Autore |
Messaggio |
mascalzonepadano
|
Inviato: 09/01/2011, 15:40 |
|
Iscritto il: 06/02/2009, 9:09 Messaggi: 523 Località: Milano
Nome: Nicola Pilon
|
Data la località gli Ocypus grandi che hai preso non possono essere che O. olens. Potrebbero essere più interessanti invece quel paio di stafilini piccolini. Ma è spesso così con le trappole, per recuperare poche cose interessanti si sacrificano molte cose "banali". Spiace di sicuro ma che sia realmente un danno alla fauna del posto non ci credo, salvo rarissimi casi di habitat molto circoscritti. D'altra parte sono decenni che in tutto il mondo vengono fatti lavori ecologico-faunistici (in genere sui carabidi) con trappole a caduta lasciate in situ tutto l'anno, anche x + anni consecutivi. Penso che qualsiasi uccisione inutile vada evitata, ma in effetti consentono di avere dati altrimenti impossibili da avere. Se usiamo tutti il buon senso non ci sono problemi. Nic
|
|
Top |
|
 |
giorgio
|
Inviato: 13/03/2011, 15:24 |
|
Iscritto il: 22/01/2011, 17:24 Messaggi: 29 Località: Trieste
Nome: Giorgio Colombetta
|
Mi associo ad hypotyphlus. Ocypus Calathus sono molto comuni in areali molto estesi. La trappola persa, nell' inverno si è riempita di foglie ed è diventata innoqua. Per quanto riguarda la conservazione, una volta raccolti (io parlo di coleotteri) li tengo per qualche giorno in sughero con etere o anche in aceto. Solo dopo una decina di giorni li passo in alcool ed acqua distillata al 50% circa. Concentrazioni più forti vanno usate per lunghi periodi di conservazione. Tenete presente che anche nelle trappole a caduta ci sono esemplari appena caduti, ancora rigidi. Io sto esaminando e sistemando le mie raccolte di 30 anni fa. Quelle conservate in alcool sono quasi tutte da buttare, per quelle lasciate in sughero (ormai l'etere è evaporato) basta prelevarle con grande cautela dalle boccette ed immergerle per almeno 24 ore in acqua distillata per reidratarle. Al momento della preparazione se ancora non rammollite si lasciano ancora in acqua finchè serve. Per il lavaggio degli esemplari raccolti, dipende da cosa sono sporchi. Residui terrosi o calcarei incrostanti vanno via bene con acido acetico glaciale. Esemplari di vecchie collezioni, trasudanti goccioline di grasso, vanno puliti con xilolo. Alla fine anche l'alcool può servire. Alcuni amici miei fanno un lavaggio finale con detersivo per i vetri (che contiene ammoniaca). Cordiali saluti Giorgio
|
|
Top |
|
 |
giorgio
|
Inviato: 13/03/2011, 15:41 |
|
Iscritto il: 22/01/2011, 17:24 Messaggi: 29 Località: Trieste
Nome: Giorgio Colombetta
|
Le raccolte con trappole sono ottime per raccogliere (quasi) tutte le specie di un determinato biotopo e per confrontare le biocenosi di biotopi diversi. Se servono a scopo statistico, non sempre è necessario lavare bene gli esemplari a parte per quelli singoli da conservare e per quelli da determinare esaminando particolari minuscoli.
Quello che è utile sarebbe consegnare il materiale che non interessa (perchè sovrabbondante) a qualche museo, o perlomeno a qualche collega, in modo che non vada sprecato. Generalmente, dalle trappole si riesce a recuperare qualche esemplare vivo per fotografarlo.
|
|
Top |
|
 |
eurinomio
|
Inviato: 13/03/2011, 17:11 |
|
Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
|
giorgio ha scritto: ...Io sto esaminando e sistemando le mie raccolte di 30 anni fa. Quelle conservate in alcool sono quasi tutte da buttare... probabilmente quando sono stati messi in liquido gli esemplari erano rigidi e l'alcool li ha mantenuti così come erano, magari accentuando il problema. ti posso dire che ho preparato, senza alcun problema, degli Antisphodrus, catturati nel 1988 e tenuti in alcool da allora...tutti perfettamente morbidi. 
