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Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) Dettagli della specie

20.V.2011 - ITALIA - Campania - NA, Agerola 670m ex larva da ramo di pioppo


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 26/05/2011, 12:19 
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Iscritto il: 18/06/2010, 0:03
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Nome: Claudio Deiaco
Ricordate un mio vecchio post, dove scrivo:
pippistrello ha scritto:
come al solito ho raccolto i rami più promettenti e portati via per dare tempo al tempo e aspettare a qualche gradita sorpresa.


Ecco, meravigliandomi che da quello scatolone non uscisse mai nulla (a tutti gli scatoloni in cartone sono applicate delle bottiglie di plastica come punto di "ritrovo") ho voluto ispezionarlo. E con grande stupore e rabbia ho notato subito il foro d'uscita nel retro dello scatolone.
Ispezionando la legna ho poi trovato complessivamente due fori d'uscita. Tipici, come gli avevo già visti di recente ma non avrei osato pensare.
Con l'ultima speranza ho poi aperto gli appartenenti spezzoni di ramo di Pioppo e BINGO! Morto ma ancora morbido e completamente integro, un piccolo esemplare di Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758)
Triste per i due esemplari scappati, ma felice di aver salvato almeno un reperto per la Campania, e più ricco di un esperienza che nei prossimi allevamenti voglio evitare.
Nonchè della nuova (per me) conoscenza che il rusticus non attacca soltanto grossi fusti e tronchi ma si sviluppa anche in rami di soli 5 cm di diametro.
Allego una vecchia foto, perchè non trovo il tempo di farne una al diretto interessato.
:hi:
Xylotrechus rusticus-small.JPG


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Claudio Deiaco
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MessaggioInviato: 26/05/2011, 13:40 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Pippistrello ha scritto:
con grande stupore e rabbia ho notato subito il foro d'uscita nel retro dello scatolone.


So che può succedere che i "neonati" perforino anche il contenitore di cartone, per cui sto iniziando ad adottare un'idea datami da Franco Izzillo: utilizzo come contenitori i bottiglioni da 18 litri di acqua (in pratica quelli dei distributori d'acqua da ufficio). Taglio via la parte alta più stretta, ci metto dentro la legna, e chiudo con una calza di nylon poggiata su un telaietto a croce fatto con del filo di ferro. Si può vedere tutto quello che succede all'interno e non credo che ci sia xilofago che si mangi le calze di nylon o il PVC del bottiglione.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 26/05/2011, 13:42 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
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Nome: Marcello Benelli
e come tutti i clytiini si presta ad allevamento in laboratorio. Ho fornito nuova legna alle varie coppie di adulti di cui disponevo e ho già riscontrato molte decine di uova collocate nelle screpolature del legno, per cui mi aspetto una nuova generazione ex ovo per questaltranno!
Nello specifico hanno deposto su due grossi rami di pioppo bianco e su un ramo di salicone, entrambi di circa 9 cm. di diametro!

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Marci
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MessaggioInviato: 26/05/2011, 13:43 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
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Nome: Marcello Benelli
Maurizio Bollino ha scritto:
Pippistrello ha scritto:
. Si può vedere tutto quello che succede all'interno e non credo che ci sia xilofago che si mangi le calze di nylon o il PVC del bottiglione.


gli ergates faber fanno questo ed altro...

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MessaggioInviato: 26/05/2011, 13:46 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
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Nome: Riccardo Poloni
Una volta a Mauro Malmusi con un Chlorophorus turco (penso) è capitato che la bestia, poichè il ramo era attaccato alla parete del contenitore di plastica, la forasse e uscisse :mrgreen: :mrgreen: :gh: :gh: . I contenitori di cartone non si devono usare, e neanche quelli di legno, perchè c'è sempre il rischio che forino ed escano. Con la plastica è molto difficile, a meno che appunto il legno non sia proprio appoggiato e la bestia abbia delle mandibole molto forti :D :)

P.s. vedo ora il messaggio di Marcello. Ha perfettamente ragione, gli Ergates hanno delle mandibole potentissime, forano il cartone come burro ;) :D

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 26/05/2011, 19:48 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Bene, complimenti Claudio! E' specie nuova per la fauna della Campania!
Ne abbiamo ottenuti alcuni esemplari anche dall'Est della Turchia da larve e pupe raccolte su Pioppo nella provincia di Tunceli.
Pierpaolo & Gianfranco


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MessaggioInviato: 26/05/2011, 19:55 
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Nome: Cosmin-Ovidiu Manci
Maurizio Bollino ha scritto:
...non credo che ci sia xilofago che si mangi le calze di nylon o il PVC del bottiglione.


almost all specimens of Agapanthia osmanlis escaped eating "calze di nylon" and Gabriela found them in all the house when she returned home ... :)
I think that all of you can imagine the phone calls that I have received :D

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MessaggioInviato: 26/05/2011, 20:04 
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Nome: Riccardo Poloni
cosmln ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
...non credo che ci sia xilofago che si mangi le calze di nylon o il PVC del bottiglione.


almost all specimens of Agapanthia osmanlis escaped eating "calze di nylon" and Gabriela found them in all the house when she returned home ... :)
I think that all of you can imagine the phone calls that I have received :D


Ohhhhh...I imagine I imagine...but my wife is my mother :mrgreen: :mrgreen: :gh: :gh:

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MessaggioInviato: 27/05/2011, 9:55 
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Nome: Claudio Deiaco
Xylosteus ha scritto:
Bene, complimenti Claudio! E' specie nuova per la fauna della Campania!
Ne abbiamo ottenuti alcuni esemplari anche dall'Est della Turchia da larve e pupe raccolte su Pioppo nella provincia di Tunceli.
Pierpaolo & Gianfranco

:ok:

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MessaggioInviato: 27/05/2011, 10:16 
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Nome: Claudio Deiaco
Maurizio Bollino ha scritto:
bottiglioni da 18 litri di acqua......

Stò già utilizando contenitori rettangolari di 20litri, ma sono adatti soltanto per rametti di piccola dimensione. Se non proprio necessario evito di tagliare i rami in pezzi troppo piccoli, per due ovvi motivi. Il rischio di segare gli abitanti, e per la maggiore evaporazione dell'umidità nei pezzi piccoli.
Sto sperimentando in piccolo, un metodo alternativo agli scatoloni di ogni tipo che sta dando ottimi risultati. Base in legno multistrato marino, quattro montanti agli angoli alti un metro e cornice per chiudere in alto. Il tutto legato e avvolto da rete tipo zanzariera. Lasciato rigorosamente a cielo aperto in posto ombreggiato, esposto al pieno sole soltanto poche ore al giorno.
Gli esemplari schiusi si trovano facilmente seduti sulla rete nel tarto pomeriggio quando si espongono agli ultimi raggi del sole.
Quelli con attività notturne invece escono all'imbrunire fino a notte fonda dove gli riservo il benvenuto illuminando brevemente con torcia elettrica.
Sto pendsando di costruire un modello maggiore con montanti in metallo e retino in maglia di acciaio (tipo voliera) con spazio sufficiente per inserire tronchi di qualche metro.
Probabilmente il problema si inverterà. Non riusciranno a scappare, ma diventerà difficile il recupero degli insetti.
Vi farò sapere.

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