sono spesso cannibali e l'offerta di una preda può distogliere l'attenzione della femmina nei riguardi del congiunto durante la copula.
Alcune femmine di Empididae non sono mai state osservate divorare insetti al di fuori del momento dell'accoppiamento: esse lasciano generalmente cadere al suolo o abbandonano la preda donata dal maschio quando la coppia si separa.
(Notizie tratte dal Séguy, 1950: La Biologia dei Ditteri (in francese))
