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Hoplia e Goliathus in camera umida



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Hoplia e Goliathus in camera umida
MessaggioInviato: 18/04/2011, 21:29 
 
Rammollire Hoplia è per me sempre difficile, in quanto le squame tendono a scurirsi, apparentemente in modo irreversibile. In certe specie (es. Hoplia argentea) invece le squame assumono riflessi metallici, non presenti al naturale. Di solito immergo gli insetti in acqua quasi bollente, raramente uso una camera umida vera e propria, ma lo scurimento si verifica in tutti e due i casi.
Volevo sapere se qualcuno di voi conosce metodi che non creino questi problemi.
Un problema in qualche modo simile si presenta con il tomento bianco che ricopre alcuni Goliathini (es. Goliathus): anche questo tende a scurirsi in modo apparentemente irreversibile. Qualcuno conosce un meotdo per superare questo problema?
Grazie,
Alberto


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MessaggioInviato: 19/04/2011, 0:17 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3223
Nome: Marco Uliana
Conosco il problema, anche se non ho esperienza particolarmente approfondita nè con Hoplia nè con Goliatini.
Come sai, il colore delle squame di Hoplia è dovuto all'ultrastruttura delle stesse, che contiene microcavità. La stessa cosa è stata verificata anche nei Melolontini candidi e verosimilmente si applica anche ai Goliathus e Co.
Possibilmente, l'alterazione del colore si deve a sostanze organiche che passano in soluzione durante la permanenza in ambiente umido e poi si depositano in queste cavità nanometriche.

Lasciando perdere la disquisizione delle cause, io in alcuni casi mi sono trovato bene con il metodo che applico per riportare a nuovo i coleotteri pelosi impiastricciati, cioè immersione in acetone 50%. Il bagno può richiedere un tempo prolungato (anche qualche settimana) e diversi cambi del liquido, fino a che cessa (o quasi) di prendere colore.

Sottolineo che l'ho provato su scarabei squamosi solo occasionalmente e che non sempre ha dato risultati perfetti (per esempio, non mi ha riportato all'originario candore un Cyphochilus), consiglio quindi cautela e di sperimentarlo prima su materiale di poco conto

Ciao, Marco


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MessaggioInviato: 19/04/2011, 7:25 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Glaphyrus ha scritto:
Lasciando perdere la disquisizione delle cause, io in alcuni casi mi sono trovato bene con il metodo che applico per riportare a nuovo i coleotteri pelosi impiastricciati, cioè immersione in acetone 50%. Il bagno può richiedere un tempo prolungato (anche qualche settimana) e diversi cambi del liquido, fino a che cessa (o quasi) di prendere colore.

Sottolineo che l'ho provato su scarabei squamosi solo occasionalmente e che non sempre ha dato risultati perfetti (per esempio, non mi ha riportato all'originario candore un Cyphochilus), consiglio quindi cautela e di sperimentarlo prima su materiale di poco conto

Ciao, Marco

Anche a me è capitato di dover risolvere lo stesso problema, sia per Goliathini, di cui però mi importava reativamente, sia per Julodis appartenuti a vecchie collezioni o comunque molto sporchi di grasso, in cui era praticamente sparita tutta l'ornamentazione elitrale (qui si tratta pìù che altro di tomentosità, ma il problema è causato sempre da sostanze grasse che li impiastricciano, che si sono depositate gradualmente sui tegumenti). In genere risolvo con lo stesso sistema di Marco, ovvero Acetone, ma non al 50%, bensì quasi puro. Faccio diversi bagni e dopo quello finale faccio asciugare l'insetto avvolto in carta igienica per evitare che il grasso formi un velo sulla superficie del'insetto (così invece si deposita sulla carta). In casi estremi faccio anche un bagno preventivo in acqua e soda, ma solo per alcuni minuti.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
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MessaggioInviato: 19/04/2011, 21:57 
 
Grazie per i preziosi consigli!


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MessaggioInviato: 19/04/2011, 23:22 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3223
Nome: Marco Uliana
Maurizio, rispetto all'acetone puro trovo che quello diluito garantisca flessibilità (e quindi minor fragilità) agli esemplari. Inoltre penso anche che l'acqua agisca da solvente per le sostanze polari che non sono disciolte dall'acetone, asportandole dall'esemplare e riducendo quindi il rischio di macchie.

Di certo se l'obiettivo è principalmente di sgrassarlo l'acetone puro è più veloce.


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