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L'enigma della vespa



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Pagina 1 di 1 [ 8 messaggi ]
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 25/02/2011, 11:50 
 

Iscritto il: 25/02/2011, 2:58
Messaggi: 3
Nome: Fiore Carofaniello
Salve a tutti! Sono nuovo di qui e volevo porvi una questione che da ieri sera mi frulla un pò in testa...
Però prima devo premettere delle cose:
non mi occupo assolutamente di entomologia, neanche per sbaglio, e mi sono iscritto qui solo spinto da un'insana curiosità verso la questione che sto per porvi, per cui siate clementi per la mia ignoranza in materia e il mio "non uso" di termini tecnici. :gh:

Ieri sera, il 25 febbraio 2011, poco prima di mezzanotte ero in camera mia beato, quando una qualche specie di vespa è sbucata fuori da un pacchetto di fazzolettini smezzato ed ha avuto talmente paura della mia mano che mi ha punto sul palmo.
Dolore lancinante (ma davvero), tremarella da adrenalina che parte in circolo, incazzatura notevole, inutile dire che appena ho trovato la colpevole l'ho ridotta in brandelli con una ciabatta. :no1:
Alchè però, non avendo personalmente mai visto vespe girare tranquille in febbraio, con tanto di 0 °C fuori dalla finestra, ho cominciato ad interrogarmi sulla questione e girare su internet per vedere che tipo di vespa poteva essere e da dove poteva essere sbucata fuori, visto che comunque abitando in campagna d'estate bisogna stare attenti che non ci colonizzino la grondaia di nidi.
Gira che ti rigira ho scoperto che i due tipi di vespa più diffusi nel nostro paese sono la vespula vulgaris e la vespula germanica, e che le regine sono piuttosto grandi, intorno ai 20 mm, che svernano al riparo per poi uscire ai primi soli per cercare un posto dove fare il nido, e che oltretutto è possibile distinguere i tipi di vespa fra loro guardando i disegni sull'addome (meraviglia delle meraviglie! :o ).
Recupero quindi il cadavere e cerco di capire dalle immagini su internet a quale parrocchia appartiene, noto subito che è lunga proprio intorno ai 20 mm, ma il fatto che sia spiaccicata non aiuta granchè la precisione della misurazione, quindi mi concentro sull'addome e faccio un pò di confronti all'americana.
Fattostà che poco dopo, confrontando i disegni e la forma dell'addome trovo che potrebbe essere un maschio di vespula acadica...tutto normale, se non fosse che queste vespe dovrebbero essere circoscritte nel continente americano...e qui siamo a Imola.

Quindi le domande sono queste:

- ci ho preso nell'identificazione?
- se ci ho preso che ci fa questa tipologia di vespa qui?
- che ci fa poi un maschio (che di norma dovrebbe nascere a nido fatto e finito) in giro a febbraio?
- e pure se non fosse un maschio ma fosse una regina in cerca di "casa", la domanda principale resta quella al punto 2.

Ovviamente allego le foto qui sotto, perdonate la qualità ma non ho a disposizione una macchina con messa a fuoco manuale, quindi ho dovuto fare i miracoli con una compatta...di solito non mi serve fotografare scriccioli di 2 cm di lunghezza.

Immagine Immagine

Ciao e grazie a chiunque voglia cimentarsi in questo "enigma", accontentando così un ragazzo curioso. :hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 25/02/2011, 12:11 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
Messaggi: 9527
Località: milano
Nome: maurizio pavesi
ciao fiore
le tue foto sono sufficienti a capire che si tratta di un Polistes sp., le comuni vespe che fanno questo tipo di nidi sotto le sporgenze delle tettoie, nei vani delle finestre & simili

si può escludere a priori che si tratti di un maschio, dato che:

1) i maschi e le femmine fertili compaiono a fine estate/inizio autunno, si accoppiano, dopo di che solo le giovani femmine fecondate, destinate a diventare regine l'anno successivo, passano l'inverno; i maschi che non si sono accoppiati (quelli che lo fanno muoiono subito dopo), le operaie e le vecchie regine muoiono

2) come in tutte le vespe e api, i maschi non pungono :D , solo le femmine lo fanno

sicuramente la tua si era infrattata da qualche parte per svernare, magari con una giornata mite si è mossa ed è capitata in casa tua, dove poi il caso ha voluto che come riparo si scegliesse il pacchetto aperto di fazzoletti

controlla se per caso in uno dei vani delle finestre, in alto, o al limite nel cassone della tapparella, ci fosse un vecchio nido, spesso le giovani femmine nate e fecondate in autunno, dopo che la colonia si è dissolta, utilizzano il vecchio nido (per la precisione la fessura tra il dorso del nido e la superficie a cui è attaccato) per svernare