|
|
Top |
|
 |
Tc70
|
Inviato: 13/03/2011, 19:23 |
|
Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4517 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
|
eurinomio ha scritto: giorgio ha scritto: ...Io sto esaminando e sistemando le mie raccolte di 30 anni fa. Quelle conservate in alcool sono quasi tutte da buttare... probabilmente quando sono stati messi in liquido gli esemplari erano rigidi e l'alcool li ha mantenuti così come erano, magari accentuando il problema. ti posso dire che ho preparato, senza alcun problema, degli Antisphodrus, catturati nel 1988 e tenuti in alcool da allora...tutti perfettamente morbidi.  La questione rigidità dipende anche dalla percentuale di diluizione dell'alcool, a 75 gradi certi insetti restan rigidi a 60 gradi,gli stessi restan morbidi,tutto dipende da noi,se dosiamo giuste le percentuali non dovremmo avere poi problemi,pure io ho in alcool roba da 10/15 anni ,ma quando ogni tanto mi decido a prepararla,è ancora buona e non faccio fatica 
_________________ Tc70
|
|
Top |
|
 |
Julodis
|
Inviato: 13/03/2011, 20:20 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Potrei sbagliare, ma quando ... Giorgio ha scritto: Io sto esaminando e sistemando le mie raccolte di 30 anni fa. Quelle conservate in alcool sono quasi tutte da buttare... non credo si riferisse ad esemplari troppo duri per essere ben preparati, ma ad esemplari rovinati, probabilmente perchè l'etanolo era in concentrazione troppo bassa, o perchè i contenitori non tenevano bene e l'alcool è lentamente evaporato, scendendo a concentrazioni troppo basse. Se si scende sotto il 50%, forse prima, inizia la decomposizione, si sviluppano batteri e muffe, e dopo un po', addio insetti! Si smontano pezzo per pezzo.
|
|
Top |
|
 |
giorgio
|
Inviato: 14/03/2011, 20:46 |
|
Iscritto il: 22/01/2011, 17:24 Messaggi: 29 Località: Trieste
Nome: Giorgio Colombetta
|
No, il problema è che se gli esemplari rimangono in trappola a lungo i legamenti si sfasciano e, anche mettendoli in alcool puro non si fissano più. Quelli appena caduti vengono disidratati dall'alcool e si fissano. I miei esemplari vecchi che non riesco a preparare sono quelli che mettevo dall'etere all'alcool dopo troppo poco tempo.
|
|
Top |
|
 |
Julodis
|
Inviato: 14/03/2011, 23:44 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
giorgio ha scritto: I miei esemplari vecchi che non riesco a preparare sono quelli che mettevo dall'etere all'alcool dopo troppo poco tempo. Allora non capisco perchè dici che sono da buttare! Meglio un esemplare impreparabile che niente! Metà delle bestie esotiche che ricevo sono rigide come se fossero di plastica, ma anche se restano con zampe ed arti piegati, non è la fine del mondo. Basta vedere come sono gli esemplari della maggior parte delle collezioni americane: spillati con tutti gli arti piegati sotto al corpo come capita. Comunque, anche per quelli più impreparabili si può fare un tentativo. Spesso (ma non sempre) funziona la miscela aceto/acetone 50/50 che ho sperimetato tempo fa e che qui sul Forum avevano battezzato "Soluzione Gigli". Di recente, per esemplari particolarmente ostici, ho sperimentato una soluzione etanolo/ammoniaca, che sembra ammorbidire bene anche insetti molto duri. Sto solo cercando di capire se con una lunga permanenza in questo liquido si ha un eccessivo indebolimento dei legamenti.
|
|
Top |
|
 |
eurinomio
|
Inviato: 15/03/2011, 4:15 |
|
Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
|
giorgio ha scritto: No, il problema è che se gli esemplari rimangono in trappola a lungo i legamenti si sfasciano e, anche mettendoli in alcool puro non si fissano più. quelli che rimangono in trappola troppo a lungo andrebbero (quando si riesce) preparati subito...una volta secchi il problema è risolto. giorgio ha scritto: ...Quelli appena caduti vengono disidratati dall'alcool e si fissano. I miei esemplari vecchi che non riesco a preparare sono quelli che mettevo dall'etere all'alcool dopo troppo poco tempo. vero...la cosa migliore da fare è di tenerli in aceto (mi sembra che l'avessi già proposto proprio tu) per qualche giorno prima di immagazzinarli in etanolo. io poi ho l'abitudine di manipolarli abbondantemente prima di inserirli nelle provette.
