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Apoderus coryli (Linnaeus, 1758) (Sigarai italiani) - Curculionidea, Attelabidae



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 10/04/2010, 19:15 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Nome: Silvano Biondi
Siamo alla fine del ciclo. All'interno del suo riparo, si sviluppa l'adulto, che fora quello che resta del barilotto ed esce all'aperto. Quello che vedete nella foto è di allevamento, quindi il rotolo non è più attaccato alla pianta.
12.jpg


In una stagione possono susseguirsi più cicli riproduttivi, nelle mie zone due o tre. La cosa è ancora controversa e non ben documentata.
Ovviamente nelle prossime settimane, in cui si realizzeranno gli eventi che avete visto, mi aspetto numerosissime segnalazioni per incrementare le informazioni su questa splendida specie.
:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 19:23 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Maurizio Bollino ha scritto:
Ad ogni modo, in tanti anni che giro per campagne qui da noi, non ricordo di aver mai visto un "sigaro" su piante diverse dalla vite.

Sulla vite gli unici sigarai che agiscono sono i Byctiscus, in particolare il betulae, che puoi trovare in altri post del forum (mi occuperò anche di quello). Il fatto che tu non abbia mai osservato altri sigari in Italia centrale (se capisco bene) secondo me dipende da due fattori. Primo, come dicevo, Apoderus è molto meno diffuso al centro e al sud. Secondo: come ogni entomologo sa, ognuno di noi sviluppa una sorta di attenzione selettiva, relativa a quello che cerca: chissà quante specie interessanti di farfalle o di buprestidi non ho letteralmente visto, solo perchè stavo cercando dell'altro :(
:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 19:35 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Maurizio Bollino ha scritto:
Oggi sono capitato in un boschetto di quercia vallonea (Quercus macrolepis): le foglie sono ancora molto piccole e tenere, e mi chiedevo se qualche specie potrebbe attaccarla.

Questo potrebbe essere il presupposto per un'osservazione estremamente interessante. Sulle particolarità delle preferenze alimentari di Attelabus nitens tornerò tra breve. Nel frattempo ... indagate e documentate :bln:
:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 19:49 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Apoderus ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Oggi sono capitato in un boschetto di quercia vallonea (Quercus macrolepis): le foglie sono ancora molto piccole e tenere, e mi chiedevo se qualche specie potrebbe attaccarla.

Questo potrebbe essere il presupposto per un'osservazione estremamente interessante. Sulle particolarità delle preferenze alimentari di Attelabus nitens tornerò tra breve. Nel frattempo ... indagate e documentate :bln:
:hi:


Ottimo! Vedrò di verificare appena ci ritorno. Io comunque sono di Lecce.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 20:08 
 

Iscritto il: 18/10/2009, 17:10
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Località: Czech Republic
Nome: Petr Kresl
Silvano repeatedly very good :ok: :ok: :ok:

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Ciao Petr


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 21:22 
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Iscritto il: 05/07/2009, 12:23
Messaggi: 6707
Località: Anzio (RM)
Nome: Vittorio Risoldi
anche questo un bel documento ! complimenti.

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Ciao
Vittorio


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 22:04 
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Iscritto il: 18/06/2009, 16:54
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Località: Casalecchio di Reno (BO)
Nome: Iuri Zappi
Veramente interessante!!!

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:hi: :hi: :hi:
Iuri


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 23:02 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Grazie a tutti :)
Maurizio Bollino ha scritto:
Io comunque sono di Lecce.

Scusami, questo capita quando ci sono tanti Maurizi (probabilmente avevo in mente Maurizio/Julodis). A questo proposito ho dato un'occhiata ai miei dati di distribuzione relativi ad Apoderus coryli. In Puglia lo conosco solo di due stazioni (entrambe sul Gargano). Due stazioni anche per la Basilicata, una sola per la Campania. Questo per dire che in effetti dalle tue parti deve essere molto raro. Molto più frequente invece è Attelabus nitens, che potresti trovare sulla vallonea (e probabilmente sarebbe una novità).
:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 02/05/2010, 22:08 
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Iscritto il: 09/06/2009, 13:19
Messaggi: 1228
Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
Contribuisco alle segnalazioni richieste con questi esemplari, apoderus coryli (da confermare) trovato in località Rocca Malatina in provincia di modena alt. 600 m slm, su nocciolo, in data 30/04/10 e in località ponte Samone provincia di Modena, su rami di quercia, in data 30/04/10.
Ciao


IMG_1364.jpg


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MessaggioInviato: 02/05/2010, 22:30 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Sì Omar, entrambi Apoderus coryli, forse maschi dalla forma del capo. Se vuoi verificarlo con certezza, la femmina ha due spine nella parte terminale delle tibie, il maschio una sola. Grazie per i dati di raccolta. Il nocciolo, come dicevo negli interventi precedenti, è la pianta ospite principale. Meno spiegabile la presenza su rami di quercia, ma forse era casuale. Hai notato barilotti?
:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 02/05/2010, 22:48 
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Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
purtroppo non ho notato nessun barilotto in quanto ho solamente scoperto leggendo e sfogliando le pagine del forum pochi minuti fa il motivo per cui sono chiamati sigarai :) SIGH
La prossima volta che passero da quelle parti, verificherò la presenz adi barilotti .
Ciao e grazie!

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MessaggioInviato: 02/05/2010, 22:52 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Nome: Silvano Biondi
:ok:

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MessaggioInviato: 12/06/2010, 16:37 
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Nome: Silvano Biondi
Ieri ho fatto una passeggiata nel bosco misto di latifoglie tra Staro e Valli del Pasubio (VI), quota intorno ai 600 metri. Notevole ambiente, ricco di acque e con bosco comprendente una quantità di essenze: castagno, aceri, frassini, faggio, nocciolo, carpino, ontano, betulla e altre ancora. Nonostante la data, per loro avanzata, Apoderus coryli era ancora attivo, con la presenza di diversi adulti.
IMG_1854 - Copia.JPG


La cosa più notevole era però l'evidenza del fatto che l'attelabide utilizza diverse specie per la costruzione del barilotto. Nella foto qui sopra è sul carpino, nella successiva sull'ontano
IMG_1808 - Copia.JPG


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MessaggioInviato: 12/06/2010, 16:51 
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L'osservazione più interessante che ho fatto è stata quella relativa alla costruzione del barilotto sfruttando le foglie di faggio. Tale dato era già noto in letteratura, ma in tanti anni non avevo mai avuto modo di verificarlo in natura. Ecco qui:
IMG_1817 - Copia.JPG

IMG_1821 - Copia.JPG



:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 11/05/2018, 18:32 
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Nome: Silvano Biondi
Apoderus ha scritto:
In una stagione possono susseguirsi più cicli riproduttivi, nelle mie zone due o tre. La cosa è ancora controversa e non ben documentata.

Riprendo questo vecchio post per riportare una piccola ma significativa osservazione compiuta oggi. Da sigari prelevati qualche giorno fa, nel bosco sopra il Lago di Fimon, costruiti con foglie di nocciolo, stamattina è uscito un primo adulto. Il che significa che l'11 maggio sono già attivi alcuni adulti della seconda generazione; considerando che se ne trovano poi, anche se più rari, fino alla tarda estate, credo che almeno tre generazioni in un anno siano sicure.

:hi:

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