La specie è già apparsa varie volte sul forum sotto forma di richiesta di determinazione. Già che sto facendo le prove di focus stacking, colgo l'occasione per presentarvi una piccola scheda descrittiva.
Anommatus diecki è, tra le specie italiane di Anommatus, una delle più caratteristiche, oltre ad essere la più comune e diffusa dell'Italia peninsulare. E' facilmente riconoscibile per la base del pronoto con delle distinte rientranze in prossimità degli angoli posteriori, sicché questi ultimi appaiono sporgenti all'indietro sotto forma di denti ottusi. Ha inoltre la base del pronoto molto profondamente solcata (ben più delle altre specie con base solcata come A. reitteri), tanto che sembra avere due margini pronotali sovrapposti. Nonostante la specie sia descritta come avente 6 strie elitrali nelle chiavi di Dajoz (1977), tutti gli esemplari che ho esaminato hanno 7 strie complete più un'ottava accorciata (2-9 punti). E' specie esclusivamente partenogenetica.
Ha un'areale piuttosto ampio rispetto alla maggior parte dei congenerici, essendo diffusa in gran parte dell'Italia peninsulare ed in Francia (a nord almeno fino a Parigi). Da questo areale, presumibilmente nativo, la specie è poi stata introdotta in varie località dell'Europa centrale e settentrionale ed negli USA. In Italia mi è nota a sud fin della Campania. La presenza di Corsica e Sardegna è quasi certamente da imputare ad introduzione antropica. Popola generalmente i boschi di bassa quota, dove tende a concentrarsi nelle radici marcescenti. Insieme a Langelandia anophthalma, Ferreria marqueti, Gynotyphlus perpusillus, Leptomastax hypogea e Cephennium minutissimum è una specie pressoché onnipresente nei boschi meso-termofili della Penisola Italiana.
Questo esemplare l'ho avuto da Daniele Maccapani ed è stato raccolto da Augusto Degiovanni.
Dimensioni: circa 1,5 mm.
Ne approfitto per farvi tanti Auguri di un sereno Natale
Marco