|
|
Top |
|
 |
conan
|
Inviato: 15/03/2011, 10:12 |
|
Iscritto il: 09/06/2009, 13:19 Messaggi: 1228 Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
|
Credo che una nota si possa fare sul tempo di permanenza delle trappole in posa (spero nn mi sia sfuggito l argomento se trattato precedentemente). Io quando trappolavo per i carabidi sul Monte Baldo lasciavo i bicchierini circa 1 mese. Ovviamente con una quantità adeguata di sale (per conservare). Per tutte le bestie che ho trovato neanche una volta ho avuto problemi di rotture o quantaltro. Ovvio, se si lasciano in trappola più mesi il problema potrebbe sssistere. Aggiungo però che come "istruzione per l uso" non bisogna lasciare troppo le trappole in posa, giusto massimo 1 mesetto. Che ne pensate? ciao ciao grazie
_________________ ..OOOO.......OOO.....OO......OOO......OOOO OO.....OO....OO..O.O..O....OO....O....OO....O OO.....OO....OO....O...O....OOOOO....OOOO ..OOOO.......OO.........O....OO....O....OO....O
|
|
Top |
|
 |
Orotrechus
|
Inviato: 15/03/2011, 10:33 |
|
Iscritto il: 01/11/2010, 21:21 Messaggi: 2105 Località: Brescia
Nome: Mario Grottolo
|
Le trappole possono essere lasciate anche un anno, vedi le ricerche effettuate da Giachino e Vailati in Grecia, l'importante è che siano ben protette dall'acqua, che è quella che fa marcire gli insetti. Io ho lasciato trappole per oltre 3 mesi e quello che ho trovato era tutto perfetto. Per far uscire l'acqua dai bicchierini puoi bucarli ad una certa altezza. Ciao Mario
|
|
Top |
|
 |
conan
|
Inviato: 15/03/2011, 11:28 |
|
Iscritto il: 09/06/2009, 13:19 Messaggi: 1228 Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
|
addirittura 1 anno ???? mi pare un pò tantino ... xò interessante! grazie ciao
_________________ ..OOOO.......OOO.....OO......OOO......OOOO OO.....OO....OO..O.O..O....OO....O....OO....O OO.....OO....OO....O...O....OOOOO....OOOO ..OOOO.......OO.........O....OO....O....OO....O
|
|
Top |
|
 |
Orotrechus
|
Inviato: 15/03/2011, 11:47 |
|
Iscritto il: 01/11/2010, 21:21 Messaggi: 2105 Località: Brescia
Nome: Mario Grottolo
|
Anche due anni. Se vieni a Modena compra il lavoro di Pier Mauro Giachino e Dante Vailati (The subterranean environment), troverai tutte le informazioni necessarie. Ciao Mario
|
|
Top |
|
 |
betelges
|
Inviato: 16/03/2014, 13:18 |
|
Iscritto il: 28/04/2012, 12:08 Messaggi: 349 Località: Cremona-Piacenza
Nome: paolo marenzi
|
Buongiorno a tutti
ho cercato di trovare una risposta ad un mio dubbio leggendo i vecchi messaggi ma non ho trovato quello che cercavo. Ho trovato che con il sale le trappole ad aceto prolungano la conservazione degli esemplari. Si può indicare un tempo massimo consigliabile? La cosa che più mi interessa invece è questa: quando la trappola perde la sua efficacia attrattiva? Ovvero quanti giorni devo aspettare per andare a ritirarle, dato che le ho abbastanza vicine a casa? Bastano 5 gg ca.?
Vi ringrazio Paolo
|
|
Top |
|
 |
Daniele Maccapani
|
Inviato: 16/03/2014, 14:20 |
|
Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
|
Ciao Altri con puù esperienza ti risponderanno molto meglio  , comunque a me è successo (causa malattia) di lasciare delle trappole attive per più di due mesi, ritrovando tutti gli esemplari in ottime condizioni; era però nei primi mesi freddi, senz'altro d'estate sarebbe stato diverso. Diciamo che, secondo me, a temperatute medie (primavera-autunno) resistono senza problemi un mese o due; d'inverno diversi mesi; d'estate non le lascerei per più di un mese, anche per l'evaporazione. Sono ovviamente tutti limiti massimi, è sempre meglio lasciarle di meno... Sull'attrattività non so con sicurezza, ma ho letto che è massima nei primi 10 giorni, dopo diventa pochissimo attrattiva... Ulteriori consigli e precisazione faranno comodo anche a me... Attendiamo! 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
|
|
Top |
|
 |
|