_________________
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Immagine maurizio


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 25/02/2011, 12:14 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
Messaggi: 4891
Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Ciao e benvenuto ! :hi:

...da quel poco che intuisco dalla foto, è più probabile che si tratti di una Polistes gallicus (Linnaeus, 1767) vespa molto comune e diffusa nel bolognese così come nel resto d'Italia.
Sul periodo di ritrovamento, come da te ipotizzato, si trattava sicuramente di un individuo svernante che cercava di passare l'inverno in un qualche riparo...e che al "calduccio" della tua casa ha pensato fosse già primavera :mrgreen:

Comunque aspettiamo altri pareri.... :hi:...vedo che sono già stato preceduto :birra:

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Loris


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 25/02/2011, 12:28 
 

Iscritto il: 25/02/2011, 2:58
Messaggi: 3
Nome: Fiore Carofaniello
Ah ecco risolto l'arcano! E dire che dalle schede di riconoscimento che ho trovato in giro l'addome più somigliante era proprio quello di un maschio di acadica!
Comunque la foto che mi ha linkato gomphus corrisponde perfettamente sia come morfologia di insetto che di nido! :ok: (infatti quelli sono proprio i nidi che mi trovo a dover distruggere d'estate perchè altrimenti rischio di morire tumefatto dalle punture tutte le volte che esco sul terrazzo).
In effetti mi sono ricordato solo adesso che me l'hai fatto notare, fra le mille cose che ho letto ieri sera, c'era anche segnalato il fatto che i maschi non hanno pungiglione.
Certo che ci vuole un occhio notevole per riconoscere i vari tipi di insetti, i miei complimenti!

Controllerò comunque che non ci siano nidi in giro, sul terrazzo ho uno scaffale di legno che è come una calamita per queste bestiole, parecchie volte le ho viste svolazzare nei paraggi, ho visto che col legno masticato di fanno il nido stesso quindi sarà per quello probabilmente. :D


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 25/02/2011, 19:35 
 

Iscritto il: 06/05/2010, 16:28
Messaggi: 349
Nome: Stefano Mammola
Neise ha scritto:
, ho visto che col legno masticato di fanno il nido stesso quindi sarà per quello probabilmente. :D


Si: infatti il nome comune della Polistes è "Vespa cartonaia", poiché il suo nido è costruito da un materiale che ricorda il cartone, ottenuto impastando fibre legnose e saliva.


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 25/02/2011, 19:54 
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25
Messaggi: 3877
Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
In futuro ti potrà essere utilissimo questo link :mrgreen: :
Chiavi per Vespula sp: http://www.biology.ualberta.ca/bsc/ejou ... spula.html
Chiavi per Polistes sp: http://www.biology.ualberta.ca/bsc/ejou ... istes.html
Ci sono le foto degli addomi di ogni specie :ok:

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Michele :D


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 27/02/2011, 19:02 
 

Iscritto il: 25/02/2011, 2:58
Messaggi: 3
Nome: Fiore Carofaniello
Grazie per i link! Speriamo solo che la mia curiosità non vada sempre a pari passo con le punture! :mrgreen:

Tra l'altro il sito della puntura ogni tanto prude ancora, e c'è un puntino nero, sembra quasi che ci sia dentro qualcosa, non è che per caso il pungiglione di una vespa può scheggiarsi o spezzarsi in qualche modo e rimanere nella pelle? (pur non uccidendo la vespa, così come succede per le api)

Giacchè sono fra esperti ne approfitto. :D


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 Oggetto del messaggio: Re: L'enigma della vespa
MessaggioInviato: 28/02/2011, 18:37 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
Messaggi: 9527
Località: milano
Nome: maurizio pavesi
ciao fiore

non mi risulta che il pungiglione delle vespe possa facilmente spezzarsi, è più facile che il puntino che vedi sia un piccolo grumo di sangue coagulato

cmq tieni conto che in soggetti sensibili, il prurito più o meno bruciante dovuto alla reazione ritardata al veleno può facilmente durare 2 o 3 giorni, a me da ragazzino succedeva abitualmente, poi a furia di punture, prese da praticamente tutto :cry: , devo essermi in qualche modo assuefatto

p.s. un appunto per loris

il Polistes gallicus non è affatto particolarmente comune :no: ... quello che è comunissimo è quel che un tempo era chiamato P. gallicus, e che adesso si chiama P. dominulus :oooner: , nel mentre che :mrgreen: quello che ora si chiama P. gallicus è lo stesso che era stato ridescritto come P. omissus, e come tale è stato noto per decenni :x :P ...

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